Paola Ruffo di Calabria
Paola Ruffo di Calabria | |
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Regina consorte dei Belgi | |
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In carica | 9 agosto 1993 - 21 luglio 2013 |
Predecessore | Fabiola de Mora y Aragón |
Successore | Mathilde d'Udekem d'Acoz |
Nome completo | Paola Margherita Maria Antonia Consiglia Ruffo di Calabria |
Altri titoli | Principessa di Liegi Principessa Ruffo di Calabria |
Nascita | Forte dei Marmi, Italia, 11 settembre 1937 |
Casa reale | Ruffo di Calabria per nascita Sassonia-Coburgo-Gotha per matrimonio |
Padre | Fulco Ruffo di Calabria |
Madre | Luisa Gazelli dei Conti di Rossana |
Consorte | Alberto II del Belgio |
Figli | Filippo Astrid Lorenzo |
Religione | Cattolicesimo |
Paola Ruffo di Calabria, nata donna Paola Ruffo di Calabria dei Principi di Sinopoli, Palazzolo e Licodia Eubea (Forte dei Marmi, 11 settembre 1937), è stata la regina dei Belgi, dal 1993 al 2013, come consorte di Alberto II.
È nata a Forte dei Marmi presso Villa Claudia, in Toscana, settima e più giovane dei figli dell'asso italiano dell'aviazione della prima guerra mondiale Fulco, principe Ruffo di Calabria, VI duca di Guardia Lombardi (1884–1946).[1] Sua madre era Luisa Gazelli dei conti di Rossana e di San Sebastiano (1896–1989), una discendente matrilineare di Gilbert du Motier, marchese de La Fayette. È di ascendenza soprattutto italiana, ma anche belga per via indiretta femminile; la nonna paterna, Laura Mosselman du Chenoy, aveva lasciato Bruxelles nel 1877 per sposare don Beniamino, principe Ruffo di Calabria.
La regina Paola parla correntemente l'italiano, il francese e l'inglese. Ha studiato, fin dal suo arrivo nella capitale belga, anche l'olandese, lingua madre di circa il 60% dei suoi futuri sudditi.[2] È stata ritenuta, durante la sua giovinezza, una delle più belle principesse d'Europa.[3]
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Infanzia e giovinezza[modifica | modifica wikitesto]

Motto: Omnia bene.
Blasonatura: Troncato, cuneato d'argento e di nero, il capo caricato di tre conchiglie al naturale
La principessa Paola discende da una delle casate più antiche (XI secolo) e nobili del Regno di Sicilia.[1] La famiglia si divise in due rami dopo il XIV secolo: i Ruffo di Calabria e i Ruffo della Scaletta, al primo dei quali appartiene appunto la Regina. In Italia i Ruffo di Calabria sono tuttora ricordati nelle loro avite dimore: il castello Ruffo di Scilla è senza dubbio quello che illustra maggiormente la principesca famiglia.[4]
I suoi fratelli e sorelle sono:
- Maria Cristina Ruffo di Calabria (1920–2003)
- Laura Ruffo di Calabria (1921–1972)
- Fabrizio Ruffo di Calabria (1922-2005)
- Augusto Ruffo di Calabria (1925–1943), morto durante la battaglia del mare di Pescara. Il suo corpo non fu mai trovato.
- Giovannella Ruffo di Calabria (1927–1941), morì per un'intossicazione alimentare
- Antonello Ruffo di Calabria (1930–2017)
Il fratello della regina Paola, don Fabrizio Ruffo di Calabria-Santipau, ha guidato l'intera famiglia dal 1975. Era l'erede storico dei titoli di principe di Scilla, principe di Palazzolo, patrizio di Napoli, duca di Guardia Lombarda, conte di Sinopoli, marchese di Licodia Eubea, conte di Nicotera, barone di Calanna e di Crispano.[1]
Paola è imparentata con alcune tra le storiche famiglie nobili romane e del sud Italia, inclusi i Colonna, gli Orsini, i Pallavicini, gli Alliata, i Rospigliosi, i Masseo (tra i quali si annovera frate Masseo da Marignano, discepolo di San Francesco). Tra i suoi antenati illustri dell'aristocrazia francese si annoverano il Marchese de Lafayette, l'eroe dell'indipendenza americana, e i Duchi di Noailles.

