Hôtel des Invalides

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Hôtel national des Invalides
Vista aerea del complesso.
Localizzazione
StatoBandiera della Francia Francia
RegioneÎle-de-France
LocalitàParigi
IndirizzoPlace Vauban 75007
Coordinate48°51′19″N 2°18′45″E / 48.855278°N 2.3125°E48.855278; 2.3125
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1671-1679
Inaugurazione1678
Stilearchitettura classica e barocco
Usomuseo, chiesa, mausoleo, casa di riposo
Realizzazione
ArchitettoLibéral Bruant, Jules Hardouin Mansart
CommittenteLuigi XIV di Francia

L'Hôtel national des Invalides è un grande complesso di edifici del classicismo barocco francese costruito nel XVII secolo a Parigi allo scopo di ospitare soldati invalidi. Comprende la Cattedrale di San Luigi degli Invalidi (sede del vescovo dell'Ordinariato militare in Francia) e la Dôme des Invalides, dove si trova la tomba di Napoleone Bonaparte.

La struttura ha mantenuto in parte la sua funzione, ospitando alcuni anziani reduci; un edificio è stato trasformato nel Museo dell'Esercito (Musée de l'Armée) che conserva armamenti e trofei della storia francese dal Medioevo alla seconda guerra mondiale; meta di turisti è anche la cappella reale, dove nel 1840 furono trasferite le spoglie di Napoleone. Il complesso è anche luogo di sepoltura di alcuni eroi di guerra francesi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Vista della spianata
La facciata occidentale dell'Hôtel des Invalides vista dalla Torre Eiffel a Parigi.

Luigi XIV desiderava, come i suoi predecessori Enrico III ed Enrico IV, assicurare aiuto e assistenza ai soldati anziani o invalidi delle sue armate; affinché «coloro i quali hanno rischiato la loro vita e profuso il loro sangue per la difesa della monarchia (...) passino il resto dei loro giorni in tranquillità», recita l'editto reale del 1670.

Nella piana di Grenelle, allora periferia di Parigi, i lavori degli edifici principali furono affidati a Libéral Bruant dal ministro della Guerra Louvois.

Libéral Bruant concepì un complesso articolato in cinque corti, centrati sulla più grande: la cour royale ("corte reale"). I lavori si svolsero tra il marzo 1671 e il febbraio 1677, ma i primi ospiti s'installarono già nell'ottobre 1674. La facciata anteriore della grande corte fu ciò nonostante demolita pochi mesi dopo essere completata, per lasciare spazio alle fondamenta della grande cupola.

La costruzione della chiesa inizialmente prevista da Bruant fu affidata dal marzo 1676 a Jules Hardouin Mansart che lavorò anche ai padiglioni d'entrata e alle infermerie. La costruzione dell'edificio religioso durò circa trent'anni e non fu terminata che il 28 agosto 1706, data della consegna delle chiavi al Re Sole. L'edificio è, infatti, duplice, ma esiste una continuità strutturale: la nuova église des soldats, e il coro, sotto la cupola, definito église du dôme. La distinzione fu concretizzata dalla messa in opera, nel 1873, di una grande vetrata, a separare le due parti.

Il cortile d'onore

L'hôtel des Invalides comprende dunque, oltre alla chiesa, una manifattura (confezionamento di uniformi e stamperia), un ospizio (maison de retraite) e un ospedale militare. I locali delle manifatture furono ben presto destinati ad alloggi supplementari.

Il 15 luglio 1804 si svolse nella chiesa la prima consegna delle onorificenze della Legion d'onore da parte di Napoleone agli ufficiali meritevoli, nel corso di una fastosa cerimonia ufficiale.

L'Hotel assunse anche una funzione museale: museo di artiglieria nel 1872 e museo dell'esercito nel 1896, riuniti nell'attuale Musée de l'Armée nel 1905.

L'Hôtel des Invalides accoglie ancora oggi un centinaio di reduci e invalidi dell'esercito francese, sotto la giurisdizione dell'Institut national des invalides.

Governatori dell'Hôtel des Invalides[modifica | modifica wikitesto]

(...)

(...)

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Le plan de l'Hôtel des Invalides
Le plan de l'Hôtel des Invalides

     Cupola des Invalides

     Cattedrale di Saint-Louis-des-Invalides

     Musée de l'Armée

     Musée des Plans-Reliefs

     Musée de l'Ordre de la Libération

     Institution nationale des Invalides

     Ala del governatore des Invalides

     Ala del governatore militare di Parigi

     Cancelleria dell'Ordre de la Libération

     Ufficio nazionale dei combattenti e vittime di guerra

Cattedrale di San Luigi degli Invalidi[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Cattedrale di San Luigi degli Invalidi.
Interno della cattedrale di San Luigi

Al centro del complesso, si trova la cattedrale di San Luigi degli Invalidi (in francese: Cathédrale Saint-Louis des Invalides), anche conosciuta come Église des soldats, che è la sede vescovile dell'Ordinariato militare in Francia.

Sulla cantoria in controfacciata, si trova l'organo a canne, costruito tra il 1679 e il 1687 da Alexandre Thierry e ricostruito nel 1957 dalla ditta organaria Beuchet-Debierre. Lo strumento è a trasmissione elettrica, con 64 registri (dei quali 54 reali) suddivisi fra le tre tastiere, di 61 note ciascuna, e la pedaliera. La cassa barocca, progettata da Jules Hardouin Mansart, presenta una mostra composta da canne di principale disposte in più campi.

