Louis Jouvet

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Jules Eugène Louis Jouvet

Jules Eugène Louis Jouvet (Crozon, 24 dicembre 1887Parigi, 16 agosto 1951) è stato un attore francese, una delle figure più importanti del cinema e del teatro del suo paese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il teatro Athénée-Jouvet

Figlio di Louis Lucien Jouvet (1852-1902) e Victoire Eugénie Séjournet (1859-1937), il padre lavorava nel Finistère come direttore dei lavori di Fort Landaoudec, a Crozon. Dopo la morte del marito, la signora Jouvet andò a vivere col figlio a casa del fratello, farmacista a Rethel.

Dopo aver compiuto gli studi in farmacia, Jouvet debuttò a Parigi nel 1907 in una compagnia amatoriale. Nel 1913, all'età di 26 anni, apparve per la prima volta al cinema con il ruolo di Shylock (protagonista de Il mercante di Venezia di William Shakespeare).

Nello stesso anno, insieme a Charles Dullin, si unì al gruppo di Jacques Copeau per fondare il Théâtre du Vieux-Colombier, dove lavorò come regista, decoratore, assistente e infine attore. A quel tempo mascherava la sua balbuzie con una dizione sincopata che nel tempo lo renderà famoso.

Nel 1922 fondò la sua compagnia teatrale al Théâtre des Champs-Élysées dove ottenne il suo primo grande successo l'anno seguente con Knock, ou le triomphe de la médecine di Jules Romains. Nel 1927 incontrò il drammaturgo Jean Giraudoux di cui rappresenterà molte opere. A partire dal 1935 diresse l'Athénée.

Da Don Giovanni all'Arnolfo de La scuola delle mogli, da Tartufo all'Argante de Il malato immaginario, iniziò quella che verrà definita la "via" critica all'interpretazione di Molière. Di Giraudoux, dopo l'allestimento di Siegfried nel 1928, Jouvet portò in scena praticamente tutti i testi, da Anfitrione '38 (1929) a Judith (1931), da La guerra di Troia non si farà (1935) a Elettra (1937), da Ondine (1939) a La pazza di Chaillot (1945).

Durante la seconda guerra mondiale viaggiò in America Latina, per sfuggire all'occupazione tedesca, accompagnato per un certo periodo da Charlotte Delbo. Tra il 1941 e il 1945, si esibì a Buenos Aires (Argentina), dove si stabilì suo cugino, l'attore Maurice Jouvet. Lì rappresentò "Ondine", dall'amico Jean Giraudoux, un'opera teatrale creata due anni prima a Parigi. L'opera fu anche in tournée a Montevideo e Rio de Janeiro. A Rio rappresentò L'Annonce, scritto per Marie de Paul Claudel nel 1942, pièce in cui la Claudel era interpretata dall'attrice belga Madeleine Ozeray (1908-1989), attrice che divenne la compagna di Jouvet.

Il suo vero debutto sul grande schermo avvenne invece nel 1932, nel film Topaze di Louis Gasnier. Il successo arrivò con Knock, ou le triomphe de la médicine (1933), di cui fu anche co-regista. Memorabili interpretazioni furono il frate di La kermesse eroica (1935) e il giocatore aristocratico in Verso la vita (1936) di Jean Renoir.

Tra il 1936 e il 1940 i suoi film più notevoli furono Mademoiselle Docteur (1937) di Georg Wilhelm Pabst, Lo strano dramma del dottor Molyneux (1937) di Marcel Carné, Carnet di ballo (1937) e I prigionieri del sogno (1939) di Julien Duvivier.

Nel secondo dopoguerra interpretò l'ispettore Antoine in Legittima difesa (1947) di Henri-Georges Clouzot, considerato uno dei capolavori del cinema francese di tutti i tempi.

Un altorilievo nel timpano della chiesa di San Domenico a Parigi, realizzato nel 1946 da André Bourroux, rappresenta San Domenico con i tratti di Louis Jouvet che posò per lo scultore.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

In base ai suoi studi e alla sua esperienza, Jouvet pubblicò alcuni saggi sul teatro:

  • Réflexions sur le comédien (1939)
  • Continuité du théâtre (1951)
  • Témoignages sur le théâtre (1951)
  • Elogio al disordine, a cura di Stefano De Matteis, traduzione di Brunella Torresin, Bologna, Cue Press, 2020.

Note[modifica | modifica wikitesto]


Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Daniela Pecchioni, Louis Jouvet, un uomo di teatro nel cinema, introduzione di Sandro Bernardi e Claudio G. Fava, Manduria, Pasquale Barbieri Editore, 2000.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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