Mickey Mania

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Mickey Mania
videogioco
Logo originale del videogioco
Titolo originaleMickey Mania: The Timeless Adventures of Mickey Mouse
PiattaformaSuper Nintendo Entertainment System, Sega Mega Drive, Sega CD, PlayStation
Data di pubblicazioneSNES:
Giappone 31 marzo 1995
1º ottobre 1994
1º aprile 1995

Sega Mega Drive:
Giappone 31 marzo 1995
novembre 1994
novembre 1994
Sega Mega CD:
novembre 1994
1995
PlayStation:
1º marzo 1996

GenerePiattaforme
TemaDisney
OrigineRegno Unito
SviluppoTraveller's Tales
PubblicazioneSony Imagesoft (mondo), SEGA (Giappone, Mega Drive), Capcom (Giappone, SNES), SCEE (PlayStation)
DirezioneRon Fortier
ProduzioneMary Ann Norris, Patrick Gilmore
DesignJon Burton, Andy Ingram, Mike Giam, David Jaffe
ProgrammazioneChris Stanforth, Jon Burton, Dave Dootson
SceneggiaturaJon Burton, Andy Ingram, Chris Stanforth
MusicheAndy Blythe & Marten Joustra, Matt Furniss, Michael Giacchino (addizionale)
Modalità di giocoGiocatore singolo
Periferiche di inputGamepad, DualShock
SupportoCartuccia, CD-ROM, download
Fascia di etàELSPA: 3-10 · ESRBE

Mickey Mania (per esteso Mickey Mania: The Timeless Adventures of Mickey Mouse) è un videogioco a piattaforme sviluppato dalla Traveller's Tales, pubblicato da Sony Imagesoft a partire dal 1994 su Sega Mega Drive, SNES e Sega CD. Concettualmente fa rivivere i momenti salienti della "carriera" di Topolino, attraversando livelli ispirati ad alcuni corti classici e film di cui è stato protagonista, dal suo debutto in Steamboat Willie nel 1928 fino ad Il principe e il povero del 1990. Gli sprite e le animazioni sono curate dagli studi statunitensi Walt Disney Feature Animation Florida e Creative Capers.

Due anni dopo venne riprogrammato per PlayStation da Psygnosis e pubblicato solo in Europa dalla SCEE, col nuovo nome Mickey's Wild Adventure (Topolino e le sue avventure in italiano). Tale versione è stata dopo inclusa nell'unica confezione dei videogiochi Disney Libro Animato Creativo: Mulan e Tarzan, messa in commercio ancora nel Vecchio Continente il 9 ottobre 2003.[1] Invece la sua emulazione fu resa scaricabile sullo store del servizio PlayStation Network dal 13 dicembre 2011.[2]

Ne era previsto un diretto sequel a opera sempre di Traveller's Tales come Mickey Mania 2, che fu cancellato in seguito alla decisione della software house britannica di concentrarsi sullo sviluppo di Toy Story.[3]

Modalità di gioco[modifica | modifica wikitesto]

Mickey Mania, la cui sua difficoltà è selezionabile dalle opzioni sul menù iniziale (tra facile, medio o difficile),[4] si articola in sei livelli divisi da un diverso numero di scene, basati su dei corti e film classici di Topolino, ove egli stesso incontra le sue controparti che apparivano nei cartoni medesimi.[5][N 1]

Il giocatore lo controlla per farlo proseguire verso la fine di essi, facendogli attraversare ostacoli, affrontare pericoli e, soprattutto, sconfiggere nemici lanciando delle biglie (a volte anche saltando loro sopra). Il limite massimo di rifornimento nel sacco delle biglie è 99.[6] Inoltre lui può spostare degli oggetti, in modo che raggiunga piattaforme o zone situate più in alto.

La salute del protagonista è indicata dal guanto visualizzato in alto a sinistra dello schermo, le cui cinque dita distese rappresentano quante ferite (ripristinabili raccogliendo delle stelle) può ancora subire prima di perdere una vita supplementare; quest'ultima, sotto forma delle sue orecchie, è presente in un punto ostico da coglierla e se ne possono avere nove nel totale.[6] Dopo averne perduta una riparte all'inizio del livello, oppure dall'ultimo checkpoint mediante l'accensione e lo scoppio di un razzo.[6] Infine, a disposizione del giocatore si hanno tre continua, che li può usare entro nove secondi per riprendere la partita dal primo stage avanzato di un livello una volta che esaurisce tutte le vite.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Le opinioni della critica per Mickey Mania sono state generalmente positive. La rivista Famicom Tsūshin votò la versione SNES con un 28 su 40,[7] mentre quella Mega Drive con un 30 su 40.[8][9]