Cappella reale degli Invalidi[modifica | modifica wikitesto]

La cappella reale degli Invalidi

Dietro la cattedrale si trova la cappella reale degli Invalidi (in francese: Chapelle royale des Invalides) anche conosciuta come Dôme des Invalides; in essa si trova la tomba di Napoleone.

Il piano generale dell'edificio, di Jules Hardouin Mansart, è semplice: una croce greca iscritta in una pianta quadrata, ispirata al progetto di Bramante per San Pietro, poi allungata longitudinalmente con il presbiterio ellittico per collegarla alla cattedrale. Il transetto ha le absidi agli estremi, mentre ai vertici della pianta quadrata sono ricavate le cappelle.

All'esterno, ciascuna facciata è composta da due ordini sovrapposti, sottolineati da un colonnato sormontato da un frontone triangolare: palladiane “facciate di templi”.

La cupola, alta 107 metri[1], posa su un alto tamburo cilindrico a due piani: quello superiore raccoglie le spinte della cupola e le trasmette con dei contrafforti ornati con volute al tamburo inferiore, quest'ultimo rafforzato con robusti pilastri sporgenti le scarica sulla struttura inferiore. Entrambi i tamburi presentano ampie finestrature. La cupola, dal diametro di 26 metri[1], è di forma ovoidale, ricoperta da ricchi motivi dorati e traforata da oblò. In cima è sormontata da una lanterna anch'essa dorata, un piccolo padiglione quadrato, disposto in diagonale rispetto alla facciata, con angoli decorati da colonne sulle quali sono disposte delle statue. L'insieme è infine coronato da un acuto obelisco terminante in una croce. Da una base a struttura quadrata sormontata da frontoni triangolari, si passa quindi insensibilmente a forme complesse dove dominano le linee curve: tamburo, cupola, oblò, volute.

All'interno della volta, dipinto da Charles de La Fosse con una visuale prospettica in stile barocco, secondo una tradizione antica sono raccolte le bandiere e le insegne prese al nemico; Napoleone, Primo Console, voleva installarvi i capolavori d'arte inviati in Francia dall'Italia dopo il trattato di Tolentino, ma di fronte alla contrarietà di David, accettò il suggerimento dell'architetto Pierre Fontaine di appendervi invece le bandiere nemiche[2].

Urbanistica[modifica | modifica wikitesto]

La cupola dorata degli Invalidi costituisce uno dei punti di riferimento del paesaggio parigino. A nord la corte si prolunga al di là dei limiti dell'Hôtel con una grande spianata pubblica lungo la quale si trovano le ambasciate d'Austria e di Finlandia, la stazione d'Orsay e il ministero degli Esteri. Gli Invalidi sono uno dei grandi spazi non occupati da costruzioni all'interno di Parigi.

Al termine della spianata la Senna è attraversata dal ponte Alexandre-III che conduce al Petit Palais e al Grand Palais.

L'allineamento di cannoni sulla spianata è altamente simbolico: i cannoni sono in effetti puntati contro il palazzo dell'Eliseo, si dice per ricordare al suo inquilino che la Francia è il popolo sovrano, e che in ogni momento può riprendere le armi.

Cimitero militare[modifica | modifica wikitesto]

Tomba di Napoleone

Napoleone vi fu inumato il 15 dicembre 1840, sotto la Monarchia di Luglio, i cui governanti cercavano di accattivarsi i simpatizzanti dell'imperatore defunto (nello stesso periodo fu elevato l'Arco di trionfo). Le spoglie di Napoleone sono deposte in un monumentale sarcofago di quarzite rossa, situato in una cripta circolare contornata da statue bianche delle vittorie. La cripta, interrata ma a cielo aperto, è posta in asse con la cupola della cattedrale. Le spoglie del figlio Napoleone II (François Bonaparte, duca di Reichstadt, re di Roma) vi furono inumate nel 1940 come dono di Adolf Hitler alla Francia.

Giuseppe e Girolamo Bonaparte, fratelli dell'imperatore, sono sepolti in due nicchie laterali.

La tomba di Napoleone è contornata da quelle dei generali dell'Impero Duroc e Bertrand.

Monumento a Vauban, nella cappella di Santa Teresa

L'Hôtel des Invalides è il luogo di sepoltura, oltre che di Napoleone, anche di diversi militari che sotto di lui servirono, e di altri eroi di guerra francesi:

Vi sono inoltre sepolti tutti i governatori dell'Hôtel, che resta un luogo di pertinenza militare. Altre personalità militari francesi sono state onorate col seppellimento del cuore all'Hôtel des Invalides.

Musei[modifica | modifica wikitesto]

L'allineamento dei cannoni

Dal 1777, la galleria reale dei plastici lasciò il palazzo delle Tuileries per l'Hôtel des Invalides, dove si trova tuttora.

Nel 1871 vi si aggiunse il museo dell'artiglieria. Per conservare le tracce delle tradizioni dell'esercito, i trofei e gli oggetti di vita quotidiana dei soldati, fu creato un museo storico dell'esercito nel 1896; i due si fusero nel 1905 a formare l'attuale Musée de l'Armée.

Dalla fine della seconda guerra mondiale nella quale l'Hôtel des Invalides ospitò una base della Resistenza (1942), la parte museale fu ampliata col museo della Liberazione e il museo di storia contemporanea.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Sito Paristoric.com, su paristoric.com. URL consultato l'8 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2020).
  2. ^ Marie Louise Biver, Paris, Librairie Plon, Paris, 1964

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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