Richard Tsimba

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Richard Tsimba
Dati biografici
Paese Bandiera della Rhodesia Rhodesia
Familiari Kennedy Tsimba (fratello)
Rugby a 15
Union Bandiera dello Zimbabwe Zimbabwe
Ruolo Tre quarti centro
Ritirato 1995
Carriera
Attività di club[1]
1985-1987Chaminuka
1987-1989 Belmont Shore
1990-1995Old Georgians
Attività da giocatore internazionale
1987-1991Bandiera dello Zimbabwe Zimbabwe5 (12)

1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito

Statistiche aggiornate al 25 novembre 2020

Richard Utete Tsimba (Salisbury, 9 luglio 1965Harare, 30 aprile 2000) è stato un rugbista a 15 zimbabwese, di ruolo centro, è stato il primo giocatore nero a indossare la maglia dello Zimbabwe. Morto a causa di un incidente stradale, nel 2012 è stato inserito nel World Rugby Hall of Fame insieme al fratello Kennedy Tsimba.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Salisbury, odierna Harare, frequentò la Peterhouse Boys' School giocando a rugby, malgrado fosse considerato "sport per bianchi". Soprannominato Black Diamond, nel 1985 si unì al Chaminuka RFC e nel 1987 fu convocato per la coppa del mondo 1987. Segnò due mete nella partita dei gironi con la Romania e fu schierato per la seconda partita con la Francia. Terminata l'esperienza mondiale si trasferì negli Stati Uniti giocando con il Belmont Shore per un anno. Tornò in patria all'Old Georgians e nel 1991 fu nuovamente tra i convocati alla coppa del mondo. Giocò tutte le tre partite del girone mancando una meta con il Giappone[1].

Il 30 aprile 2000 morì in un incidente stradale nei pressi di Harare.

Il 25 ottobre 2012, è stato inserito postumo nella World Rugby Hall of Fame, insieme al fratello minore Kennedy Tsimba[2]. Durante la cerimonia Oregan Hoskins, allora vicepresidente dell'IRB, motivò il premio dicendo: “I fratelli Tsimba hanno lasciato un segno indelebile nel rugby dell'Africa meridionale. Sono i pionieri di questo gioco, che le generazioni a venire ricorderanno. È giusto che siano presenti nel luogo della memoria più famoso del rugby"[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Farai Mudzingwa e Anastasya Eliseeva, Zimbabwe: Long Read - Rugby in Post-Colonial Zimbabwe, in allafrica, 11 marzo 2020. URL consultato il 25 novembre 2020.
  2. ^ (EN) Richard Tsimba, in World Rugby. URL consultato il 25 novembre 2020.
  3. ^ (EN) Tsimbas enter Hall of Fame, in news24.com, 25 ottobre 2012. URL consultato il 25 novembre 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]