Portale:Bosnia ed Erzegovina
![]() ![]() La Bosnia ed Erzegovina, in lingua bosniaca Bosna i Hercegovina (comunemente indicata anche come Bosnia-Erzegovina) è uno stato situato nei Balcani occidentali, che fino ad aprile 1992 faceva parte della Jugoslavia. La sua capitale è Sarajevo. Il nome Bosnia deriva dal nome del fiume Bosna; mentre il nome di Erzegovina deriva dal titolo di "herceg" (= erzeg; dal tedesco: Herzog - duca), e il nome della regione significa letteralmente la "terra di erzeg" (Hercegova zemlja, Hercegovina; nome della regione che si riscontra per la prima volta nei documenti storici del 1448). |
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Il Marco bosniaco o Marco convertibile (in bosniaco e croato: konvertibilna marka, in serbo: конвертибилна марка) (ISO 4217: BAM, comunemente KM) è la moneta ufficiale della Bosnia ed Erzegovina. Esso è diviso in 100 feninga (фенинга in serbo), dal tedesco Pfennig.
Essendo il cambio fisso si può definire il marco bosniaco come "suddivisione non decimale dell'euro", proprio come le monete europee confluite nella valuta unica durante il periodo transitorio 1999-2001. |
Aleksa Šantić (27 maggio 1868 – 2 febbraio 1924) è stato un poeta serbo. È uno dei più famosi esponenti della nuova lirica della Bosnia ed Erzegovina. Ha trascorso gran parte della sua vita nella città natale di Mostar. Dopo la morte del padre fu adottato dal severo zio. Aveva due fratelli, Pero e Jakov ed una sorella, Radojka, che si sposò con l'amico Svetozar Ćorović. Visse in una famiglia di commercianti che non riconosceva il suo talento. Dopo aver terminato gli studi a Trieste e Lubiana, tornò nella natia Mostar. |
Il ponte di Mehmed Paša Sokolović è una costruzione che si trova a Višegrad, nella Repubblica Serba (che fa parte della Bosnia ed Erzegovina), e che attraversa il fiume Drina. Esso venne eretto alla fine del XVI secolo per opera dell'architetto ottomano Mimar Koca Sinan, su ordine del gran visir Sokollu Mehmed Pascià. Il ponte, lungo 179,50 metri, consta di 11 arcate in muratura, ampie fra 11 e 15 metri, e di una rampa di accesso ad angolo retto sulla riva sinistra del fiume, con 4 arcate. Durante la prima guerra mondiale vennero distrutte 3 delle 11 arcate, mentre 5 vennero distrutte durante la seconda guerra mondiale. Successivamente vennero tutte ricostruite. Durante la guerra di Bosnia il ponte fu teatro del brutale massacro di Višegrad del 1992, compiuto ai danni della popolazione civile. Nel 2007 il ponte di Višegrad è stato inserito nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. La sua notorietà è anche legata al romanzo Il ponte sulla Drina, scritto negli anni quaranta da Ivo Andrić, vincitore del premio Nobel per la letteratura. |
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