Sablatnig N.I

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Sablatnig N.I
Descrizione
Tipobombardiere notturno
aereo di linea (conversione)
Equipaggio2
CostruttoreBandiera della Germania Sablatnig
Data primo volo1918
Data entrata in servizio1918
Data ritiro dal servizio1929 (LVG Hamburg)
Utilizzatore principaleBandiera della Germania Luftstreitkräfte
Altri utilizzatoriBandiera della Germania Lloyd Luftverkher Sablatnig
Esemplari8[1]
Sviluppato dalSablatnig C.I
Altre variantiSablatnig Sab P I
Dimensioni e pesi
Lunghezza8,70 m
Apertura alare16,00 m
Altezza3,20 m
Superficie alare54,80 [1]
Peso a vuoto1 100 kg
Peso carico1 800 kg
Propulsione
Motoreun Benz Bz.IV
Potenza220 PS (162 kW)
Prestazioni
Velocità max125 km/h
Velocità di salitaa 1 000 m in 10 min
a 4 000 m in 59 min[2]
Armamento
Mitragliatriciuna LMG 08/15 calibro 7,92 mm in caccia
una Parabellum MG 14 calibro 7,92 mm posteriore

i dati sono estratti da Die deutschen Militärflugzeuge 1910-18[3]

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Il Sablatnig N.I fu un bombardiere notturno leggero, monomotore biposto a velatura biplana, sviluppato dall'azienda aeronautica tedesco-imperiale Sablatnig Flugzeugbau GmbH nei tardi anni dieci del XX secolo.

Derivato dal precedente ricognitore armato biposto Sablatnig C.I, venne impiegato dai reparti di bombardamento notturno della Luftstreitkräfte, la componente aerea del Deutsches Heer (l'esercito imperiale tedesco), fino al termine della prima guerra mondiale. Venne inoltre riutilizzato, dopo il termine del conflitto, come aereo da trasporto passeggeri nella sua conversione civile, a sua volta sviluppata in una nuova serie di modelli derivati costruiti espressamente per il trasporto aereo civile, il Sablatnig Sab P I, modelli che contribuirono allo sviluppo dell'aviazione commerciale nella Repubblica di Weimar.

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

A seguito dell'evolversi delle strategie nella guerra aerea durante il primo conflitto mondiale nel 1917 l'Idflieg iniziò ad emettere delle specifiche per la fornitura di modelli biposto in grado di operare missioni di bombardamento notturno tattico. Questa nuova classe di velivoli, identificata inizialmente come "CN-Typ", era un'evoluzione della "C-Typ" da ricognizione armata biposto dalla quale non si discostava sostanzialmente. Nel 1918 le specifiche vennero rielaborate e la classe "CN-Typ" venne ridesignata "N-Typ", di conseguenza alcune delle aziende aeronautiche nazionali proposero dei modelli che rispondessero a questi requisiti.

L'ufficio tecnico della Sablatnig Flugzeugbau rielaborò il progetto del proprio C.I da ricognizione, che non era stato accettato per la produzione in serie. L'impostazione generale riproponeva quella oramai classica per i velivoli dell'epoca, monomotore in configurazione traente, velatura biplana, carrello fisso e, in questa tipologia, i due abitacoli aperti in tandem.[2]

Il prototipo venne portato in volo per la prima volta nel corso del 1918 e, valutato positivamente dalla commissione esaminatrice Idflieg, avviato alla produzione in serie. Le fonti bibliografiche non forniscono esattamente la quantità di esemplari realizzati né quanti esemplari fossero stati consegnati effettivamente a reparti operativi prima della cessazione delle ostilità, tuttavia è certo che alcune cellule erano state realizzate prima dell'armistizio.[4]

Con il termine del conflitto, dopo la ratifica del Trattato di Versailles del 1919 e le imposizioni pretese dalle nazioni della Triplice intesa, l'aviazione dell'oramai smembrato Impero tedesco era stata drasticamente ridotta ed i voli, dopo un iniziale divieto imposto dalle potenze vincitrici, ripresero solo dopo qualche tempo limitatamente ai servizi di trasporto civile. La timida rinascita del mercato dell'aviazione nella neofondata Repubblica di Weimar indusse alcune aziende ad avviare delle conversioni adatte allo scopo dai pochi velivoli residuati bellici scampati alla distruzione o alla cessione all'estero come risarcimento dei danni di guerra.

Destinato al difficile mercato dell'aviazione commerciale dopo il termine della prima guerra mondiale, fu uno dei primi modelli tedeschi approvati dall'Interallierte Luftfahrt-Überwachungs-Kommission (ILÜK), Commissione interalleata di controllo sull'aviazione, per la produzione in serie nella nuova realtà nazionale tedesca, la Repubblica di Weimar.[2]

Impiego operativo[modifica | modifica wikitesto]

L'N.I entrò in servizio dai primi anni venti con diverse compagnie aeree nazionali ed estere, tra cui Luftverkehr Sablatnig, diventata poi Lloyd Luftverkher Sablatnig, Deutschen Aero Lloyd, Deutsche Luft Hansa e la danese Danish Air Express.[4] L'ultimo esemplare rimasto in servizio, il W.Nr 128 marche D-77 già utilizzato dalla Lloyd-Luftverkehr Sablatnig, operò nella compagnia aerea LVG Hamburg rimanendo in carico all'azienda fino al maggio 1929, data in cui venne smantellato.[1]

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

Militari[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera della Germania Germania

Civili[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera della Danimarca Danimarca
Bandiera della Germania Germania

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Peter Gray, Owen Thetford, German Aircraft of the First World War, London, Putnam, 1962, ISBN 0-933852-71-1.
  • (DE) Günter Kroschel, Helmut Stützer, Die deutschen Militärflugzeuge 1910-18, Wilhelmshaven, Lohse-Eissing Mittler, 1977, ISBN 3-920602-18-8.
  • (DE) Heinz J. Nowarra, Die Entwicklung der Flugzeuge 1914–18, München, Lehmanns, 1959, ISBN non esistente.
  • (EN) Michael John H. Taylor, Jane's encyclopedia of aviation, 2nd Edition, London, Studio Editions Ltd., 1989, ISBN 0-517-10316-8.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]