Combattimento di galli

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Un dipinto di inizio Ottocento sui combattimenti di galli a Londra
Combattimento tra galli in Tamil Nadu, India

Il combattimento di galli è una tradizionale attività ricreativa che mette di fronte due galli allevati a tale scopo. In alcuni paesi è ancora popolare ed appassiona soprattutto gli scommettitori, che investono i propri soldi su uno dei due galli. Il combattimento ha termine quando le ferite riportate sono tali da lasciare tramortito il gallo perdente, che spesso muore dissanguato.[1]

Da alcuni questa attività viene considerata un gioco,[2] e ne difendono la pratica adducendo motivi legati a tradizioni culturali o anche religiose.[3] Gli animalisti e i difensori dei diritti degli animali invece sostengono che sia una crudele forma di sfruttamento e che debba essere bandita.[4][5]

I metodi di allevamento dei galli combattenti comprendono l'asportazione di bargiglio e cresta, sia per la loro vulnerabilità nel combattimento sia per la tendenza di tali parti a ghiacciarsi nei climi freddi ed indebolire il gallo. La naturale aggressività di questi animali verso i propri simili viene accentuata sottoponendoli a dure condizioni di allenamento e di isolamento, nutrendoli con sostanze mirate che comprendono steroidi e vitamine.[4]

Combattimenti[modifica | modifica wikitesto]

I proprietari mettono i loro galli uno di fronte all'altro all'interno dello spazio riservato al combattimento, che se è recintato viene chiamato gallodromo. Intorno a tale spazio si dispongono gli scommettitori e gli appassionati in genere. Prima della lotta, gli animali vengono tenuti fermi e stimolati a beccare l'avversario. Vengono poi lasciati liberi ed ha inizio il combattimento, che termina quando uno dei due muore o cade senza rialzarsi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Si suppone che il combattimento dei galli si svolgesse già nell'antica Persia nel 4000 a.C.[6] e che fosse uno dei passatempi al tempo della civiltà della valle dell'Indo (3300 a.C.-1500 a.C.).[7] Un'altra fonte sostiene che i galli si diffusero nella Valle dell'Indo più per i combattimenti che come alimento, e che intorno al 1000 a.C. assunsero anche un significato religioso.[8] Un'immagine risalente al VI secolo a.C. di un gallo da combattimento fu ritrovata durante gli scavi archeologici di Mizpah in Beniamino, vicino a Gerusalemme.[9]

Secondo la Encyclopædia Britannica, era popolare nell'antichità in India, Cina, Persia e altri Paesi asiatici; fu introdotto nell'Antica Grecia ai tempi di Temistocle (524 a.C.–460 a.C.). ed ebbe larga popolarità nella Roma Antica. In seguito si diffuse verso nord e tra il XVI ed il XIX secolo divenne uno degli spettacoli più di moda tra l'aristocrazia inglese. Ai tempi della Dinastia Tudor, il Palazzo di Westminster aveva un proprio "gallodromo di corte". I britannici esportarono i combattimenti nelle colonie americane, da dove si diffusero nell'intero continente. Alla metà del XIX secolo furono emanate le prime leggi che lo proibivano nel Regno Unito e negli Stati Uniti, dopo le quali rimase clandestinamente attivo per lungo tempo.[1]

Variazioni regionali[modifica | modifica wikitesto]

Speroni applicati alle zampe; Otavalo, Ecuador
Uno sperone viene legato alla zampa di un gallo da combattimento; Timor Est

Vi sono diverse aree del mondo in cui il combattimento è tuttora praticato e molto seguito, anche in paesi dove la legge lo ha proibito. In molti paesi, la cruenza dello scontro viene accentuata legando alle zampe dell'animale un'arma, che di solito è uno sperone appuntito metallico o un coltello, di dimensioni variabili. Si sono verificati casi in cui il gallo ha ferito a morte il proprietario con uno sperone artificiale.[10][11] Nei paesi in cui i galli non vengono dotati di armi, gli speroni vengono accuratamente appuntiti.

