Guerra tra Repubblica di Venezia e Regno d'Ungheria: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m ortografia
piccolezze
Riga 21: Riga 21:
}}
}}


La guerra scoppiò nel [[1411]] tra la [[Serenissima]] e l’[[Regno d'Ungheria|Ungheria]]: la prima mirava al controllo dei passi alpini mentre la seconda cercava uno sbocco sul [[mare Adriatico]]. Il fuoriuscito fiorentino [[Filippo Scolari]], al servizio di Sigismondo ed alla testa di 16.000 ungheresi e boemi invase il [[Friuli]], prendendo e saccheggiando [[Monfalcone]], [[Marano]], [[Portogruaro]], [[Ceneda]], [[Serravalle (Vittorio Veneto)|Serravalle]], [[Belluno]], [[Feltre]], il Trevisano, il Veronese ed il Padovano (dove sperava nell’insurrezione antiveneziana a favore degli spodestati [[Carraresi]], [[Scaligeri]] e [[da Camino]]).
La guerra scoppiò nel [[1411]] tra la [[Serenissima]] e l’[[Regno d'Ungheria|Ungheria]]: la prima mirava al controllo dei passi alpini mentre la seconda cercava uno sbocco sul [[mare Adriatico]]. Il fuoriuscito fiorentino [[Filippo Scolari]], al servizio di Sigismondo ed alla testa di 16.000 ungheresi e boemi, invase il [[Friuli]], prendendo e saccheggiando [[Monfalcone]], [[Marano]], [[Portogruaro]], [[Ceneda]], [[Serravalle (Vittorio Veneto)|Serravalle]], [[Belluno]], [[Feltre]], il Trevisano, il Veronese ed il Padovano (dove sperava nell’insurrezione antiveneziana a favore degli spodestati [[Carraresi]], [[Scaligeri]] e [[da Camino]]).
Lo Scolari, assieme a Sigismondo ed alla testa di 6.000 cavalieri entra a Udine il [[28 settembre]] [[1411]], dopo che la città aveva chiesto invano protezione a [[Ernesto I d'Asburgo|Ernesto “Il Ferreo” d’Asburgo]] duca d’[[Austria]], e fu costretta a pagare una grossa taglia per evitare il saccheggio; il [[30 settembre]] cade anche [[Cividale del Friuli|Cividale]].
Lo Scolari, assieme a Sigismondo ed alla testa di 6.000 cavalieri, entrò a Udine il [[28 settembre]] [[1411]], dopo che la città aveva chiesto invano protezione a [[Ernesto I d'Asburgo|Ernesto “Il Ferreo” d’Asburgo]] duca d’[[Austria]], e fu costretta a pagare una grossa taglia per evitare il saccheggio; il [[30 settembre]] cadde anche [[Cividale del Friuli|Cividale]].


Anche i veneziani invadsero il Friuli causando stragi e saccheggi: Tristano Savorgnan, dopo quattro mesi d’assedio nel castello di Savorgnan, fece atto di sottomissione alla Serenissima e riparò subito a Venezia dove fu nominato provveditore. Proprio Tristano Savorgnan si rende protagonista di un'azione ardita: con 400 cavalieri, numerosi fanti e innalzando insegne ungheresi ingannò la guarnigione e riuscì ad entrare a Udine ma venne scoperto e subito cacciato ([[28 marzo]] [[1412]]). [[Carlo I Malatesta]] al soldo di Venezia, con 8.000 cavalieri e 6.000 fanti, saccheggiò anche i territori di Enrico IV conte di Gorizia (maggio-giugmo 1412)
Anche i veneziani invadsero il Friuli causando stragi e saccheggi: Tristano Savorgnan, dopo quattro mesi d’assedio nel castello di Savorgnan, fece atto di sottomissione alla Serenissima e riparò subito a Venezia dove fu nominato provveditore. Proprio Tristano Savorgnan si rese protagonista di un'azione ardita: con 400 cavalieri, numerosi fanti e innalzando insegne ungheresi ingannò la guarnigione e riuscì ad entrare a Udine ma venne scoperto e subito cacciato ([[28 marzo]] [[1412]]). [[Carlo I Malatesta]] al soldo di Venezia, con 8.000 cavalieri e 6.000 fanti, saccheggiò anche i territori di Enrico IV conte di Gorizia (maggio-giugno 1412).
Neppure l'[[Istria]] fu risparmiata dal conflitto: Venezia occupò [[Buie]], [[Portole]], [[Rozzo]] e [[Colmo (Croazia)|Colmo]] mentre gli ungheresi occuparono il castello di [[Montona]] credendolo di Venezia, scoprendo invece che era presidiato da milizie patriarcali.
Neppure l'[[Istria]] fu risparmiata dal conflitto: Venezia occupò [[Buie]], [[Portole]], [[Rozzo]] e [[Colmo (Croazia)|Colmo]] mentre gli ungheresi occuparono il castello di [[Montona]] credendolo di Venezia, scoprendo invece che era presidiato da milizie patriarcali.


