Fārūq I d'Egitto

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Fārūq I d'Egitto
Re Fārūq I d'Egitto nel 1946
Re d'Egitto e del Sudan
Stemma
Stemma
In carica28 aprile 1936
26 luglio 1952
PredecessoreFuʾād I
SuccessoreFuʾād II
Nome completoFārūq ibn Fu'ād
TrattamentoSua Maestà
Altri titoliSovrano di Nubia, Kordofan e Darfur
NascitaPalazzo 'Abidin, Il Cairo, 11 febbraio 1920
MorteOspedale San Camillo, Roma, 18 marzo 1965 (45 anni)
Luogo di sepolturaMoschea di al-Rifa'i
Casa realeDinastia di Muhammad Alì
PadreFu'ad I d'Egitto
MadreNazli Sabri
ConsortiFarida Safinaz Zulfikar
Narriman Sadiq
FigliFeryal
Fawzia
Fadia
Fuʾād
ReligioneIslam
Firma

Fārūq ibn Fuʾād d'Egitto (in arabo: فاروق الأول‎, Fārūq I), talora traslitterato Farouk I e conosciuto più comunemente come Faruq I d'Egitto (Il Cairo, 11 febbraio 1920Roma, 18 marzo 1965), è stato il decimo sovrano della dinastia di Mehmet Ali e secondo e penultimo re dell'Egitto, succeduto al padre, Fuʾād I, nel 1936.

Il suo titolo completo era "Sua Maestà Faruq I, per grazia di Allah, re dell'Egitto e del Sudan, sovrano di Nubia, del Kordofan e del Darfur". Il suo regno terminò a causa della Rivoluzione egiziana del 1952, in seguito al quale il sovrano fu costretto ad abdicare al trono in favore del figlio neonato Ahmad Fuʾād. Morì in Italia nel 1965.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia e studi[modifica | modifica wikitesto]

Fārūq era figlio del re Fuʾād I e della seconda moglie, Nazli Sabri; aveva quattro sorelle minori: Fawziya (che divenne regina consorte della Persia), Faiza, Faika e Fathiya. In quanto pronipote di {{Mehmet Ali}} Faruku era albanese da suo padre ed egiziano dalla regina madre, che aveva sangue egiziano-francese.

L'italofilo Fuʾād voleva che il figlio frequentasse l'accademia militare di Torino, ma l'alto commissario britannico Miles Lampson pose il veto a questa scelta a causa delle crescenti pretese italiane nel Mediterraneo.

Di conseguenza Fārūq frequentò nel 1935 la Royal Military Academy di Woolwich, nel Regno Unito.

Ascesa[modifica | modifica wikitesto]

Re Fārūq I d'Egitto nel 1936

Il 28 aprile 1936 il re Fuʾād morì di infarto e l'erede al trono partì dall'Inghilterra per tornare in Egitto come re, giungendo ad Alessandria il 6 maggio. Alla sua incoronazione, avvenuta a soli sedici anni di età, Fārūq tenne un discorso alla radio, prima volta per un sovrano dell'Egitto.

«Se la volontà di Allah è quella di porre sulle mie spalle, in così giovane età, la responsabilità di regnare, io apprezzo profondamente questo "peso" che sarà mio, e sono pertanto pronto a tutti i sacrifici del mio dovere… Mio nobile popolo, sono orgoglioso di voi, della vostra fedeltà e sono fiducioso nel futuro, come lo sono in Dio. Lavoriamo insieme. Riusciremo a raggiungere la piena felicità. Viva la Patria!».

Seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Durante la seconda guerra mondiale, il giovane re tenne il Paese il più lontano possibile dai disagi del conflitto e, inoltre, diede un importante contributo alla fondazione della Lega araba.

La lunga occupazione britannica dell'Egitto aveva reso il popolo e la stessa dinastia simpatizzanti nei confronti della Germania nazista e dell'Italia fascista, nella speranza che i maggiori avversari del Regno Unito fossero favorevoli a un Egitto pienamente indipendente. Nonostante la presenza di ingenti truppe britanniche, l'Egitto rimase formalmente neutrale sino all'ultimo anno di guerra. L'unico atto compiuto dal re prima del 1945 contro l'Asse (Germania-Italia-Giappone) fu di internare nei campi di lavoro tutti gli italiani sospettati di essere dalla parte di Mussolini, quando l'Italia nel 1940 tentò di invadere il Sudan anglo-egiziano, utilizzando come base la sua colonia in Etiopia. Solo nel 1945 Fārūq, sottoposto a forti pressioni dal governo britannico, dichiarò guerra alle due dittature europee.

