Nefertari: differenze tra le versioni

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Fu ''[[Grande Sposa Reale]]'' di [[Ramses II|Ramesse II]] detto ''il Grande'', [[faraone]] della [[XIX dinastia egizia|XIX dinastia]]<ref name=":0">Dodson, Aidan and Hilton, Dyan. ''The Complete Royal Families of Ancient Egypt''. Thames & Hudson. 2004. ISBN 0-500-05128-3. pp.167, 172-3.</ref>. È una delle regine meglio conosciute, nonché una delle più potenti, della storia egizia, con un'influenza comparabile a quella di [[Ahmes Nefertari|Ahmose Nefertari]]<ref>Graciela Gestoso Singer, Ahmose Nefertari, the Woman in Black, University & Heritage - Unesco World Heritage Centre.</ref>, [[Hatshepsut]], [[Tiy]]<ref>Tyldesley, Joyce, Chronicle of the Queens of Egypt, p. 118.</ref>, [[Nefertiti]] e [[Cleopatra VII]], pur non avendo regnato in modo autonomo<ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.osirisnet.net/tombes/pharaons/nefertari/e_nefertari_01.htm|titolo=Nefertari - QV66 (pp.1-6)}}</ref>. È anche nota l'educazione eccezionale che le fu impartita: era in grado di leggere e scrivere i [[geroglifici egizi]], abilità piuttosto rara per l'epoca. Mise le sue conoscenze a servizio della diplomazia, mantenendo una corrispondenza con gli altri sovrani del suo tempo<ref>[[Christian Jacq]], Le donne dei faraoni, Mondadori, Milano (2007). ISBN 978-804481003. pp.120-1. </ref>. La sua raffinatissima tomba, classificata come [[QV66]], è tra le più grandi e spettacolari della [[Valle delle Regine]]<ref>Alberto Siliotti, Christian Leblanc, Nefertari e la Valle delle Regine, Giunti, 2002. ISBN 9788809027015. </ref><ref>Mohamed Nasr, Mario Tosi, La tomba di Nefertari, Bonechi, 1997. ISBN 978-8880297536. </ref>. Inoltre Ramesse costruì un tempio per lei nel complesso monumentale di [[Abu Simbel]], il cosiddetto Tempio minore<ref>Louis A. Christophe, Abu Simbel, Einaudi, Torino 1970. </ref><ref>Jacq (2007), pp.122-3. </ref>.
Grande Sposa Reale di [[Ramses II]], [[Faraone|sovrano egizio]] della [[XIX dinastia egizia|XIX dinastia]], fu una delle regine più influenti dell'[[antico Egitto]], a fianco di nomi come [[Hatshepsut]], [[Tiy]], [[Nefertiti]] e [[Cleopatra VII]], pur non avendo regnato in modo autonomo<ref>Non va confusa con [[Nefertiti]], [[Grande Sposa Reale]] di [[Akhenaton]] (Ekhnaton o Akhenaton), vissuta intorno al [[1336 a.C.]], cioè circa 80 anni prima.</ref>.


Il suo nome, in geroglifici, è scritto:
La sua tomba, [[QV66]], è considerata tra le più belle della [[Valle delle Regine]].

Il suo nome, espresso in geroglifici, appare così:
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che, traslitterato in ''nfrt iry mryt n mwt'' (Neferetiry meritenmut), vuol dire "la bellissima amata da [[Mut]]".
''nfrt iry mryt n mwt'' - (Neferetiry Meritenmut), che significa ''Bella Compagna, Amata da [[Mut]]''<ref>{{Cita web|url=http://www.ancient-egypt-online.com/nefertari.html|titolo=Queen Nefertari}}</ref>.

== Titoli ==
Nefertari poté fregiarsi di numerosi titoli, fra cui: ''Grande di lodi, Dolce d'amore, Signora di grazia, [[Grande Sposa Reale]], Grande Sposa del Re-Sua Amata, Signora delle [[Geografia dell'antico Egitto|Due Terre]], Signora di Tutte le Terre, Sposa del Forte Toro, Sposa del dio, Padrona dell'Alto e Basso Egitto''<ref>{{Cita web|url=http://mathstat.slu.edu/~bart/egyptianhtml/kings%20and%20Queens/Queen_Nefertari.html|titolo=Queen Nefertari}}</ref><ref>Grajetzki, Ancient Egyptian Queens: A Hieroglyphic Dictionary, Golden House Publications, London, 2005, <nowiki>ISBN 978-0-9547218-9-3</nowiki>.</ref>. Inoltre Ramesse la chiamò ''Colei per Cui il Sole risplende''.


