Ponte delle Serretelle

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Ponte delle Serretelle
Vista d'insieme
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàBenevento
Attraversatorrente prosciugato
Coordinate41°07′25.34″N 14°44′57.39″E / 41.123705°N 14.749275°E41.123705; 14.749275
Dati tecnici
Tipoponte ad arco
Materialelaterizi, pietrame
Lunghezzacirca 20 m
Larghezza3 m
Realizzazione
CostruzioneI secolo a.C.?[1]-?
Mappa di localizzazione
Map

Il ponte delle Serretelle è un ponte ad arco ritenuto di origine romana, che sorge nei pressi di Benevento, fra la collina della Gran Potenza e il torrente Serretelle. Sotto di esso scorreva un modesto corso d'acqua che, discendendo dalla collina, si riversava nel torrente[2]. Il ponte, ora caduto in disuso, è in parte crollato.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Stefano Borgia riteneva che la via Appia romana, nel suo tratto fra il ponte Corvo e il ponte Leproso con cui accedeva alla città di Benevento, passasse anche dal ponte delle Serretelle[3]. Non fu dello stesso parere Almerico Meomartini, secondo il quale il passaggio per tale ponte avrebbe significato un percorso inutilmente lungo e tortuoso per la strada, mentre era più credibile che essa corresse lungo il pendio della collina[4].

Il ponte è ricordato nel Chronicon di Falcone Beneventano perché nel 1113 esso fu teatro di uno degli episodi di scontro fra i Normanni e i Beneventani soggetti al dominio papale. Il connestabile beneventano, Landolfo della Greca, aveva frenato le mire espansionistiche normanne, riportando vittorie in svariate occasioni; i Normanni cercavano, quindi, di liberarsi di un personaggio così scomodo. Un giorno Landolfo, mentre stava presidiando con un gruppo di soldati il ponte delle Serretelle, notò cinquanta uomini del conte Roberto di Alife nascosti fra i frutteti. Ne scaturì un combattimento in cui Landolfo prevalse ancora una volta, e fece dieci prigionieri.[5]

La pila fra le due arcate superstiti

La struttura del ponte, come è giunta ai giorni nostri, è a schiena d'asino, in apparenza medievale. Borgia nel 1764 lo descriveva come «diruto», Meomartini nel 1889 scrisse che nel frattempo era stato restaurato. Appare con tre campate in una foto del 1913[6], ma una delle due arcate laterali è crollata. Le arcate, costruite in laterizi, sono larghe 3 m. Quella laterale ancora in piedi copre 6,80 m in lunghezza. I timpani fra le arcate sono costruiti in muratura a sacco, con un paramento che alterna filari in laterizio con pietre rettangolari di dimensioni irregolari: una tecnica costruttiva simile a quella che si vede all'opera nelle mura di Benevento di età longobarda. Davanti a una delle pile si conserva parte di un tagliacque.[7]

Nel 1990, davanti ai resti del ponte, fu messo in scena Il dialogo della palude di Marguerite Yourcenar, quale uno degli eventi del festival teatrale Città Spettacolo.[8]

Al 2016, lo stato di conservazione del ponte è pessimo: la costruzione è aggredita dalla vegetazione spontanea e dall'umidità, e la malta di legame fra gli elementi è degradata.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Monaco, p. 318.
  2. ^ Chronicon Beneventanum, p. 210, note 29, 34.
  3. ^ Borgia 1764, pp. 67-68, nota 1.
  4. ^ Meomartini, p. 273.
  5. ^ Chronicon Beneventanum, p. 11; Borgia 1769, pp. 39-42.
  6. ^ Foto di Gardner.
  7. ^ Monaco, pp. 318-320.
  8. ^ Teatri e culture.
  9. ^ Monaco, p. 320.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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