Colpo di Stato[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Rivoluzione egiziana del 1952.

Il 23 luglio del 1952 un gruppo di militari, conosciuto col nome di Liberi Ufficiali, guidato dal colonnello Gamal Abdel Nasser e dal generale Muḥammad Naǧīb, attuò un colpo di Stato. Fārūq fu costretto ad abdicare il 26 luglio in favore del figlio neonato Fuʾād II, con Nagib a capo del governo.

Anche se il figlio di Fārūq era sulla carta re dell'Egitto, i poteri dello Stato erano in realtà nelle mani dei militari, che l'anno successivo abolirono la monarchia. Fu ufficialmente proclamata la repubblica il 18 giugno del 1953, ponendo fine alla monarchia che aveva regnato per 150 anni, fin dall'epoca del chedivè Mehmet Ali. Nagib fu nominato presidente della Repubblica egiziana e Nasser primo ministro. Quest'ultimo nel 1954 fece arrestare Nagib e assunse entrambe le cariche.

Esilio[modifica | modifica wikitesto]

Fārūq e la sua famiglia furono costretti, in seguito al colpo di Stato, a partire in esilio a bordo dello yacht reale El-Mahrūsa alla volta del Principato di Monaco. Da lì poi proseguirono per l'Italia, arrivando a Napoli il 29 luglio 1952, dove venne accordata loro ospitalità, dato che l'ormai ex re aveva concesso lo stesso favore a Vittorio Emanuele III di Savoia quando questi nel 1946 aveva abdicato a favore del figlio Umberto II, ultimo re d'Italia. Insieme alla famiglia reale vi era anche il re infante Fu'ād II.

Nel periodo successivo al crollo del vecchio regime, molti beni della famiglia reale vennero messi all'asta, procurando al nuovo governo entrate per milioni di dollari. Al deposto sovrano fu peraltro consentito di portare con sé i gioielli di famiglia, che consentirono a Fārūq una vita lussuosa e dispendiosa negli anni seguenti.

Fārūq, il giorno della partenza per l'esilio, disse a un amico: «La rivoluzione dirà cose cattive su di me e sulla famiglia reale, e molte persone crederanno alle loro menzogne. Se è possibile, scrivete sulla mia vita e dimostrate a tutti che hanno torto. Dite la verità in modo che le nuove generazioni sappiano che io non ero una persona cattiva. Salvate la mia reputazione da quanto diranno i militari».

L'ex sovrano trascorse buona parte del suo esilio a Roma, dove insieme con sua moglie fu uno dei protagonisti della vita mondana nel periodo chiamato della "dolce vita".[1][2] Il re ebbe una dimora anche ad Anzio, dove pare avesse intrattenuto una breve relazione con una ragazza del luogo.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Fārūq morì a Roma, al termine di un'abbondante cena nel suo ristorante preferito, il 18 marzo 1965 all'età di 45 anni. Sulla sua morte furono ipotizzate molte versioni, anche quella di omicidio per avvelenamento, ma non c'era motivo per dubitare di una morte naturale, a tredici anni di distanza dalla sua incruenta deposizione, mentre la popolarità di Nasser e del suo regime erano alla loro acme. Che non vi fossero ostilità particolari nei confronti dell'ex sovrano lo dimostra il permesso di sepoltura accordato nella grande moschea di Ahmad al-Rifāʿī, al Cairo, ai piedi della cittadella su cui svetta la moschea di Mehmet Ali.

Rimasero famose le parole, sembra pronunciate in punto di morte dall'ex sovrano: «Il mondo intero è in rivolta. Nel XXI secolo resteranno solo cinque re: il re di picche, il re di fiori, il re di quadri, quello di cuori e il re d'Inghilterra».[3]

Come suo padre, Fārūq fu membro della massoneria, iniziato nella loggia "Propaganda Massonica" di Roma, appartenente al Grande Oriente d'Italia.

