Curia Raetorum

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Curia Raetorum (o Coira Raetorum o in italiano Coira dei Reti) è un insediamento romano (vicus) dell'antica Retia, situato nel centro della città di Coira, capitale del Cantone dei Grigioni in Svizzera.[1][2][3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il vicus Curia Raetorum coperto dalle opere di protezione.
Ceramica di epoca romana di Curia Raetorum.

L'insediamento romano fu fondato su un precedente insediamento di epoca preromana, e si trova nel quartiere di Welschdörfli sulla riva sinistra del Plessur. Il nome Curia può essere una forma latina della parola celtica kora o korje con il significato di tribù o clan.[2] Raetorum è invece un riferimento alla popolazione alpina dei Reti che viveva nell'area prima della conquista romana.

Con i due figliastri dell'Imperatore Augusto (27 a.C.-14 d.C.), Druso e Tiberio, questi territori furono incorporati nell'impero romano nella provincia romana di Raezia, e furono romanizzati nel corso del dominio romano.

Probabilmente per proteggere i passi alpini dei Grigioni (Passo dello Spluga e Passo del Settimo), fu costruita una stazione militare nell'insediamento. La Curia era un crocevia sulla strada romana tra Vindonissa (Windisch), Turicum (Zurigo), Centum Prata (Kempraten) sulla rotta alpina tra il lago di Walenstadt, il lago di Zurigo e il fiume Reno. Intorno al 300 d.C. fu costruito un forte a Curia Raetorum.

A partire dalla riforma dioclezianea, la provincia venne annessa alla Diocesi d'Italia, e divisa fra le due nuove province di Raetia prima (Curiensis) Raetia secunda (Vindelica). In entrambe vennero dislocati un dux per il comando militare e un Praeses per quello civile, rispettivamente a Curia (Coira) e ad Augusta Vindelicorum (Augusta).

Le strutture romane sono oggi conservate sotto gli edifici protettivi nel quartiere di Welschdörfli.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Coira, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ a b C B. Brenk, C. Jäggi (1994), Coira, in Enciclopedia dell'arte medievale, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1991-2000.
  3. ^ Adriano Augusto Michieli, Fritz Gysin, Heinrich Türler, Wilhelm Kubitschek (1931), Coira, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Anne Hochuli-Gysel, Anita Siegfried-Weiss, Eeva Ruoff, Verena Schaltenbrand: Chur in römischer Zeit. Band 1: Ausgrabungen Areal Dosch (= Antiqua. Band 12). Verlag Schweizerische Gesellschaft für Ur- und Frühgeschichte, Basel 1986, ISBN 3-908006-04-X.
  • (DE) Anne Hochuli-Gysel, Anita Siegfried-Weiss, Eeva Ruoff, Verena Schaltenbrand Obrecht: Chur in römischer Zeit. Band 2: A. Ausgrabungen Areal Markthallenplatz. B. Historischer Überblick. (= Antiqua. Band 19). Verlag Schweizerische Gesellschaft für Ur- und Frühgeschichte, Basel 1991, ISBN 3-908006-11-2.
  • (DE) Jürg Rageth: Chur-Welschdörfli, Schutzbau Areal Ackermann (= Archäologischer Führer der Schweiz. Band 29). Chur 1998.