Utente:Marco Pedrazzi Mezzacqui/Sandbox

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-Origini dell'Antico Testamento-

L'Antico testamento riporta la discendenza patriarcale dei fedeli di YHWH Yahweh, Dio ed Allah rispettivamente per gli Ebrei, Cattolici ed Islamici. La questione dell'origine storica e geografica della tradizione culturale che ha prodotto i testi sacri dell'Antico Testamento è una costante tra religiosi, filologi e storici. In origine il dio della gente biblica era il dio della Nazione con cui si identificava e non era molto diverso dagli dei nazionali delle altre culture. Il nome, Yahve o Geova, ha forti analogie lessicali con la parola Giove (divinità).


Storia biblica[modifica | modifica wikitesto]

L'unica fonte sulle origini della gente che seguiva il dio della Genesi, Yahweh, è il libro, o l'insieme di libri, che racconta la sua saga leggendaria cioè la Tanakh ebraica, che per il mondo cattolico è l'Antico Testamento. La sua radice deriva da una lunga successione di patriarchi che comincia con la creazione di Adamo fino ad Abramo, il padre degli Ismaeliti, gli odierni Arabi e nonno degli Israeliti o Ebrei passando per il Diluvio universale.

Il Pentateuco dell'Antico testamento, nella Genesi, presenta la sua genealogia. Da Adamo fino a Noè discendono i patriarchi prediluviani e dai figli di Noè, cioè Sem, Cam e Jafet, discendono i patriarchi postdiluviani. Jafet è lo Giapeto della tradizione ellenica europea. (Figli di Noè)

I popoli semiti discendono da Sem la cui discendenza arriva fino ad Abramo ed oltre. I popoli che discendono dagli altri due fratelli Cam e Jafet, sono da considerarsi Yahwiti per la comune discendenza paterna ma non fanno parte del popolo eletto.

Patriarchi prediluviani[modifica | modifica wikitesto]

La cronologia biblica riporta la creazione di Adamo intorno al V millennio a.C. Partendo da Adamo, in ordine temporale abbiamo: Seth, Enosh, Kenan, Mahalaleel, Jared, Enoc, Methushelah, Lamec, Noè.

Ai patriarchi prediluviani non è attribuibile un'origine certa, poiché siamo in ambito leggendario e l'area sembra essere la terra tra il Tigri e l'Eufrate, la Mesopotamia o in altro nome Babilonia, l'attuale Irak, come è nel racconto del Diluvio universale. Nella Genesi 6,14 c'è il riferimento al legno di gofer, usato per costruire l'Arca di Noè.

Poi il Diluvio universale.

Patriarchi postdiluviani[modifica | modifica wikitesto]

Partendo da Noè in ordine temporale abbiamo: Sem, Arpacshad, Scelah, Eber, Peleg, Reu, Serug, Nahor, Terah, Abramo.

I patriarchi postdiluviani sembrano nativi della Mesopotamia, come suggerito dalla leggenda della torre di Babele. Nella Genesi ci sono citazioni a riguardo:

Genesi 11,28:"Haran morì in presenza di Terah suo padre, nel suo paese nativo, in Ur dei Caldei."

Genesi 11,31:"E Terah prese Abramo suo figliuolo, e Lot, figliuolo di Haran cioè figliuolo del suo figliuolo, e Sarai sua nuora, moglie d'Abramo suo figliuolo, e uscirono insieme da Ur dei Caldei per andare nel paese di Canaan;".

Genesi 15, 7:"E l'Eterno gli disse: Io sono l'Eterno che ti ha fatto uscire da Ur dei Caldei per darti questo paese, perché tu lo possegga."

Mitologia[modifica | modifica wikitesto]

Nelle saghe mitologiche mesopotamiche si trovano paralleli con la tradizione biblica.

Nell'importante dizionario di mitologia curato da Yves Bonnefoy si legge: "A questa serie di immagini grandiose si trovano molte analogie fuori di Israele: la lotta vittoriosa di Iavhè (Yahweh) contro l'Oceano rievoca quella di Marduk contro Tiamat nell'Enûma Eliš, il drago marino Leviatan appare anche nella leggenda Cananea di Ba'al e Anat nota dai testi scoperti a Ras Shamra-Ugarit, eccetera."[1]

L'Epopea di Gilgameš riporta la versione più antica del Diluvio, ben prima della composizione della Torah o dell'antico Testamento biblico: "Uomo di Suruppak, figlio di Ubara-Tutu, abbatti la tua casa e costruisci una nave, abbandona i tuoi averi e cerca la vita, disprezza i beni mondani e mantieni viva l'anima tua. Abbatti la tua casa, ti dico, e costruisci una nave. Ecco le misure del battello, così come lo costruirai: che la sua larghezza sia pari alla sua lunghezza, che il suo ponte abbia un tetto come la volta che copre l'abisso; conduci quindi nella nave il seme di tutte le creature viventi".

"Sgomento e disperazione si levarono fino al cielo quando il dio della tempesta trasformò la luce del giorno in tenebra, quando infranse la terra come un coccio".

"I venti soffiarono per sei giorni e sei notti; fiumana, bufera e piena sopprafecero il mondo, bufera e piena infuriarono assieme come schiere in battaglia".