Matrimoni[modifica | modifica wikitesto]

Il re Fārūq fu sposato ufficialmente solo due volte.

Con la regina Farida fu sposato dal 1938 al 1948 e dal loro matrimonio nacquero tre figlie:

Fārūq I si unì in seconde nozze nel 1951 con Narriman Sadiq, dalla quale divorziò due anni dopo; dalla loro unione nacque il tanto agognato erede al trono Fuʾād II.

Non si hanno riscontri ufficiali, invece, di un matrimonio (forse di tipo morganatico) che l'avrebbe unito, durante il suo esilio in Italia, con Irma Capece Minutolo, cantante lirica e attrice cinematografica italiana, una relazione che durò fino alla sua morte nel 1965.

Faruq nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

  • Faruq rimane vittima di un furto nell'episodio L'avventura del dolce di Natale della terza stagione della serie Poirot.

Albero genealogico[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Ibrāhīm Pascià Mehmet Ali  
 
Amina Nosratli  
Isma'il Pascià  
Hoshiar Walda  
 
 
Fu'ad I d'Egitto  
 
 
 
Ferial Hanem  
 
 
 
Faruq I d'Egitto  
 
 
 
Abdel Rahim Sabri Pascià, governatore del Cairo  
 
 
 
Nazli Sabri  
Muhammad Sharif Pascià Muhammad Said, qadi della Mecca  
 
 
Tewfika Hanim  
Nazli Hanim Sulayman Pascià  
 
Mariam Hanim  
 

Onorificenze[4][modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze egiziane[modifica | modifica wikitesto]

Gran Maestro dell'Ordine di Mohammed Ali - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine di Mohammed Ali
— 28 aprile 1936
Gran Maestro dell'Ordine del Nilo - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine del Nilo
— 28 aprile 1936
Gran Maestro dell'Ordine delle Virtù - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine delle Virtù
— 28 aprile 1936
Gran Maestro dell'Ordine di Ismail - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine di Ismail
— 28 aprile 1936
Gran Maestro dell'Ordine della Stella Militare di Fuad I - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine della Stella Militare di Fuad I
— 28 aprile 1936
Gran Maestro dell'Ordine della Agricoltura - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine della Agricoltura
— 28 aprile 1936
Gran Maestro dell'Ordine della Industria e del Commercio - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine della Industria e del Commercio
— 28 aprile 1936
Gran Maestro dell'Ordine della Cultura - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine della Cultura
— 28 aprile 1936
Collare di Fuʾād I - nastrino per uniforme ordinaria Collare di Fuʾād I
— 1936

