Anfiteatro romano di Lucera

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Anfiteatro romano di Lucera
CiviltàRomana
UtilizzoAnfiteatro
Stilearchitettura romana
EpocaI secolo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
ComuneLucera
Dimensioni
Superficie1 268 
Scavi
Date scavidal 1932 al 2000
ArcheologoRenato Bartoccini, Quintino Quagliati
Amministrazione
PatrimonioRegione Puglia
EnteSoprintendenza archeologia
ResponsabileComune di Lucera
Visitabile
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 41°30′29.72″N 15°20′41.47″E / 41.508256°N 15.344853°E41.508256; 15.344853

L'anfiteatro romano di Lucera è un anfiteatro di epoca romana situato alla periferia est della città di Lucera, tra i più antichi dell'Italia meridionale[1], nonché più antico del Colosseo[2]. Edificato nel I secolo in onore di Ottaviano Augusto, era in grado di contenere un numero di spettatori stimato tra 16.000 e 18.000 unità.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Lucera.
Portale dell'anfiteatro romano

Dopo la conquista romana nel 314 a.C. Luceria divenne prima colonia di diritto latino e in seguito municipium. Sotto Augusto ebbe il suo periodo di maggior splendore[4] che si manifesta anche nell'erezione di numerosi edifici pubblici e nella trasformazione dell'assetto urbano. Nella parte orientale della città il magistrato lucerino Marco Vecilio Campo, duoviro iure dicundo, prefetto dei fabri e tribuno dei militi, fece costruire in corrispondenza di una depressione naturale del terreno, a sue spese e in un'area di sua proprietà, un grande anfiteatro in onore di Augusto e della colonia di Lucera, come attesta l'iscrizione posta sugli architravi dei portali di ingresso.

L'anfiteatro fu probabilmente danneggiato a seguito della conquista della città da parte dell'imperatore Costante II nel 663.[5] In seguito al suo abbandono venne utilizzato come cava di pietre e si interrò progressivamente.

Il 13 ottobre 1932 alcuni scavi portarono alla luce i primi significativi resti dell'anfiteatro romano. I lavori di scavo e di restauro delle strutture furono diretti prima da Quintino Quagliati e quindi da Renato Bartoccini e terminarono nel 1945.

Dal 2006 al 2009 l'Area Archeologica è stata oggetto di un ulteriore intervento di recupero e restauro, realizzato con finanziamenti dell'A.P.Q. Regione Puglia “Beni culturali Sistema delle aree Archeologiche”. Sono stati realizzati nel settore curvo occidentale degli spalti gradonati, per una capienza di circa mille posti a sedere, per poter permettere all'Anfiteatro di ospitare eventi musicali, teatrali e culturali.[6] Considerando la grandezza dell'Anfiteatro, le gradinate meriterebbero di essere ampliate su tutta la struttura in modo da ridarle un assetto uniforme, tornando ad accogliere i 16.000-18.000 spettatori che al tempo dei Romani riuscivano ad assistere agli spettacoli.[7]

Descrizione dell'edificio[modifica | modifica wikitesto]

L'anfiteatro poteva ospitare tra i 16.000 e i 18.000 spettatori; ha pianta ellittica e dimensioni di 126,80m. X 94,5m. circa.[5]

L'accesso era costituito da due portali inquadrati da colonne di ordine ionico, collocati sull'asse maggiore in direzione della città e in direzione di Foggia. Sull'architrave dei portali l'iscrizione ricorda la costruzione dell'anfiteatro da parte del magistrato locale Marco Vecilio Campo[8]. Sull'asse minore si aprivano altri due accessi.

L'arena misura 75,20m. X 43,20m.[5] ed è delimitata da un canale di raccolta delle acque e da un podio nel quale si aprono quattro accessi all'arena. Al di sotto dell'arena è scavata una lunga galleria di servizio aperta per tre fosse, dove confluivano inoltre le acque piovane dai canali di raccolta. Nei pressi dell'anfiteatro sorgevano la palestra degli atleti, alcuni edifici pubblici e un'infermeria.

Giochi[modifica | modifica wikitesto]

La struttura ospitava i giochi dell'anfiteatro, che comprendevano: lotte tra animali (venationes), l'uccisione di condannati da parte di animali feroci o altri tipi di esecuzioni (noxii) e i combattimenti tra gladiatori (munera).

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Anfiteatro fra i più antichi dell'Italia meridionale Archiviato il 18 gennaio 2013 in Internet Archive.
  2. ^ La datazione dell'epigrafe che sormonta l'ingresso precede di quasi un secolo l'erezione dell'Anfiteatro flavio.
  3. ^ Anfiteatro romano di Lucera, su comune.lucera.fg.it, Comune di Lucera. URL consultato il 22 luglio 2020.
  4. ^ Plinio (Naturalis historia, 3.104) la annovera tra le colonie di fondazione augustea o triumvirale (Elisabetta Folcando, "Una rilettura dell'elenco di colonie pliniano", in Mario Pani (a cura di), Epigrafia e territorio, politica e società', IV (Temi di antichità romane, 4), Edipuglia editore, Bari 1996, p.81-82).
  5. ^ a b c Anfiteatro Lucera, su comune.lucera.fg.it. URL consultato il 6 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2012).
  6. ^ Interventi del 2006-2009, su comune.lucera.fg.it. URL consultato il 6 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2012).
  7. ^ L'Anfiteatro di nuovo Arena come un tempo Archiviato il 1º settembre 2012 in Internet Archive.
  8. ^ AE 1937, 00064.

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