Wasp Network

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Wasp Network
Edgar Ramírez in una scena del film
Lingua originaleinglese, spagnolo, russo, italiano
Paese di produzioneFrancia, Brasile, Spagna, Belgio
Anno2019
Durata123 min
Rapporto2,39:1
Generestorico, spionaggio, thriller
RegiaOlivier Assayas
SoggettoFernando Morais (libro)
SceneggiaturaOlivier Assayas
ProduttoreRodrigo Teixeira, Charles Gillibert, Lourenço Sant'Anna
Produttore esecutivoSylvie Barthet, Lourdes García, Lía Rodríguez, Sophie Mas, Adrian Guerra, Miguel Angel Faura, Rodrigo Gutiérrez, Celine Torrealba, Guga Ketzer, Paulo Vidiz, Alan Terpins, Paulo Sous, Beatriz Lobato Grabowsky, Fernando Fraiha, Ruben Feffer
Casa di produzioneRT Features, CG Cinéma International, Nostromo Pictures, Wasp Network AIE, Scope Pictures, France 2 Cinéma, Orange Studio, Memento Films Production
Distribuzione in italianoNetflix
FotografiaYorick Le Saux, Denis Lenoir
MontaggioSimon Jacquet
Effetti specialiMichael Tanguy
MusicheEduardo Cruz
ScenografiaFrançois-Renaud Labarthe
CostumiJürgen Doering, Samantha Chijona García
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali
Doppiatori italiani

Wasp Network è un film del 2019 diretto da Olivier Assayas.

Basato sul libro Os últimos soldados da Guerra Fría del giornalista Fernando Morais, il film, sceneggiato dallo stesso regista, è incentrato sulla vicenda storica di cinque membri della Red Avispa (in inglese Wasp Network), una rete di spionaggio stabilita dal governo cubano nella Miami degli anni novanta con l'obiettivo di infiltrare le organizzazioni terroristiche anti-castriste lì presenti.

È stato presentato in concorso alla 76ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

A L'Avana, nei primi anni '90, il pilota René González lascia la moglie Olga e la figlia Irma a Cuba per iniziare una nuova vita negli Stati Uniti d'America. Subito dopo si mette al servizio di un'organizzazione anticastrista, gli Hermanos al Rescate, operante in Florida, nata per aiutare i cubani che vogliano fuggire dal regime comunista.

Sotto l'ala protettrice della Cuban American National Foundation (CANF), René scopre che si svolgono però anche altre attività che comprendono il traffico di droga e di armi e l'attività terroristica anticastrista.

Gonzalez viene raggiunto da Juan Pablo Roque, pilota come lui, e famoso come eroe di guerra a Cuba, per cui accolto con grandi onori in Florida. Roque diventa ricco facendo l'informatore dell'FBI, sposa la bellissima Margarita e entra in contatto con i vertici dell'organizzazione, ma poi, dopo pochi anni torna a Cuba dove si toglie la maschera e, da traditore quale era diventato, torna a vestire i panni dell'eroe ancora più che in precedenza.

Roque, così come René González, era infatti una spia cubana, facente parte della rete nominata Red Avispa che, infiltrandosi nell'organizzazione anticastrista, aveva evitato un numero enorme di atti terroristici contro Cuba, tendenti a distruggere il turismo, voce primaria dell'economia cubana.

L'uscita allo scoperto di Roque mette però in enorme difficoltà tutti gli altri componenti della rete, che ora sono oggetto di indagini approfondite.

Quando la moglie di René raggiunge con la figlia Miami, non sa ancora che il marito non è un traditore. Le viene detto poco prima di incontrarlo da Manuel Viramontez, il capo dell'organizzazione, facendole provare un misto di ammirazione per l'eroicità del marito e un senso di spaesamento per aver vissuto per sei anni come la moglie del traditore ed essere stata incapace di difendersi essendo lei stessa convinta di questo.

Gli anticastristi reclutano ora persone prive di scrupoli in Centroamerica. Con uno di questi, riescono ad organizzare un attentato che colpisce contemporaneamente tre alberghi nel centro de L'Avana, con danni enormi e l'uccisione di un turista italiano. L'attentatore viene arrestato, ma anche tutta la Red Avispa in Florida viene smantellata dall'FBI.

