Cappella di San Giuseppe Patriarca

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Cappella di San Giuseppe Patriarca
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegionePuglia
LocalitàTrepuzzi
Coordinate40°24′24.19″N 18°04′14.59″E / 40.40672°N 18.07072°E40.40672; 18.07072
ReligioneCattolica
Arcidiocesi Lecce
Stile architettonicobarocco
Inizio costruzioneseconda metà XVII secolo

La cappella di San Giuseppe Patriarca è una cappella di Trepuzzi, in provincia di Lecce.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Di proprietà della famiglia Petrucci, risale alla seconda metà del XVII secolo. Dalla visita pastorale del 1680 del vescovo Michele Pignatelli, si evince che i lavori di costruzione iniziarono probabilmente prima del 1666 per volere del sacerdote Giuseppe Petrucci ("Sacerdote della Matrice Chiesa della terra di Trepuzze") e di suo fratello Marc'Orazio, come si ricava anche dall'iscrizione incisa sul sepolcro della famiglia, posto sotto il pavimento della cappella, sulla cui lapide è incisa:

(LA)

«D.O.M.
S. IOSEPH PETRUCCI
FILIUS CATALDI
LOCULUM EREXIT
SIBI AEREDIBUSQUE
A.D. MDCLXVI
CAROLUS PETRUCCI RESTAURAVIT A.D. MCMXIV»

(IT)

«A Dio Ottimo Massimo
S. Giuseppe Petrucci,
Figlio di Cataldo,
costruì un loculo
per se stesso e per i suoi eredi
nel 1666.
Carlo Petrucci lo restaurò nel 1914.»

Arte[modifica | modifica wikitesto]

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

Sull'architrave del portale d'ingresso, dagli stipiti riccamente decorati, si legge l'iscrizione CORONA JUSTITIAE / FLORENTI SICVT LILIVM ("Una corona di giustizia è riservata a colui che fiorisce come giglio") con evidente allusione a San Giuseppe. Ai lati del portale si aprono due nicchie vuote, dalla cui base sporgono due testine alate. In alto, ai lati della finestra decorata da piccoli fiori, sono collocati due stemmi scolpiti in pietra leccese, entrambi sormontati da due elmi con cimiero: quello a destra è lo stemma della famiglia Giugni, raffigurante un elmo su tre gambali con piedi umani, quello a sinistra è lo scudo araldico della famiglia Petrucci, raffigurante un'aquila con le ali spiegate e la testa coronata. L'aquila stringe tra gli artigli un grappolo d'uva. Sotto gli stemmi sono collocati due cartigli con iscrizioni latine.

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno è ad una sola navata, coperta da volta a botte lunettata. Ai lati dell'ingresso sono visibili due acquasantiere con decorazioni tipicamente barocche e sopra di esso la cantoria in pietra. Nella parete destra, due nicchie ospitano le statue settecentesche, in cartapesta, di san Giuseppe e dei Santi Medici. La cappella ha un solo altare, dedicato a san Giuseppe sul cui paliotto sono ripetuti, con qualche variante, gli stemmi presenti sulla facciata. L'altare è adorno della tela raffigurante il Sogno di san Giuseppe, opera firmata da P. Calavita e datata 1667.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Iscrizioni latine del Salento. Trepuzzi, Squinzano, Cavallino, Galatina, Congedo, 2005
  • V. Cazzato - S. Politano, Topografia di Puglia: Atlante dei “monumenti“ trigonometrici; chiese, castelli, torri, fari, architetture rurali, Congedo editore, Galatina, 2001

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]