In Nicaragua, Venezuela, Colombia, Ecuador, Francia, Messico, Repubblica Dominicana, Filippine, Perù, Panama, Porto Rico, Spagna (ma solo in Andalusia e Canarie), Saipan e Guam vi sono gradinate attorno ai gallodromi.

America Latina[modifica | modifica wikitesto]

Cuba[modifica | modifica wikitesto]

A Cuba i combattimenti sono molto popolari e si tengono da novembre ad aprile, quando la temperatura mite consente ai galli prestazioni migliori. Vengono tagliati bargigli e creste e spesso vengono asportate le piume, soprattutto quelle del petto, del collo e delle cosce. Di solito viene limato uno degli speroni e ne viene applicato su ogni zampa uno non metallico di misure comprese tra i 22 e i 25 mm. Gli incontri vengono organizzati tra animali dello stesso peso con tolleranze fino a 30 grammi.

Gli incontri hanno il limite massimo di 30 minuti, ma più della metà termina nei primi 5 minuti. Il gallodromo si chiama valla ed è circondato da uno steccato attorno al quale si assiepano gli spettatori. Le scommesse sono proibite, chi viene scoperto viene espulso e diffidato dal presenziare ad eventi futuri.[12]

Messico[modifica | modifica wikitesto]

In Messico i luoghi deputati al combattimento si chiamano palenques e sono diffusi in tutto il territorio nazionale. Un'occasione speciale è rappresentata dalla Feria Nacional de San Marcos, una festa cattolica durante la quale si alternano i combattimenti e concerti musicali, in cui gli artisti si esibiscono dall'interno dei palenques.

Perù[modifica | modifica wikitesto]

In Perù i combattimenti si svolgono usando il becco o gli speroni, e si tengono in speciali gallodromi aventi la superficie sabbiosa. Oltre a quelli delle varie categorie di peso, vi sono incontri senza limiti di peso. I gallodromi più famosi si trovano nella Regione di Lima. Particolarmente apprezzato dagli appassionati è il tipico gallo peruviano navajero.[13]

Asia[modifica | modifica wikitesto]

Sudest asiatico[modifica | modifica wikitesto]

I combattimenti di galli sono diffusi in tutto il sudest asiatico. Anche nel cattolico settentrione delle Filippine, sono stati vani gli sforzi dei locali sacerdoti per porre fine all'usanza, che rappresenta una forma popolare di culto della fertilità in tutto il sudest asiatico.[14] Nella Thailandia del Nord, una cerimonia religiosa in onore degli spiriti degli antenati, comprende un combattimento di galli che ha un significato metafisico.[15]

Tajen a Bali

Bali[modifica | modifica wikitesto]

Il combattimento dei galli, conosciuto a Bali con il nome tajen, è un'antica tradizione dell'Induismo balinese, come evidenziano le inscrizioni Batur Bang I (del 933) e Batuan (nell'anno 944 del calendario balinese)[16] È tuttora praticato secondo un antico rituale religioso volto ad espellere gli spiriti del male.[17] Diventa così una forma di sacrificio animale agli spiriti chiamato tabuh rah ("versamento di sangue"), che è presente in ogni cerimonia tradizionale balinese.[18] I combattimenti senza motivo religioso sono considerati giochi d'azzardo in tutta l'Indonesia e furono dichiarati illegali dal governo nel 1981, mentre quelli a sfondo religioso sono tuttora permessi.

