Francesa (grano)

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Il grano Francesa o Francisa o Franzisa o Francesella o Francescona o Franzesa (T. durum Desf. var. leucurum (Alef.) Koern.) è un grano antico siciliano quasi estinto trovato a Santa Elisabetta in provincia di Agrigento.[1][2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fu descrito per la prima volta da Scuderi nel 1818[3][4] e successivamente dal N. Prestianni, nel 1926, in provincia di Caltanissetta e in provincia di Catania. È nota la sua coltivazione nelle aree interne di alta collina e bassa montagna delle provincia di Enna e Catania.[2]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

È una varietà di frumento che fa parte del gruppo dei tetraploidi (possiede 28 cromosomi).[1][5]

Perrino dell'Istituto del Germoplasma - CNR, di Bari, nel 1983 lo descrive così:[1]
«La spiga è lunga 8 cm, oblunga e fusiforme sul profilo, compatto; l'arista è lunga con base nera e punta gialla, parzialmente ondulata.

Il glume ha una lunghezza più che doppia la larghezza, bianca o gialla con sfumature brune striature, chiglia liscia e un po' ricurva, becco un po' ricurvo, 2 mm di lunghezza e con una striatura nera, spalla elevata e media di larghezza.

La cariosside è lunga da 7 a 8 mm di lunghezza, rossa traslucida ellittico, triangolare trans-sezione verso, profilo dorsale parzialmente gibboso, solco medio in larghezza e profondità, con bordi parzialmente arrotondati, tessitura vitrea, pennello corto, di media densità e poco esteso, scutello ovoidale e di media lunghezza.»

La varietà ha una maturazione di 123 gg dalla semina, è specifica quindi per gli ambienti collinari; si adatta ai suoli leggeri e a piena maturita la pianta è alta 130-140 cm compresa la spiga. È resistente all'allettamento, suscettibile alla stretta; resistente alle ruggini, al malpiede e al carbone.[2]

È una varietà di grano duro che il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, ha iscritto nel Registro nazionale delle varietà da conservazione di specie agrarie e delle specie ortive,[6] con il DM di Iscrizione del 11/03/2019 (N. 13132) - G.U.N. 67 del 20/03/2019.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Pietro Perrino, Sicilian wheat varieties, in Die Kulturpflanze, 1º gennaio 1983. URL consultato il 27 aprile 2024.
  2. ^ a b c Super User, Grano duro varietà Francesa, su http://www.risicata.it. URL consultato il 29 aprile 2024.
  3. ^ Societa Colombaria, Atti della Societa Colombaria di Firenze, Tip. Carnesecchi, 1893, p. 39. URL consultato il 29 aprile 2024.
  4. ^ G. Fumi, Fonti per la storia dell'agricoltura italiana (1800-1849): saggio bibliografico, Ricerche., Storia, Vita e pensiero università, 2003, p. 106, ISBN 978-88-343-1043-4. URL consultato il 29 aprile 2024.
  5. ^ Chiara Gallo, di Duccio Caccioni e di Dario Del Bene, Frumento duro: un solo genoma, infinite possibilità, su AgroNotizie, 31 agosto 2022. URL consultato il 4 maggio 2024.
  6. ^ Grani antichi siciliani: 16 nuove varietà iscritte nel registro nazionale, su Confagricoltura Ragusa -, 2 maggio 2018. URL consultato il 27 aprile 2024.
  7. ^ Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia, su Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia, 29 ottobre 2020. URL consultato il 30 aprile 2024.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]