== Biografia ==
== Biografia ==
Le origini di Nefertari sono sconosciute benché sia molto probabile che appartenesse, per nascita, alla nobiltà; presumibilmente discendente del faraone [[Ay]], come ci indica un pomello con iscritto il nome del [[faraone]] e ritrovato nella tomba della regina. Probabilmente la regina nacque nella città di [[Akhmim]], come testimoniano diverse statue. Il fratello [[Amonmose]] ricoprì la carica di sindaco di [[Tebe (sito archeologico)|Tebe]]. Un particolare curioso: nei dipinti la pelle di Nefertari è dipinta di colore scuro, anziché chiara come sarebbe prassi per le raffigurazioni delle donne.
Le origini di Nefertari sono sconosciute benché sia molto probabile che appartenesse, per nascita, alla nobiltà; presumibilmente discendente del faraone [[Ay]]<ref name=":0" />, come ci indica un pomello con iscritto il nome del [[faraone]] e ritrovato nella tomba della regina.
Probabilmente nacque nella città di [[Akhmim]], come testimoniano diverse statue. Il fratello [[Amonmose]] ricoprì la carica di sindaco di [[Tebe (sito archeologico)|Tebe]]. Un particolare curioso: nei dipinti la pelle di Nefertari è dipinta di colore scuro, anziché chiara come sarebbe prassi per le raffigurazioni delle donne.


Nefertari fu la più importante delle spose di Ramses II e per più di venti anni fu una delle figure preminenti della politica egizia. Dopo il 20º anno di regno del sovrano (circa 1260 a.C.) la sua influenza diminuì a tal punto che alcune sue immagini che la raffiguravano insieme al sovrano furono cancellate.
Nefertari fu la più importante delle spose di Ramses II e per più di venti anni fu una delle figure preminenti della politica egizia. Dopo il 20º anno di regno del sovrano (circa 1260 a.C.) la sua influenza diminuì a tal punto che alcune sue immagini che la raffiguravano insieme al sovrano furono cancellate.
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* Principessa [[Baketmut]]
* Principessa [[Baketmut]]


== La tomba ==
== La tomba QV66 nella Valle delle Regine ==
[[File:Maler der Grabkammer der Nefertari 004.jpg|thumb|left|upright=0.8|Ritratto di Nefertari dalla sua tomba]]
[[File:Maler der Grabkammer der Nefertari 004-2.jpg|sinistra|miniatura|Raffigurazione di Nefertari su una parete della [[QV66|sua tomba]], nella [[Valle delle Regine]].]]
Il ciclo pittorico che decora la [[Ipogeo|tomba ipogea]] [[QV66]] di Nefertari è uno dei più completi e significativi del [[Nuovo Regno]]. Questa vasta tomba scoperta nel [[1904]] dall'egittologo [[Ernesto Schiaparelli]], purtroppo deturpata dall'umidità e saccheggiata da quasi tutti gli arredi; Schiapparelli trovò solo alcuni frammenti della [[mummia]]. La tomba è collocata nel versante settentrionale della Valle delle Regine e presenta una pianta molto articolata.
Il ciclo pittorico che decora la [[Ipogeo|tomba ipogea]] [[QV66]] di Nefertari, di ben 520 metri quadrati, è uno dei più completi e significativi del [[Nuovo Regno]], oltre a uno dei massimi traguardi artistici del lungo regno di Ramesse II<ref name=":2">Barbara Mertz, Temples, Tombs & Hieroglyphs, Harper, 2009. p.256.</ref>. Questa vasta tomba fu scoperta nel [[1904]] dall'egittologo italiano [[Ernesto Schiaparelli]], purtroppo deturpata dall'umidità e saccheggiata di quasi tutti gli arredi. Schiapparelli trovò solo alcuni frammenti (ginocchia) di una [[mummia]] femminile, forse proprio Nefertari, oltre a vari materiali provenienti dal processo di mummificazione<ref name=":1" />. La tomba è collocata nel versante settentrionale della Valle delle Regine e presenta una pianta molto articolata.
All'interno della tomba furono ritrovati resti del [[Sarcofago egizio|sarcofago]] in granito rosa e pochi pezzi del corredo funerario: 34 [[ushabti]], un frammento di bracciale d'oro, amuleti, cofanetti di legno dipinti e un paio di semplici sandali in fibra intrecciata.
All'interno della tomba furono ritrovati resti del [[Sarcofago egizio|sarcofago]] in granito rosa e pochi pezzi del corredo funerario: 34 [[ushabti]], un frammento di bracciale d'oro, amuleti, cofanetti di legno dipinti e un paio di semplici sandali in fibra intrecciata<ref name=":1" />.

