Wikipedia:Oracolo/Archivio/Febbraio 2013 (1/2)

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Il cavallo vapore[modifica wikitesto]

Io so che il cavallo vapore è la potenza necessaria per sollevare in un secondo 75 kg all'altezza di 1 m, secondo quanto leggo su wikipedia alla pagina potenza (fisica).

Ora non capisco perché si debba fare: 1CV = (75kg * 9.8m/s² * 1m)/1s. Perché viene moltiplicata la massa per l'accelerazione di gravità?

La potenza è: [(massa)*(accelerazione)*(spazio percorso)]/(tempo), quindi perché si usa proprio 9.8 m/s²? In teoria non dovrei utilizzare un'accelerazione che mi permetta di compire uno sposamento di 1m in 1s, stando alla definizione? --109.114.25.117 (msg) 09:15, 1 feb 2013 (CET)[rispondi]

Il corpo di 75 kg non lo acceleri, la forza che compie lavoro è uguale e contraria alla forza di gravità. --Cruccone (msg) 09:52, 1 feb 2013 (CET)[rispondi]
Se ti aiuti con le dimensioni ti diviene più chiaro.--La Cara Salma necrologi 11:03, 1 feb 2013 (CET)[rispondi]
Non è questione di unità di misura: non chiede perché ci va un'accelerazione, ma perché proprio quella.
Il suo errore è quello che credo abbia intuito Cruccone, ma temo che la risposta fosse un tantinello ermetica (chiarissima per chi sa già la risposta, ma oscura per chi non ha familiarità con la faccenda e proprio per questo cade in errore). :-)
La definizione dice "sollevare... all'altezza di un 1 m"; quello che però non dice esplicitamente è che non vogliamo che vi sia energia accumulata in alcun altro modo che il puro incremento di quota. Vedila così: durante quel secondo di sollevamento hai un macchinario che sta facendo del lavoro; come immagino noto, il lavoro compiuto da tale macchinario è pari alla differenza tra energia del corpo alla fine dell'esperimento e energia all'inizio.
  • Una parte di tale differenza di energia la conosciamo: è la differenza di energia potenziale dovuto al fatto che alla fine il corpo si trova ad una quota maggiore di quanto non fosse all'inizio, e quella si calcola molto facilmente come m*g*Δh (m=75Kg, g=9.8m/s², Δh=1m).
  • C'è però anche la differenza tra energia cinetica alla fine e energia cinetica all'inizio: senza questa informazione, che lavoro abbia fatto il macchinario non lo sappiamo. Ecco, ciò che quella definizione di CV sta lasciando implicito è che l'energia cinetica non cambia: il corpo deve avere la stessa velocità prima e dopo il secondo dell'esperimento. Non è necessario che il corpo abbia velocità costante, basta che sia la stessa nei due momenti.
Precisato questo, il risultato diventa automatico: la potenza espressa dal macchinario è la variazione d'energia (potenziale, perché quella cinetica non cambia) del corpo sul tempo impiegato, ovvero (75kg * 9.8m/s² * 1m)/1s. Ecco perché quell'accelerazione è proprio g: non c'entra nulla con l'accelerazione impartita al corpo, ma solo con il calcolo dell'energia potenziale.
Tra tutti i modi possibili (tutti assolutamente equivalenti) per avere la stessa velocità del corpo all'inizio e alla fine dell'esperimento, il più banale da studiare è quello in cui la velocità di sollevamento sia costante e pari esattamente ad 1m/s. In tale situazione possiamo confermare il risultato secondo un'altra linea di ragionamento, che credo fosse quella che intuitivamente cercavi di usare tu.
Il corpo procede a velocità costante, il che significa che la somma delle forze (il peso e la trazione del macchinario) è nulla: se ne deduce che il macchinario sta esercitando una forza esattamente uguale ed opposta al peso: 75km*9.8m/s² verso l'alto. Quella forza moltiplicata per lo spostamento di 1m (forza concorde allo spostamento) dà il lavoro compiuto dal macchinario, che ulteriormente diviso per il tempo di 1s dà la potenza espressa dal macchinario.... e torna di nuovo la stessa formula di prima (come era auspicabile).
Per evitare la confusione potrebbe essere opportuno modificare la definizione riportata dalla voce con un più preciso "la potenza necessaria per sollevare una massa di 75 kg alla velocità costante di 1m/s", che non lascia adito ad interpretazioni. -- Rojelio (dimmi tutto) 12:00, 1 feb 2013 (CET)[rispondi]
Una cosa è sapere le cose un'altra saperle spiegare. Mi prostro innanzi a tanta chiarezza. ;-) Bravo Rojelio!--La Cara Salma necrologi 13:23, 1 feb 2013 (CET)[rispondi]
Effettivamente sono stato criptico, il punto è che in questo contesto g non è un'accelerazione (nel senso di variazione di velocità), ma la costante di proporzionalità tra la massa del corpo e la forza peso (e il fatto che sia l'accelerazione che sente un corpo in caduta libera nel campo gravitazionale ha delle implicazioni profonde). In ogni caso credo che aggiungere nella definizione la velocità costante aiuti molto a capire; c'è una differenza sottile nel senso che la definizione attuale define la potenza come rapporto tra lavoro e tempo e parlando di velocità costante si spinge più verso potenza come prodotto di forza e velocità - le due definizioni sono equivalenti, [W]=[J]/[s]=([N][m])/[s]=[N]([m]/[s]). --Cruccone (msg) 14:44, 1 feb 2013 (CET)[rispondi]
Ho appena modificato potenza (fisica) in tal senso. La definizione in cavallo vapore invece era già rigorosa. -- Rojelio (dimmi tutto) 15:39, 1 feb 2013 (CET)[rispondi]

Ho capito l'errore che facevo, in sostanza io immaginavo di partire con il corpo fermo e volevo portarlo a un metro, per fare ciò consideravo un motore che oltre a darmi una forza che equilibrava la forza peso mi dava anche la forza capace di generarmi una certa accelerazione tale che il corpo mi arrivasse in cima entro un secondo. E poi dividevo tutto per un secondo.
Considerando la seconda interpretazione, mi rimane però un dubbio, se io ho il motore che generea una forza uguale alla forza peso e il corpo ha una velocità iniziale di 1m/sec allora la potenza è 1CV, ed è ok, ma se io avessi una velocità iniziale e costante di 0.5m/sec pur avendo lo stesso motore non otterrei in tal caso una potenza diversa pari a 0.5 CV? Questo lo devo leggere come se il motore avesse due potenze diverse? È chiaro che mi sfugge qualcosa :-), grazie ancora per l'aiuto. --109.114.94.185 (msg) 20:05, 1 feb 2013 (CET)[rispondi]

Supponendo che la potenza del tuo motore sia la stessa, se il corpo che vuoi sollevare si muove a metà della sua velocità, la potenza che "ti avanza" la usi per accelerare il corpo finché arriva alla velocità per cui la potenza del tuo motore è uguale al prodotto del peso per la velocità del corpo. --Cruccone (msg) 20:19, 1 feb 2013 (CET)[rispondi]
Sul fatto che nella nuova situazione il motore stia erogando 0.5CV non si discute: quelli sono i conti, sono corretti, e quello risulta. Se poi è, fisicamente, lo stesso motore di prima, puoi solo dedurre che quel motore è in grado di variare la potenza erogata... il che non è affatto strano: è quello che si fa di continuo tramite il pedale dell'acceleratore del motore di un'auto. Quando si dice che un certo motore ha una certa potenza, spesso si intende "potenza massima", non "quella e basta, prendere o lasciare". -- Rojelio (dimmi tutto) 16:18, 4 feb 2013 (CET)[rispondi]

Però qui non si parla di accelerare o meno è quello che mi lascia un po' perplesso, provo a rispiegare quanto ho capito, perché non veorrei che la mia cocciutaggine (della quale mi scuso xD) mi stia portando fuori strada.
Sostanzialmente per la seconda definizione, perché la prima mi è molto chiara, da quanto ho capito il motore ha il compito di equilibrare la forza peso applicata all'oggetto. Imprimo poi una forza esterna che mi permette di portare l'oggetto alla velocità di un metro a secondo, fatto ciò non mi resta che calcolare (F*s)/1s per trovare 1 CV.
Ora quel che non mi torna, o per lo meno non sembra tornare è che io dico: ho lo stesso motore, solo che all'inizio imprimo una velocità di 0,5 m/s con la mia forza esterna. Il motore pur senza "accelerare o decelerare" dal calcolo mi sviluppa una potenza differente. Perché? (Forse il problema è che rimango ancorato al concetto di "potenza" nel senso quotidiano/parlato del termine, più che fisico? O forse ho capito male quel che mi hai spiegato.) --109.112.142.178 (msg) 21:03, 4 feb 2013 (CET)[rispondi]