I due contendenti si affrontarono per il controllo dei territori appena occupati; Venezia realizzò 22 miglia di fossi e terrapieni lungo il [[Livenza]], che fu fatto pattugliato da una flottiglia munita d’artiglierie; Filippo Scolari con 3.000 cavalieri e truppe raccolte nelle guarnigioni (boemi, tedeschi, ungheresi ed alcuni feudatari friulani) attaccò di sorpresa all’alba il campo veneziano a [[Motta di Livenza]] ([[24 agosto]] 1412). Carlo Malatesta venne ferito tre volte negli scontri e Taddeo del Verme (anch'egli ferito nello scontro) furono alla fine soccorsi da Grasso da Venosa che riuscì a respingere gli attaccanti che lasciarono sul campo 1.400 tra caduti e feriti, Guglielmo da Prata ed altri tre capitani furono fatti prigionieri, e cinque delle sei bandiere furono perse.Passati all'offensiva i Veneziani posero l’assedio a Udine ([[15 ottobre]] [[1412]]), riuscendo a sconfiggere Filippo Scolari, solo per venire cacciati dall’esercito guidato da Sigismondo, divenuto frattanto re di [[Sacro Romano Impero Germanico|Germania]], che fu accolto in città ([[13 dicembre]] 1412). Venezia occupò tuttavia i porti della [[Dalmazia]] ed assoldò [[Pandolfo III Malatesta]] signore di [[Fano]], [[Brescia]] e [[Bergamo]] ma nessuno raggiunse un successo decisivo.
I due contendenti si affrontarono per il controllo dei territori appena occupati; Venezia realizzò 22 miglia di fossi e terrapieni lungo il [[Livenza]], che fu pattugliato da una flottiglia munita d’artiglierie; Filippo Scolari con 3.000 cavalieri e truppe raccolte nelle guarnigioni (boemi, tedeschi, ungheresi ed alcuni feudatari friulani) attaccò di sorpresa all’alba il campo veneziano a [[Motta di Livenza]] ([[24 agosto]] 1412). Carlo Malatesta venne ferito tre volte negli scontri e Taddeo del Verme (anch'egli ferito nello scontro) furono alla fine soccorsi da Grasso da Venosa che riuscì a respingere gli attaccanti che lasciarono sul campo 1.400 tra caduti e feriti; Guglielmo da Prata ed altri tre capitani furono fatti prigionieri, e cinque delle sei bandiere furono perse. Passati all'offensiva i Veneziani posero l’assedio a Udine ([[15 ottobre]] [[1412]]), riuscendo a sconfiggere Filippo Scolari, solo per venire cacciati dall’esercito guidato da Sigismondo, divenuto frattanto re di [[Sacro Romano Impero Germanico|Germania]], che fu accolto in città ([[13 dicembre]] 1412). Venezia occupò tuttavia i porti della [[Dalmazia]] ed assoldò [[Pandolfo III Malatesta]] signore di [[Fano]], [[Brescia]] e [[Bergamo]], ma nessuno raggiunse un successo decisivo.


Le parti firmano una tregua di cinque anni a Castelletto del Friuli ([[17 aprile]] [[1413]]), anche a causa dell’avanzata ottomana nei [[Balcani]]; l’ostilità di Venezia impediva inoltre a Sigismondo di recarsi a [[Roma]] ed ottenere l’incoronazione imperiale. Ognuno dei due belligeranti tenne i territori occupati fino ad allora.
Le parti firmarono una tregua di cinque anni a Castelletto del Friuli ([[17 aprile]] [[1413]]), anche a causa dell’avanzata ottomana nei [[Balcani]]; l’ostilità di Venezia impediva inoltre a Sigismondo di recarsi a [[Roma]] ed ottenere l’incoronazione imperiale. Ognuno dei due belligeranti tenne i territori occupati fino ad allora.


