Loggia di palazzo Gonzaga-Acerbi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Loggia di Palazzo Gonzaga-Acerbi)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Loggia di Palazzo Gonzaga-Acerbi
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàCastel Goffredo
IndirizzoPiazza Mazzini
Coordinate45°17′53″N 10°28′30″E / 45.298056°N 10.475°E45.298056; 10.475
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzionefine XV secolo
Realizzazione
Proprietarioproprietà privata
CommittenteGonzaga di Castel Goffredo

La loggia di Palazzo Gonzaga-Acerbi è un ambiente al piano terra dell'omonimo edificio a Castel Goffredo, in provincia di Mantova. Importante diaframma tra il giardino e gli ambienti interni, è nota per il ciclo di affreschi attribuiti a Giulio Romano e aiuti.[1][2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Castel Goffredo, Palazzo Gonzaga-Acerbi
Ritratto del marchese di Castel Goffredo Aloisio Gonzaga

Nel 1511 divenne signore di Castel Goffredo il marchese Aloisio Gonzaga[3] (o Luigi Alessandro o Luigi), che elesse il paese a capitale del suo feudo, comprendente anche Castiglione e Solferino.[4] Il Gonzaga volle una residenza suntuosa ed ospitò una corte frequentata da personaggi illustri, tra cui il capitano imperiale Luigi Gonzaga "Rodomonte",[5] il poeta Pietro Aretino nel 1536,[6] lo scrittore Matteo Bandello[7] e lo studioso di chiromanzia frate Patrizio Tricasso da Ceresara.[8] Anche l'imperatore Carlo V il 28 giugno 1543[9] fu ospite per un giorno del marchese Aloisio. A questi si deve anche la formazione del giardino interno[10], ora ricco di alberi secolari, della fontana in marmo bianco e del pergolato di uve pregiate.[11] Deceduto Aloisio nel 1549, il palazzo passò al primogenito Alfonso (1541-1592). Nel 1776 la proprietà del palazzo passò alla famiglia Acerbi.[12]

Gli affreschi della loggia sono stati inseriti tra I Luoghi del Cuore 2020, iniziativa promossa dal FAI.[13] e, col contributo del Comune, è stato realizzato un nuovo studio sugli affreschi, attribuiti alla scuola di Giulio Romano.[14][15]

Descrizione e stile[modifica | modifica wikitesto]

Nella loggia, composta da quattro arcate con colonne marmoree aperte sul giardino con volta a crociere, è presente[16] il ciclo di affreschi cinquecenteschi[17] attribuiti a Giulio Romano[18][19] e ai suoi allievi.[20][21] Nell'androne del palazzo sono dipinte le imprese alle quali il marchese aveva partecipato, fatti d'arme con i nomi dei campi principali (tra questi la battaglia di Marignano del 1515). Gli affreschi del loggiato raffigurano invece scene mitologiche e quattro imperatori di non facile individuazione. La volta è decorata pure da grottesche, che richiamano lo stile di Giovanni da Udine, anch'egli della scuola di Raffaello, che lavorò a Roma e a Mantova assieme al Romano.

Attribuzione degli affreschi[modifica | modifica wikitesto]

Non esistono, ad oggi (2019), documenti certi che attestano la presenza di Giulio Romano o di suoi allievi a Castel Goffredo. Tuttavia sono i numerosi storici che hanno attribuito al grande maestro o alla sua scuola la paternità degli affreschi, pur senza citare fonti[22] o date precise di realizzazione degli stessi:

