Echinops exaltatus
Cardo-pallottola semplice | |
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Echinops exaltatus al giardino botanico alpino Viote | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Campanulidi |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Carduoideae |
Tribù | Cardueae |
Sottotribù | Echinopsinae |
Genere | Echinops |
Specie | E. exaltatus |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Cichorioideae |
Tribù | Cardueae |
Sottotribù | Echinopsinae |
Genere | Echinops |
Specie | E. exaltatus |
Nomenclatura binomiale | |
Echinops exaltatus Schrad., 1811 | |
Nomi comuni | |
Cardo-pallottola slanciato |
Il cardo-pallottola semplice (nome scientifico Echinops exaltatus Schrad., 1811) è una pianta angiosperma dicotiledone perenne, erbacea, dalle grandi infiorescenza sferiche, appartenente alla famiglia delle Asteraceae.[1][2]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome del genere (Echinops) deriva dall'accostamento di due parole greche: ”echinos” = riccio e ”ops” = occhio, visione; questo vuol dire che la pianta a vederla sembra un riccio.[3] L'epiteto specifico (“exaltatus”) significa “molto alto” e si riferisce al portamento delle piante della specie.[4]
Il binomio scientifico attualmente accettato (Echinops exaltatus) è stato proposto dal botanico e micologo tedesco Heinrich Adolf Schrader (1767-1836) nella pubblicazione ”Hortus Gottingensis” nel 1811.[5]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]È una pianta piuttosto alta: raggiunge l'altezza di 1 metro e mezzo (minimo 50 cm). La forma biologica della specie è emicriptofita scaposa (H scap): ossia è una pianta perennante tramite gemme situate sul terreno e con asse fiorale allungato e con poche foglie. L'indumento di questa specie consiste in peli formanti un feltro di 0,5 -1,5 mm di spessore: l'aspetto è quello di una pianta bianco-tomentosa.[6][7][8][9][10][11][12]
Radici
[modifica | modifica wikitesto]Le radici sono secondarie.
Fusto
[modifica | modifica wikitesto]La parte aerea del fusto è eretta, cilindrica e semplice (non ramosa); non sono presenti peli ghiandolari.
Foglie
[modifica | modifica wikitesto]Le foglie sono decidue e lungo il fusto sono disposte in modo alterno; la forma della lamina è da ovata a ellittica o obovata del tipo lobato – pennatifida suddivisa in diversi segmenti lobati percorsi da visibili nervature; il margine è dentato– spinoso e scabro e termina con delle deboli spinule lunghe 1 mm. La pagina superiore è liscia, glabra e di colore verde scuro, quella inferiore è biancastra – tomentosa. La consistenza delle foglie è lievemente coriacea. Dimensione delle foglie: lunghezza 5 – 20 cm; la porzione centrale indivisa della foglia è larga 10 – 30 mm; i segmenti laterali sono larghi fino a 8 mm.
Infiorescenza
[modifica | modifica wikitesto]Le infiorescenze di tipo composto sono perlopiù uniche. L'infiorescenza è terminale ed è formata da numerosi capolini riuniti a formare una struttura sferica (o globosa). La dimensione dell'infiorescenza può arrivare a 5 –6 cm di diametro (normalmente 15 – 35 mm). Ogni capolino è unifloro, ossia possiede un solo fiore tubuloso circondato da diverse squame (quelle inferiori sono lunghe 8 – 9 mm) o brattee glabre e cigliate ai bordi; le squame sono libere (non saldate fra di loro) e sono lineari alla base e bruscamente allargate in una punta triangolare. Tale struttura morfologica è propria di questo tipo di fiori e viene chiamata da alcuni botanici florula o sinflorescenza (capolino sarebbe in questo caso una denominazione impropria). Dimensioni dei capolini : 18 – 60 mm.
Fiore
[modifica | modifica wikitesto]I fiori sono tutti del tipo tubuloso (il tipo ligulato, i fiori del raggio, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono inoltre ermafroditi, tetraciclici (calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri. Inoltre ogni fiore (chiamato in questo caso capolino) dell'infiorescenza ha un suo proprio involucro.
- /x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[13]
- Calice: i sepali del calice sono ridotti o quasi inesistenti (il calice consiste in una minuta coroncina).
- Corolla: i petali sono saldati a tubo nella parte inferiore, aperti a stella (in 5 lobi a forma di lacinie) nella parte terminale. Nella parte iniziale del tubo il colore è biancastro per poi mutare in sfumature azzurrine nei 5 lobi. Lunghezza delle corolle: 8 – 15 mm (parte tubolare: 2 – 6 mm; parte apicale 5 – 6 mm).
- Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e antere salate.
- Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli; lo stilo è uno e profondamente bifido; gli stimmi hanno rami abbreviati e comunque sporgono dalla corolla.
- Fioritura: da giugno a agosto.
Frutti
[modifica | modifica wikitesto]Il frutto è un achenio con pappo. Il pappo è formato da diverse brevi squamette lineari e membranose; le squamette sono variamente saldate al corpo principale del frutto. Lunghezza del frutto: 7 – 8 mm. Lunghezza del pappo: 1 mm.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento per merito del pappo – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]- Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Sud Est Europeo.
- Distribuzione: in Italia è presente solamente nel Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Nelle Alpi oltre confine è presente in Austria (Länder del Tirolo Settentrionale, Carinzia, Stiria e Austria Inferiore). Sugli altri rilievi europei è presente nella Foresta Nera, nei Monti Balcani e Carpazi.[15]
- Habitat: l'habitat tipico per questa specie sono le sponde, i greti dei fiumi, le siepi e i boschi cedui; ma si trova anche nei campi, vigne e oliveti. Il substrato preferito è calcareo ma anche calcareo/siliceo con pH basico, alti valori nutrizionali del terreno che deve essere umido.
- Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 800 m s.l.m.; frequentano quindi il seguente piano vegetazionale: collinare (oltre a quello planiziale – a livello del mare).
Fitosociologia
[modifica | modifica wikitesto]Dal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa scheda appartiene alla seguente comunità vegetale:[15]
- Formazione : delle comunità perenni nitrofile
- Classe : Artemisietea vulgaris
- Ordine : Onopordetalia acanthii
- Alleanza : Arction lappae
- Ordine : Onopordetalia acanthii
- Classe : Artemisietea vulgaris
- Formazione : delle comunità perenni nitrofile
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[16], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[17] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[18]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1]
La tribù Cardueae (della sottofamiglia Carduoideae) a sua volta è suddivisa in 12 sottotribù (la sottotribù Echinopsinae è una di queste).[10][11][19][20]
Il genere Echinops L. comprende oltre 213 specie (delle quali mezza dozzina sono presenti spontaneamente sul territorio italiano) originarie soprattutto della fascia che va dall'Asia Minore fino ai monti Altai.[21][22]
Filogenesi
[modifica | modifica wikitesto]Echinops exaltatus appartiene alla sezione Ritro (o Echinops secondo altri autori): le squame involucrali sono tutte libere e non si prolungano in lunghe spine (caratteristica invece dell'altra sezione chiamata Ritrodes).[22]
Il numero cromosomico di Echinops exaltatus è: 2n = 30.[12][23]
Ibridi
[modifica | modifica wikitesto]Con la specie Echinops sphaerocephalus la pianta di questa voce forma il seguente ibrido interspecifico:
- Echinops × pellenzianus G. Hügin & W. Lohmeyer, 1993
Sinonimi
[modifica | modifica wikitesto]Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[2]
- Echinops bannaticus Auct., non Rochel
- Echinops commutatus Juratzka
- Echinops commutatus fo. sectatus A.T.Szabó
- Echinops eglandulosus Schur
- Echinops globifer Janka
- Echinops mollis Schur
- Echinops paniculatus Jacq. fil. (1813)
- Echinops strictus Fisch. ex Sims.
- Sphaerocephalus commutatus Kuntze
- Sphaerocephalus exaltatus Kuntze
Specie simili
[modifica | modifica wikitesto]- Echinops sphaerocephalus L. - Cardo-pallottola maggiore: raggiunge i due metri di altezza; le foglie sono più grandi (fino a 40 cm di lunghezza) e le spinule sono pungenti; l'infiorescenza può arrivare fino a 8 cm di diametro ed ha un colore azzurro – biancastro. È presente in tutta l'Italia ma non nelle isole.
- Echinops ritro L. - Cardo-pallottola coccodrillo: è meno alto (massimo 80 cm), il fusto è ramoso con molte infiorescenze, le foglie sono più sottili ma con spinule più lunghe, i globi al massimo arrivano a 45 mm di diametro e sono colorati di azzurro.
Altre notizie
[modifica | modifica wikitesto]Il cardo-pallottola semplice in altre lingue viene chiamato nei seguenti modi:
- (DE) Ungarische Kugeldistel
- (FR) Échinops élancé
- (EN) Globe Thistle
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ a b World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 17 febbraio 2021.
- ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 10 novembre 2011.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 10 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2010).
- ^ Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 10 novembre 2011.
- ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 219.
- ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
- ^ Strasburger 2007, pag. 860.
- ^ Judd 2007, pag.517.
- ^ a b Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 128.
- ^ a b Funk & Susanna 2009, pag. 298.
- ^ a b Pignatti 2018, vol.3 pag.1033.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ Conti et al. 2005, pag. 88.
- ^ a b c Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 564.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
- ^ Barres et al. 2013.
- ^ Herrando et al. 2019.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 21 febbraio 2021.
- ^ a b Motta 1960, Vol. 2 – Pag. 74.
- ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 10 novembre 2011.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore. Volume 1, 1960, pag. 457.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 3, Bologna, Edagricole, 1982, pag. 142-151, ISBN 88-506-2449-2.
- 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- Laia Barres et al., Reconstructing the Evolution and Biogeograpnic History of Tribe Cardueae (Compositae), in Botany, vol. 100, n. 5, 2013, pp. 1-16.
- Sonia Herrando-Morairaa et al., Nuclear and plastid DNA phylogeny of the tribe Cardueae (Compositae) with Hyb-Seq data: A new subtribal classification and a temporal framework for the origin of the tribe and the subtribes, in Molecular Phylogenetics and Evolution, vol. 137, 2019, pp. 313-332.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Seconda edizione. Volume 3 e 4, Bologna, Edagricole, 2018.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Echinops exaltatus
- Wikispecies contiene informazioni su Echinops exaltatus
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- http://compositae.landcareresearch.co.nz/default.aspx?Page=NameDetails&TabNum=0&NameId=0363cd93-7817-404a-b45a-58369bf5dcdc[collegamento interrotto] Global Compositae Checklist Database
- Echinops exaltatus eFloras Database
- Echinops exaltatus Flora Europaea (Royal Botanic Garden Edinburgh) Database
- Echinops exaltatus IPNI Database
- Echinops exaltatus EURO MED - PlantBase Checklist Database
- Echinops exaltatus Tropicos Database
- Echinops exaltatus Royal Botanic Gardens KEW - Database