Nobiltà

La nobiltà indica una classe sociale distinta da particolari privilegi e attributi. Ha costituito in passato un elemento fondamentale nella storia dell'Europa, dal Medioevo fino all'Età moderna.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il graduale processo della parificazione delle due classi patrizia e plebea nell'antica Roma determina il formarsi di due nuove categorie di cittadini privilegiati:
- la nobilitas;
- la classe dei cavalieri: equites, borghesi arricchiti.
Della nobiltas fanno parte i discendenti delle antiche famiglie, perlopiù patrizie, detentori per secoli delle più importanti magistrature e sacerdozi maggiori.[2]
Con il tramonto dell'impero romano e il parallelo emergere di centri di potere autonomi facenti capo a individui e famiglie in grado di svolgere funzioni politico-militari e di esercitare un dominio di fatto, i nobili — per difendere tale posizione — si stabiliscono in castelli che diventano col tempo il centro economico-amministrativo dei territori circostanti. Con l'età carolingia (IX secolo), la nobiltà viene a dipendere — almeno formalmente — dal sovrano. La nobiltà feudale, insidiata nella sua supremazia basata sulla proprietà fondiaria, dalle profonde trasformazioni economiche dei secoli XII-XIII e dall'emergere di nuove realtà politico-amministrative — le città —, nei secoli XIV e XV inizia a scontrarsi con il sorgere e l'affermarsi dei principati territoriali e delle monarchie assolute. La composta classe nobiliare-borghese esce vittoriosa dai rivolgimenti dell'età moderna, mantenendo i suoi privilegi:
- diritto al porto della spada;
- esenzioni fiscali;
- ricorso a giurisdizioni speciali.
Si assicura anche l'accesso esclusivo alle alte cariche civili e militari, monopolizzando strutture politiche, statali e cittadine.[1]
Con la rivoluzione francese del 1789, la nobiltà viene giuridicamente liquidata per decreto: l'«Assemblea nazionale abolisce interamente il regime feudale».[3]
Sopravvivrà solo come classe sottoposta — al pari delle altre — all'autorità giudiziaria.[1]
In Italia la Costituzione repubblicana ha tolto dal 1948 ogni riconoscimento giuridico ai titoli nobiliari, in forza dell'articolo XIV delle Disposizioni transitorie e Finali.[1]
Titoli
[modifica | modifica wikitesto]Di seguito — e in ordine gerarchico — i titoli nobiliari principali, al di sotto del re:
- principe;
- duca;
- marchese;
- conte;
- visconte;
- barone;
- signore;
- cavaliere ereditario;
- patrizio;
- nobiluomo.[1][5]
Categoria a sé stante era quella detta more nobilium o distinta civiltà, di famiglie cioè storicamente in possesso di stemma, formalmente non registrate come nobili.[6]
I cosiddetti «quarti di nobiltà»
[modifica | modifica wikitesto]È a partire dalla fine del medioevo che nell'Europa centrale compare l'uso di definire la nobiltà di una persona facendo il conto dei suoi «quarti».[7]
Antoine Furetière fa riferimento ai «quarti» per parlare di blasonatura delle arme: , sostiene, è uno stemma d'arme:
«Il faut pour prouver la noblesse de quatre races dans les Compagnies où on ne reçoit que les Nobles. Ce mot de «quartier», que l'on demande pour les preuves de Noblesse, vient de ce autrefois on mettoit sur les quatre coins d'un tombeau les Écus du père & de la mère, de l'aïeul & de l'aïeule du défunt. On voit en Flandres & en Allemagne des tombeaux où il y a , e de noblesse.»
«Occorrevano di nobiltà per entrare in organizzazioni che accoglievano solo nobili. Il termine "quarto", che viene richiesto per provare la propria appartenenza alla nobiltà, proviene dall'uso di porre ai quattro angoli della pietra tombale gli stemmi del padre, della madre, del nonno e della nonna. Si vedono in Fiandra ed in Germania tombe ove vi sono , e di nobiltà.»
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e Enciclopedia Universale Garzanti, p. 1149.
- ^ Universale, p. 1180.
- ^ Diritto Costituzionale, p. 29.
- ^ La Costituzione, disposizioni transitorie e finali, su senato.it, 8 ottobre 2023.
- ^ I titoli nobiliari e la Costituzione, su laleggepertutti.it, 11 ottobre 2023.
- ^ Nobiltà, su studioaraldicopasquini.com, 11 ottobre 2023.
- ^ Poliakov, p. 116.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- AA.VV., Diritto Costituzionale, Giugliano (Napoli), Edizioni Giuridiche Simone, 2010 [2004], ISBN 9788824454735.
- Dizionario Enciclopedico Universale Sansoni-Corriere della Sera, II, Milano, RCS Libri & Grandi Opere, 1995, ASIN B06XXL5P58.
- Enciclopedia Universale Garzanti, Milano, Garzanti, 2006, ISBN 9788811505204.
- (FR) Antoine Furetière, Dictionnaire universel françois & latin, Parigi, Pierre-François Giffart, 1732.
- (FR) Léon Poliakov (a cura di), Ni juif ni grec – entretiens sur le racisme: Colloque du Centre culturel international de Cerisy-la-Salle, juin 1977, Editions de l'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, 1978, ISBN 9782713204647.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Araldica
- Aristocrazia
- Connubio (fenomeno sociale)
- Consulta araldica
- Falsi titoli di nobiltà
- Gentilizio
- Nobiltà di spada
- Nobiltà di toga
- Processi di nobiltà
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikiquote contiene citazioni sulla nobiltà
Wikizionario contiene il lemma di dizionario «nobiltà»
Wikiversità contiene risorse sulla nobiltà
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla nobiltà
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- nobiltà, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (IT, DE, FR) Nobiltà, su hls-dhs-dss.ch, Dizionario storico della Svizzera.
- Diritto nobiliare, su dirittonobiliare.com.
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 20009 · LCCN (EN) sh85092138 · GND (DE) 4000464-8 · BNE (ES) XX525264 (data) · BNF (FR) cb13318552v (data) · J9U (EN, HE) 987007531396005171 · NDL (EN, JA) 00566054 |
---|