"Invano cercai la terra, ma a quattordici leghe di distanza apparve una montagna, e lì si arenò la nave; sul monte Nisir rimase incagliata la nave, rimase incagliata e non si mosse".[2]

La cosmologia mesopotamica, vale a dire l'origine dell'universo, sembra avere paralleli con quella biblica. Il rabbino Louis Jacobs in merito alla cosmologia ebraica scrive: “Sembrerebbe che i miti mesopotamici della creazione continuassero a vivere in mezzo alla gente.” [3]

Archeologia[modifica | modifica wikitesto]

Gli scavi archeologici nei territori biblici, che proseguono dai primi del '900, hanno evidenziato alcuni fatti:

Il mesopotamico Impero di Akkad nella seconda metà del III millennio a.c. è considerato il primo esempio di cultura di lingua semita.

Leonard Woolley scrive:"La storia della creazione del mondo quale si trova nel Genesi pervenne agli Ebrei dalle genti della Mesopotamia inferiore, dove ebbe origine, e riporta i fatti con assoluta fedeltà." [4]

Hugo Winckler scrive: "Al tempo delle più antiche iscrizioni a noi note troviamo già una popolazione semitica in possesso del territorio babilonese, popolazione che già da tempo doveva essersi stanziata in quei luoghi. E' il popolo la cui lingua definiamo assiro-babilonese e che perciò possiamo chiamare dei semiti babilonesi." [5]

André Parrot scrive: "Forse non è inutile ricordare che l'altare del tempio di Gerusalemme, secondo la visione di Ezechiele, doveva avere la forma di una vera e propria ziggurat, a tre piani, con zoccolo e col settore terminale munito di quattro corna." [6]

Appendice[modifica | modifica wikitesto]

A fianco dell'ipotesi mesopotamica bisogna citare l'ipotesi arabica che vede la Penisola Araba come luogo di origine. Il popolo biblico sarebbe identificato con le genti beduine del deserto arabico. (Semiti, Semitic languages)

Dalle genti della Torah o Antico Testamento (Pentateuco) deriva il Popolo di Dio che è la radice delle tre religioni Yahwite: Ebraismo, Islamismo e Cattolicesimo, nel medio-oriente dai discendenti di Sem e nelle terre occidentali dai discendenti di Japhet. I discendenti di Cam sono destinati ad essere servi di Sem come riportato nella maledizione di Noè. Genesi 9,25

Nuovo Testamento o Vangeli[modifica | modifica wikitesto]

Gli autori del Nuovo Testamento sono, notoriamente, gli evangelisti Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Bisogna sottolineare che dal punto di vista religioso il cristianesimo in senso stretto cioè la tradizione dei Vangeli, meriterebbe una voce a parte in quanto il concetto di Figlio dell'uomo sembra essere estraneo alla religione Yahwita dell'antico testamento ed al rituale di mutilazione sessuale o circoncisione. A parte Ezechiele sembra avere legami con le filosofie gnostiche pre-cristiane. (Esseni, gnosticismo cristiano, ermetismo, mitraismo). [7] Il Culto mariano, il concetto di Madre celeste del figlio dell'Uomo è totalmente assente nelle tradizioni religiose semite dell'antico testamento e sembra appartenere ad un'area culturale e geografica differente.


Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dizionario delle mitologie e delle religioni pg 1688
  2. ^ Epopea di Gilgames pg 135-138
  3. ^ Antiche Cosmologie pg 63
  4. ^ Ur dei Caldei pg 25
  5. ^ La cultura spirituale di Babilonia pg 12
  6. ^ archeologia della Bibbia pg 77
  7. ^ Le Apocalissi gnostiche pg XVI <<Le Apocalissi...avendo il Cristo come soggetto rivelante e rivelato ci portano al periodo classico della gnosi e dell'apocalittica cristiana. Inoltre, esse sono delle vere Apocalissi - <<rivelazioni>> - sulla linea dei vangeli canonici e gnostici, per i quali l'Apocalisse, è la stessa persona di Gesù Cristo.>>

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • La Sacra Bibbia, Società Biblica Britannica e Forestiera EPF-BFBS-1986-30M-R053
  • Yves Bonnefoy, Dictionnaire des mythologies, Flammarion, Paris 1981, RCS Rizzoli libri, Milano ISBN 88-17-14517-3
  • Hugo Winckler, La cultura spirituale di Babilonia, Quelle & Meyer, Leipzig, Rizzoli Ediitore, Milano 1982 049480 1
  • André Parrot, archeologia della Bibbia, Delachaux et Niestlè s.a.,Neuchatel, Newton Compton editori s.r.l. Roma 1978 PCS 25
  • Carmen Blacker & Michael Loewe, Antiche cosmologie, George Allen & Unwin Ltd, Casa editrice Astrolabio, Ubaldini Editore 1978
  • N.K.Sandars, L'epopea di Gilgameš, Adelphi Edizioni s.p.a. Milano 1986 104604
  • Luigi Moraldi, Le Apocalissi gnostiche, Adelphi Edizioni s.p.a. Milano 2005 ISBN 88-459-2012-7
  • Leonard Woolley, Ur dei Caldei, Giulio Einaudi Editore s.p.a. Torino 1958 Saggi 241

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

[[Categoria:Religione]] [[Categoria:Archeologia]] [[Categoria:Mitologia]] [[Categoria:Etnologia]]