Rousettus leschenaultii

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Rossetto di Leschenault
Scheletro esposto nel Museo di Storia Naturale di Harvard
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Chiroptera
Sottordine Megachiroptera
Famiglia Pteropodidae
Sottofamiglia Rousettinae
Genere Rousettus
Specie R.leschenaultii
Nomenclatura binomiale
R.leschenaulti
Desmarest, 1820
Sinonimi

R.affinis, R.fuliginosa, R.fusca, R.infuscata, R.marginatus, R.pirivarus, R.pyrivorus

Il rossetto di Leschenault (Rousettus leschenaultii Desmarest, 1820) è un pipistrello appartenente alla famiglia degli Pteropodidi, diffuso nell'ecozona orientale.[1][2]

L'epiteto specifico è un omaggio al naturalista francese Jean Baptiste Leschenault de la Tour (1773-1826).

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Pipistrello di medie dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 95 e 120 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 80 e 99 mm, la lunghezza della coda tra 10 e 18 mm, la lunghezza del piede tra 19 e 24 mm, la lunghezza delle orecchie tra 18 e 24 mm e un peso fino a 108 g.[3]

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

La pelliccia è corta, soffice, fine e setosa. Le parti dorsali sono marroni scure, la testa è più scura, la nuca varia dal grigiastro chiaro al marrone, mentre le parti inferiori sono bruno-grigiastre chiare. È presente una fase più brillante, interamente bruno-rossastra. Il muso è lungo ed affusolato, gli occhi sono grandi. Le orecchie sono larghe, con l'estremità arrotondata e il lobo antitragale piccolo ed arrotondato. La tibia è finemente ricoperta di peli. La coda è relativamente corta, mentre l'uropatagio è ridotto ad una sottile membrana lungo la parte interna degli arti inferiori. Il pollice e i piedi sono relativamente corti. L'ultimo molare inferiore è di forma ellittica. Il numero cromosomico è 2n=36.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Si rifugia all'interno di grotte e strutture artificiali dove forma colonie fino a 2.000 individui di entrambi i sessi. I maschi talvolta vivono solitariamente nel denso fogliame o sotto le fronde delle palme. In Myanmar sono state osservate colonie di qualche migliaio di esemplari all'interno di alcuni templi buddhisti. È attivo quasi tutto il giorno e risulta essere particolarmente rumoroso. Lascia i rifugi per nutrirsi circa 45 minuti dopo il tramonto e talvolta torna nei ricoveri diurni durante la notte. Condivide spesso gli alberi dove cerca cibo con la volpe volante indiana e il pipistrello della frutta dal muso corto maggiore. Effettua migrazioni legate alla disponibilità di cibo.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di frutti di Anacardium occidentale, mango, Annona reticulata, Guanàbana, Annona squamosa, Guava, Syzygium cumini, Mimusops hexandra, Nespolo del Giappone, varie specie di Musa e fiori di Heterophragma roxberghii, Oroxylum indicum, Radermachera xylocarpum, Adansonia digitata, Kapok, Carya arborea, Guava, Syzygium cumini, Madhuca indica e Mimusops hexandra. Nel Sikkim è stato osservato cacciare piccoli pesci nei corsi d'acqua montani.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Danno alla luce un piccolo alla volta a marzo e ad agosto dopo una gestazione di circa 125 giorni. Il nascituro rimane con la propria madre per i primi due mesi e raggiunge le dimensioni adulte dopo un anno. Le femmine raggiungono la maturità sessuale a 5 mesi, mentre i maschi non prima dei 15 mesi. La copulazione avviene solitamente all'interno delle grotte.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa nell'Asia meridionale dal Pakistan, attraverso tutto il Subcontinente indiano, la Cina meridionale e l'Indocina fino alle isole indonesiane di Giava, Bali e Lombok.

Vive in diversi tipi di habitat, dalle foreste tropicali umide agli insediamenti urbani fino a 1.140 metri di altitudine.[1]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sono state riconosciute 3 sottospecie:

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List, considerato il vasto areale, la popolazione numerosa e la presenza in diverse aree protette, classifica R.leschenaultii come specie a rischio minimo (Least Concern)).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Bates, P. & Helgen, K. 2008, Rousettus leschenaultii, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Rousettus leschenaultii, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Smith & Xie, 2008.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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