È il "pur senza accelerare o decelerare" che mi lascia perplesso: sapere se accelera o no è importante. Vediamo se riesco a mettere un po' d'ordine.
Il motore non è strettamente tenuto ad "equilibrare la forza peso"; è una cosa che può fare, esercitando esattamente la stessa forza in verso opposto, ma nulla vieta che tiri di più (e il corpo accelera) o di meno (e il corpo decelera). La potenza del motore non dipende dal peso del corpo: dipende dalla velocità "v" di spostamento e dalla forza F che esercita; in particolare la potenza è il prodotto P=F*v.
Quando fai partire il solito corpo di 75Kg alla velocità di 0.5m/s, possono succedere due cose (beh, infinite, ma ne considero solo due):
  1. Il corpo resta a 0.5m/s costanti. Questo vuol dire che il motore sta tirando con una forza di 75Kgp, e alla velocità di 0.5m/s ciò implica che quel motore sta erogando 0.5CV. Non so di preciso perché ciò ti torni male: per ottenere quel sollevamento, quella è la potenza necessaria. Quindi o stai usando un altro motore di quella potenza, o ne stai usando uno che ha una potenza massima superiore, ma che in quel momento ne sta erogando solo una parte senza "dar fondo" alle sue possibilità (come il motore di un'auto con l'acceleratore al minimo: se premi a tavoletta può esprimere tanta più potenza, ma ciò non toglie che in quel momento non gliela stai chiedendo... e non è un motore "diverso").
  2. Il motore eroga 1CV. Ciò vuol dire che, alla velocità di 0.5m/s, il motore tira con 150Kgp, il doppio del peso del corpo; ne consegue che il corpo non può restare a quella velocità: parte sì, da 0.5m/s, ma viene accelerato verso l'alto con un'accelerazione di 1g.
Questo secondo caso lo puoi pensare anche in un altro modo: al puro scopo di sollevare il corpo a quella velocità basterebbe mezzo CV; siccome invece il motore offre potenza in eccesso, il surplus di "lavoro al secondo" fornito deve finire da qualche parte, ovvero diventa un accumulo di "energia al secondo", incrementando l'energia cinetica del corpo, che aumenta di velocità.
Occhio però che il corpo non accelera con accelerazione costante di 1g: quella è l'accelerazione in quel preciso momento. A mano a mano che la velocità di sollevamento aumenta, la forza con cui tira il motore (che stiamo assumendo avere una potenza costante di 1CV) cala, essendo F=P/v e quindi decrescente all'aumentare di v, e minor forza significa minor accelerazione.
Temo che la matematica che hai a disposizione possa non essere sufficiente a fare lo studio di funzione necessario, ma se ti fidi la velocità di quel corpo aumenta sempre più lentamente fino a convergere (è una funzione esponenziale, se ti interessa) ad 1m/s: arrivato a quella velocità (come si era visto all'inizio di questa discussione) il CV del motore è esattamente sufficiente a fargli proseguire il sollevamento a quel ritmo e non accelera più.
Meglio? Peggio? :-) -- Rojelio (dimmi tutto) 13:37, 5 feb 2013 (CET)[rispondi]

Forse e dico forse è meglio :-)
Mi sa che l'errore che facevo io era di considerare il motore come il macchinario che mi generava una forza e dicevo a parità di motore ho parità di forza, partendo da questo presupposto dicevo:

  • attivo il motore che mi stabilizza con la sua forza la forza peso, poi spingo l'oggetto per arrivare a una velocità iniziale di 0.5 m/s, gli faccio percorrere 1m quella velocità (la velocità alla fine sarà uguale a quella iniziale, dato che non agiscono altre forze) e calcolavo la potenza, che ritenevo essere la potenza del motore, in questo modo: prendo la forza esercitata dal motore, la moltiplico per lo spazio percorso di 1 metro e lo divido per il tempo che ci ha messo a percorrerli.
  • nel secondo caso agivo uguale: attivo il motore che mi stabilizza con la sua forza la forza peso, poi spingo l'oggetto per arrivare a una velocità iniziaile di 1 m/s, gli faccio percorrere 1m (la velocità alla fine sarà uguale) e calcolo la potenza. E così eseguendo nuovamente il calcolo dicevo, ho sempre uno stesso motore (dato che sviluppa la stessa forza) che mi da però due potenze diverse.

Il fatto è che in raltà è il contrario, io così facendo non stavo calcolando la potenza del motore, bensì la potenza di una forza che mi tirava l'oggetto e che effettivamente nei due esempi mi fa due lavori differenti.
In realtà il motore non sviluppa una forza ma una potenza, ed essendo F*v=P in realtà nei due esempi che ho riportato i motori hanno potenze differenti. Mi pare giusto ora :-)
Credo che l'errore nascesse da un fatto empirico, cioè io immaginavo di dover sollevare una cassa da un'altezza A a una stessa altezza B e dicevo, se io sviluppo una forza che controbilancia la forza peso e il corpo ha una velocità iniziale in un caso di 0.5 m/s (uguale a quella finale) e nell'altro di 1 m/s (uguale a quella finale), la (chiamiamola così) "fatica che provo" è identica in ogni istante nei due casi, quindi sto erogando una stessa potenza. --109.112.61.184 (msg) 15:58, 5 feb 2013 (CET)[rispondi]

Già, forza e potenza non sono affatto la stessa cosa. La nostra "percezione fisiologica" di fatica è legata alla forza che generiamo, non al lavoro che compiamo (tenere sospesi in aria 100Kg richiedono lavoro nullo, ma è una bella faticaccia :-) ). I due motori fanno lo stesso lavoro (sollevare il corpo) usando la stessa forza... ma uno ci mette metà tempo e quindi ha espresso il doppio della potenza.
Un motore che genera forza costante indipendentemente della velocità è un motore che esprime una potenza che cresce con la velocità secondo la formula P=F*v... e non è affatto un esempio peregrino: dai un'occhiata a questa curva di potenza (un grafico che rappresenta la potenza del motore in funzione della velocità) di una moto. In una moto è molto apprezzato che il motore non dia improvvisi "strappi" sulle ruote durante l'accelerazione (rischi che la ruota perda aderenza e slitti), ovvero vuoi che eserciti forza costante... e infatti il grafico mostra la potenza salire in modo grosso modo direttamente proporzionale alla velocità di rotazione di modo che il loro rapporto resti quanto più uguale possibile.
Poi però a un certo punto si ferma (c'è una potenza massima oltre la quale il motore non si può spingere) e torna a calare. -- Rojelio (dimmi tutto) 16:31, 5 feb 2013 (CET)[rispondi]

tradutore latino[modifica wikitesto]

mi sapete dire qual è il miglior tradutore online latino-italiano?


--87.11.177.194 (msg) 12:41, 1 feb 2013 (CET)[rispondi]

No, mi spiace; però non è che ti serva prima di tutto un correttore ortografico per la lingua italiana? --Pracchia 78 (scrivimi) 22:31, 2 feb 2013 (CET)[rispondi]

cerca su google dizionario italiano - latino.

vittoria provincia rg[modifica wikitesto]

i lati negativi di Vittoria

cosa c e che non va a Vittoria --2.237.118.105 (msg) 16:57, 1 feb 2013 (CET)[rispondi]

In estate ci fa parecchio caldo. -- Rojelio (dimmi tutto) 17:40, 1 feb 2013 (CET)[rispondi]
La squadra di calcio, che dopo aver raggiunto la Serie C1 oggi langue in Eccellenza Regionale. --Sesquipedale (non parlar male) 21:18, 1 feb 2013 (CET)[rispondi]
Quando chiedi dov'è, ti porgono una chioma. --Cruccone (msg) 18:33, 2 feb 2013 (CET)[rispondi]

Cambiare lingua in Windows 8[modifica wikitesto]

Windows 8 dice 'tutte le edizioni di Windows 8 permettono la modifica "al volo" della lingua di sistema'. Ma, questo blog di msdn è confuso (scusi per il italiano brutto, sono inglese):

"With Windows 8, users will be able install additional display languages beyond those preinstalled languages."

Dopo, uno MSFT ha detto cosi:

"Peter Constable [MSFT] 21 Feb 2012 9:14 PM #
@R Huss—"For enterprises will the display language features be free or seperately licensed?" It is already the case in Windows 7 and Vista that Enterprise licenses include support for installing multiple language packs and switching of the Windows UI display language. This will continue to be true in Windows 8."

dopo:

"heissm 22 Feb 2012 5:08 AM #
@Peter Constable [MSFT]
The blog entry mentions that the languages are available for all and you mentioned (response to R. Huss) that the all languages are available only for the enterprise version? So what is correct now?"

Più tardi:

"Microsoft is not clear 22 Feb 2012 7:31 AM #
@Ludomatico
No, if you are in France it will come with only french, in Germany german, Italy italian, Spain spanish, etc...
@Microsoft
The question is: Will ANY version of Windows 8 give me the possibility to select the language I want?
Why don't you answer?"

C'è una risposta definitiva di Microsoft?

Qualcuno ha esperienza di cambiare la lingua nel Windows 8 (non Pro) italiano? Ad essempio: italiano --> inglese. -84user (msg) 22:40, 1 feb 2013 (CET)[rispondi]

Con Windows 8 si può cambiare la lingua installando il "language Pack". Prova a leggere qui. --Lepido (msg) 23:08, 1 feb 2013 (CET)[rispondi]

squadre città[modifica wikitesto]

qual è attualmente la terza squadra di Roma, Milano, Torino, Genova e la seconda di Firenze, Bologna, Napoli, Palermo,Bari, Cagliari, venezia per risultati sportivi(considerando prima l'attuale serie e poi la posizione nel campionato in corso) ?