  • Virgilio Cepari (1564-1631), nella sua opera Vita di San Luigi, scrive che "...il palazzo di Aluigi [Aloisio] colle sue due torri e i vaghi affreschi, ricordano lo stile di Giulio Romano, de' cui scolari sono opera certamente.";[23]
  • Giuseppe Acerbi (1773-1846), esploratore e letterato, tra gli storici proprietari del palazzo, in una lettera al conte mantovano Carlo d'Arco datata 8 maggio 1842, asseriva che "...forse della mano di Giulio Romano è l'atrio della mia casa";[5][24][25]
  • Carlo Gozzi, nel 1810, parlando della residenza del marchese Aloisio Gonzaga, affermò che "finito il palazzo di ben inteso ed elegante dissegno, [Aloisio] pensò ad abbellirlo di eccellenti pitture, che si vogliono tutte della celebre scuola dell'immortale Giulio Pippi, detto Giulio Romano; e di ciò ne fa piena fede la finezza del colorito, la pastosità e morbidezza della carni, la giudiziosa distribuzione dei medaglioni, la varietà ed eleganza della figure, la vivezza di fantasia, l'esattezza in fine e perfezione del disegno";[26]
  • Bartolomeo Arrighi, nel 1859, sostenne genericamente che "Luigi [Aloisio] fece dipingere il palazzo, fuori e dentro, con affreschi storici, o bizzarri...";[27]
  • Charles Poplimont (1821-1887), storico belga, in occasione di una sua visita al paese nel giugno 1859, parla di "affreschi di Giulio Romano";[28]
  • Guido Sommi Picenardi, storico cremonese, in un saggio del 1864, descrivendo il palazzo Gonzaga, cita i "...dipinti che ricordano le opere di Giulio Romano";[29]
  • Giovanni Scardovelli nel 1890, afferma che "[Aloisio], finito il palazzo, pensò a decorarlo di eccellenti pitture della scuola di Giulio Romano... per esatta perfezione del disegno";[30]
  • Francesco Bonfiglio (1922-1929), storico di Castel Goffredo, parlò dei dipinti della loggia come "ornamentazione di stile raffaellesco..." al tempo del marchese Alfonso Gonzaga;[31]
  • Alessandro Dal Prato, pittore ed insegnante, fondatore dell'omonimo liceo artistico di Guidizzolo,[32] in una pubblicazione del 1987, affermò che i dipinti "siano opera di allievi di Giulio Romano o, quanto meno, di suoi aiuti";[2][33]
  • Costante Berselli, citando più volte un manoscritto anonimo, sostiene che "[Aloisio] finito il palazzo, pensò ad abbellirlo di eccellenti pitture, che si vogliono tutte della celebre scuola dell'immortale Giulio Romano; e di ciò ne fa piena fede la finezza del colorito, la pastosità e morbidezza delle carni, la giudiziosa distribuzione dei medaglioni, la varietà ed eleganza delle figure...";[34]
  • Massimo Marocchi, studioso dei Gonzaga, afferma che "Luigi [Aloisio] fece abbellire la sua residenza da pittori che alcuni vogliono essere stati allievi di Giulio Romano. Nell'atrio e lungo le scale facevano bella mostra di sé delle grandiose scene di battaglia - probabilmente le stesse a cui Luigi [Aloisio] aveva preso parte -...";[35]
  • Mara Pasetti, storica dell'arte, nell'articolo Il palazzo Gonzaga Acerbi di Castel Goffredo, afferma che il portico del palazzo Gonzaga "...si può ammirare nello splendore delle sue decorazioni volute da Aloisio a partire dal terzo decennio del XVI secolo, si sviluppa in una volta a crociere...".[36]