Dalla caduta della monarchia italiana nel 1946 i Principi Ruffo di Calabria si sono congiunti per matrimonio ad ex dinastie regnanti come gli Orléans, i Savoia, i Bonaparte.[5]
Fidanzamento e matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

A Roma, dove risiede, Paola frequenta le scuole presso l'istituto di suore "Caterina Volpicelli" a Porta Pia, fino alla maturità classica. Dopo il diploma aprì un atelier di alta moda in piazza di Spagna, insieme con l'amica Marina Lante della Rovere.
Nel 1958, in occasione dell'insediamento di papa Giovanni XXIII, Paola incontra Alberto del Belgio, principe di Liegi, all'ambasciata belga a Roma. Il principe è il terzogenito del re Leopoldo III del Belgio e dell'amatissima regina Astrid di Svezia: fratello minore del re Baldovino I e della granduchessa di Lussemburgo Giuseppina Carlotta. L'ultima regina d'Italia Maria Josè di Savoia è sua zia. I due iniziano a frequentarsi sempre più assiduamente ed il 6 dicembre 1958, al ballo tenutosi a palazzo Rospigliosi Pallavicini per i diciotto anni della principessa Maria Camilla Pallavicini, si fidanzano[6].
Il 2 luglio 1959 Alberto e Paola si sposano a Bruxelles nella Concattedrale di San Michele e Santa Gudula e fissano la loro residenza presso il castello del Belvédère. Dopo aver avuto tre figli (Filippo, Astrid, Lorenzo), la coppia affronta un periodo di crisi[7], superato alla fine degli anni Settanta. Dato che i reali cognati, Baldovino e Fabiola, non ebbero figli, Paola, con i suoi tre rampolli, garantì la continuazione del casato di Sassonia-Coburgo-Gotha in Belgio.
Regina dei Belgi[modifica | modifica wikitesto]

A seguito della morte, senza figli, del cognato re Baldovino e conseguente ascesa al trono del consorte Alberto II il 9 agosto 1993, all'età di 56 anni, la principessa Paola di Liegi diviene Regina dei Belgi. Il sesto re dei Belgi (dopo Leopoldo I, Leopoldo II, Alberto I, Leopoldo III, Baldovino I) giura sulla Costituzione davanti al Parlamento, al Governo e in presenza della regina Paola, della regina vedova Fabiola e dei tre figli.[8]
Il nuovo sovrano decide che la vedova di suo fratello Fabiola conservi il rango di "Regina dei Belgi" e continui ad abitare nel castello di Laeken. La coppia reale, invece, non lascerà il castello del Belvedere dove ha sempre vissuto. La salma del re Baldovino, molto amato dai sudditi, viene tumulata nella cripta reale della chiesa di Notre-Dame del castello di Laeken, dove riposano tutti i sovrani belgi. Il funerale ha visto la presenza di capi di Stato di tutto il mondo: in prima fila la regina Elisabetta II del Regno Unito che eccezionalmente partecipa personalmente a cerimonie all'estero, e la zia del defunto, l'anziana ex regina d'Italia Maria José di Savoia, sorella di Leopoldo III.[9]
Paola è stata la prima sovrana ad avere delle origini belghe attraverso la nonna paterna, Laure Mosselman du Chenoy. Le precedenti Regine erano francesi, tedesche e la penultima spagnola.
La costituzione belga non prevede un ruolo particolare per il coniuge del Capo dello Stato. La regina Paola assiste, a fianco del marito, alle più importanti cerimonie ufficiali del Paese, lo segue nei viaggi di Stato, lo affianca nelle riunioni del Gotha e nelle occasioni in cui il Re riceve personalità straniere o belghe che si distinguano in tutti i settori. Non partecipa tuttavia alle udienze del sovrano, fatta eccezione per l'udienza di settembre del 1996 quando i genitori dei bambini scomparsi sono stati ricevuti a Palazzo, poco dopo la rivelazione dell'affare Dutroux.
Paola è stata la prima sovrana belga a disporre di un proprio ufficio presso il Palazzo Reale di Bruxelles. Un segretario aiutò la regina nell'organizzazione dell'agenda e sedette nel consiglio d'amministrazione della Fondation Reine Paola, mentre un'aristocratica belga, che fungeva da dama d'onore, l'accompagnava negli impegni pubblici.
