Luigi Pezzuto

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Luigi Pezzuto
arcivescovo della Chiesa cattolica
Caritas in veritate
 
TitoloTorre di Proconsolare
(titolo personale di arcivescovo)
Incarichi attuali
Incarichi ricoperti
 
Nato30 aprile 1946 (77 anni) a Squinzano
Ordinato presbitero25 settembre 1971 dal vescovo Francesco Minerva (poi arcivescovo)
Nominato arcivescovo7 dicembre 1996 da papa Giovanni Paolo II
Consacrato arcivescovo6 gennaio 1997 da papa Giovanni Paolo II
 

Luigi Pezzuto (Squinzano, 30 aprile 1946) è un arcivescovo cattolico e diplomatico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

È nato a Squinzano, in provincia e diocesi di Lecce, il 30 aprile 1946.

Formazione e ministero sacerdotale[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver frequentato il ginnasio e il liceo classico al Pontificio Seminario Romano Minore, ha seguito i corsi teologici presso il Pontificio Seminario Romano Maggiore.[1] Si è laureato in teologia.[2]

Il 25 settembre 1971 è stato ordinato presbitero, nella chiesa madre di Squinzano,[1] dal vescovo di Lecce Francesco Minerva.

Dopo l'ordinazione è stato nominato assistente del Pontificio seminario romano e vicerettore del seminario vescovile di Lecce; al contempo è stato anche collaboratore presso la parrocchia del Sacro Cuore di Gesù a Lecce. Nel 1975 ha iniziato l'iter formativo presso la Pontificia accademia ecclesiastica: nel giugno 1978 ha ottenuto la licenza in diritto canonico alla Pontificia Università Lateranense ed è entrato nel Servizio Diplomatico della Santa Sede.[1]

Ha prestato servizio presso le rappresentanze pontificie in Ghana, Paraguay, Papua Nuova Guinea, Brasile, Senegal, Ruanda e Portogallo. Il 18 ottobre 1995 è stato nominato incaricato d'affari ad interim nella Repubblica del Congo e in Gabon.[2]

Ministero episcopale[modifica | modifica wikitesto]

Il 7 dicembre 1996 papa Giovanni Paolo II lo ha nominato nunzio apostolico nella Repubblica del Congo e in Gabon e arcivescovo titolare di Torre di Proconsolare. Il 6 gennaio 1997 ha ricevuto l'ordinazione episcopale, nella basilica di San Pietro in Vaticano, per imposizione delle mani dello stesso pontefice, co-consacranti gli arcivescovi Giovanni Battista Re, sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato, e Myroslav Marusyn, segretario della Congregazione per le Chiese orientali.

Un anno più tardi il Gabon ha firmato un accordo con la Santa Sede.[3]

Il 22 maggio 1999 è stato trasferito alla nunziatura apostolica in Tanzania[2] e il 2 aprile 2005 a quella di El Salvador,[4] contribuendo tra l'altro al raggiungimento di una tregua tra le bande Mara Salvatrucha e Barrio 18.[5][6] Dal 7 maggio 2005 è stato anche nunzio apostolico in Belize.[7]

Il 17 novembre 2012 è stato nominato nunzio apostolico in Bosnia ed Erzegovina e in Montenegro.[8] Dal 16 gennaio 2016 al 25 maggio 2019 è stato anche nunzio apostolico nel Principato di Monaco.[9]

Il 31 agosto 2021 papa Francesco ha accolto la sua rinuncia all'ufficio di nunzio apostolico per raggiunti limiti d'età.[10]

Posizioni teologiche, morali, sociali e su temi politici[modifica | modifica wikitesto]

La questione dei matrimoni omosessuali in El Salvador[modifica | modifica wikitesto]

Ad aprile 2009 ha appoggiato[11][12] l'iniziativa dell'arcivescovo di San Salvador, monsignor José Luis Escobar Alas, che ha raccolto 300 000 firme[11] e pubblicamente si è rivolto[11] al partito progressista Fronte Farabundo Martí per la Liberazione Nazionale (FMLF), espressione della maggioranza di governo, affinché sostenesse l'emendamento alla Costituzione, proposto dai partiti di centro e di destra e finalizzato a vietare il matrimonio tra le persone omosessuali.[13] Il nunzio apostolico ha rivolto un appello all'Assemblea perché l'emendamento costituzionale fosse approvato con la maggioranza qualificata necessaria.[12] Il FMLF, che sino a pochi giorni prima trovava discriminatorio il testo dell'emendamento ed era orientato a bocciarlo,[11] ha garantito in Parlamento la maggioranza qualificata necessaria per la sua approvazione definitiva.

