Ma che cosa è quest'amore

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Ma che cos'è questo amore
PaeseItalia
Anno1979
Formatominiserie TV
Generesatira
Lingua originaleitaliano
Crediti
RegiaUgo Gregoretti
Soggettodall'omonimo romanzo di Achille Campanile
SceneggiaturaPier Benedetto Bertoli
Interpreti e personaggi
MusicheFiorenzo Carpi
ScenografiaEugenio Guglielminetti
CostumiEugenio Guglielminetti
Casa di produzioneRai
Prima visione
Dal6 novembre 1979
All'8 novembre 1979
Rete televisivaRai Uno

Ma che cos'è questo amore è uno sceneggiato televisivo, prodotto dalla Rai nel 1979 e diretto da Ugo Gregoretti. La riduzione televisiva, curata da Pier Benedetto Bertoli, era tratta dall'omonimo romanzo umoristico (1927) dello scrittore italiano Achille Campanile.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il formato originario è quello della miniserie televisiva composta da due puntate, che vennero trasmesse in prima visione da Rai 1 dal 6 novembre all'8 novembre 1979.[1] Nel corso dell'opera si ricorre all'effetto speciale del chroma key, all'epoca di recente introduzione in TV. Nel 2016 anche l'edizione teatrale con la regia di Ugo Gregoretti fu filmata e trasmessa stavolta da Rai 3.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

La storia inizia con uno schiaffo dato e ricevuto sulla linea Roma-Napoli, sotto una buia galleria, in uno scompartimento ferroviario dove ci sono più passeggeri uomini con il nome di Carlo Alberto e una intrigante signora, Lucy. I signori rivendicano il diritto di avere ricevuto lo schiaffo dalla sconosciuta. Tutti però mentono, perché nessuno davvero ha ricevuto lo schiaffo, né la misteriosa Lucy l'ha mai dato veramente.

Il resto della vicenda narrativa si sviluppa, come del resto era nelle intenzioni dell'opera prima di Campanile, in una sorta di parodia degli stereotipi dell'amore romantico, sullo sfondo da "giallo umoristico".[2]

Premi[modifica | modifica wikitesto]

La miniserie vinse a Lecce il Premio Italia 1979 (31ª edizione)[3].

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Roberto Benigni appare sul piccolo schermo per la terza volta in una miniserie TV, scelto prima ancora di essere scoperto da Marco Ferreri.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rai.it, su teche.rai.it, Rai Teche. URL consultato il 2 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2009).
  2. ^ Italo Moscati, Frugando con Campanile fra la buona società, Tuttolibri de "La Stampa", Torino, anno V, n. 42, 10 novembre 1979, p. 8.
  3. ^ S.G., Gregoretti al Premio Italia con l'«amore» di Campanile, "La Stampa", Torino, 14 settembre 1979.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Televisione (già 'enciclopedia della televisione'), a cura di Aldo Grasso, serie Le Garzantine, ediz. speciale per Tv Sorrisi e Canzoni riveduta e aggiornata, Cles (TN), Mondadori Printing S.p.A, 2003, pp. 398–399 (scheda Ma che cos'è questo amore).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]