--87.11.177.194 (msg) 13:36, 2 feb 2013 (CET)[rispondi]

:( ?
roma: la terza è l'Atletico Roma Football Club, già Lodigiani e Cisco Roma
le altre non le so :) --Salvo da PALERMO 22:34, 5 feb 2013 (CET)[rispondi]
GIA, PECCATO CHE SI È SCIOLTA!..--GioBru 20:17, 7 feb 2013 (CET)[rispondi]
Di Torino forse il Cenisia [1] --Erik91☆☆☆ 22:57, 5 feb 2013 (CET)[rispondi]
Storicamente, una volta a Milano c'era l'Unione Sportiva Milanese, ma non esiste più da molto tempo... attualmente non saprei proprio --Nungalpiriggal (msg) 09:18, 6 feb 2013 (CET)[rispondi]
A Milano il Brera si è definita, dalla sua fondazione nel 2000, la "terza squadra di Milano"... :) --DelforT (msg) 09:28, 6 feb 2013 (CET)[rispondi]
Stando alla sua voce, a Genova potrebbe essere la Fratellanza Sportiva Sestrese Calcio 1919 --Postcrosser (msg) 11:55, 6 feb 2013 (CET)[rispondi]
A Cagliari prima c'era il La Palma, attualmente dovrebbe essere il Progetto Calcio Sant'Elia (serie D) --Derfel Cadarn (dimmi) 17:05, 6 feb 2013 (CET)[rispondi]

vago come un naufrago[modifica wikitesto]

Tra le pagine di: diritto privato e diritto pubblico; diritto costituzionale e giusnaturalismo, si trova una voce nella quale si cita un'autore ( tra altri e quasi tutti produttivi nei secoli scorsi???) che a suo dire, - nelle ultime righe a centro pagina - il diritto si sarebbe sviluppato da, e distinguendo quindi quelle che risulterebbero le tre fasi: ...periodo dei miti (degli dei), epico ( eroi)…storico o dei popolo??? Non è un sociologo quindi non è Auguste Comte.

Grazie.

--TakiKami (msg) 20:39, 2 feb 2013 (CET)[rispondi]

Qual è la voce a cui ti riferisci? Qual è la domanda che stai facendo all'"Oracolo"? --82.60.92.9 (msg) 21:20, 2 feb 2013 (CET)[rispondi]
@TakiKami dai uno sguardo a Savigny e Vico, forse hai mischiato un po' le cose :) --DelforT (msg) 21:29, 2 feb 2013 (CET)[rispondi]

Hai ragione amico oracolo : www.dsg.unito.it/gaius/data/publications/.../tesicomparazione99.doc

Leibniz è stato tra i primi a riconoscere che “la scienza giuridica è una disciplina più storica che speculativa”. La teoria delle monadi di Leibniz si avvicina alla teoria di Vico dei cicli storici delle culture umane. Vico (1668 – 1744) concepisce la storia come un alternarsi di “corsi” e “ricorsi”, in un perenne ciclo diviso in tre ere: l’era delle divinità (quella dei miti), l’era degli eroi (quella delle leggende) e l’era degli uomini (quella della storia).

Scusate le mie distrazioni e grazie per l'aiuto. Ciao!

i moti carbonari[modifica wikitesto]

Voi scrivete che i primi moti carbonari in Italia si ebbero nel 1820 e 1821. Vi segnalo che diversi anno prima (1816 e 1817)le prime riunioni di carbonari marchigiani e romagnoli si tennero a Montelupone (MC) presso la famiglia Franchi. Gherardo Staffolani

--Gherardo48 (msg) 13:57, 3 feb 2013 (CET)[rispondi]

Ma i primi moti carbonari, cioè i primi tentativi di rivolta, si ebbero nel 20-21. La frase non mi pare sbagliata, e questo paragrafo fa già capire che la caboneria esisteva già da prima. Grazie comunque per la segnalazione e buon lavoro! --Dry Martini confidati col barista 14:02, 3 feb 2013 (CET)[rispondi]
Concordo pienamente. --Cloj 17:54, 3 feb 2013 (CET)[rispondi]

mi sapete dire il primo Film 3D per genere?


--95.247.61.104 (msg) 20:18, 3 feb 2013 (CET)[rispondi]

Spot auto ragazzo col ciuffo[modifica wikitesto]

Ciao a tutti qualcuno ricorda in quale spot automobilistico si vede un ragazzo vestito anni 80 che agita il ciuffo ??? Grazie a tutti


--62.98.178.61 (msg) 21:39, 3 feb 2013 (CET)[rispondi]

Chiralità[modifica wikitesto]

Il cis-1,2-dimetilciclopentano è chirale?

Grazie!


--2.39.213.51 (msg) 18:02, 4 feb 2013 (CET)[rispondi]

La molecola presenta 2 centri chirali (carbonio1 e carbonio2) ma la molecola in sè non è chirale, la sua immagine speculare è identica alla molecola stessa --Mado (msg) 09:22, 6 feb 2013 (CET)[rispondi]

txt espresioni regolari[modifica wikitesto]

mi sapreste dire con quali programmi, aplicazioni o altro posso cercare atraveso espessioni regolari in un file .txt? --95.247.60.161 (msg) 13:14, 5 feb 2013 (CET)[rispondi]

Un correttore ortografico troverà parecchi risultati, anche senza espressioni regolari...--87.13.88.87 (msg) 18:39, 5 feb 2013 (CET)[rispondi]
grep, vim, emacs... -- Rojelio (dimmi tutto) 18:44, 5 feb 2013 (CET)[rispondi]
...ma anche con il buon vecchio Notepad++ si fa già parecchio. --Lepido (msg) 01:03, 6 feb 2013 (CET)[rispondi]
invece per cercare in un pdf con l'espressioni regolari?--95.247.60.161 (msg) 15:16, 6 feb 2013 (CET)[rispondi]

Il secolo e l'anno 1[modifica wikitesto]

Ho un dubbio: il secolo inizia nell'anno 1 e termina nell'anno 100, il problema è che il secolo viene calcolato rispetto al secolo "in corso" e non come l'anno "al termine" di esso. Per semplificare con i numeri prendo un fantomatico bianno che ha la stessa proprietà del secolo di essere calcolato "in corso", così posso spiegare il mio problema.
In sostanza io definisco il bianno come un priodo di tempo la cui durata è due anni, quindi in teoria seguendo quanto vale per i secoli avrei il bianno 1 che va dall'anno 1 all'anno 2 (l'1-100 nel secolo). Quello che non capisco è perché non si consideri il primo bianno come il periodo che va dall'anno 0 all'anno 1 (0-99), ora mostro il motivo.
L'anno per definizione è composto da dodici mesi, ma le cose si complicano perché in realtà l'anno è chiamato come tale fino al termine di esso, dunque "l'anno zero" va dal primo giorno del mese fino al 365 giorno, allo scoccare del 366 giorno (cioè il primo giorno del 13 mese) ho 1 anno, il quale durerà a sua volta dall'inizio del 13 mese fino al termine del 24esimo mese per passare al 2 anno che durerà fino all'ultimo giorno del 36esimo mese. Quindi se considero il mio bianno come il periodo che va dal primo anno al secondo ho un arco di 24 mesi che si estende in realtà dal 24esimo al 36esimo mese, però così facendo salto tutti i primi 12 mesi che vanno dall'inizio dell'anno zero fino alla fine di esso. Perché allora non si è definito bianno (secolo) come il periodo che va dal mese 1 dell' "anno 0" fino all'ultimo giorno del 24esimo mese del primo anno, cioè come il periodo di tempo che va dal mese 1 al mese 24 cioè dall'anno 0-1 (0-99 per il secolo)?
Mi rendo conto che sia un argomento più da medie che da prima superiore ed è per questo che vorrei colmare la mia lacuna, vi ringrazio. --2.44.14.140 (msg) 12:32, 6 feb 2013 (CET)[rispondi]

Semplicemente perché l'Anno 0, almeno nel sistema consono con cui misuriamo il tempo, non esiste: si passa dal -1 all'1 :) --Syrio posso aiutare? 12:52, 6 feb 2013 (CET)[rispondi]
Peraltro se ci fosse, e si facesse come dici tu, sarebbe tutto sfasato: perché dopo lo 0 avremmo i secoli 0-99, 100-199, 200-299, e via dicendo, mentre prima dello 0 avremmo 1-100, 101-200, 201-300 eccetera. Invece così si parte dal punto esattamente a metà fra l'anno 1 e il -1, che non va quantificato e quindi non porta ad "asimmetrie cronologiche". --Syrio posso aiutare? 12:55, 6 feb 2013 (CET)[rispondi]
Grazie per l'aiuto e il link, non so perché non ho pensato di cercare "anno zero", io lo chiamavo così non sapendo esistesse davvero una pagina.
Effettivamente mi ero accorto del problema della asimmetria, io pensavo infatti a un anno chiamato +0 e uno -0 in quel caso XD. Grazie dell'aiuto. --2.44.48.170 (msg) 16:50, 6 feb 2013 (CET)[rispondi]

Ibridizzazione e angoli di legame.[modifica wikitesto]

Ho un dubbio sull'ibridizzazione degli orbitali del carbonio. Nel caso di sp3 gli orbitali sono 4, orientati lungo i vertici di un tetraedro e due qualsiasi distano 109° 5' tra loro. Ora.. com'è possibile? Se io ho un sostituente a 0° il secondo a 109°5', il terzo a (0+109°5+109°5)= 218°10' dal primo. Ora.. 360°-218°10'=141°50'. Allora non è vero che il terzo dista dal primo 109°5'. Mi viene da pensare che nessuno dei tre sia allineato a formare una circonferenza, ovvero, non riesco a trovare una linea che congiunga tre dei quattro orbitali. Ma in questo caso esisterebbero due angoli: uno di 109°5' e l'altro di 250°55'. Questa immagine [[2]] invece mostra tutti gli angoli (anche quello sul retro) tutti ampi uguali.