==Collegamenti esterni==
==Collegamenti esterni==

Versione delle 16:41, 15 mar 2012

Guerra tra Repubblica di Venezia e regno d'Ungheria
Voci di guerre presenti su Wikipedia

La guerra scoppiò nel 1411 tra la Serenissima e l’Ungheria: la prima mirava al controllo dei passi alpini mentre la seconda cercava uno sbocco sul mare Adriatico. Il fuoriuscito fiorentino Filippo Scolari, al servizio di Sigismondo ed alla testa di 16.000 ungheresi e boemi, invase il Friuli, prendendo e saccheggiando Monfalcone, Marano, Portogruaro, Ceneda, Serravalle, Belluno, Feltre, il Trevisano, il Veronese ed il Padovano (dove sperava nell’insurrezione antiveneziana a favore degli spodestati Carraresi, Scaligeri e da Camino). Lo Scolari, assieme a Sigismondo ed alla testa di 6.000 cavalieri, entrò a Udine il 28 settembre 1411, dopo che la città aveva chiesto invano protezione a Ernesto “Il Ferreo” d’Asburgo duca d’Austria, e fu costretta a pagare una grossa taglia per evitare il saccheggio; il 30 settembre cadde anche Cividale.

Anche i veneziani invadsero il Friuli causando stragi e saccheggi: Tristano Savorgnan, dopo quattro mesi d’assedio nel castello di Savorgnan, fece atto di sottomissione alla Serenissima e riparò subito a Venezia dove fu nominato provveditore. Proprio Tristano Savorgnan si rese protagonista di un'azione ardita: con 400 cavalieri, numerosi fanti e innalzando insegne ungheresi ingannò la guarnigione e riuscì ad entrare a Udine ma venne scoperto e subito cacciato (28 marzo 1412). Carlo I Malatesta al soldo di Venezia, con 8.000 cavalieri e 6.000 fanti, saccheggiò anche i territori di Enrico IV conte di Gorizia (maggio-giugno 1412). Neppure l'Istria fu risparmiata dal conflitto: Venezia occupò Buie, Portole, Rozzo e Colmo mentre gli ungheresi occuparono il castello di Montona credendolo di Venezia, scoprendo invece che era presidiato da milizie patriarcali.

I due contendenti si affrontarono per il controllo dei territori appena occupati; Venezia realizzò 22 miglia di fossi e terrapieni lungo il Livenza, che fu pattugliato da una flottiglia munita d’artiglierie; Filippo Scolari con 3.000 cavalieri e truppe raccolte nelle guarnigioni (boemi, tedeschi, ungheresi ed alcuni feudatari friulani) attaccò di sorpresa all’alba il campo veneziano a Motta di Livenza (24 agosto 1412). Carlo Malatesta venne ferito tre volte negli scontri e Taddeo del Verme (anch'egli ferito nello scontro) furono alla fine soccorsi da Grasso da Venosa che riuscì a respingere gli attaccanti che lasciarono sul campo 1.400 tra caduti e feriti; Guglielmo da Prata ed altri tre capitani furono fatti prigionieri, e cinque delle sei bandiere furono perse. Passati all'offensiva i Veneziani posero l’assedio a Udine (15 ottobre 1412), riuscendo a sconfiggere Filippo Scolari, solo per venire cacciati dall’esercito guidato da Sigismondo, divenuto frattanto re di Germania, che fu accolto in città (13 dicembre 1412). Venezia occupò tuttavia i porti della Dalmazia ed assoldò Pandolfo III Malatesta signore di Fano, Brescia e Bergamo, ma nessuno raggiunse un successo decisivo.

Le parti firmarono una tregua di cinque anni a Castelletto del Friuli (17 aprile 1413), anche a causa dell’avanzata ottomana nei Balcani; l’ostilità di Venezia impediva inoltre a Sigismondo di recarsi a Roma ed ottenere l’incoronazione imperiale. Ognuno dei due belligeranti tenne i territori occupati fino ad allora.

Collegamenti esterni