Giappone[modifica | modifica wikitesto]

In Giappone i combattimenti si svolgono senza l'ausilio di armi legate alle zampe e, malgrado siano ammessi dalla legge, i galli da combattimento sono stati inseriti tra le specie protette.[19]

India meridionale[modifica | modifica wikitesto]

Combattimento a Kabul, Afghanistan

I combattimenti di galli sono chiamati Vetrukkaal seval porr (letteralmente: lotta a speroni nudi) in Tamil Nadu, Kodi Pandem in lingua telugu e Kori katta in lingua tulu e sono oggetto di scommesse. Sono molto diffusi soprattutto nelle regioni costiere di Andhra Pradesh, Dakshina Kannada, Karnataka e Tamil Nadu. In alcune zone si svolgono con lame che misurano dai 7 ai 10 cm fissate alle zampe ed in altre senza l'uso di alcuna arma.

Per alcuni sono un passatempo, un divertente intrattenimento o un modo appassionante di scommettere, mentre per altri è rimasta una cerimonia legata alla tradizione induista, tanto che vengono spesso organizzati all'interno dei complessi templari.[20]

Iraq[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante sia vietato, in Iraq il combattimento dei galli è largamente diffuso, e gli spettatori scommettono anche se ciò non è in linea con le direttive della religione islamica. Un gallo può costare fino a 8.000 dollari americani, i più costosi sono quelli della varietà Harati, di origine turca o indiana.[21]

Pakistan[modifica | modifica wikitesto]

Combattimento in Vietnam

L'attività è molto diffusa anche in Pakistan, dove gli scommettitori sono molti malgrado il divieto di scommettere sia in vigore dal 1977.[22] Le forze dell'ordine sono molto flessibili al riguardo e non applicano tale legge. I galli da combattimento pakistani sono apprezzati e i migliori sono i Sindhi Aseel, particolarmente alti e forti.

Filippine[modifica | modifica wikitesto]

Combattimento a Davao, Filippine

I combattimenti di galli sono chiamati Sabong nelle Filippine, dove sono considerati legali solo quelli organizzati negli appositi spazi a cadenza settimanale. Quelli illegali si chiamano tupada o tigbakay, e si tengono in luoghi a cui le forze dell'ordine non riescono ad accedere. Alle zampe vengono fissati coltelli di misure variabili e con lama singola o doppia.[23] Due volte l'anno si tengono grandi competizioni legali a cui partecipano allevatori e galli provenienti anche dall'estero. L'attività fu introdotta nel paese dai colonizzatori spagnoli.

Oceania[modifica | modifica wikitesto]

Nelle Isole Marianne della Micronesia, il combattimento dei galli fa parte della tradizione culturale locale fin da quando fu introdotto dagli spagnoli. L'immigrazione di filippini nel XX secolo lo ha reso ancora più popolare. Gli incontri hanno luogo a cadenza settimanale in un gallodromo autorizzato di Guam, e durante le festività dei patroni dei vari villaggi. Vengono importati galli appositamente dagli Stati Uniti, il cui prezzo arriva a 1.000 dollari cadauno. Nell'isola di Saipan, a nord di Guam, combattimenti autorizzati si svolgono diverse volte ogni settimana nel villaggio di Gualo Rai.

Aspetti legali[modifica | modifica wikitesto]

Leggi sul combattimento di galli nel mondo.

     Divieto nazionale

     Divieto nazionale, salvo per alcune tradizioni locali

     Divieto in alcune regioni

     Legale

     Senza dati

In molti luoghi i combattimenti sono stati vietati.

Europa[modifica | modifica wikitesto]

Italia[modifica | modifica wikitesto]

In Italia i combattimenti tra animali sono vietati dalla Legge 20 luglio 2004, n. 189[24], secondo la quale chiunque organizza combattimenti tra animali è punito con la reclusione da un anno a tre anni e con la multa da 50000 € a 160000 €.

Spagna[modifica | modifica wikitesto]

I combattimenti di galli sono generalmente vietati in Spagna ad eccezione dell'Andalusia e delle Isole Canarie. Le sedi locali dei movimenti animalisti ed alcuni partiti politici delle isole stanno cercando di farli mettere al bando.[25][26] Il governo locale li consente, ma sta cercando di farli terminare senza una legge apposita.[27] Curiosamente, al contrario del resto del paese, la corrida è vietata nelle Canarie.

