Goffredo Bettini

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Goffredo Bettini

Europarlamentare
Durata mandato1º luglio 2014 –
1º luglio 2019
LegislaturaVIII
Gruppo
parlamentare
S&D
CoalizionePSE
CircoscrizioneItalia centrale
Sito istituzionale

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato28 aprile 2006 –
28 novembre 2007
LegislaturaXV
Gruppo
parlamentare
L'Ulivo - PD
CoalizioneL'Unione
CircoscrizioneLazio
Sito istituzionale

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato14 settembre 1993 –
14 aprile 1994
LegislaturaXI
Gruppo
parlamentare
Partito Democratico della Sinistra
CircoscrizioneXIX Circoscrizione

Durata mandato30 maggio 2001 –
28 aprile 2006
LegislaturaXIV
Gruppo
parlamentare
DS - L'Ulivo
CoalizioneL'Ulivo
CircoscrizioneLazio 1
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Democratico (dal 2007)
In precedenza:
PCI (1970-1991)
PDS (1991-1998)
DS (1998-2007)
Titolo di studioDiploma di liceo scientifico
ProfessioneFunzionario di partito

Goffredo Maria Bettini (Roma, 5 novembre 1952) è un politico italiano del Partito Democratico.

Goffredo Maria Bettini è appassionato fin da giovanissimo di politica e cinema. Ancora studente collabora alla rivista Cinema Nuovo diretta da Guido Aristarco, a Cinemasessanta diretta da Mino Argentieri. Partecipa ai cinegiornali liberi di Cesare Zavattini e Ugo Gregoretti.[1]

Iscrittosi alla Federazione Giovanile Comunista Italiana, fa parte all'inizio degli anni Settanta del gruppo dirigente della federazione romana diretto da Gianni Borgna. Durante questo periodo conosce Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci, Paolo e Vittorio Taviani e Carmelo Bene.[senza fonte]

Alla morte di Pier Paolo Pasolini nel 1975, ne accompagna l'ultimo film, Salò o le 120 giornate di Sodoma, alla prima mondiale che si svolge al Festival Paris Cinéma. Lo presenta al pubblico insieme a Bernardo Bertolucci.

Dal 1977 al 1979 è segretario romano della Federazione Giovanile Comunista Italiana. Nel 1978, mentre difende i giovani democratici dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" alla facoltà di Economia e commercio, un banco lanciato dal terzo piano nell'androne della facoltà dai militanti di Autonomia operaia gli provoca una grave frattura al braccio.[2]

Successivamente è chiamato da Massimo D'Alema, allora segretario nazionale della Federazione Giovanile Comunista Italiana, a far parte della sua segreteria.

Tornato al Partito Comunista Italiano di Roma, nel 1981, come responsabile della propaganda, imposta la comunicazione per Luigi Petroselli, che è rieletto sindaco di Roma. Dopo la sconfitta della sinistra dell'anno precedente, è giovanissimo segretario della federazione romana. In questa veste, si oppone alla Democrazia Cristiana, allora guidata da Vittorio Sbardella. L'opposizione, innanzitutto condotta dai comunisti, determina la caduta del sindaco Pietro Giubilo e le elezioni anticipate alle quali il Partito Comunista Italiano ottiene un buon risultato. Tuttavia rimane maggioranza l'asse Democrazia Cristiana-Partito Socialista Italiano, con la DC costretta però a cedere sul sindaco, che diventerà Franco Carraro. Bettini entra nel consiglio comunale.[3]

Alla svolta della Bolognina, all'inizio del percorso che trasformerà il PCI in Partito Democratico della Sinistra, vota sì alla proposta di Achille Occhetto, dichiarando di farlo "con la testa ma non col cuore"[2]. Per questo si verifica anche un temporaneo strappo con il suo amico e maestro, Pietro Ingrao, il più autorevole esponente del fronte del no.[2]

Bettini lascia il ruolo di segretario regionale del Lazio. Con l'inchiesta Mani pulite e dopo la crisi della giunta di Franco Carraro, nel 1993 rifiuta la proposta del Partito Socialista Italiano di eleggerlo sindaco, preferendo lo scioglimento del consiglio comunale e nuove elezioni con la nuova legge con l'elezione diretta del sindaco.[2] Appoggia la candidatura a sindaco di Francesco Rutelli, che viene eletto nel dicembre del 1993 al secondo turno.

Bettini è capogruppo del Partito Democratico della Sinistra in consiglio comunale.[4]

Nel 1997, a seguito della seconda vittoria di Francesco Rutelli, viene nominato assessore ai Rapporti Istituzionali. Pochi mesi dopo, si dimette da tale incarico in polemica con Rutelli, che aveva deciso di fondare il movimento che diede vita ai "I Democratici" in alleanza, ma anche in competizione, con il Partito Democratico della Sinistra.[5] Rutelli gli affida comunque la responsabilità di sbloccare il cantiere dell'Auditorium Parco della Musica, da tempo fermo e di portare a termine l'opera e poi di presiedere la gestione. In collaborazione con Renzo Piano e con il presidente dell'Accademia di Santa Cecilia Luciano Berio, scinde il rapporto con le vecchie imprese e realizza una nuova gara definita dall'amministrazione comunale che vede vincitore Salini Impregilo di Cesare Romiti.[senza fonte] L'opera viene consegnata nei tempi stabiliti.[senza fonte]

Alle elezioni regionali del 2000 Bettini capeggia la lista del Partito Democratico della Sinistra. Ottiene più di 20 000 preferenze, venendo eletto come consigliere e poi come vicepresidente del consiglio regionale del Lazio.[6]

Alle elezioni politiche del 2001 viene nuovamente eletto alla Camera dei Deputati, dopo l'esperienza dell'inizio degli anni Novanta, e continua a far parte della direzione nazionale del suo partito. Alle elezioni politiche del 2006 viene eletto senatore per la prima volta capeggiando la lista dei Democratici di Sinistra.