=== Restauro ===
La tomba venne chiusa negli [[Anni 1950|anni '50]] del [[XX secolo]] a causa dei danni causati dalle infiltrazioni d'acqua e dai sali, che distaccavano le pitture. Solo nel [[1986]], con l'intervento del [[Getty Conservation Institute]] e dell'Egyptian Antiquities Organisation, fu fatto un primo intervento di emergenza. Il restauro durò dal [[1988]] al [[1992]]<ref>{{Cita web|url=http://www.getty.edu/conservation/our_projects/field_projects/nefertari/nefertari_images.html|titolo=Tomb of Nefertari (1986-1992)}}</ref>. Nel [[2003]] si decise di mantenere la tomba definitivamente chiusa al pubblico, a causa della fragilità dell'apparato decorativo<ref name=":2" />.


== Nelle opere moderne ==
== Nelle opere moderne ==
[[File:Anne Baxter and Yul Brynner in The Ten Commandments film trailer.jpg|thumb|Anne Baxter interpreta Nefertari ne "I dieci comandamenti" di [[Cecil B. DeMille]]]]
[[File:Anne Baxter and Yul Brynner in The Ten Commandments film trailer.jpg|thumb|Anne Baxter interpreta Nefertari ne "I dieci comandamenti" di [[Cecil B. DeMille]]]]
* Nefertari è stata interpretata al cinema da [[Anne Baxter]] nel film ''[[I dieci comandamenti (film 1956)|I dieci comandamenti]]'' di [[Cecil B. DeMille]]. È rappresentata come una donna calcolatrice e vendicativa, perdutamente innamorata di [[Mosè]], che però l'ha rifiutata. Costretta a sposare l'odiato Ramses, da cui ha un figlio, costringe il marito ad inseguire Mosè quando suo figlio muore in seguito ad una delle [[Piaghe d'Egitto|dieci piaghe d'Egitto]]. L'inseguimento si concluderà con la disfatta dell'esercito del faraone, inghiottito dalle acque del [[mar Rosso]].
* Nefertari è stata interpretata al cinema da [[Anne Baxter]] nel film ''[[I dieci comandamenti (film 1956)|I dieci comandamenti]]'' di [[Cecil B. DeMille]]. È rappresentata come una donna calcolatrice e vendicativa, perdutamente innamorata di [[Mosè]], che però l'ha rifiutata. Costretta a sposare l'odiato Ramses, da cui ha un figlio, costringe il marito ad inseguire Mosè quando suo figlio muore in seguito all'ultima delle [[Piaghe d'Egitto|dieci piaghe d'Egitto]]. L'inseguimento si concluderà con la disfatta dell'esercito del faraone, inghiottito dalle acque del [[mar Rosso]].


* Nefertari è uno dei personaggi principali della serie ''[[Il grande romanzo di Ramses]]'' dello scrittore [[Christian Jacq]].
* Nefertari è uno dei personaggi principali della serie ''[[Il grande romanzo di Ramses]]'' dello scrittore [[Christian Jacq]].

Versione delle 19:50, 5 nov 2016

Disambiguazione – Se stai cercando l'album di Iva Zanicchi, vedi Nefertari (album).
Nefertari
Nefertari sulla facciata del Tempio minore di Abu Simbel
Regina consorte d'Egitto, Grande Sposa Reale
In caricaca. 1279 a.C. –
ca. 1255 a.C.
PredecessoreTuya
SuccessoreIsinofret (altra Grande Sposa Reale di Ramesse II)
Nome completoNefertari Meritmut
NascitaAkhmin, ca. 1295 a.C.
MorteAbu Simbel, ca. 1255 a.C.
Luogo di sepolturaTomba QV66 nella Valle delle Regine
DinastiaXIX dinastia
Padresconosciuto
Madresconosciuta
ConsorteRamesse II
FigliAmon-her-khepshef, Pareherwenemef, Meriatum, Meryre, Merytamon, Henuttawy, Baketmut, Nefertari II, Nebettawy (vedi Lista dei figli di Ramesse II
Dipinto dal tempio di Abu Simbel

Nefertari (anche Nefertari Meritmut) (Akhmim, 1295 a.C.Abu Simbel, 1255 a.C.) è stata una regina egizia.