Grazie. :)


--93.65.176.4 (msg) 14:50, 6 feb 2013 (CET)[rispondi]

Il tuo dubbio è presto risolto: sommare gli angoli degli orbitali in sp3 e pretendere che la somma sia 360° è concettualmente scorretto. La somma sarebbe 360° solo se gli angoli fossero di 90 ° ciascuno ma in questo caso dovrebbero giacere tutti su di un unico piano. Nella realtà non è così: gli angoli di 109,5° si estendono nelle 3 dimensioni e non su un singolo piano. In parole povere un atomo di carbonio in sp3 non è una "croce" piatta --Mado (msg) 15:05, 6 feb 2013 (CET)[rispondi]

Ok. I quattro legami si estendono nelle tre dimensioni. Considerato che io oriento la molecola con un legame verso l'alto (che viene a me guardando questa pagina), ho quindi un carbonio subito sotto. Quello che si appoggia su questa pagina sono quindi tre atomi di idrogeno (considerando la molecola di metano). Quindi ogni angolo tra l'atomo di idrogeno che tengo in mano e ognuno di quei tre atomi posati sulla pagina è 109°5' giusto? La mia domanda è: quanto distano TRA loro, quei tre atomi posati su questa pagina?

Se per distanza intendi l'angolo che formano è sempre 109,5° anche tra di loro: se prendi due idrogeni a caso e misuri l'angolo sarà sempre di 109,5° ; si tratta di una mera questione di geometria. Se ho capito male e per distanza intendi quanto effettivamente distano tra di loro gli idrogeni ti basta fare due conti conoscendo gli angoli e le distaze degli idrogeni dal carbonio centrale. Se non sono stato chiaro prova a dare un'occhiata a VSEPR, potresti trovare informazioni utili --Mado (msg) 15:38, 6 feb 2013 (CET)[rispondi]
Nella molecola di metano gli atomi di idrogeno occupano i quattro vertici di un tetraedro, l'atomo di carbonio si trova al centro del tetraedro. Se vuoi calcolare la distanza tra due atomi di idrogeno, una volta che sai la lunghezza del legame C-H basta applicare la trigonometria (pensa al triangolo formato dall'atomo di carbonio e da due atomi di idrogeno. Per sapere come si vede la molecola dall'alto (intendendo come asse z la direzione di uno dei legami C-H, pensa a come vedi un tetraedro dall'alto. --Cruccone (msg) 16:02, 6 feb 2013 (CET)[rispondi]

Intendevo l'ampiezza di legame. Ok. due idrogeni a caso misurano sempre 109°5. Sconcertante. --93.65.176.4 (msg) 16:10, 6 feb 2013 (CET)[rispondi]

Vero? nei primissimi momenti non è immediato da afferrare il concetto, devi ragionarci un attimo. Per studiare la chimica organica sono molto utili i kit per montare molecole tridimensionali, ti consiglio di procurartene uno o se ne sei già in possesso di utilizzarlo --Mado (msg) 16:14, 6 feb 2013 (CET)[rispondi]

Mi sono comprato la plastilina e gli stecchini e in effetti molte cose sono più chiare. Grazie! --93.65.176.4 (msg) 18:08, 6 feb 2013 (CET)[rispondi]

espressioni regolari[modifica wikitesto]

mi sapreste dire come faccio a cercare le doppie usando le espresioni regulari?


--95.247.60.161 (msg) 15:22, 6 feb 2013 (CET)[rispondi]

Film senza colonna sonora?[modifica wikitesto]

Sommo Oracolo, esistono dei film totalmente privi di colonna sonora (sia originale che non)? Ovviamente a parte i film muti. --ugaciakaQuesto commento senza la firma utente è stato inserito da 87.0.12.61 (discussioni · contributi) 20:25, 6 feb 2013‎ (CET).[rispondi]

Ora come ora mi viene in mente soltanto Il grande silenzio, del 2005 (vedi anche la voce su en.wiki, che è messa meglio della nostra. --Syrio posso aiutare? 20:40, 6 feb 2013 (CET)[rispondi]

Comunque, i film muti non sono affatto senza colonna sonora.

--Megalexandros (msg) 22:59, 6 feb 2013 (CET)[rispondi]

Che mi venga in mente anche la serie di Paranormal Activity. --Matafione (msg) 23:17, 6 feb 2013 (CET)[rispondi]
Generalmente i film dei fratelli Dardenne non hanno la colonna sonora.--Fabio Matteo (msg) 23:32, 6 feb 2013 (CET)[rispondi]
Non violentate Jennifer. --Vipera 13:13, 7 feb 2013 (CET)[rispondi]
I canoni del dogma 95 imponevano, tra le altre cose, il divieto di colonna sonora (più precisamente, il divieto di qualsiasi musica che non fosse giustificabile all'interno della scena stessa, ad esempio per l'effettiva presenza di un'orchestra o di una radio accesa). Come specificato dalla voce, il dogma non è stato rispettato nella sua totalità da alcuno di quei film, ma per esperienza diretta posso confermare che Dogma #1 (Festen - Festa in famiglia) non ha colonna sonora aggiunta. -- Rojelio (dimmi tutto) 19:46, 7 feb 2013 (CET)[rispondi]

E' lecito dire che nella combustione, il Carbonio nel metano cambia il suo numero di ossidazione da -4 a + 4 e per questo "si ossida" (la combustione come una reazione di ossidazione).

Grazie. --93.65.176.4 (msg) 22:49, 6 feb 2013 (CET)[rispondi]

Sì, formalmente il tuo ragionamento è corretto --Mado (msg) 23:06, 6 feb 2013 (CET)[rispondi]

Salve, qualcuno sa suggerirmi un programma per mandare SMS tramite rete internet da installare su un blacberry? Non mi interessa che gli SMS siano gratis, dal momento che visto che dovrei mandarli all'estero anche se mi costassero 6-7 cent l'uno mi andrebbe bene lo stesso in confronto ai 20-30 cent che vengono solitamente estorti. --Vipera 13:18, 7 feb 2013 (CET)[rispondi]

Per gli sms ho risolto, qualcuno sa indicarmi qualcosa per le chiamate tramite voip? Viber per blackberry funziona solo per i messaggi di testo, Vopium peggio che peggio e skype mobile (da quello che ho capito) utilizzerebbe la linea normale e non quella dati vanificando quindi tutto il discorso. --Vipera 15:45, 8 feb 2013 (CET)[rispondi]
Non conosco il funzionamento di Skype per blackberry, ma quando a suo tempo lo misi nell'iphone, facevo chiamate totalmente gratuite, con una promozione per il traffico dati, potevo permettermi di chiamare tramite skype e starci delle ore pur avendo pochi centesimi di ricarica, quindi posso dire che usava la rete dati, se puoi attaccarti ad un rete wi-fi puoi pure starci tutto il giorno e questo l'ho verificato quando ero a secco con la ricarica. Se hai una promozione per il traffico dati, controlla il tuo credito prima e dopo una chiamata di 5 minuti, se resta identico, hai trovato il modo di risparmiare, sennò, comprati un gelato al bar e attaccati alla loro Wi-Fi e "scrocca", ormai molti negozi forniscono wi-fi gratuito, compresi alberghi e anche qualche comune italiano o estero, sii creativo.--Wim b 02:54, 10 feb 2013 (CET)[rispondi]

Definizione di limite[modifica wikitesto]

Per ogni numero reale esiste un altro numero reale positivo tale che per ogni in con . Non capisco però il δ, cioè il δ(ɛ) (sul mio libro) come viene scelto.
Nella formulazione non si capisce il delta che legame abbia con l'epsilon. Ho inteso così ma non ho capito se è giusto: io ho la funzione f(x) e epsilon può avere qualsiasi valore, ma epsilon è una differenza e la immagino come f(x0)-f(x1) = ɛ, la funzione δ(ɛ) ho capito che è a sua volta legata a epsilon, ma come dicevo non capisco quali caratteristiche abbia. È come se fosse dato da x0-x1 = δ(ɛ)? Però se così fosse non dovrebbe essere f(x0-x1) = ɛ? --109.117.228.157 (msg) 13:59, 7 feb 2013 (CET)[rispondi]

Facciamo un esempio semplice, la funzione f(x)=x e il limite per x->0 (che ovviamente ti dà l=0). Scegliendo un qualsiasi , ti ritrovi a risolvere la disuguaglianza che è verificata quando . Quindi, qualunque valore di tale che soddisfa la condizione. Però, comunque tu scelga il tuo , è sempre possibile trovare un valore ɛ' per cui il tuo non soddisfa la condizione, ma hai bisogno di un nuovo valore . Il tuo quindi dipende da ɛ. --Cruccone (msg) 14:59, 7 feb 2013 (CET)[rispondi]
Ok, ma non ho ben capito quando do un valore al mio ɛ il valore al mio δ come lo assegno? Lo assegno sfruttando il legame esistente tra x e f(x)? --109.117.228.157 (msg) 15:13, 7 feb 2013 (CET)[rispondi]

La definizione afferma semplicemente che è possibile trovare un δ che ti faccia funzionare sempre le disuguaglianze. Quale sia il valore di questo δ rispetto a ɛ dipende sia dalla funzione che stai considerando sia, in generale, dal punto in cui stai considerando il limite. Nell'esempio di Cruccone (f(x)=x), dovevi scegliere δ:0<δ<ɛ. Se la funzione fosse x², ad esempio, e volessi il limite per x → 0, basterebbe anche scegliere δ:ɛ<δ<√ɛ perché la disuguaglianza che hai scritto sia sempre verificata.