Un documento, datato 24 novembre 1577, informa che il pittore Giulio Rubone si impegnò a completare la loggia del palazzo di Alfonso Gonzaga, iniziata dal defunto Alessandro da Casalmaggiore.[37]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gualtierotti Piero, Giulio Romano a Castel Goffredo, in Il Tartarello, n. 4, dicembre 1989, p. 12-15.
  2. ^ a b Giulio Romano a Castel Goffredo?, su Prima Brescia, 31 marzo 2019. URL consultato il 21 agosto 2021.
  3. ^ Telò, p. 10.
  4. ^ Marocchi, p.147.
  5. ^ a b Cipolla, p.95.
  6. ^ Marocchi, p.148.
  7. ^ Piero Gualtierotti, Matteo Bandello alla corte di Luigi Gonzaga, Mantova, 1978.
  8. ^ Marocchi, p.150.
  9. ^ Marocchi, p.175.
  10. ^ Bonfiglio (2005), p.25.
  11. ^ Gozzi (2000), p.36.
  12. ^ Berselli, p.103.
  13. ^ FAI - Fondo Ambiente Italiano, su fondoambiente.it. URL consultato il 21 agosto 2021.
  14. ^ Palazzo Gonzaga-Acerbi: un nuovo studio sugli affreschi, su Gazzetta di Mantova, 14 dicembre 2020. URL consultato il 21 agosto 2021.
  15. ^ Lisa Tabai, Massimo Telò e Alfio Milazzo, Appunti d'arte. Conversazioni sugli affreschi di Palazzo Gonzaga-Acerbi, Viterbo, Press Up, ottobre 2020, SBN IT\ICCU\LO1\1806304.
  16. ^ Il giardino di Palazzo Gonzaga Acerbi, su giardinigonzaga.comune.mantova.it. URL consultato il 21 agosto 2021.
  17. ^ Castel Goffredo, su sapere.it. URL consultato il 26 maggio 2022.
  18. ^ Giulio Romano venne a Mantova, su invito dei Gonzaga nel 1524 e qui morì nel 1546.
  19. ^ Gonzaga Luigi, su treccani.it. URL consultato il 20 dicembre 2019.
  20. ^ Circolo Culturale San Martino Gusnago (a cura di), Dal castello al palazzo. Storia ed architettura in un'area di confine, Guidizzolo, 1997.
  21. ^ Bertolotti, p. 44.
  22. ^ Cipolla, pp. 94-95.
  23. ^ Virgilio Cepari, Vita di San Luigi Gonzaga, Benziger, 1891. URL consultato il 21 agosto 2021.
  24. ^ Carlo D'Arco, Delle arti e degli artefici di Mantova notizie: raccolte ed illustrate con disegni e con documenti..., G. Agazzi, 1857. URL consultato il 21 agosto 2021.
  25. ^ Berselli, p.105.
  26. ^ Gozzi, pp. 34-35.
  27. ^ Arrighi, p.513.
  28. ^ Piero Gualtierotti, Castel Goffredo dalla civiltà contadina all'era industriale (1848-1900), Mantova, p.73, 2017.
  29. ^ Sommi Picenardi, p.39.
  30. ^ Scardovelli, p.11.
  31. ^ Bonfiglio (2005), pp. 95-96.
  32. ^ Liceo Artistico Alessandro Dal Prato., su isamantova.gov.it. URL consultato il 29 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2019).
  33. ^ Cipolla, pp. 93-95.
  34. ^ Berselli, pp. 104-105.
  35. ^ Marocchi, pp. 147-148.
  36. ^ Mariano Vignoli, Quanta schiera di gagliardi. Uomini e cose del Risorgimento nell'alto mantovano, 1ª ed., Mantova, p.84, 1998.
  37. ^ L'Occaso Stefano, Alcune informazioni sui dipinti di Castel Goffredo, in Il Tartarello, n. 3-4, dicembre 2017, p. 36.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bartolomeo Arrighi, Mantova e la sua provincia, Mantova, 1859. ISBN non esistente.
  • Costante Berselli, Castelgoffredo nella storia, Mantova, 1978. ISBN non esistente
  • Antonino Bertolotti, I comuni e le parrocchie della provincia mantovana, Mantova, 1893, SBN IT\ICCU\LO1\0370600.
  • Francesco Bonfiglio, Notizie storiche di Castelgoffredo, 2ª ed., Mantova, 2005, ISBN 88-7495-163-9.
  • Costantino Cipolla, Il modello Castel Goffredo, Mantova, 1987. ISBN non esistente
  • Paola Eugenia Falini, Claudia Bonora Previdi e Marida Brignani (a cura di), I giardini dei Gonzaga. Un atlante per la storia del territorio, Spoleto, Del Gallo Editori, 2018, pp. 212-217, ISBN 978-88-99244-14-9.
  • Carlo Gozzi, Raccolta di documenti per la Storia di Castelgoffredo e biografia di que' principi Gonzaga che l'hanno governato personalmente (1840), Mantova, 2000. ISBN 88-88091-11-4.
  • Piero Gualtierotti, Matteo Bandello alla corte di Luigi Gonzaga, Mantova, 1978. ISBN non esistente
  • Massimo Marocchi, I Gonzaga di Castiglione delle Stiviere. Vicende pubbliche e private del casato di San Luigi, Verona, 1990. ISBN non esistente
  • Giovanni Scardovelli, Luigi, Alfonso e Rodolfo Gonzaga marchesi di Castelgoffredo, Bologna, 1890. ISBN non esistente
  • Guido Sommi Picenardi, Castel Goffredo e i Gonzaga, Milano, 1864. ISBN non esistente.
  • Massimo Telò (a cura di), Aloisio Gonzaga. Un principe nella Castel Goffredo del '500, Roma, PressUp, 2021, ISBN non esistente.
  • Circolo Culturale San Martino Gusnago (a cura di), Dal castello al palazzo. Storia ed architettura in un'area di confine, Guidizzolo, 1997, ISBN non esistente.
  • Mariano Vignoli, Quanta schiera di gagliardi. Uomini e cose del Risorgimento nell'alto mantovano, 1ª ed., Mantova, 1998. ISBN non esistente.
  • Lisa Tabai, Massimo Telò e Alfio Milazzo, Appunti d'arte. Conversazioni sugli affreschi di Palazzo Gonzaga-Acerbi, Viterbo, Press Up, ottobre 2020, SBN IT\ICCU\LO1\1806304.

Altre fonti[modifica | modifica wikitesto]

  • 1999 – Immagina. Castel Goffredo: l'evoluzione di un territorio, CD-ROM, a cura del Comune di Castel Goffredo.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]