Fu Grande Sposa Reale di Ramesse II detto il Grande, faraone della XIX dinastia[1]. È una delle regine meglio conosciute, nonché una delle più potenti, della storia egizia, con un'influenza comparabile a quella di Ahmose Nefertari[2], Hatshepsut, Tiy[3], Nefertiti e Cleopatra VII, pur non avendo regnato in modo autonomo[4]. È anche nota l'educazione eccezionale che le fu impartita: era in grado di leggere e scrivere i geroglifici egizi, abilità piuttosto rara per l'epoca. Mise le sue conoscenze a servizio della diplomazia, mantenendo una corrispondenza con gli altri sovrani del suo tempo[5]. La sua raffinatissima tomba, classificata come QV66, è tra le più grandi e spettacolari della Valle delle Regine[6][7]. Inoltre Ramesse costruì un tempio per lei nel complesso monumentale di Abu Simbel, il cosiddetto Tempio minore[8][9].

Il suo nome, in geroglifici, è scritto:

<
t G15 nfrit
r
Z4
U7
t
n
>

nfrt iry mryt n mwt - (Neferetiry Meritenmut), che significa Bella Compagna, Amata da Mut[10].

Titoli

Nefertari poté fregiarsi di numerosi titoli, fra cui: Grande di lodi, Dolce d'amore, Signora di grazia, Grande Sposa Reale, Grande Sposa del Re-Sua Amata, Signora delle Due Terre, Signora di Tutte le Terre, Sposa del Forte Toro, Sposa del dio, Padrona dell'Alto e Basso Egitto[11][12]. Inoltre Ramesse la chiamò Colei per Cui il Sole risplende.

Biografia

Le origini di Nefertari sono sconosciute benché sia molto probabile che appartenesse, per nascita, alla nobiltà; presumibilmente discendente del faraone Ay[1], come ci indica un pomello con iscritto il nome del faraone e ritrovato nella tomba della regina.

Probabilmente nacque nella città di Akhmim, come testimoniano diverse statue. Il fratello Amonmose ricoprì la carica di sindaco di Tebe. Un particolare curioso: nei dipinti la pelle di Nefertari è dipinta di colore scuro, anziché chiara come sarebbe prassi per le raffigurazioni delle donne.

Nefertari fu la più importante delle spose di Ramses II e per più di venti anni fu una delle figure preminenti della politica egizia. Dopo il 20º anno di regno del sovrano (circa 1260 a.C.) la sua influenza diminuì a tal punto che alcune sue immagini che la raffiguravano insieme al sovrano furono cancellate. Dal matrimonio con Ramses II nacquero due femmine e quattro maschi ma nessuno di questi sopravvisse al padre tanto da ereditarne il trono.

Nefertari morì nel 25º anno di regno di Ramses, all'età di circa 40 anni, probabilmente ad Abu Simbel e fu seppellita in QV66 nella Valle delle Regine. Il suo posto come Grande Sposa Reale fu preso da Isinofret, madre di Merenptah.

Status sociale

Nefertari fu, insieme alla regina Tiy, la sola Grande Sposa Reale ad essere deificata in vita. Ad Abu Simbel, a fianco del suo imponente tempio, Ramesse II fece erigere anche un piccolo tempio dedicato ad Hathor e Nefertari.
Il suo altissimo status è confermato dalle pitture che la rappresentano della stessa grandezza del sovrano.
Negli scavi di Ḫattuša, la capitale ittita, sono state rinvenute copie delle lettere, scritte in alfabeto cuneiforme, riportanti la corrispondenza tra Nefertari e la regina Puduheba, moglie del sovrano ittita Hattušili III. Nelle lettere la regina egizia ha il ruolo di elemento di pacificazione tra i due regni.
Un altro indice di rilevanza sociale è rappresentato dagli appellativi con i quali venne denominata la regina: "signora di grazia", "dolce d'amore", "colei per cui splende il sole"[13]. Ancora più importante è il titolo di "sovrana di tutte le terre", esatto analogo femminile dell'appellativo "sovrano di tutte le terre" riservato al faraone, che non compare normalmente nella titolatura delle regine[14].

I figli

Lo stesso argomento in dettaglio: Lista dei figli di Ramesse II.

Il grande numero di figli di Ramses II rende talvolta difficile associare con sicurezza questi con le relative madri quindi l'elenco seguente è da ritenersi probabile ma incerto e non esaustivo.

La tomba QV66 nella Valle delle Regine

Raffigurazione di Nefertari su una parete della sua tomba, nella Valle delle Regine.