Quindi la risposta è: sì, dipende dal legame (come dici tu) esistente tra x e f(x), e anche dal punto in cui cerchi il limite. --Megalexandros (msg) 18:30, 7 feb 2013 (CET)[rispondi]

La cosa funziona grosso modo così:
  • vuoi dimostrare che
  • prendi quindi la diseguaglianza (dove tratterai "ɛ" come una semplice costante che qualcuno, lo "sfidante", ti ha assegnato), ovvero ti chiedi dov'è che la funzione dista da L meno di ɛ.
  • risolvi quella disuguaglianza (la difficoltà dipende, ovviamente, da quanto complessa era la tua f(x)) cercando di mostrare che tra le soluzioni possibili c'è anche un intervallo che include x0 (spesso e volentieri la sostituzione di variabile , con ti semplifica la vita). Gli estremi di quell'intervallo saranno, in generale, espressi a loro volta come funzione di quell'"ɛ" che ti era stato assegnato: se l'intervallo esiste per qualsiasi valore di ɛ, il limite è dimostrato.
Esempio di mezza difficoltà (troppo difficile non si finisce più; troppo facile non mostra nulla :-) ):
  • dimostrare che .
  • risolvo la disuguaglianza , ovvero:
Abbiamo mostrato che indipendentemente dal valore di ɛ scelto dal nostro sfidante, la nostra funzione dista dal limite (4) meno di ɛ in tutti i punti che distano da x=1 meno di . Tale quantità esiste per tutti i valori di ɛ che lo sfidante può usare (positivi, non importa quanto piccoli) quindi hai la libertà di scegliere un qualsiasi e il limite è dimostrato. Non devi "sceglierne uno" (sono infiniti), ma solo dimostrare che lo puoi sempre fare, che non esiste un valore di ɛ che ti mette in crisi perché non ti consente di trovare un δ adeguato.
Se infatti, per fare un esempio bislacco, alla fine dei nostri conti fosse venuto fuori saremmo stati nei guai: se il nostro sfidante sceglie un qualsiasi ɛ<1, il termine sotto la radice diventa negativo e quella disuguaglianza non ha soluzioni. Non è quindi vero che "per ogni ɛ esiste un δ", perché per 0<ɛ<1 non ho alcun valore possibile per δ: lo sfidante vince la scommessa, e il limite si dimostra sbagliato. :-) -- Rojelio (dimmi tutto) 19:35, 7 feb 2013 (CET)[rispondi]
Perché nella definizione mi sembrava il contrario, non capivo come una volta trovata l'epsilon dovessi trovare il delta che mi desse quella disuguaglianza. In effetti con gli esempi e gli esercizi ho capito che è un po' come andare a ritroso, cioè io trovo il delta impostando appunto qulla disuguaglianza |f(x)-l|<ɛ una volta scelta l'epsilon. Grazie!! --109.117.228.157 (msg) 20:08, 7 feb 2013 (CET)[rispondi]

Gestione attività è stato disabilitato dall'amministratore[modifica wikitesto]

Come riabilitarlo? Ho letto che può essere stato un virus, ma non riesco a riabilitarlo. Ho anche seguito le istruzioni della microsoft digitando regedit e impostando come valore 0 invece che 1 dopo tutta una lunga procedura, ma non è servito a niente... Come posso fare? Grazie --79.35.150.84 (msg) 12:15, 8 feb 2013 (CET)[rispondi]

La procedura dovrebbe essere questa: vai nel regedit alla chiave
HKEY_CURRENT_USER\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Policies\system
se c'è la chiave DisableTaskMgr cancellala. Poi riavvia il computer. --Lepido (msg) 12:47, 8 feb 2013 (CET)[rispondi]

Grazie mille, ha funzionato... --95.233.140.38 (msg) 20:33, 11 feb 2013 (CET)[rispondi]

Sì ma si tratta di malware che solitamente lasciano altre backdoor, fai almeno sfc /scannow da prompt dopo aver messo il cd d'installazione nel lettore cd (o aver caricato un'ISO). --Vito (msg) 20:36, 11 feb 2013 (CET)[rispondi]

Creare un sito internet[modifica wikitesto]

Quale livello di conoscenza è necessario avere per poter creare un sito internet indipendente, che non si appoggi a nessuna società? Ovvero www.nome.com invece di www.nome.qualcosaltro.com. Non sono bravo in informatica, e lo potete dedurre dalle mie spiegazioni, ma ho avuto un'idea per un sito simile ad un social network, ma non so proprio come realizzarla, se ho bisogno di fondi, se posso partire da zero con le conoscenze che ho di informatica e fare un sito da solo... Vorrei che mi aiutaste a capire se posso riuscire in quest'opera, imparando da zero, e nel caso cosa mi consigliereste di leggere per imparare... Grazie a tutti... --79.35.150.84 (msg) 11:53, 8 feb 2013 (CET)[rispondi]

Per quanto riguarda la "creazione" non è necessaria alcuna conoscenza informatica: basta recarsi in siti tipo http://www.aruba.it (ma ce ne sono altri), registrare il dominio che si desidera e agganciarci un servizio di hosting (ovvero un server web che conterrà il tuo sito). In pratica basta pagare (stiamo parlando di una quarantina di euro all'anno). Prova a dare un'occhiata al sito che ti ho indicato o al limite cercane altri simili, per vedere se ne vieni a capo già così. Il consiglio è comunque nelle prime fasi di chiedere un supporto a qualcuno un po' esperto, che conoscendo le tue esigenze ti saprà indirizzare meglio. --Lepido (msg) 12:53, 8 feb 2013 (CET)[rispondi]

E secondo te quanto tempo richiederebbe crearne uno senza agganciarci un servizio di hosting? Dovrei imparare a programmare? Quello che mi interessa davvero è quanto tempo dovrei dedicarci? Ad esempio facebook non è agganciato a nulla, se volessi farne uno simile come potrei imparare? Grazie mille per la risposta...--79.35.150.84 (msg) 13:07, 8 feb 2013 (CET)[rispondi]

Prova a leggere qui. In pratica tu acquisteresti il dominio da Aruba e lo agganceresti ad un blog gratuito di Blogger. Ritengo che per chi è alle prime armi, un blog del tipo di quelli di Blogger potrebbe essere sufficiente. Semmai prova ad andare su http://www.blogspot.com e ad aprirne uno (è gratis) per vedere come ti trovi. Se sei soddisfatto delle potenzialità, potresti acquistare soltanto il nome di dominio (sono una decina di euro all'anno, credo) e agganciarglielo. --Lepido (msg) 14:25, 8 feb 2013 (CET)[rispondi]
In realtà tra creare un sito su un servizio di hosting gratuito (tipo www.ilmiosito.altervista.org) non è molto diverso da uno a pagamento (www.ilmiosito.com) a parte oppunto il fatto che in un caso la registrazione del dominio è a pagamento.
Quello che conta davvero in termini di tempo e capacità è che tipo di sito vuoi fare e cosa sai già fare. Per un semplice sito non interattivo con qualche immagine e del testo ti può bastare un po' di html che impari in due ore. Per gestire un sito come facebook ci vogliono conoscenze informatiche decisamente più ampie, specie se vuoi farlo da zero. Di sicuro dovrai sapere bene il php. Oppure puoi provare a vedere qualche servizio apposta per creare social network. Prova avedere qui. In questo caso le conoscenza richieste sono molte meno, ma il sito non è "indipendente". --Postcrosser (msg) 15:21, 8 feb 2013 (CET)[rispondi]
La creazione di un bel sito, anche se "statico" (cioè senza contenuti interattivi o da aggiornare frequentemente, in soldoni) può richiedere una certa dose di lavoro, che va oltre le poche ore necessarie a imparare l'html. I servizi di hosting offrono spesso pacchetti che semplificano la vita di chi dovrà gestire il sito, ma un po' di manualità ci vuole e devi comunque prendere la mano con i programmi inclusi nel pacchetto). Se però vuoi, come dici, creare un format "nuovo" temo dovrai rinunciare sia ai programmi preconfezionati (che ti potrebbero aiutare fino a un certo punto, poi sarebbero d'impaccio) sia al semplice html. In sostanza, senza conoscere un buon linguaggio di programmazione (come il php o Adobe Flash) un social network (o comunque un sito un po' dinamico) non lo crei. Per imparare l'html consiglio le ottime guide di html.it --Dry Martini confidati col barista 15:40, 8 feb 2013 (CET)[rispondi]

Grazie mille a tutti... Ultime domande: per imparare questi linguaggi di programmazione più complicati basterebbero delle guide o ci vogliono dei corsi? Sapreste quantificarmi grossolanamente il lavoro che dovrei fare? Lo so che l'ho chiesto più volte, ma è esattamente questo che mi interessa: senza sapere neanche cos'è l'html quanto posso metterci a imparare a usare php o adobe o altri che mi consigliate? Grazie ancora a tutti... --95.233.140.38 (msg) 20:46, 11 feb 2013 (CET)[rispondi]

