Marjorie Main

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Marjorie Main

Marjorie Main, pseudonimo di Mary Tomlinson (Acton, 24 febbraio 1890Los Angeles, 10 aprile 1975), è stata un'attrice statunitense.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlia di Samuel J. Tomlinson, reverendo della Christian Church (Disciples of Christ), e di Jennie L. McCaughey, studiò al Franklin College di Franklin (Indiana) e all'Hamilton College (Kentucky), e iniziò a calcare le scene malgrado l'opposizione dei genitori[1]. Dapprima si unì a una compagnia di giro con repertorio shakespeariano e successivamente passò a quello brillante del vaudeville[2], nei circuiti teatrali Chautauqua e Orpheum[1], dove lavorò per diverso tempo con il comico W.C. Fields[2], debuttando a Broadway nel 1916. Nel 1921 sposò Stanley LeFevre Krebs e si allontanò temporaneamente dal mondo dello spettacolo, tranne per alcuni ruoli non accreditati sul grande schermo, per farvi ritorno nel 1935, alla morte del marito[1].

Dopo aver debuttato nel cinema nel 1931 con il film A House Divided, la Main si specializzò in personaggi di matura donna della upper class, come la donnetta di campagna che ha come vicini di casa un musicista sfortunato e la sua famiglia, in Musica nell'aria (1934), e in figure femminili di forte carattere, come la madre del giovane gangster "Baby Face Martin" (Humphrey Bogart), venerato dai Dead End Kids (giovani teppisti dei bassifondi di New York) in Strada sbarrata (1937)[2], ruolo che aveva già interpretato con successo nella versione teatrale intitolata Dead End. Due anni più tardi fu la coriacea Lucy, proprietaria di un cottage a Reno che affitta a donne in attesa di divorzio, nella commedia Donne (1939) di George Cukor.

Durante gli anni quaranta, la Main fu una delle più celebri e versatili caratteriste del cinema americano[2]. Apparve in sei pellicole accanto all'attore Wallace Beery, tra cui Vecchio squalo (1941), Il postiglione del Nevada (1942) e Bascomb il mancino (1946). Fu la donna giudice Sidney Hawkes in Maschere di lusso (1942), la signora del Sud arricchitasi dal matrimonio con il "re della carne in scatola" (Eugene Pallette) e aspira a entrare nella buona società newyorkese ne Il cielo può attendere (1943)[2]. Fu la cameriera Katie in Incontriamoci a Saint Louis (1944) di Vincente Minnelli, e la scattante cuoca Sonora Cassidy in Le ragazze di Harvey (1946). Nel 1947 apparve nella commedia Io e l'uovo, accanto a Fred MacMurray e Claudette Colbert, nella quale interpretò il ruolo dell'ingombrante ma simpatica vicina di casa campagnola Ma Kettle.

Il personaggio valse alla Main la popolarità mondiale e una candidatura all'Oscar alla miglior attrice non protagonista[2], e inaugurò una lunga serie di commedie incentrate sui personaggi dei coniugi Kettle, nelle quali la Main ebbe come partner l'attore Percy Kilbride, nel ruolo dell'impassibile Pa Kettle. Il sodalizio si ripeté in altre sette pellicole, tra cui I milionari (1949), in cui la coppia diventa ricca grazie alla creazione di uno slogan pubblicitario, I milionari a New York (1950) e Ma and Pa Kettle Back on the Farm (1951). Dopo il ritiro dalle scene di Kilbride, la Main interpretò ancora il ruolo di Ma Kettle in The Kettles on Old MacDonald's Farm (1957), che fu la sua ultima apparizione sul grande schermo.

Dopo essere apparsa in due episodi della serie televisiva Carovane verso il West (1958), la Main si ritirò definitivamente dalle scene. Morì a Los Angeles nel 1975, all'età di 85 anni, per un cancro ai polmoni. È sepolta al Forest Lawn Memorial Park di Hollywood.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatrici italiane[modifica | modifica wikitesto]

  • Maria Saccenti in Donne, Peccatrici folli, I milionari, Jack il bucaniere, I milionari di New York, 12 metri d'amore, La legge del Signore
  • Lola Braccini in L'amico pubblico n° 1, Il cielo può attendere, Le ragazze di Harvey, Io e l'uovo
  • Giovanna Scotto in La belva umana
  • Wanda Capodaglio in L'allegra fattoria
  • Francesca Palopoli in Incontriamoci a Saint Louis (doppiaggio tardivo)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Arthur F. McClure, Alfred E. Twomey e Ken Jones, More Character People, Citadel Press, 1984, pag. 118
  2. ^ a b c d e f M. Giraldi, E. Lancia, F. Melelli, 100 caratteristi del cinema americano, Gremese, 2010, pag. 158-160

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