Paola, da sovrana cattolica, ha avuto il privilegio del bianco in occasione delle udienze pontificie, come la Regina di Spagna e, nel passato, quella di Francia e l'Imperatrice d'Austria: le nobili signore non cattoliche devono indossare abiti neri. La Regina dei Belgi era appunto vestita di bianco per l'intronizzazione di Benedetto XVI nel 2005 e, tre anni dopo, durante la visita con Alberto allo stesso papa per la ricorrenza delle nozze d'oro.

Il re Baldovino I aveva voluto che si modificasse la legge per la successione al trono, per dare la possibilità, a parità di diritti, alle donne di diventare regine regnanti: fino a quel momento in Belgio vigeva la "legge salica". Questo emendamento permetterà alla duchessa di Brabante Elisabetta, primogenita del figlio di Paola Filippo, di salire al trono, nonostante la presenza di due fratelli minori.
Il 23 maggio 1997 le Poste Italiane hanno dedicato alla regina un francobollo da 750 lire che la raffigura con lo sfondo di Castel Sant'Angelo.
Regina madre[modifica | modifica wikitesto]
Il 21 luglio 2013, in seguito all'abdicazione, dopo 20 anni di regno,[10] di re Alberto II in favore del figlio Filippo, Paola cede il titolo di regina consorte a Mathilde d'Udekem d'Acoz. Attualmente ha il rango di Regina madre.
Nella notte tra il 25 e il 26 settembre 2018 viene colpita da un malore mentre si trovava a Venezia.[11]
Il 2 novembre 2021 diventa cittadina onoraria di Campiglione Fenile[12].
Discendenza[modifica | modifica wikitesto]
Paola e Alberto II del Belgio hanno tre figli, dodici nipoti e due pronipoti:
- Filippo, nato il 15 aprile 1960, che ha sposato Mathilde d'Udekem d'Acoz, una nobildonna belga. Hanno quattro figli:
- Principessa Elisabetta del Belgio, nata il 25 ottobre 2001;
- Principe Gabriele del Belgio, nato il 20 agosto 2003;
- Principe Emanuele del Belgio, nato il 4 ottobre 2005;
- Principessa Eleonora del Belgio, nata il 16 aprile 2008.
- Astrid, nata il 5 giugno 1962, che ha sposato l'arciduca Lorenzo d'Austria. Hanno cinque figli e due nipoti:
- Principe Amedeo del Belgio, arciduca d'Austria-Este, nato il 21 febbraio 1986, che ha sposato Elisabetta Rosboch von Wolkenstein. Hanno due figli:
- Arciduchessa Anna Astrid d'Austria-Este, nata il 17 maggio 2016;
- Arciduca Maximilian d'Austria-Este, nato il 6 settembre 2019.
°Principessa Maria Laura del Belgio, arciduchessa d'Austria-Este, nata il 26 agosto 1988, che ha sposato William Isvy;
° Principe Gioacchino del Belgio, arciduca d'Austria-Este, nato il 9 dicembre 1991;
° Principessa Luisa Maria del Belgio, arciduchessa d'Austria-Este nata l'11 ottobre 1995;
° Principessa Letizia Maria del Belgio, arciduchessa d'Austria-Este, nata il 23 aprile 2003.