Mi spiace, sarò franco e antipatico, ma è per il tuo bene :-) A meno che tu non abbia al massimo 25 anni e tanta voglia di smanettare, il fatto che tu stia facendo queste domande mette un serio dubbio sulla soluzione PHP & HTML. Fortunatamente per te (e per tutti noi) oggigiorno è possibile gestire un sito Internet senza conoscere PHP, HTML Javascript e quant'altro. È sufficiente installare (o farsi installare) un Content management system. Va da sé che è necessario (e lo ripeto) rivolgersi a qualcuno che già abbia affrontato queste problematiche per farsi dare una mano inizialmente e farsi consigliare che cosa sia necessario per le tue esigenze. Già perché tutto dipende da che cosa ci vuoi fare con un sito Internet.
Adesso ti devo confessare che tutto quanto ti ho detto parte da brutte esperienze che purtroppo ho avuto con amici e amici-di-amici che volevano farsi il sito Internet: «Ma che ci vuole? Un po' di HTML e poco più, anche un bambino ci riesce... E il forum come si fa? E gli utenti come fanno a comprare i miei articoli? E la galleria di foto collegata al database?, ecc. ecc.» Fare un sito internet decente a suno di HTML e php non è un compito banale, anzi è quasi inutile, visti gli strumenti software gratuiti che si possono utilizzare. Per questo ti ho detto molto sopra di provare ad utilizzare un blog. È sufficiente per i tuoi scopi? Se non lo è, prova a leggere qualcosa su Joomla o Drupal. Oppure se vuoi distribuire contenuti didattici, Moodle è un must. Ma fatti consigliare, non tentare di fare da solo. --Lepido (msg) 21:15, 11 feb 2013 (CET)[rispondi]
Leggo che hai avuto "un'idea per un sito simile ad un social network". Semplificando, se l'idea riguarda il tema e i contenuti ma non il "motore", allora segui il consiglio di Lepido; se invece stai pensando a qualcosa di nuovo, mai visto prima, allora devi obbligatoriamente trovare un partner, qualcuno che sappia tradurre le tue idee in pratica. Se mi si consente il paragone, se tu sei lo Jobs, devi trovarti uno Woz. --Captivo (msg) 09:31, 12 feb 2013 (CET)[rispondi]

Operazione iterativa del browser[modifica wikitesto]

Domanda difficile: devo spiegare al broswer un'operazione iterativa da compiere. Mi spiego meglio: ho una serie di URL con una parte composta da numeri, come quelli di Wikidata (es: http://www.wikidata.org/wiki/Q171 ) e devo ricercare un termine (es: "Toronto") all'interno di questa serie di pagine.

Ora, se dalla "Q171" passo a quella dopo, "Q172", trovo il termine "Toronto" nella pagina. Trattandosi di (potenzialmente) un paio di migliaia di pagine, vorrei sapere se c'è un sistema per spiegare al broswer di cercare la parola (banalmente CTRL+F) e, se non la trova, passare all'URL dopo (i+1)... anche una versione semiautomatica va bene, basta che mi evitate di modifcarlo a mano duemila volte :D

Ah, il sito è off-wiki e non indicizzato, ergo non vale nulla di quanto uso di solito. Per la cronaca, al momento uso FF18 su Vista.--DoppioM 18:11, 8 feb 2013 (CET)[rispondi]

Come te la cavi con la programmazione in dotNet (o anche in VB6)? Perché potresti utilizzare il componente WebBrowser e rendere tutto automatico, compreso anche il salvataggio in locale della pagina corretta. --Lepido (msg) 21:39, 8 feb 2013 (CET).[rispondi]
Per esempio, WikidataHelper cerca un elemento di Wikidata in base al titolo su it.wiki e confronta tutti gli "interlink" dell'elemento su Data con i veri e propri interwiki su Pedia (lo scopo finale è proprio la rimozione di questi ultimi). Puoi analizzare il codice (è scritto in JavaScript, usa jQuery e tecniche AJAX ed è perfettamente cross-browser o almeno credo) e riutilizzarlo per i tuoi scopi con la dovuta attribuzione: puoi per esempio prendere l'"etichetta" di un elemento Wikidata in una particolare lingua, cambiarla, aggiungerne di nuove, ecc. Se conosci JavaScript non ti sarà difficile comprendere i meccanismi alla base delle API di Wikidata, in caso contrario posta qui per ulteriori domande. --Ricordisamoa 22:45, 8 feb 2013 (CET)[rispondi]
Ehm... mi limito al C e al Wiki :D Peraltro, non trovo il componente...--DoppioM 18:07, 9 feb 2013 (CET)[rispondi]
Se copi Utente:Ricordisamoa/WikidataHelper.js nel tuo vector.js e schiacci Ctrl R o F5 ti trovi il WikidataHelper tra gli strumenti a sinistra. --Lepido (msg) 19:30, 9 feb 2013 (CET)[rispondi]
Sì ma io non devo lavorare su Wikidata, bensì su un sito esterno che però ha la caratteristica di avere gli url sequenziali numericamente. Se anche elaborassi qualcosa da quel js (e non so se ce la farò :D ) poi che posso farci?--DoppioM 21:37, 9 feb 2013 (CET)[rispondi]
Allora facciamo così: se ti accontenti della mia collaborazione mi puoi dare l'indirizzo del sito e che cosa ci devo fare (anche per e-mail) poi ti faccio sapere se riesco a combinare qualcosa. --Lepido (msg) 21:41, 9 feb 2013 (CET)[rispondi]
Un coniglioconsiglio: se vuoi semplicemente usare lo script, copia solo
importScript("Utente:Ricordisamoa/WikidataHelper.js");
nel common.js o vector.js; usa invece il codice completo per analizzarlo e riutilizzarlo per i tuoi scopi. Ma, di preciso, il sito in questione è proprio Wikidata? Perché Wikidata facilita di molto la ricerca tra le proprie voci, mentre un altro sito (per quanto simile nella struttura dei nomi delle voci) potrebbe non offrire delle API così complete. E se vuoi altri consigli, descrivi tutti i dettagli del problema. --Ricordisamoa 21:58, 9 feb 2013 (CET)[rispondi]
Sì beh il trucchetto lo conoscevo, credo :D E no, come ho detto non è Wikidata, né tantomeno un Wiki.
Il sito è quello del Consiglio di Stato, che ha l'archivio dei ricorsi strutturato così: http://www.giustizia-amministrativa.it/webcds/DettaglioRicorso.asp?val=201208800 . Sto cercando, a proposito peraltro di un articolo di Wikinotizie (questo) un ricorso in cui ci siano determinate parole. Partirei proprio dal "(20120)8800" fino al "(20120)9330"... alla fine sono meno del previsto, solo 530... --DoppioM 22:13, 9 feb 2013 (CET)[rispondi]
Domattina provo a vedere che cosa riesco a fare. Per adesso chiudo. --Lepido (msg) 00:20, 10 feb 2013 (CET)[rispondi]
Ci ho messo un po' di tempo perché il sito è lento. Ad una prima scansione, non risultano risultati con quei termini. Non mi intendo però di tribunali, quindi non sono sicuro che le pagine si riferiscano alla sentenza o al suo deposito, che credo avvenga qualche settimana dopo il pronunciamento. Sto quindi estendendo la ricerca anche un po' oltre il 31/12/2012, che era l'ultima pagina che mi avevi dato da controllare. --Lepido (msg) 11:42, 10 feb 2013 (CET)[rispondi]
Eccola. inserita quasi due mesi dopo. --Lepido (msg) 13:33, 10 feb 2013 (CET)[rispondi]
Grazie mille!! Visto che la pagina è indicizzata, spero non ti dispiaccia se ho rimosso i due termini della ricerca. Per il link non c'è problema ;)--DoppioM 14:35, 10 feb 2013 (CET)[rispondi]

Problema di segni[modifica wikitesto]

Il lavoro della forza peso è -(mgz(b)-mgz(a)) da cui si deduce che si ha una funzione mgz della posizione e W=-∆U (con U energia potenziale). Estendendo alla forza costante il ragionamento fatto sulla forza peso, si è indicando con F la forza W=-(Fz(b)-Fz(a))=-∆U, risolvendo l'integrale per il calcolo del lavoro. "Se invece si sceglisse l'asse z concorde a F (al contrario della forza di gravità che è discorde) si avrebbe ancora W=-∆U ma l'energia potenziale non sarebbe più uguale a Fz bensì a -Fz". Questa affermazione però non la capisco perché risolvendo l'integrale di lienea del lavoro avrei F((-z(b)-(-z(a)) quindi alpiù potrei dire U=-Fz e W=∆U oppure interpetando in modo differente U=Fz con W=-∆U. Non mi ritrovo quindi con i segni. --109.116.207.206 (msg) 20:00, 8 feb 2013 (CET)[rispondi]