Alcune spie collaborano ricevendo sconti di pena ma René, sostenuto dalla sua stessa moglie, si rifiuta di tradire il suo paese e resta in carcere.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato annunciato nel maggio del 2018, con Pedro Pascal ed Édgar Ramírez nel cast per la regia di Olivier Assayas: Pascal è stato poi sostituito da Leonardo Sbaraglia.[1] A settembre, Penélope Cruz, Wagner Moura e Gael García Bernal si sono aggiunti al cast.[2][3] Nel febbraio del 2019, Ana de Armas si è unita al cast.[4]

Le riprese sono cominciate nel febbraio del 2019 a Cuba.[5]

In seguito alla presentazione del film al Toronto Film Festival nel settembre del 2019, Assayas è tornato al montaggio per fare una serie di aggiustamenti, dichiarando che: «potrei accorciare alcune parti e allungarne altre. La durata non subirà considerevoli variazioni, ma si tratta di guadagnare fluidità. Voglio che il film sia compreso anche da chi ignora totalmente le complessità della politica locale».[6] La nuova versione del film è stata poi presentata al New York Film Festival il mese seguente.[6][7]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato presentato in anteprima il 1º settembre 2019 alla 76ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, all'interno del concorso principale.[8][9]

In Francia, il film è stato presentato in anteprima il 14 settembre 2019 al Festival del cinema americano di Deauville,[10] per poi essere distribuito da Memento Films e Orange Studio nelle sale cinematografiche francesi a partire dal 29 febbraio 2020.[11] In Brasile, il film è stato presentato in anteprima il 18 ottobre 2019 al São Paulo International Film Festival.[12]

Nel gennaio del 2020, Netflix ne ha acquisito i diritti di distribuzione internazionali in diversi paesi,[13] dov'è stato distribuito il 19 giugno 2020 sulla loro piattaforma streaming.[14] In Italia, il film era stato originariamente acquisito nell'agosto del 2019 da BiM Distribuzione,[15] che prevedeva di distribuirlo nelle sale cinematografiche nel 2020.[16] L'uscita è stata poi annullata a causa della pandemia di COVID-19 verificatasi nel paese e il film è stato dunque distribuito in Italia anch'esso da Netflix il 19 giugno.[17][18]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Incassi[modifica | modifica wikitesto]

Il film ha incassato in Francia l'equivalente di 1,3 milioni di dollari.[19]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Sull'aggregatore di recensioni online Rotten Tomatoes, il film detiene una percentuale di gradimento da parte della critica del 41%, basata su 27 recensioni, con una media del 4,8.[20] Metacritic assegna al film una media ponderata di 53 su 100, basata su 8 recensioni da parte della critica, ad indicare «giudizi contrastanti o tiepidi».[21]

Dave Ehrlich di IndieWire lo definisce un «thriller di spionaggio bulimico che fa il passo più lungo della gamba, senza mai riuscire a trovare una base stabile [...] un passo falso incredibilmente raro da parte dei più grandi registi degli ultimi trent'anni. Anche così, si può percepire il suo genio inquieto scorrere al di sotto della superficie e lottare per risalire».[22] David Rooney di The Hollywood Reporter scrive: «il punto di questa complessa questione sfugge troppo a lungo ad Assayas e, quando questo finalmente lo centra, è troppo tardi per dare coesione a un dramma incostante», lodandone però la fotografia e le interpretazioni del cast.[23] Xan Brooks di The Guardian gli assegna 3 stelle su 5, scrivendo che «il film è patinato, rivelatore e spesso coinvolgente. Quel che manca è una carica emotiva e una struttura solida. Dovremmo essere coinvolti in queste persone per capire le loro decisioni e preoccuparci delle loro conseguenze».[24]

Jay Weissberg di Variety è più positivo, scrivendo che il film «lascia gli spettatori soddisfatti grazie alla bravura del regista ed al piacere di guardare un cast eccellente in forma smagliante, ma anche con la sensazione di essere stati raggirati».[25] Nicholas Barber della BBC ha assegnato al film 4 stelle su 5, definendolo «un thriller cappa e spada ricco di stile, in cui splende sempre il sole e tutti gli attori sono bellissimi».[26]