Il ciclo pittorico che decora la tomba ipogea QV66 di Nefertari, di ben 520 metri quadrati, è uno dei più completi e significativi del Nuovo Regno, oltre a uno dei massimi traguardi artistici del lungo regno di Ramesse II[15]. Questa vasta tomba fu scoperta nel 1904 dall'egittologo italiano Ernesto Schiaparelli, purtroppo deturpata dall'umidità e saccheggiata di quasi tutti gli arredi. Schiapparelli trovò solo alcuni frammenti (ginocchia) di una mummia femminile, forse proprio Nefertari, oltre a vari materiali provenienti dal processo di mummificazione[4]. La tomba è collocata nel versante settentrionale della Valle delle Regine e presenta una pianta molto articolata. All'interno della tomba furono ritrovati resti del sarcofago in granito rosa e pochi pezzi del corredo funerario: 34 ushabti, un frammento di bracciale d'oro, amuleti, cofanetti di legno dipinti e un paio di semplici sandali in fibra intrecciata[4].

Restauro

La tomba venne chiusa negli anni '50 del XX secolo a causa dei danni causati dalle infiltrazioni d'acqua e dai sali, che distaccavano le pitture. Solo nel 1986, con l'intervento del Getty Conservation Institute e dell'Egyptian Antiquities Organisation, fu fatto un primo intervento di emergenza. Il restauro durò dal 1988 al 1992[16]. Nel 2003 si decise di mantenere la tomba definitivamente chiusa al pubblico, a causa della fragilità dell'apparato decorativo[15].

Nelle opere moderne

Anne Baxter interpreta Nefertari ne "I dieci comandamenti" di Cecil B. DeMille
  • Nefertari è stata interpretata al cinema da Anne Baxter nel film I dieci comandamenti di Cecil B. DeMille. È rappresentata come una donna calcolatrice e vendicativa, perdutamente innamorata di Mosè, che però l'ha rifiutata. Costretta a sposare l'odiato Ramses, da cui ha un figlio, costringe il marito ad inseguire Mosè quando suo figlio muore in seguito all'ultima delle dieci piaghe d'Egitto. L'inseguimento si concluderà con la disfatta dell'esercito del faraone, inghiottito dalle acque del mar Rosso.
  • Nefertari è il cognome, nel manga e anime ONE PIECE, della stirpe reale di Alabasta, isola ispirata proprio all'antico Egitto.

Note

  1. ^ a b Dodson, Aidan and Hilton, Dyan. The Complete Royal Families of Ancient Egypt. Thames & Hudson. 2004. ISBN 0-500-05128-3. pp.167, 172-3.
  2. ^ Graciela Gestoso Singer, Ahmose Nefertari, the Woman in Black, University & Heritage - Unesco World Heritage Centre.
  3. ^ Tyldesley, Joyce, Chronicle of the Queens of Egypt, p. 118.
  4. ^ a b c Nefertari - QV66 (pp.1-6), su osirisnet.net.
  5. ^ Christian Jacq, Le donne dei faraoni, Mondadori, Milano (2007). ISBN 978-804481003. pp.120-1. 
  6. ^ Alberto Siliotti, Christian Leblanc, Nefertari e la Valle delle Regine, Giunti, 2002. ISBN 9788809027015.
  7. ^ Mohamed Nasr, Mario Tosi, La tomba di Nefertari, Bonechi, 1997. ISBN 978-8880297536.
  8. ^ Louis A. Christophe, Abu Simbel, Einaudi, Torino 1970.
  9. ^ Jacq (2007), pp.122-3.
  10. ^ Queen Nefertari, su ancient-egypt-online.com.
  11. ^ Queen Nefertari, su mathstat.slu.edu.
  12. ^ Grajetzki, Ancient Egyptian Queens: A Hieroglyphic Dictionary, Golden House Publications, London, 2005, ISBN 978-0-9547218-9-3.
  13. ^ "Il restauro della tomba di Nefertari", di Neville Agnew & Shin Maekawa, pubbl. su Le Scienze, num.384, agosto 2000, pag.73-77
  14. ^ C. Leblanc, A. Siliotti, Nefertari e la Valle delle Regine (1997), p. 111
  15. ^ a b Barbara Mertz, Temples, Tombs & Hieroglyphs, Harper, 2009. p.256.
  16. ^ Tomb of Nefertari (1986-1992), su getty.edu.

Bibliografia

  • Christian Leblanc, Alberto Siliotti, Nefertari e la valle delle Regine, Giunti
  • Anna Maria Donadoni Roveri, Alessandro Roccati, Enrica Leospo, Nefertari. Regina d'Egitto, La Rosa
  • Mohamed Nasr, Mario Tosi, La tomba di Nefertari, Bonechi
  • Michelle Moran, La regina eretica, Newton Compton
  • Elvira D'Amicone, Nefer: la donna dell'Antico Egitto, Federico Motta Editore, Milano, 2007, ISBN 978-88-7179-839-3

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