Regno Unito[modifica | modifica wikitesto]

I combattimenti di galli furono vietati in Inghilterra, nel Galles e nei territori britannici d'oltremare con una legge del 1835, mentre nel 1895 il divieto fu esteso alla Scozia.[28] Secondo un'indagine dell'organizzazione animalista RSPCA, i combattimenti di galli si tengono ancora in Inghilterra e Galles, anche se negli ultimi anni sono in diminuzione.[29]

Francia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la legge francese, i combattimenti di galli sono vietati in tutto il territorio nazionale ad eccezione di quei luoghi dove costituiscono, assieme alla corrida, un'ininterrotta tradizione. Sono quindi permessi nella regione del Nord-Passo di Calais, nella Francia metropolitana[30] e in alcuni villaggi della zona di Lilla.[31] Altri gallodromi si trovano nel dipartimento d'oltremare della Réunion.

America Latina[modifica | modifica wikitesto]

Gallodromo di Porto Rico nel 1937.

Brasile[modifica | modifica wikitesto]

In Brasile i combattimenti di galli si chiamavano rinha de galos ("tormento del gallo") e furono proibiti con la nuova Costituzione del 1934 promossa dal presidente Getúlio Vargas. Una sentenza della Corte Costituzionale basata su uno degli articoli della Costituzione li proibì espressamente, con la motivazione che "anche gli animali hanno diritto alla protezione legale contro i maltrattamenti e le sofferenze".[32]

Cuba[modifica | modifica wikitesto]

A Cuba erano diffusi ovunque ai tempi della colonizzazione spagnola, e nel 1837 il governatore spagnolo emanò un decreto che li vietava nei giorni feriali. Nel 1844 fu vietato alle persone di colore di assistere agli spettacoli, mentre nel 1899 i combattimenti furono soppressi.[12] Nel 1909, il presidente cubano José Miguel Gómez li rese nuovamente legali.[33]

Nel 1968 furono proibiti dal regime castrista, che intese stroncare le scommesse, ma nel 1980 il divieto fu sospeso. Da allora si tengono diversi tornei ogni anno da gennaio ad aprile, organizzati da aziende governative. Agli eventi partecipano anche clienti di altri Stati caraibici, a cui su richiesta vengono venduti i galli.[12]

Nord America[modifica | modifica wikitesto]

Stati Uniti[modifica | modifica wikitesto]