Stai sbagliando gli estremi di integrazione: quando ribalti l'asse, anche le coordinate dei due punti A e B cambiano di segno. Per vederlo bisogna cercare di essere molto rigorosi con i nomi che usiamo per le varie quantità. Lasciami quindi indicare con z' l'asse ribaltato, e quindi se prima la quota di un certo punto X era z(X), con il nuovo asse dovrò usare z'(X), ovvero la quota dello stesso identico punto X di prima, ma "visto" con il nuovo asse di riferimento. Dovrebbe essere facile osservare che z'(X)=-z(X): ribaltando l'asse, tutte le coordinate dei punti cambiano di segno.
A questo punto diventa più immediato far tornare i conti e i segni evitando la confusione. Loro dicono che la nuova energia potenziale è U' = -Fz', e che quindi il lavoro W' andando da A a B è:
W' = -∆U' = -(-Fz'(B) - (-Fz'(A))) = F(z'(B) - z'(A))
Per vedere che torna tutto, sfruttiamo il fatto di sapere che z'(B)=-z(B) e z'(A)=-z(A):
F(z'(B) - z'(A)) = F(-z(B) - (-z(A)) = -(Fz(B) - Fz(A)) = -(U(B) - U(A)) = -∆U = W
Et voilà. Il cambiamento di segno dell'energia potenziale si cancella con il cambiamento di segno delle coordinate dei punti con il nuovo asse invertito e, come d'altra parte era lecito attendersi, il risultato finale non cambia. -- Rojelio (dimmi tutto) 21:15, 8 feb 2013 (CET)[rispondi]
Devi scusarmi ma non mi ritrovo ancora, adesso utilizzo anche io la notazione " ' " perché in effetti si comprende meglio.
Se faccio l'integrale (indico con il simbolo ∫ l'integrale, ma ovviamente avrei come estremi a e b). Quindi: W'=∫F*ds --> F*∫ds --> ho la sola componente lungo z' quindi il prodotto scalare sarà F(-z'(B)-(-z'(A))) quindi (-Fz'(B)-(-Fz'(A))) e non -(-Fz'(B) - (-Fz'(A))) come dovrebbe essere. Mentre se prendo l'asse z discorde a F avrei W=∫F*ds e il prodotto con le componenti sarebbe con segno invertito di F quindi -F(z(B)-z(A)) e in questo caso mi ritrovo. Perché i segni gli ho cambiati per il cambio dell'asse, solo che non avevo chiamato esplicitamente z', ma di nuovo z, l'asse invertito eppure l'integrale mi risulta sbagliato.
Ne approfitto anche per porre una seconda domanda che mi è sorta: ipotizzando che con la tua spiegazione riesca a capire il perché -∆U' = -(-Fz'(B) - (-Fz'(A))) sia giusto, mi chiedevo, anziché dire U'=-funzione di (posizione) cioè -∆U'=-(-(funz.(B))-(-funz(A)) non sarebbe più comodo dire U'=funz.(posizione) da cui ∆U'=(funz.(B)-funz(A)) cioè appunto F(z'(B) - z'(A))? Non è una inutile complicazione? . --109.117.140.12 (msg) 15:51, 9 feb 2013 (CET)[rispondi]
L'integrale tra A e B di F*∫dz' fa F(z'(B)-z'(A)): ci hai messo dei segni meno che non escono da nessuna parte. Invece il secondo l'hai scritto giusto, e infatti torna. I due integrali sono assolutamente identici quando li scrivi in forma vettoriale (una forma universale, la cui validità è indipendente dal sistema di riferimento); cambiano solo quando "svolgi" esplicitamente il prodotto scalare e quindi porti fuori dall'integrale "F" quando sono concordi e "-F" quando sono discordi.
Riguardo la seconda domanda, è tutta questione di "a chi attribuisci" quel segno meno. Tu dici che abbiamo definito U'=-funz(P). Io invece ti dico che abbiamo definito U'=funz(P); il fatto poi che funz(P)=-Fz'(P), con un meno davanti, è del tutto accidentale: non è colpa di nessuno se, nel problema che stiamo analizzando, il potenziale U deve diminuire all'aumentare di z'(P): è così, e la formula non fa altro che dircelo. Una volta decisa una volta per tutte la definizione delle grandezze fisiche (in questo caso, abbiamo deciso una volta per tutte, perché ci fa comodo così, che ∆U=-W), tutti gli altri calcoli non vengono scritti allo scopo di essere "più o meno brutti", ma solo allo scopo di essere corretti. :-) -- Rojelio (dimmi tutto) 15:35, 11 feb 2013 (CET)[rispondi]
Ok forse siamo vicini alla soluzione del problema...
Io infatti indicavo il prodotto scalare con le componenti cartesiane in quel caso, cioè come dici tu (denoto con il grassetto i vettori altrimenti ci fraintendiamo :)): F*∫dz' fa F(z'(B)-z'(A)) e sono pienamente d'accordo, però a me interessa mostrare che U = -Fz' e che -∆U' = W' ed è qui che mi blocco, perché con le componenti cartesiane dopo aver svolto l'integrale avrei appunto questa situazione F(-z'(B)-(-z'(A))) cioè (-Fz'(B)-(-Fz'(A))) e detto questo posso dire che ho U = -Fz' e ∆U' = W' oppure, "semplificando i segni", (Fz'(A)-Fz'(B)) che è il contrario di prima cioè U = Fz' e -∆U' = W'. Non riesco quindi a far uscire quello che invece dovrebbe uscire (U = -Fz' e ∆U' = W') stando al libro :(. --109.112.129.30 (msg) 18:03, 11 feb 2013 (CET)[rispondi]
Ma no, perché introduci quei meno? F e z' sono concordi, per cui quando "espliciti" il prodotto scalare viene comunque Fz'(X) = Fz'(X), essendo il coseno pari a 1... da dove sbucano quei cambi di segno? L'integrale, quindi fa F(z'(B)-z'(A)), che è esattamente -∆U' una volta scelto U'(X)=-Fz'(X).
Con l'asse z l'integrale è ancora lo stesso identico fintanto che lo scriviamo in forma vettoriale (in quella forma, infatti, le formule non dipendono dal sistema di riferimento, motivo per qui le prediligo: è più difficile sbagliarsi): F*∫dz = F(z(B)-z(A)), solo che adesso esplicitando quei prodotti scalari abbiamo Fz(X) = -Fz(X) perché F e z sono discordi (coseno = -1). Quindi il lavoro risulta pari a -F(z(B)-z(A)), che è di nuovo pari a -∆U, solo che questa volta U(X)=Fz(X).
U e U' non sono potenziali diversi: è lo stesso potenziale guardato "stando in piedi" (coordinate z, che aumentano nel verso contrario alla forza) o "a testa in giù" (coordinate z', che aumentano nel verso della forza). Sapendo che z(X)=-z'(X) quelle due formule di U e U' mostrano di essere la stessa identica cosa.
Se non vuoi correre il rischio di incartarti con i segni (e non ti spaventa l'uso dei vettori) puoi ricordarti una ed una sola formula in forma vettoriale: (ci sarebbe anche un "+costante" che ignoro volutamente perché irrilevante), dove con ho indicato il generico vettore di posizione di un punto P. Da quella formula generale discende U(P)=-Fz(P) quando F è concorde con z, e U(P)=Fz(P) quando F è discorde con z, ovvero i due casi che stavamo guardando.
Indipendentemente dal sistema di riferimento, il lavoro è (sempre in forma vettoriale):
da cui si vede che una volta definita U in quel modo, il fatto che W=-∆U è una mera conseguenza: se torna diverso, c'è un errore da qualche parte. :-) - Rojelio (dimmi tutto) 19:49, 11 feb 2013 (CET)[rispondi]

Il problema dei segni non era dovuto tanto al prodotto scalare, pittosto al sistema di riferimento

1) Nel primo caso con asse discorde a F, nello spostamento rispetto a z da A a B avrei

  z↑
   |      - A
   |
   |      ↕
   |
   |      - B
   |
  O|- - - - - - - - - - - - → x
   |
   |
   |
   |
   |
   |

Mi troverei, dovendo fare F(z(B)-z(A)) e essendo la componente di F negativa e di z positiva, -F(z(B) - z(A))

2) Passando al secondo caso

   |      - A
   |
   |      ↕
   |
   |      - B
   |
  O|- - - - - - - - - - - - → x
   |
   |
   |
   |
   |
 z'↓

Qui invece dopo il cambio di verso, dovendo fare nuovamente F(z'(B)-z'(A)) nel prodotto con le componenti mi troverei F concorde a z' e quindi positivo, e le due coordinate delle posizioni A e B negative (si veda grafico) e rispettivamente -z'(B) e -z'(A), ecco dove mi saltavano fuori i segni "-". Quindi il tutto si sarebbe dovuto scrivere: F(-z'(B)-(-z'(A))).

Era questo il mio ragionamento. --109.117.129.243 (msg) 20:28, 15 feb 2013 (CET)[rispondi]

Ecco l'errore: "le due coordinate delle posizioni A e B negative [...] e rispettivamente -z'(B) e -z'(A)". Le coordinate di A e B sono z'(A) e z'(B) e basta, e il prodotto scalare fa Fz'(X). Il valore di quelle coordinate può essere (ed è in questo esempio) negativo... ma questo non cambia la formula: cambia solo il risultato quando sostituisco i valori nella formula e faccio i conti. Se ci metti un ulteriore meno "perché sono negative" stai semplicemente invertendo senza motivo il segno del prodotto scalare, ed è quindi naturale che alla fine ti torna il segno sbagliato. -- Rojelio (dimmi tutto) 16:17, 18 feb 2013 (CET)[rispondi]

opere liriche più rapresentate[modifica wikitesto]

su Sky Arte HD a tutto verdi dicono la posizione delle opere sue in base a quando sono presentate, mi sapreste dire dove posso trovare la classica completa di tutte e non solo verdi? --95.247.60.161 (msg) 16:58, 9 feb 2013 (CET)[rispondi]

scusa, non ho ben chiara la tua domanda --Gambo7 (msg) 19:16, 12 feb 2013 (CET)[rispondi]
dove posso trovare la classica delle opere liriche più rappresentate al mondo?--87.1.52.111 (msg) 13:03, 13 feb 2013 (CET)[rispondi]
la classifica intendi? in questo sito trovi tutte le classifiche sulla lirica, sia nel mondo che per ogni paese, aggiornate costantemente --Gambo7 (msg) 16:08, 13 feb 2013 (CET)[rispondi]

C musicali[modifica wikitesto]

Nella musica, la C indica i quattro quarti. Che tempo indica la C con la barra in mezzo???