- Lorenzo, nato il 19 ottobre 1963, che ha sposato Claire Louise Coombs, già agente di beni immobiliari anglo-belga. Hanno tre figli:
Titoli e trattamento[modifica | modifica wikitesto]
- 11 settembre 1937 – 2 luglio 1959: Donna Paola Ruffo di Calabria
- 2 luglio 1959 – 9 agosto 1993: Sua altezza reale, la Principessa di Liegi
- 9 agosto 1993 – 21 luglio 2013: Sua maestà, la Regina dei Belgi
- 21 luglio 2013 – attuale: Sua maestà, la regina Paola del Belgio
Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]
Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Principe Fulco Ruffo di Calabria-Santapau | Principe Fulco Ruffo di Calabria-Santapau | ||||||||||||
Maria Felicita dei principi Alliata-Colonna | |||||||||||||
Principe Fulco Beniamino Ruffo di Calabria | |||||||||||||
Eleonora Galletti dei marchesi di San Cataldo | Principe Salvatore Galletti di Fiumesalato | ||||||||||||
Principessa Concetta Platamone di Larderia | |||||||||||||
Principe Fulco Ruffo di Calabria | |||||||||||||
Theodore Mosselman du Chenoy | Cornelis Mosselman | ||||||||||||
Petronelle Muts | |||||||||||||
Laura Mosselman du Chenoy | |||||||||||||
Isabelle dei conti Coghen | Conte Jacques-André Coghen | ||||||||||||
Caroline Rittweger | |||||||||||||
Paola Ruffo di Calabria | |||||||||||||
Conte Calisto Gazelli di Rossana | Conte Paolino Gazelli di Rossana | ||||||||||||
Donna Giuseppina Brucco di Ceresole | |||||||||||||
Augusto Gazzelli dei conti di Rossana | |||||||||||||
Francesca Cotti di Ceres | Carlo Emanuele Cotti di Ceres | ||||||||||||
Margherita Arese dei conti di Barlassina | |||||||||||||
Luisa Gazelli dei conti di Rossana | |||||||||||||
Conte Felice Rignon | Conte Edoardo Rignon | ||||||||||||
Maria Cristina dei marchesi Pilo-Boyl | |||||||||||||
Maria dei Conti Rignon | |||||||||||||
Luisa Perrone di San Martino | Conte Ettore Perrone di San Martino | ||||||||||||
Jenny de Faÿ de La Tour-Maubourg | |||||||||||||
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]



Onorificenze belghe[modifica | modifica wikitesto]
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Gran Cordone dell'Ordine di Leopoldo |
— 1994 |
Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]
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Grande Stella dell'Ordine al Merito della Repubblica Austriaca |
— 6 ottobre 1997 |
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Dama di Gran Croce dell'Ordine dei Monti Balcani (Bulgaria) |
— 14 ottobre 2003[13] |
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Dama dell'Ordine dell'Elefante (Danimarca) |
— 16 maggio 1995[14] |
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Dama di I Classe dell'Ordine della Croce della Terra Mariana (Estonia) |
— 10 giugno 2008[15] |
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Commendatore di Gran Croce dell'Ordine della Rosa Bianca (Finlandia) |
— 5 giugno 1996[16] |
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Dama di gran croce dell'Ordine nazionale al merito (Francia) |
— 27 ottobre 2003 |
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Classe speciale della Gran Croce dell'Ordine al Merito di Germania |
— 10 luglio 1995[17] |
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Dama di I Classe dell'Ordine della Corona Preziosa (Giappone) |
— 22 ottobre 1996[18][19] |
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Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana |
— 12 maggio 1998[20] |
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Commendatore di Gran Croce dell'Ordine delle Tre Stelle (Lettonia) |
— 23 aprile 2007[21] |
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Dama di Gran Croce dell'Ordine di Vytautas il Grande (Lituania) |
— 20 marzo 2006[22] |
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Dama dell'Ordine del Leone d'Oro di Nassau (Lussemburgo) |
— 17 marzo 1994[23] |
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Membro di Classe Eccezionale dell'Ordine della Sovranità (Marocco) |
— 5 ottobre 2004[24] |
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Dama di Gran Croce dell'Ordine Reale Norvegese di Sant'Olav |
— 28 aprile 1997[25] |
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Dama di Gran Croce dell'Ordine della Casata d'Orange (Paesi Bassi) |
— 30 Maggio 1961 |
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Dama di Gran Croce dell'Ordine del Leone dei Paesi Bassi |
— 4 aprile 2000[26] |
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Dama dell'Ordine dell'Aquila Bianca (Polonia) |
— 10 maggio 1999[27] |
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Dama di Gran Croce dell'Ordine del Cristo (Portogallo) |
— 13 dicembre 1999[28] |
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Dama di Gran Croce dell'Ordine della Stella di Romania |
— 7 luglio 2009[29] |
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Dama di Collare dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (Santa Sede) |
— 1995[30] |
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Croce pro Ecclesia et Pontifice (Santa Sede) |
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Fascia di Dama dell'Ordine di Carlo III (Spagna) |
— 16 settembre 1994[31] |
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Membro dell'Ordine dei Serafini (Svezia) |
— 18 marzo 1994[32][33] |
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Medaglia commemorativa per il cinquantesimo genetliaco di Carlo XVI Gustavo (Svezia) |
— 30 aprile 1996[34] |
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c Genealogisches Handbuch des Adels, Fürstliche Häuser XVI. "Ruffo". C.A. Starke Verlag, 2001, pp.522-529. ISBN 3-7980-0824-8.