Recensendo la seconda versione del film, Marshall Shaffer di /Film ha scritto che «anche da ri-montato, [il film] non funziona [...] Assayas avrà avuto le sue ragioni per scegliere un progetto come Wasp Network, un racconto di spionaggio ed anti-terrorismo. Quali siano state, tuttavia, non è ben chiaro».[7]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Brent Lang, Edgar Ramirez, Pedro Pascal Starring in ‘Wasp Network’, su variety.com, 8 maggio 2018. URL consultato il 21 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2019).
  2. ^ (EN) Patrick Hipes, Olivier Assayas’ ‘Wasp Network’ Adds Penélope Cruz, Wagner Moura And Gael García Bernal – Toronto, su deadline.com, 5 settembre 2018. URL consultato il 21 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2019).
  3. ^ (EN) Martin Dale, Gael Garcia Bernal Talks ‘Museo,’ ‘Chicuarotes,’ ‘Z,’ ‘Wasp Network’, su variety.com, 8 dicembre 2018. URL consultato il 21 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2019).
  4. ^ (EN) Amanda N'Duka, ‘Blade Runner 2049’s Ana de Armas Joins Edgar Ramírez & Penélope Cruz In Spy Drama ‘Wasp Network’, su deadline.com, 11 febbraio 2019. URL consultato il 21 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2019).
  5. ^ (EN) Elsa Keslassy, Orange Studio Scoops Olivier Assayas’ ‘Wasp Network’ With Penelope Cruz (EXCLUSIVE), su variety.com, 4 febbraio 2019. URL consultato il 21 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2019).
  6. ^ a b (EN) Andreas Wiseman, Olivier Assayas Will Re-Edit Venice and Toronto Spy Pic ‘Wasp Network’, su deadline.com, 9 settembre 2019. URL consultato il 20 maggio 2020.
  7. ^ a b (EN) Marshall Shaffer, ‘Wasp Network’ Review: Even Recut, It’s Still a Clunker [NYFF], su slashfilm.com, 18 ottobre 2019. URL consultato il 20 maggio 2020.
  8. ^ a b (EN) Ariston Anderson, Venice Competition to Include Roman Polanski, Steven Soderbergh, James Gray's 'Ad Astra,' Todd Phillips' 'Joker', su The Hollywood Reporter, 25 luglio 2019. URL consultato il 20 agosto 2019.
  9. ^ Wasp Network, su labiennale.org. URL consultato il 1º settembre 2019.
  10. ^ (FR) Cuban network - Festival de Deauville, su festival-deauville.com. URL consultato il 20 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2019).
  11. ^ (FR) Cuban network, su distribution.memento-films.com. URL consultato il 20 maggio 2020.
  12. ^ (PT) Movie - WASP NETWORK - 43ª Mostra Internacional de Cinema, su 43.mostra.org. URL consultato il 20 maggio 2020.
  13. ^ (EN) Elsa Keslassy, Netflix Scoops Olivier Assayas's 'Wasp Network' With Penelope Cruz, Edgar Ramirez (EXCLUSIVE), in Variety, 17 gennaio 2020. URL consultato il 1º febbraio 2020.
  14. ^ (EN) Rebecca Rubin, Penelope Cruz’s ‘Wasp Network’ Drops on Netflix in June (EXCLUSIVE), in Variety, 19 maggio 2020. URL consultato il 1º febbraio 2020.
  15. ^ Valentina Arbora, Wasp Network: BiM Distribuzione distribuisce il film in concorso a Venezia, su cinematographe.it, 1º agosto 2019. URL consultato il 20 maggio 2020.
  16. ^ Valentina Ariete, BIM: Nel 2020 Wasp Network, con Penelope Cruz e Pedro Pascal, su Movieplayer.it, 31 dicembre 2019. URL consultato il 20 maggio 2020.
  17. ^ Alessandro Zoppo, Wasp Network salta la sala e arriva su Netflix, su popcorntv.it, 19 maggio 2020. URL consultato il 20 maggio 2020.
  18. ^ Marco Triolo, Wasp Network con Penélope Cruz a arriverà su Netflix a giugno, su blog.screenweek.it, 19 maggio 2020. URL consultato il 20 maggio 2020.
  19. ^ (EN) Wasp Network (2019), su Box Office Mojo. URL consultato il 20 maggio 2020.
  20. ^ (EN) Wasp Network, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC. URL consultato il 20 maggio 2020. Modifica su Wikidata
  21. ^ (EN) Wasp Network, su Metacritic, Fandom, Inc. URL consultato il 20 maggio 2020. Modifica su Wikidata
  22. ^ (EN) David Ehrlich, ‘Wasp Network’ Review: Olivier Assayas’ Spy Epic Is a Rare Misstep From a Master Filmmaker, su indiewire.com, 1º settembre 2019. URL consultato il 1º ottobre 2019.
  23. ^ (EN) David Rooney, 'Wasp Network': Film Review - Venice 2019, in The Hollywood Reporter, 1º settembre 2019. URL consultato il 1º ottobre 2019.
  24. ^ (EN) Xan Brooks, Wasp Network review – Havana's shadow army fuels taut Cuban spy drama, in The Guardian, 2 settembre 2019. URL consultato il 1º ottobre 2019.
  25. ^ (EN) Jay Weissberg, Venice Film Review: 'Wasp Network', in Variety, 1º settembre 2019. URL consultato il 1º ottobre 2019.
  26. ^ (EN) Nicholas Barber, Venice Film Festival review: Wasp Network, su BBC, 2 settembre 2019. URL consultato il 1º ottobre 2019.
  27. ^ (FR) PALMARÈS 2019 - Festival du Cinéma Américain de Deauville, su festival-deauville.com. URL consultato il 20 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2020).
  28. ^ (EN) Georgia Film Critics Association Announces Nominations for 2019 Year in Film, su georgiaentertainmentnews.com, 6 gennaio 2020. URL consultato il 20 maggio 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]