GamePro giudica le due suddette versioni e quella Sega CD sotto diversi recensori. Il primo, per la Genesis, ha applaudito la sua visuale stilistica e la totale immersione del gioco all'interno di cartoni classici, commentando che «il miscuglio tra passato e presente è magico», ma dichiara però che era troppo facile, concludendo con queste ultime parole: «...se in generale non adori Topolino, non apprezzerai questo titolo. Ma se ti piace un qualsiasi altro suo videogioco, allora non ti potrai perdere Mickey Mania».[10] Lo stesso, parlando della Sega CD, ne loda le grafiche migliorate, i campioni vocali aggiuntivi ed il nuovo livello, ma ha espresso lo stesso problema di prima, ovvero la bassissima difficoltà che impedisce di attirare chiunque non sia fan del personaggio Disney.[11] Un altro, sempre di GamePro, invece ha provato la SNES e riscontrò una difficoltà elevata per i giocatori più giovani, ma acclama anche i controlli e le grafiche.[12]

Next Generation recensì le versioni SEGA (CD e Mega Drive), entrambe con 4 stelle su 5; sulla prima dicendo che «qui c'è abbastanza innovazione [...] per renderlo un must, e se hai dei figli, penso che sia legge»,[13] mentre sulla seconda: «Ingegnoso come Mickey Mania mescoli con cura degli ingredienti mentre viene attaccato da ogni dove, rendendolo difficile da abbattere».[14] Maximum diede 2 stelle su 5 a Mickey's Wild Adventure (la conversione per PlayStation), complimentandone le grafiche stilizzate, l'attenzione al dettaglio ed il gameplay solido, ma critica la poca azione e il fatto che non ha ulteriori miglioramenti rispetto alle altre.[15]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Mickey Mania vinse un premio all'edizione 1994 dei Parents' Choice Awards, organizzati dalla Parents' Choice Foundation.[16] Viene premiato anche come "Miglior gioco Sega CD dell'anno" dalla rivista VideoGames.[17]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Esplicative
  1. ^ Uno di tipo segreto è assente solo nella versione SNES. Trattasi di "The Band Concert", il quale è provabile un'unica volta e accessibile da una scena del quinto livello.
Bibliografiche
  1. ^ Giocatori - Disney's Tarzan / Disney's Mulan / Mickey's Wild Adventure - PSX, su Ludomedia. URL consultato il 26 marzo 2023.
  2. ^ Mickey's Wild Adventure, in Play Generation, n. 76, Edizioni Master, febbraio 2012, p. 73, ISSN 1827-6105 (WC · ACNP).
  3. ^ Bartman, Traveller’s Tales Founder Uncovers Sonic R, Mickey Mania 2 Prototypes, su SEGAbits, 11 agosto 2020. URL consultato il 7 dicembre 2020.
  4. ^ Manuale del gioco, p. 5.
  5. ^ Manuale del gioco, pp. 8–13.
  6. ^ a b c Manuale del gioco, pp. 6–7.
  7. ^ (JA) NEW GAMES CROSS REVIEW: ミッキーマニア., in Weekly Famicom Tsūshin, n. 329, Enterbrain, Inc., 7 aprile 1995, p. 30.
  8. ^ (JA) NEW GAMES CROSS REVIEW: ミッキーマニア, in Weekly Famicom Tsūshin, n. 329, Enterbrain, Inc., 7 aprile 1995, p. 32.
  9. ^ (JA) おオススメ!! ソフト カタログ!!: ミッキーマニア., in Weekly Famicom Tsūshin, n. 335, Enterbrain, Inc., 12-19 maggio 1995, p. 116.
  10. ^ (EN) ProReview: Mickey Mania: The Timeless Adventures of Mickey Mouse, in GamePro, n. 64, IDG Entertainment, novembre 1994, p. 88.
  11. ^ (EN) ProReview: Mickey Mania: The Timeless Adventures of Mickey Mouse, in GamePro, n. 64, IDG Entertainment, dicembre 1994, p. 114.
  12. ^ (EN) ProReview: Mickey Mania: The Timeless Adventures of Mickey Mouse, in GamePro, n. 64, IDG Entertainment, novembre 1994, p. 126.
  13. ^ (EN) Finals, in Next Generation, n. 1, Imagine Media, gennaio 1995, p. 98–99.
  14. ^ (EN) Finals, in Next Generation, n. 1, Imagine Media, gennaio 1995, p. 101.
  15. ^ (EN) Maximum Reviews: Mickey's Wild Adventure, in Maximum: The Video Game Magazine, n. 4, EMAP International Limited, marzo 1996, p. 152.
  16. ^ (EN) Mickey Mania" wins 1994 Parents' Choice Award; video game title wins praise for its action-oriented, all-encompassing entertainment value, su Business Wire, 18 novembre 1994. URL consultato il 13 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2016). Ospitato su The Free Dictionary.
  17. ^ (EN) VideoGames Best of '94, in VideoGames - The Ultimate Gaming Magazine, vol. 74, LFP, Inc., febbraio 1995, p. 44–7.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]