Negli Stati Uniti la legge che li proibisce permette il possesso, l'allevamento, l'addestramento ed il commercio dei galli. Le forze dell'ordine intervengono a confiscare le proprietà associate ai combattimenti[34]. L'ultimo Stato dell'unione che ha proibito i combattimenti di galli è stata la Louisiana nel giugno del 2007.[35] Rimangono legali nei territori a controllo americano di Porto Rico, Isole Vergini americane, Isole Marianne Settentrionali e Guam.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Cockfighting, Enciclopedia Britannica
  2. ^ (EN) gamecock, dizionario on-line Merriam-Webster
  3. ^ (EN) Keys, Janette, Cock Fights / Peleas de Gallos, su colonialzone-dr.com, Colonial Zone Dominican Republic.
  4. ^ a b (EN) Cockfighting Archiviato il 18 dicembre 2012 in Internet Archive., American Society for the Prevention of Cruelty to Animals (ASPCA)
  5. ^ (EN) CockfightingOC: A blood sport for roosters Archiviato il 30 luglio 2012 in Internet Archive., In Defense of Animals USA (IDAUSA)
  6. ^ (EN) History, su aseellovers.20m.com (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2014).
  7. ^ (EN) Sherman, David M. (2002). Tending Animals in the Global Village. Blackwell Publishing. 46. ISBN 0-683-18051-7.
  8. ^ (EN) Crawford R.D.: Poultry Breeding and Genetics - Roy D. Crawford - Google Books Poultry Breeding and Genetics], Elsevier Health Sciences, 1990, pag. 11
  9. ^ (EN) Tell en-Nasbeh: Biblical Mizpah of Benjamin, su arts.cornell.edu, The College of Arts and Sciences, Cornell University.
  10. ^ (EN) Cockfighting bird stabs, kills man, New York Post, 6 febbraio 2011
  11. ^ (EN) Champion rooster slashes its owner's throat for being asked to fight once too often Daily Mail, 22 gennaio 2011]
  12. ^ a b c (ES) Agustín Pupo Domenech, El Gallo Fino Cubano, 151 pp. Editorial SI-MAR, S.A., La Habana, Cuba 1995 (ISBN 959-7054-05-1).
  13. ^ (ES) Crónica Sobre el Gallo Navajero/ Archiviato il 25 novembre 2016 in Internet Archive., gallosnavajeros.com
  14. ^ (EN) Using Spirit Worship to Infuse Southeast Asia into the K-16 Classroom, su tuninst.net, Tun Institute of Learning (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2012).
  15. ^ (EN) Marti Patel, Trance dancing and spirit possession in Northern Thailand, su sanuksanuk.wordpress.com.
  16. ^ (EN) Bali, cockfighting tradition lives, su thejakartapost.com. URL consultato il 12 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2014).
  17. ^ (EN) Jean Couteau: Bali Today: Love and social life, pagg. 128-129, Kepustakaan Populer Gramedia, 2005
  18. ^ (EN) Fred B. Eiseman: Bali, Sekala and Niskala: Essays on society, tradition, and craft, pag. 240, Periplus Editions, 1990
  19. ^ (EN) Tatsuya Sakamoto: Fighting cocks embody Tosa spirit, The Daily Yomiuri
  20. ^ (EN) The Hindu, su thehindu.com, 10 gennaio 2008.
  21. ^ (EN) Cockfighting in Iraq: a different kind of battle, su yourmiddleeast.com.
  22. ^ (EN) Cockfight signifies cruel culture, su pakistantoday.com.pk, 26 luglio 2012.
  23. ^ (EN) Emergency: 'Sentensyador' Archiviato il 3 aprile 2010 in Internet Archive., gnanews.tv
  24. ^ Legge 20 luglio 2004, n. 189, articolo 1, in materia di "Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate."
  25. ^ (ES) ¿Tradición o salvajismo?, laopinion.es
  26. ^ (ES) Los Verdes solicitan al Parlamento europeo que prohíba las peleas de gallo, su lavozdelanzarote.com. URL consultato il 12 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2012).
  27. ^ (ES) Legge 8/1991 per la protezione degli animali, su gobiernodecanarias.org.
  28. ^ (EN) Collins, T., Encyclopedia of Traditional British Rural Sports, Routledge, 2005, ISBN 978-0-415-35224-6.
  29. ^ (EN) Kate Hilpern, What lies behind the rise in animal fighting?, in Independent, Londra, 20 ottobre 2007.
  30. ^ (EN) Foggo, D. & Campbell, M., British fans flock to French cockfights, in The Times, London, 22 gennaio 2006. URL consultato il 22 febbraio 2008.
  31. ^ (FR) Le Guide bu Nord de Pas de Calais, su guide-nord-pas-calais.com, Region Nord Pas de calais (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2008).
  32. ^ (EN) Alex P., Brazilian animal law, su joinuniverse.com. URL consultato il 25 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2013).
  33. ^ (ES) Reglamento para las lidias de gallos, Ayuntamiento de Holguín, Cuba 1909
  34. ^ (EN) Oregon House Bill 2086, su members.toast.net. URL consultato il 12 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2013).
  35. ^ (EN) Louisiana State House passes Cockfighting ban, su wafb.com. URL consultato il 13 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2009).

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