- ^ Colin, p. 328
- ^ Colin, p. 330
- ^ Fiorillo, p.15
- ^ de Badts de Cugnac, Chantal. Coutant de Saisseval, Guy. Le Petit Gotha. Nouvelle Imprimerie Laballery, Paris 2002, p. 702 (French) ISBN 2-9507974-3-1
- ^ «Il debuttante» un esordio principesco - il mattino di Padova dal 2003.it» Ricerca
- ^ (FR) Mario Danneels, Paola de la dolce vita à la couronne, Pire Luc éd., 2002 (ISBN 978-2930240824)
- ^ Suenens, p. 45.
- ^ Colin, p. 88.
- ^ Redazione online, Alberto II del Belgio «scende» dal trono, in Corriere della Sera. URL consultato il 30 maggio 2017.
- ^ Paola Ruffo di Calabria, regina del Belgio in ospedale per un malore, in Corriere della Sera. URL consultato il 26 settembre 2018.
- ^ Paola di Liegi è diventata cittadina onoraria di Campiglione Fenile, in torinoggi.it. URL consultato il 14 novembre 2021.
- ^ Photo (JPG), su monarchie.be. URL consultato il 13 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2012).
- ^ Photo
- ^ Photo Archiviato il 25 aprile 2012 in Internet Archive.
- ^ Photo Archiviato il 25 aprile 2012 in Internet Archive.
- ^ Photo, su 9.t.cdn.belga.be. URL consultato il 13 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2012).
- ^ Ph. 1 Archiviato il 2 gennaio 2014 in Internet Archive., Ph 2 Archiviato il 2 gennaio 2014 in Internet Archive.
- ^ Getty Images
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- ^ Recipents list (.doc) Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive.
- ^ official news, su archyvas.lrp.lt. URL consultato il 13 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2012).
- ^ Photo Archiviato il 25 aprile 2012 in Internet Archive.
- ^ The Royal Forums
- ^ Photo
- ^ Photo Archiviato il 25 aprile 2012 in Internet Archive.
- ^ Photo
- ^ Photo 1 Archiviato il 25 aprile 2012 in Internet Archive., Photo 2
- ^ Recipients table (XLS), su canord.presidency.ro. URL consultato il 13 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2014).
- ^ website Archiviato il 25 aprile 2012 in Internet Archive.
- ^ Bollettino Ufficiale di Stato
- ^ Immagini
- ^ State visit of Sweden in Belgium 2001, Gala dinner, group photo Archiviato il 15 ottobre 2013 in Internet Archive.
- ^ The Royal Forums
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- AA.VV., Le ultime monarchie, De Agostini, Novara 1973.
- Piero Baroni, Il principe con le ali. Fulco Ruffo di Calabria, Macchione, Varese 2010.
- Giuseppe Caridi, La Spada, la Seta, la Croce: i Ruffo di Calabria dal XIII al XIX secolo, SEI, Torino 1995.
- Gerty Colin, Rois et Reines de Belgique, France Loisirs, Paris 1994.
- Philippe Delorme, Les dynasties du monde, L'Express, Paris 2013.
- George-Henri Dumont-Myriam Dauven, Elisabeth de Belgique, Plon, Paris 1971.
- Maria Fiorillo, Il castello Ruffo di Scilla, Gangemi, Roma 2004.
- Patrick Roegiers, La spectaculaire histoire des rois des Belges, Perrin, Paris 2007.
- Ludwig Schubert- Rolf Seelmann-Eggebertludwig, I Regnanti d'Europa, ed. Carma, Milano 1994.
- Léon-Joseph Suenens, Re Baldovino. Una vita che ci parla, SEI, Torino 1995.
- Patrick Weber, La grande histoire de la Belgique, Perrin, Paris 2013.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Paola del Belgio
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (FR) Biografia della regina sul sito ufficiale della famiglia reale del Belgio, su monarchie.be. URL consultato il 29 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2007).
- Biografia del padre, Fulco Ruffo, 1884-1946, su aspeterpan.com.
- Genealogy of the Royal Family of Belgium (House Saxe-Coburg-Gotha), su geocities.com. URL consultato il 28 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 58590785 · ISNI (EN) 0000 0001 1461 460X · LCCN (EN) nb2003040497 · GND (DE) 132242648 · BNF (FR) cb150780874 (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-nb2003040497 |
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