Dopo settimane di proteste, il 28 aprile gli attivisti LGBT, contrari al provvedimento, hanno organizzato una manifestazione dichiarando che i cattolici non rappresentano la totalità del Paese e che quindi il provvedimento minerebbe la laicità dello stato.[14] Monsignor Pezzuto ha respinto le critiche, sostenendo che l'emendamento rafforzerebbe l'istituto del matrimonio e la famiglia e pertanto non alimenterebbe la discriminazione sociale, come sostenuto dagli attivisti LGBT.[12]

Genealogia episcopale e successione apostolica[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c L'arcivescovo Luigi Pezzuto sacerdote da cinquant'anni. Nello stemma i segni della sua terra, su Arcidiocesi di Lecce, 19 settembre 2021. URL consultato il 13 luglio 2023.
  2. ^ a b c Nomina del Nunzio Apostolico in Tanzania, su press.catholica.va, 22 maggio 1999. URL consultato il 13 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 1º giugno 2013).
  3. ^ Accordo quadro tra la Santa Sede e la Repubblica del Gabon (PDF), su bibliotecanonica.net. URL consultato il 15 dicembre 2018.
  4. ^ Rinunce e nomine. Nomina del Nunzio Apostolico in El Salvador, su press.vatican.va, 2 aprile 2005. URL consultato il 13 luglio 2023.
  5. ^ (ES) Nuncio Luigi Pezzuto culmina labor en el país, in La Prensa Gráfica, 27 gennaio 2013. URL consultato il 23 luglio 2023.
  6. ^ (ES) La nueva verdad sobre la Tregua entre pandillas, in El Faro, 23 marzo 2023. URL consultato il 23 luglio 2023.
  7. ^ Rinunce e nomine. Nomina del Nunzio Apostolico nel Belize, su press.vatican.va, 7 maggio 2005. URL consultato il 13 luglio 2023.
  8. ^ Rinunce e nomine. Nomina del Nunzio Apostolico in Bosnia ed Erzegovina e in Montenegro, su press.vatican.va, 17 novembre 2012. URL consultato il 13 luglio 2023.
  9. ^ Rinunce e nomine. Nomina del Nunzio Apostolico nel Principato di Monaco, su press.vatican.va, 16 gennaio 2016. URL consultato il 13 luglio 2023.
  10. ^ Rinunce e nomine. Rinuncia del Nunzio Apostolico in Bosnia ed Erzegovina e in Montenegro, su press.vatican.va, 31 agosto 2021. URL consultato il 13 luglio 2023.
  11. ^ a b c d (EN) El Salvador Bans Same-Sex Marriage and LGBT Adoption Rights in Last Minute Constitutional Amendment, su narcosphere.narconews.com. URL consultato il 21 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2010).
  12. ^ a b c El Salvador: appello del nunzio per la difesa del matrimonio tra un uomo e una donna, su archivioradiovaticana.va, 25 maggio 2009. URL consultato il 23 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2013).
  13. ^ El Salvador: Iglesia Católica Juega Un Papel Preponderante En Política, su salvadorenosporelmundo.net. URL consultato il 15 luglio 2023.
  14. ^ aldred, El Salvador: la Chiesa chiede di vietare il matrimonio gay, su queerblog.it, 9 aprile 2009. URL consultato l'8 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2018).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo titolare di Torre di Proconsolare
(titolo personale di arcivescovo)
Successore
Angelo Paravisi dal 7 dicembre 1996 in carica
Predecessore Nunzio apostolico nella Repubblica del Congo Successore
Diego Causero 7 dicembre 1996 – 22 maggio 1999 Mario Roberto Cassari
Predecessore Nunzio apostolico in Gabon Successore
Santos Abril y Castelló 7 dicembre 1996 – 22 maggio 1999 Mario Roberto Cassari
Predecessore Nunzio apostolico in Tanzania Successore
Francisco-Javier Lozano Sebastián 22 maggio 1999 – 2 aprile 2005 Joseph Chennoth
Predecessore Nunzio apostolico in El Salvador Successore
Giacinto Berloco 2 aprile 2005 – 17 novembre 2012 Léon Kalenga Badikebele
Predecessore Nunzio apostolico in Belize Successore
Giacinto Berloco 7 maggio 2005 – 17 novembre 2012 Léon Kalenga Badikebele
Predecessore Nunzio apostolico in Bosnia ed Erzegovina e in Montenegro Successore
Alessandro D'Errico 17 novembre 2012 – 31 agosto 2021 Francis Assisi Chullikatt
Predecessore Nunzio apostolico nel Principato di Monaco Successore
Luigi Travaglino 16 gennaio 2016 – 25 maggio 2019 Antonio Arcari