Leonora Ruffo

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Leonora Ruffo negli anni sessanta

Leonora Ruffo, pseudonimo di Bruna Bovi (Roma, 13 gennaio 1936Roma, 27 maggio 2007), è stata un'attrice italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Leonora Ruffo nel 1960

Figlia di Angelo, maresciallo della Guardia di Finanza e plurivincitore, da allenatore, del campionato di pallacanestro italiano con la squadra Ginnastica Roma, Bruna è l'ultima di cinque sorelle. «Bionda, evanescente, molto graziosa, dall'aria tenera e indifesa», così la ricorda Enrico Lancia[1] nel raccontare il difficile inizio della sua carriera cinematografica, quando è costretta a rifiutare, per l'opposizione dei genitori, due ruoli da protagonista in due film di grande spessore quali Cielo sulla palude (1949) di Augusto Genina e Domani è troppo tardi (1950) di Léonide Moguy.

L'attrice romana debutta ufficialmente nel 1950, vincendo le resistenze della famiglia, interpretando Bruna Falchi nel film drammatico Gli amanti di Ravello, diretto da Francesco De Robertis. Inizia ad apparire anche sulle pagine di alcuni noti fotoromanzi, tra cui Cine Illustrato, dove compare con vari pseudonimi. Nel 1951 viene notata da Pietro Francisci, che le affida la parte principale in Le meravigliose avventure di Guerrin Meschino (1951).

Nel 1952 è la protagonista in La regina di Saba, dove recita al fianco di Gino Cervi, impegnato nel ruolo di Re Salomone.

In seguito ricopre ruoli di maggior spessore, come quello di Sandra ne I vitelloni, di Federico Fellini (1953), dove interpreta la moglie tradita, caratterizzazione che le varrà menzioni in alcuni dei più importanti festival cinematografici italiani e internazionali, tra cui la mostra del cinema di Venezia e la conquista dell'ambita Rosa d'oro a Parigi. Nel 1954 è protagonista nel film a episodi Amori di mezzo secolo, diretto da Roberto Rossellini e Pietro Germi. Nel 1958 prende parte allo sceneggiato televisivo della RAI Nicholas Nickleby, trasposizione dell'omonimo romanzo di Charles Dickens diretta da Daniele D'Anza e curata da Alessandro De Stefani, con la partecipazione di Antonio Cifariello e Arnoldo Foà.

Leonora Ruffo con Alberto Sordi in Il vedovo (1959)

Il suo ruolo successivo più ricordato è quello di Gioia, la frivola amante di Alberto Sordi ne Il vedovo di Dino Risi (1959).

Negli anni sessanta è interprete di numerosi film del genere peplum che ottengono un ottimo successo cinematografico[senza fonte]: Ercole al centro della Terra, con Christopher Lee; Maciste contro il vampiro, diretto da Sergio Corbucci e Giacomo Gentilomo. Quindi prende parte allo sceneggiato televisivo Il tenente Sheridan.

Nel 1966 interpreta l'aliena Kaena nel film di fantascienza 2+5 missione Hydra diretto da Pietro Francisci, accanto ad Anthony Freeman e Leontine May. Del 1968 il suo ultimo film, Brucia ragazzo brucia diretto da Fernando di Leo.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

È stata sposata per cinquant'anni con il produttore cinematografico Ermanno Curti (1930-2011). Ha avuto due figli, Stefano (1959) e Gianluca (1963). Era inoltre zia di Claudia Mori, moglie di Adriano Celentano.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Leonora Ruffo ne La regina di Saba (1952)
Walter Chiari, Leonora Ruffo, Hélène Chanel e Ugo Tognazzi nel film Un dollaro di fifa (1960)

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatrici[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Enrico Lancia e Roberto Poppi (a cura di), Dizionario del cinema italiano. Le attrici, Roma, Gremese Editore, 2003.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN64217896 · ISNI (EN0000 0000 5945 2037 · SBN RAVV088693 · LCCN (ENno99066286 · GND (DE1061348032 · BNE (ESXX1647005 (data) · BNF (FRcb142229682 (data) · CONOR.SI (SL220314979 · WorldCat Identities (ENlccn-no99066286