Umberto Ricci

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Umberto Ricci

Ministro dell'interno
Durata mandato9 agosto 1943 - 11 febbraio 1944[1]
PredecessoreBruno Fornaciari
SuccessoreVito Reale
CoalizioneGoverno Badoglio I

Senatore del Regno d'Italia
LegislaturaXXX
Incarichi parlamentari
  • Membro della Commissione degli affari interni e della giustizia
  • Membro della Commissione di finanze
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Nazionale Fascista
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
ProfessionePrefetto

Umberto Ricci (Capurso, 13 novembre 1878Roma, 3 ottobre 1957) è stato un funzionario e politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Laureatosi in giurisprudenza all'Università di Bologna, nel 1900 entrò nella carriera amministrativa del Ministero dell’interno, assegnato a Bari, Ancona e Zara. Nel 1922 venne nominato Capo della divisione della Polizia giudiziaria del ministero.

Durante gli anni del fascismo fu prefetto in alcune città dell'Italia settentrionale:

Già capo gabinetto del capo della polizia, mantenne il proprio incarico anche con la nomina di Emilio De Bono, che lo riconfermò nel suo incarico[2]. Iscritto al Partito Nazionale Fascista dal 1º giugno 1926. Ricoprì anche cariche ai vertici di alcune enti legati ai Lavori Pubblici (consigliere di amministrazione nel Consorzio per le opere pubbliche, presidente della Società per il risanamento di Napoli). Fu Commissario prefettizio del Comune di Torino dall’8 settembre 1928 all’11 febbraio 1929. Quindi fu prefetto di Torino (3 agosto 1930 - 31 agosto 1933).

Divenuto direttore generale dell'Amministrazione civile, fu nominato senatore del Regno il 22 aprile 1939.

Dopo la destituzione di Mussolini il 25 luglio 1943, fu nominato Ministro dell'interno nel primo governo Badoglio dal 9 agosto 1943 all'11 febbraio 1944. Nei giorni precedenti l'8 settembre del 1943 destituì una serie di prefetti troppo legati al vecchio regime. Abbandonato a Roma allorquando il re Vittorio Emanuele III e Badoglio si diedero alla fuga in seguito all'annuncio dell'armistizio con gli Alleati, fu il sottosegretario Vito Reale a gestire gli affari interni da Brindisi fino alla sua nomina a ministro nel febbraio 1944, per evidente impossibilità di Ricci ad operare.

Al termine del suo dicastero, fu deferito all'Alta Corte di Giustizia per le Sanzioni contro il Fascismo nell'agosto 1944, richiesta rigettata nel giugno 1945.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze italiane[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Grand'Ufficiale dell'Ordine di Leopoldo (Belgio) - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine di Carlo III (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il 16 novembre 1943 assunse i poteri il sottosegretario Vito Reale, in quanto Roma era occupata dalle forze tedesche.
  2. ^ Guido Leto, p. 13.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Guido Leto, OVRA fascismo-antifascismo, Cappelli Editore, Bologna, 1951

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


Predecessore Podestà di Torino Successore
Luigi Balbo Bertone di Sambuy 12 settembre 1928 - 11 febbraio 1929
(commissario)
Paolo Thaon di Revel
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