Insieme a Walter Veltroni, nel frattempo divenuto sindaco di Roma, fonda la Festa del Cinema di Roma che dirige per tre anni. Chiama alla direzione artistica Piera Detassis, Mario Sesti e Giorgio Barberio Corsetti.[7]

In quel periodo partecipa all'ideazione del progetto del Partito Democratico. Sostiene la candidatura di Walter Veltroni a segretario del nuovo partito e ne coordina la campagna elettorale delle sue primarie, vinte da Veltroni.

Il 4 novembre 2007 è coordinatore della segreteria nazionale, nominato dal segretario Veltroni. Il 28 novembre 2007 si dimette dalla carica di senatore per dedicarsi pienamente all'attività di partito; gli subentra Pietro Larizza.[8][9]

Dopo le dimissioni di Walter Veltroni nel 2009 si ritira da ogni incarico, sia gestionale sia istituzionale. Pubblica numerosi libri e partecipa a convegni, conferenze e incontri in tutta Italia. In questo periodo si dedica nuovamente al cinema. Organizza festival di promozione del cinema italiano a Hanoi, Manila e Bangkok.[10]

Nel 2014 si candida alle elezioni europee con il Partito Democratico nella circoscrizione del Centro, venendo eletto con 90 462 preferenze. A Bruxelles è membro della commissione affari esteri, occupandosi di dossier sulla Bosnia, il Sud Est asiatico, il Turkmenistan. Al termine della legislatura non si ricandida e torna agli studi e ai suoi interessi culturali.

Benché privo di incarichi politici, viene considerato spesso ancora molto influente, specialmente nelle elezioni per il sindaco di Roma del 2021, vinte dal democratico Roberto Gualtieri e nella gestione del suo partito e dell'intero centrosinistra italiano.[11][12]

  • Goffredo Bettini, Oltre i partiti Copertina flessibile, Roma, Marsilio Editori, 2011, ISBN 88-31-70-99-5X.
  • Goffredo Bettini, Carte segrete. Roma, l'Italia e il PD tra politica e vita, Roma, Aliberti, 2013, ISBN 88-66-26-11-57.
  • Goffredo Bettini, A chiare lettere. Un carteggio con Pietro Ingrao e altri scritti, Roma, Ponte Sisto, 2015, ISBN 88-95-65-80-43.
  • Goffredo Bettini, Agorà. L'ago della bilancia sei tu, Roma, Ponte Sisto, 2018, ISBN 88-99-29-08-06.
  • Goffredo Bettini, A sinistra : da capo, Roma, PaperFIRST, 2022, ISBN 978-8831431996.
  1. ^ Partito Democratico - Goffredo Bettini, su partitodemocratico.it, Partito Democratico. URL consultato il 27 gennaio 2022.
  2. ^ a b c d Nicola Mirenzi, Goffredo Bettini, ritratto di un capo, su Repubblica.it, 5 Marzo 2020. URL consultato il 27 gennaio 2022.
  3. ^ Stefano Marroni, E' SCONTRO APERTO TRA LA SINISTRA DC E IL CLAN SBARDELLA, in la Repubblica, 3 novembre 1989. URL consultato il 27 gennaio 2022.
  4. ^ Serena Riformato, Chi è Goffredo Bettini e perché è così importante nel Pd, su Pagella Politica, 01 marzo 2021. URL consultato il 27 gennaio 2022.
  5. ^ Alberto Mattone, Bettini-Rutelli divorzio annunciato, in la Repubblica, 20 febbraio 1999. URL consultato il 27 gennaio 2022.
  6. ^ Archivio storico delle elezioni, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 27 gennaio 2022.
  7. ^ Giuseppe Cerasa, "Ecco perché ho lasciato la Festa del cinema", su roma.repubblica.it, 7 giugno 2008. URL consultato il 27 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2022).
  8. ^ Tutti gli uomini (e le donne) del segretario, su Corriere.it, 4 novembre 2007. URL consultato il 27 gennaio 2022.
  9. ^ Il braccio destro di Veltroni lascia per occuparsi del Pd, al suo posto arriva l'ex segretario della Uil Pietro Larizza, su il Giornale.it, 28 novembre 2007. URL consultato il 27 gennaio 2022.
  10. ^ Al via dal 24 al 28 luglio a Bangkok la terza edizione del Moviemov_Italian Film Festival, su Radio Cinema, 12 luglio 2013. URL consultato il 27 gennaio 2022.
  11. ^ Fabrizio Roncone, Il «monaco» Bettini e Renzi: dalla grande intesa alla rottura amara, su Corriere.it, 21 febbraio 2021. URL consultato il 27 gennaio 2022.
  12. ^ Il «monaco» Bettini e Renzi: dalla grande intesa alla rottura amara, su Huffingtonpost.it, 4 dicembre 2021. URL consultato il 27 gennaio 2022.

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