Bastione di Saint Remy
Bastione di Saint Remy | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Località | Cagliari |
Indirizzo | piazza Costituzione, 09121 Cagliari CA |
Coordinate | 39°12′58″N 9°07′00″E / 39.216111°N 9.116667°E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | 1896 |
Inaugurazione | 1902 |
Ricostruzione | 1958 |
Stile | neoclassicismo |
Uso | civile, mostre |
Altezza | 24 m |
Il bastione di Saint Remy è un monumento di Cagliari, situato nel quartiere Castello. Alla fine del XIX secolo venne monumentalmente trasformato in una scalinata, sormontata dall'arco di trionfo, che dà accesso ad una passeggiata coperta e ad una grande terrazza panoramica.
Il bastione è intitolato a Filippo Guglielmo Pallavicino, barone di Saint-Rémy, primo viceré di Sardegna del periodo sabaudo; la passeggiata coperta e la terrazza soprastante sono intitolate al re Umberto I di Savoia.
Aspetto[modifica | modifica wikitesto]
L'edificio è realizzato in stile neoclassico, con colonne corinzie, utilizzando la pietraforte, un calcare bianco e giallo presente in abbondanza nel territorio circostante. La scalinata a doppia rampa, con la quale si entra dalla piazza Costituzione, si interrompe nella Passeggiata coperta, e si conclude sotto l'arco di Trionfo, nella terrazza Umberto I.
Dalla Passeggiata coperta è ancora possibile accedere alla Galleria dello Sperone, dove sono presenti parte delle strutture murarie cinquecentesche realizzate da Rocco Cappellino.
Storia[modifica | modifica wikitesto]

La costruzione del bastione avvenne tra il 1896 e il 1902 demolendo i bastioni della Zecca e dello Sperone, risalenti agli inizi del XVI secolo, per unire il quartiere Castello con quelli sottostanti di Villanova e Marina. La passeggiata coperta e la terrazza Umberto I vennero progettate dall'ingegnere Giuseppe Costa e da Fulgenzio Setti, su un progetto di Gaetano Cima risalente a metà Ottocento. Il 17 febbraio 1943, la scalinata e l'Arco di trionfo vennero danneggiati gravemente dai bombardamenti americani durante la seconda guerra mondiale. Vennero ricostruiti nel dopoguerra e nuovamente inaugurati nel 1958. La terrazza è stata poi restaurata negli anni '10 del XXI secolo.[1]
La passeggiata coperta è stata variamente utilizzata. All'inizio fu utilizzata come sala dei banchetti, poi durante la prima guerra mondiale si utilizzò come infermeria. Negli anni trenta, nel periodo delle sanzioni, venne allestita la mostra dell'autarchia. Nel corso della seconda guerra mondiale fu adoperato come rifugio agli sfollati le cui case vennero distrutte dalle bombe. Nel 1948 ospitò la prima Fiera campionaria della Sardegna. Dopo molti anni di abbandono, la passeggiata subì un restauro nel 2004[2] ed è stata rivalutata come spazio culturale riservato in particolare a mostre artistiche.


Bastione di Santa Caterina[modifica | modifica wikitesto]
Dalla terrazza Umberto I si accede, attraverso una breve gradinata, al bastione di Santa Caterina, già presente nell'assetto difensivo cinquecentesco ma uniformato nel XIX secolo al resto dei terrazzamenti. Già Terraple de la Fontana Bona per la presenza di una fontana pubblica, prese il suo nome attuale da un adiacente convento non più esistente risalente al XVII secolo.
Nell'area del bastione insistono resti archeologici di epoca romana e medievale, con finalità cultuali, cimiteriali e militari.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Cagliari, riapre terrazza del Bastione, su ansa.it. URL consultato il 1º novembre 2022.
- ^ Raffaele Cattedra, Marcello Tanca, Silvia Aru, Florence Troin (a cura di), Cagliari. Geografie e visioni di una città, FrancoAngeli, 2021, p. 150.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Bastione Saint Remy Comune di Cagliari, su comune.cagliari.it. URL consultato il 20 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2009).
- Bastione Saint Remy, su sardegnaturismo.it. URL consultato il 1º novembre 2022.
- Bastione di Saint Remy, Passeggiata Coperta e Galleria dello Sperone, su Monumenti aperti. URL consultato il 1º novembre 2022.
- Bastione di Saint Remy, su FAI - Fondo per l'Ambiente italiano. URL consultato il 28 agosto 2023.
- Bastione di Saint Remy, su Touring Club Italiano. URL consultato il 28 agosto 2023.
- Bastione di Saint Remy, su ìdese. URL consultato il 28 agosto 2023.