Pietro Antonio Raimondi

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Pietro Antonio Raimondi
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Capaccio (1742-1768)
 
Nato26 gennaio 1698 a Cutro
Ordinato presbitero20 marzo 1734
Nominato vescovo22 gennaio 1742 da papa Benedetto XIV
Consacrato vescovo28 gennaio 1742 dal cardinale Giovanni Antonio Guadagni
Deceduto15 aprile 1768 (70 anni) a Capaccio
 

Pietro Antonio Raimondi (Cutro, 26 gennaio 1698Capaccio, 15 aprile 1768) è stato un vescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Pietro Antonio Raimondi nacque a Cutro, in arcidiocesi di Santa Severina, il 26 gennaio 1698 da Gianvincenzo, fratello di Marcantonio, vescovo di Cariati, e Lucrezia Olivieri, sorella di Tommaso e Camillo, vescovi rispettivamente di Strongoli e Gravina[1][2].

Laureato in legge a Napoli, esercitò inizialmente il ruolo di giudice a Salerno ma successivamente sentì la vocazione al sacerdozio e lasciò presto l'incarico; venne così convocato dallo zio Marcantonio a Cariati, dove per un certo tempo servì nella sua diocesi in qualità di uditore[2].

Ordinato presbitero il 20 marzo 1734, divenne vicario generale della diocesi di Teramo durante l'episcopato di Tommaso Alessio de' Rossi. Seguì poi la nomina alla medesima carica da parte del cardinale Tommaso Ruffo per le sedi di Palestrina, Porto e Santa Rufina e Ostia[2].

Il 22 gennaio 1742 venne nominato vescovo di Capaccio da papa Benedetto XIV; ricevette l'ordinazione episcopale il successivo 22 gennaio dal cardinale Giovanni Antonio Guadagni e dai co-consacranti Ferdinando Maria de' Rossi, arcivescovo titolare di Tarso, e Giovanni Andrea Tria, arcivescovo titolare di Tiro.

Preso possesso della diocesi poco tempo dopo, fondò un nuovo seminario per la formazione dei giovani al presbiterato; tale iniziativa fu resa possibile grazie all'appoggio del papa[3] e del re Carlo III, nonostante l'idea iniziale fosse invece quella di aprire un monastero per le vergini consacrate, fortemente voluto dall'allora vescovo Carlo Francesco Giocoli[2].

Nel corso del suo episcopato fece anche aprire diverse scuole a vantaggio delle famiglie più povere che non potevano mantenere i loro figli all'istruzione[2]. Ebbe modo di dichiarare in diverse occasioni di tenerci così tanto all'istruzione dei ragazzi che addirittura, senza di essa, nessuno avrebbe potuto accedere al chericato o entrare in seminario[2].

Si spense a Capaccio il 15 aprile 1768 all'età di 70 anni, dopo aver retto la diocesi campana per 16 anni.

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Paolo Tesauro Olivieri, Oliviero? ... Nomi, cognomi e personaggi nella prospettiva della leggenda e della storia, Milano, G. Reggiani, 1968, p. 104.
  2. ^ a b c d e f Giuseppe Volpi, Cronologia de' vescovi pestani ora detti di Capaccio, Napoli, presso Giovanni Riccio, 1752, p. 203.
  3. ^ Il 13 ottobre 1744 mons. Raimondi scrisse una lettera indirizzata a papa Benedetto XIV per informarlo della grave situazione in cui versava la diocesi di Capaccio a lui affidata due anni prima, affermando che per la maggior parte delle anime affidategli il rischio è che «si perderanno per mancanza di guide perché circa il resto sono docili quantunque rozzi, e quasi selvaggi, ma per la miseria delle parrocchie non possono aversi buoni Parrochi». Inoltre continuò soffermandosi sulla scarsa preparazione dei sacerdoti già presenti sul territorio, di cui ebbe a dire: «[...] non scorgesi altro, che un barlume di fede, avendo trovato buona parte de' sacerdoti ignoranti degl'atti di cristiano, et uno che fu da me interrogato nella visita personale del primo luogo che visitai, se vi era Dio prima della creazione del mondo, mi rispose che io le domandava punti di teologia, e ch'egli no 'l sapeva, ciò che mi fece amaramente piangere», cfr. ASV, Segr. Stato, Vescovi e Prelati, vol. 246, ff. 264-265.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Capaccio Successore
Agostino Odoardi, O.S.B. 22 gennaio 1742 - 15 aprile 1768 Angelo Maria Zuccari