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Collare dell'Ordine Reale di Albania - nastrino per uniforme ordinaria Collare dell'Ordine Reale di Albania
— [5]
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Besa (Albania) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Besa (Albania)
— [5]
Gran cordone dell'Ordine di Leopoldo (Belgio) - nastrino per uniforme ordinaria Gran cordone dell'Ordine di Leopoldo (Belgio)
Cavaliere di Gran Croce di I Classe dell'Ordine del Leone Bianco (Cecoslovacchia) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce di I Classe dell'Ordine del Leone Bianco (Cecoslovacchia)
Cavaliere di gran croce dell'Ordine della Legion d'onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di gran croce dell'Ordine della Legion d'onore (Francia)
Collare dell'Ordine del Crisantemo (Giappone) - nastrino per uniforme ordinaria Collare dell'Ordine del Crisantemo (Giappone)
Collare dell'Ordine di Hussein ibn' Ali (Giordania) - nastrino per uniforme ordinaria Collare dell'Ordine di Hussein ibn' Ali (Giordania)
— 1949
Gran Cordone con brillanti dell'Ordine Supremo del Rinascimento (Giordania) - nastrino per uniforme ordinaria Gran Cordone con brillanti dell'Ordine Supremo del Rinascimento (Giordania)
— 25 giugno 1948
Gran Collare dell'Ordine del Dragone di Annam (Impero Vietnamita) - nastrino per uniforme ordinaria Gran Collare dell'Ordine del Dragone di Annam (Impero Vietnamita)
Gran Collare dell'Ordine di Salomone (Impero d'Etiopia) - nastrino per uniforme ordinaria Gran Collare dell'Ordine di Salomone (Impero d'Etiopia)
Gran Collare dell'Ordine dei Pahlavi (Impero d'Iran) - nastrino per uniforme ordinaria Gran Collare dell'Ordine dei Pahlavi (Impero d'Iran)
— giugno 1938
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di San Carlo (Monaco) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di San Carlo (Monaco)
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Ouissam Alaouite (Marocco) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Ouissam Alaouite (Marocco)
Cavaliere di Gran Croce dell'ordine del Leone dei Paesi Bassi (Paesi Bassi) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dell'ordine del Leone dei Paesi Bassi (Paesi Bassi)
— 23 giugno 1938
Fascia dei Due Ordini (Portogallo) - nastrino per uniforme ordinaria Fascia dei Due Ordini (Portogallo)
— 5 maggio 1951
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Torre e della Spada (Portogallo) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Torre e della Spada (Portogallo)
— 5 maggio 1951
Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Bianca (Polonia) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Bianca (Polonia)
Collare dell'Ordine del Sole Supremo (Regno dell'Afghanistan) - nastrino per uniforme ordinaria Collare dell'Ordine del Sole Supremo (Regno dell'Afghanistan)
— gennaio 1947
Cavaliere dell'Ordine dei Santi Cirillo e Metodio (Regno di Bulgaria) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine dei Santi Cirillo e Metodio (Regno di Bulgaria)
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Salvatore (Regno di Grecia) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Salvatore (Regno di Grecia)
— 20 gennaio 1938
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Stella dei Karađorđević (Regno di Jugoslavia) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Stella dei Karađorđević (Regno di Jugoslavia)
Gran Collare dell'Ordine di Idris I (Regno di Libia) - nastrino per uniforme ordinaria Gran Collare dell'Ordine di Idris I (Regno di Libia)
— 1949
Gran Collare dell'Ordine degli Hashemiti (Regno d'Iraq) - nastrino per uniforme ordinaria Gran Collare dell'Ordine degli Hashemiti (Regno d'Iraq)
Collare dell'Ordine di Carol I (Regno di Romania) - nastrino per uniforme ordinaria Collare dell'Ordine di Carol I (Regno di Romania)
Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata (Regno d'Italia) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata (Regno d'Italia)
— 1933
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Regno d'Italia) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Regno d'Italia)
— 1933
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia (Regno d'Italia) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia (Regno d'Italia)
— 1933
Membro di I Classe dell'Ordine degli Omayyadi (Siria) - nastrino per uniforme ordinaria Membro di I Classe dell'Ordine degli Omayyadi (Siria)
Collare dell'Ordine di Isabella la Cattolica (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria Collare dell'Ordine di Isabella la Cattolica (Spagna)
— 1º aprile 1951[6]
Comandante in Capo della Legion of Merit (Stati Uniti) - nastrino per uniforme ordinaria Comandante in Capo della Legion of Merit (Stati Uniti)
Cavaliere dell'Ordine dei Serafini (Svezia) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine dei Serafini (Svezia)
— 30 dicembre 1937
Cavaliere dell'Ordine della Casata Reale di Chakri (Thailandia) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine della Casata Reale di Chakri (Thailandia)
Cavaliere Gran Commendatore dell'Ordine di Nichan Iftikar (Tunisia) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere Gran Commendatore dell'Ordine di Nichan Iftikar (Tunisia)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Carlotta de Leo Cabona, Anita e Marcello innamorati, re Faruk inferocito: baci e botte al «Cafè de Paris», in Corriere della Sera, 22 luglio 2009. URL consultato il 2 agosto 2011.
  2. ^ Sito della real casa d'Egitto, su realcasa.it. URL consultato il 2 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 7 settembre 2011).
  3. ^ Roberto Berinetti, Elizabeth, un'icona come regina, in Il Sole 24 Ore, 5 febbraio 2012. URL consultato il 30 dicembre 2012.
  4. ^ (EN) Royal Ark
  5. ^ a b (EN) Albanian Royal Court
  6. ^ (ES) Bollettino Ufficiale di Stato

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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Fuʾād I 1936-1952 Fuʾād II
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