Il mago della pioggia

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Il mago della pioggia
una scena del film
Titolo originaleThe Rainmaker
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1956
Durata121 min
Generecommedia
RegiaJoseph Anthony
SoggettoN. Richard Nash dall'omonimo lavoro teatrale del 1954
SceneggiaturaN. Richard Nash
ProduttoreHal B. Wallis
Casa di produzioneParamount Pictures
FotografiaCharles Lang
MontaggioWarren Low
MusicheAlex North
ScenografiaHal Pereira, Walter Tyler
CostumiEdith Head
TruccoWally Westmore
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Il mago della pioggia (The Rainmaker) è un film del 1956 diretto da Joseph Anthony.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Kansas, anni venti. In una regione arsa dalla siccità vive una famiglia di agricoltori (padre, due figli e una figlia). Il padre e i due figli maschi sono preoccupati per le sorti del bestiame, ma ancor di più per il carattere scontroso e ribelle dell'altra figlia Lizzie, ormai non più giovane, che non ha ancora trovato marito. Nonostante sia stata inviata a trascorrere un periodo in città dagli zii, è tornata a casa senza un pretendente. Lo sceriffo File, rimasto vedovo da poco, è l'unico che potrebbe sposarla ma non si fa avanti per timore di vedersi rifiutato.

Nella fattoria arriva nottetempo Starbuck, una via di mezzo tra un ciarlatano e uno stregone, che promette la tanto sospirata pioggia in cambio di 100 dollari. Con la sua parlantina inesauribile e con i suoi strani marchingegni, il fantomatico mago della pioggia scatena una serie di eventi e fa emergere nei caratteri i pregi e i difetti, i rancori e i desideri dei familiari. Risveglia in Lizzie un po' di coraggio e un po' di femminilità facendole capire che è ancora una donna attraente, ed arriva persino a offrirsi per portare via la ragazza.

Alla fine lei troverà l'amore nell'eterno aspirante fidanzato sceriffo e il mago della pioggia se ne andrà solo sotto un diluvio.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il mago della pioggia fu l'unico film girato dalla Hepburn per la Paramount Pictures. Scaduto nel 1952 il suo contratto a lungo termine con la MGM, l'attrice aveva scelto di rimanere indipendente per poter scegliere di volta in volta i copioni che riteneva più adatti a sé e trattare direttamente il compenso con i produttori. Il primo nome sul cartellone fu comunque appannaggio di Burt Lancaster, che non aveva saputo resistere alla proposta di un personaggio esuberante e vitale come quello di Starbuck, con il quale avrebbe potuto sfoggiare il suo virtuosismo. La sua interpretazione sopra le righe venne in effetti apprezzata dai critici e dal pubblico, ma fu il ruolo della zitella della Hepburn a colpire la Academy of Motion Picture Arts and Sciences e a far ottenere all'attrice la settima candidatura al Premio Oscar come migliore attrice protagonista. Una seconda candidatura all'Oscar andò a Alex North per la migliore colonna sonora. La pellicola fu diretta da Joseph Anthony, regista teatrale che aveva già diretto la versione andata in scena a Broadway due anni prima con protagonisti Geraldine Page e Darren McGavin.

Nel 1963 venne allestita anche una versione musical, intitolata 110 in the shade.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alvin H. Marill: Katharine Hepburn - Storia illustrata del cinema - Milano Libri Edizioni, 1976
  • Tony Thomas: Burt Lancaster - Storia illustrata del cinema - Milano Libri Edizioni, 1981

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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