--GioBru 08:55, 11 feb 2013 (CET)[rispondi]

Qui dice che corrisponde al tempo 2/2 --Mado (dimmi) 08:58, 11 feb 2013 (CET)[rispondi]
Grazie, credo tu abbia ragione.--GioBru 12:53, 11 feb 2013 (CET)[rispondi]

google traduttore[modifica wikitesto]

mi sapreste dire le lingue in via di sviluppo di google traduttore? --95.247.60.161 (msg) 15:03, 11 feb 2013 (CET)[rispondi]

qui, un po' più giù nella pagina, ci sono le lingue pienamente supportate e le lingue alfa. --Ricordisamoa 17:31, 11 feb 2013 (CET)[rispondi]
intendo quelle ancora non presenti perché ancora in via di sviluppo?--87.1.52.111 (msg) 13:05, 13 feb 2013 (CET)[rispondi]
puoi scoprirlo dal loro blog oppure scrivi direttamente a loro per chiederlo --Gambo7 (msg) 16:18, 13 feb 2013 (CET)[rispondi]
ho visto li blog man non lo trovo potete essere più precisi?--87.1.52.111 (msg) 16:50, 13 feb 2013 (CET)[rispondi]
si legge e si scopre quali innovazioni stanno studiando (ad esempio cinese e giapponese) --Gambo7 (msg) 17:18, 13 feb 2013 (CET)[rispondi]

Papi abdicati[modifica wikitesto]

Non so se è normale fare due domande così vicine, ma vorrei sapere i nomi dei sette papi che hanno abdicato oltre a Benedetto XVI


--GioBru 20:16, 11 feb 2013 (CET)[rispondi]

Ecco gli altri Papi che hanno abdicato da TGCom24 --Lepido (msg) 20:34, 11 feb 2013 (CET)[rispondi]
Che fece per viltade il gran rifiuto#La legittimità del «rifiuto» --Cruccone (msg) 20:40, 11 feb 2013 (CET)[rispondi]
Grazie ad entrambi!--GioBru 15:25, 12 feb 2013 (CET)[rispondi]
c'è la voce specifica: Rinuncia all'ufficio di romano pontefice --Gambo7 (msg) 19:15, 12 feb 2013 (CET)[rispondi]
Wow, uno non fa in tempo ad avere un dubbio che ualcuno glielo risolve scrivendo una voce. È il bello di Wikipedia! --Cruccone (msg) 20:00, 12 feb 2013 (CET)[rispondi]
Ri-grazie a tutti.--GioBru 18:47, 14 feb 2013 (CET)[rispondi]

Video su Nintendo 3ds[modifica wikitesto]

è possibile vedere video da youtube con un nintendo 3ds ? grazie :-) --95.245.215.214 (msg) 20:20, 11 feb 2013 (CET)[rispondi]

Interruttore crepuscolare[modifica wikitesto]

Ci sono modelli di questo tipo nel quale si possono regolare i valori lux e altri modelli che non fanno intervenire il crepuscolare in presenza di luci artificiali. Come si chiamano? --93.40.133.173 (msg) 16:10, 12 feb 2013 (CET)[rispondi]

Non me ne intendo molto, ma è una cosa come questa che stai cercando? --Lepido (msg) 18:20, 12 feb 2013 (CET)[rispondi]

Si--93.40.134.20 (msg) 23:08, 12 feb 2013 (CET)[rispondi]

Cortesemente potete...[modifica wikitesto]

...inserire questo Templare (immagine) del libro "Le glorie di Maria" perchè con l'immmagine darebbe un bell'aspetto, ecco il Templatre File:http://it.wikipedia.org/wiki/File:Le_Glorie_di_Maria,,,..jpg --Domenicoletti (msg) 18:56, 12 feb 2013 (CET)[rispondi]

✔ Fatto --Gambo7 (msg) 22:34, 12 feb 2013 (CET)[rispondi]

Legami Chimici[modifica wikitesto]

Come calcolo il numero di legami presenti in una molecola? --79.17.238.97 (msg) 10:46, 13 feb 2013 (CET)[rispondi]

Li conti--Mado (dimmi) 11:41, 13 feb 2013 (CET)[rispondi]
Complimenti, gran bella risposta... --Gambo7 (msg) 12:56, 13 feb 2013 (CET)[rispondi]
(fc) dalla cima della pagina: "Alcune risposte potrebbero essere accompagnate da ironia e voglia di scherzare, che non vanno scambiate per intento apertamente derisorio: qui non morde nessuno." --Syrio posso aiutare? 13:54, 13 feb 2013 (CET) [rispondi]
Be', in effetti una volta che uno ha la formula di struttura della molecola può velocemente arrivare al numero di legami, contandoli. --Dry Martini confidati col barista 13:15, 13 feb 2013 (CET)[rispondi]
I legami però non sempre sono così semplici (unione di un solo atomo con un solo atomo), si pensi ad es. al benzene o ai metalli o ai legami ionici come cloruro di sodio. --79.21.158.89 (msg) 17:25, 13 feb 2013 (CET)[rispondi]
I legami ionici hanno 0 legami perché sono forze elettrostatiche senza condivisione di orbitali ;-) --Gambo7 (msg) 17:30, 13 feb 2013 (CET)[rispondi]
chiedo scusa se mi sono espresso male e la mia risposta è sembrata ironica, ma come dice giustamente Dry Martini, una volta che hai la formula di struttura basta contare i legami presenti nella molecola per sapere effettivamente quanti sono, dal momento che è impossibile risalire al numero avendo solo la formula bruta--Mado (dimmi) 18:21, 13 feb 2013 (CET)[rispondi]
La voce Legame ionico dice chiaramente al suo inizio che è un legame chimico, quindi o è sbagliata la voce o perché avrebbe 0 legami?
Il problema è che si dà per scontata la ... "contabilità" dei legami chimici. --79.21.158.89 (msg) 18:26, 13 feb 2013 (CET)[rispondi]
stavolta mi sono espresso male io, è un legame chimico ma ha 0 legami nel senso che la "non condivsione" di orbitali rende il calcolo impossibile se effettuato alla stessa maniera che per un legame covalente (contare quanti elettroni sono condivisi) --Gambo7 (msg) 18:39, 13 feb 2013 (CET)[rispondi]
Al di là della natura del legame ionico, da dove nasce la tua necessità di "contare" i legami? Correggimi se sbaglio: mi vien da pensare che stai cercando una formula per calcolare il numero di legami a partire dalla formula bruta, è così?--Mado (dimmi) 18:35, 13 feb 2013 (CET)[rispondi]
Ehm, io non sono chi ha fatto la domanda iniziale (ora che ci faccio caso abbiamo IP che iniziano uguale), anzi io non sono affatto sicuro che si possano contare (o "calcolare") i legami presenti in una molecola, e quindi se la domanda possa avere risposta.
Nella formula di struttura si vedono i trattini che collegano un atomo ad un altro, ma possiamo considerare ogni trattino un legame chimico distinto e conteggiabile separatamente? (La voce legame chimico dice " una forza di natura elettrostatica tiene uniti più atomi in una specie chimica (legami forti, o intramolecolari) o [omissis]" quindi non necessariamente atomi due a due).
Forse quello che si chiede è l'Ordine di legame (voce che ho trovato leggendo velocemente quella legame chimico)? --79.21.158.89 (msg) 18:50, 13 feb 2013 (CET)[rispondi]
Oggi non ne azzecco una :/ ... forse chi ha posto la domanda voleva intendere qualcos'altro, anche perchè una domanda del genere è molto inusuale (ho a che fare con la chimica da anni e mai ho avuto la necessità di "calcolare" il numero di legami in una molecola)--Mado (dimmi) 18:56, 13 feb 2013 (CET)[rispondi]
«Nella formula di struttura si vedono i trattini che collegano un atomo ad un altro»: nel legame ionico infatti tale trattino non viene mai scritto. fine divagazione :-) --Gambo7 (msg) 19:05, 13 feb 2013 (CET)[rispondi]

piazza san pietro[modifica wikitesto]

mi sapete dire fino a quante persone può contenere piazza san Pietro?

--87.1.52.111 (msg) 13:26, 13 feb 2013 (CET)[rispondi]

I ragionamenti in questa pagina ti possono interessare: [3]. Nello specifico, se ne desume che ellisse del colonnato più sagrato arrivano complessivamente a 24500 metri quadri e quindi ad una teorica capienza poco sotto alle 100mila persone. --capt yossarian - (d) 14:50, 13 feb 2013 (CET)[rispondi]
Piazza San Pietro è profonda 320 metri, il diametro maggiore dell'ellisse centrale è di 240 metri e la superficie dell'ellisse (incluse le fontane e l'obelisco) è di circa 22.000 mq; la superficie totale della piazza è di circa 33.000 metri quadri. Come convenzione si contano 4 persone per ogni metro quadro: 33.000 × 4 = 132.000 persone --Gambo7 (msg) 14:57, 13 feb 2013 (CET)[rispondi]
Si, ma 4 persone a metro quadro sono per un concerto dove si sta tutti accalcati come in prima fila! Togliamoci lo spazio per l'accesso al sagrado degli officianti, le sedie per le autorità, le corsie di sicurezza, gli spazi per le bande... secondo la questura un 80000. Poi se ci mettiamo Piazza Pio XII e via della Concilazione è un altro conto. --La Cara Salma necrologi 01:43, 18 feb 2013 (CET)[rispondi]
Riferito agli standard di oggi, ovvio. --La Cara Salma necrologi 01:52, 18 feb 2013 (CET) [rispondi]