Phyteuma persicifolium

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Raponzolo di Zahlbruckner
Phyteuma_persicifolium
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Campanulaceae
Sottofamiglia Campanuloideae
Genere Phyteuma
Specie P. persicifolium
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Campanulales
Famiglia Campanulaceae
Sottofamiglia Campanuloideae
Genere Phyteuma
Specie P. persicifolium
Nomenclatura binomiale
Phyteuma_persicifolium
Hoppe, 1803

ll raponzolo di Zahlbruckner (nome scientifico Phyteuma persicifolium Hoppe, 1803) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Campanulaceae.[1][2]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome generico (Phyteuma), utilizzato per la prima volta da Dioscoride (Anazarbe, 40 circa – 90 circa) medico, botanico e farmacista greco antico che esercitò a Roma ai tempi dell'imperatore Nerone, deriva dalla parola greca "phyto" (= pianta) e significa: "ciò che è piantato"[3], mentre L'epiteto specifico (persicifolium) significa "simile alle foglie del pesco".[4] Il nome scientifico di questa pianta è stato definito per la prima volta dal micologo, botanico e naturalista tedesco David Heinrich Hoppe (1760-1846) nella pubblicazione "Bot. Taschenb. Anfänger Wiss. Apothekerkunst 1803: 241" del 1803.[5]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portamento

Queste piante arrivano al massimo ad una altezza di 3 - 9 dm. La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e sono dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Gli scapi sono semplici e indivisi. Queste piante contengono lattice.[6][7][8][9]

Radici[modifica | modifica wikitesto]

Le radici sono secondarie da rizoma.

Fusto[modifica | modifica wikitesto]

  • Parte ipogea: la parte sotterranea è un rizoma fusiforme eretto.
  • Parte epigea: la parte epigea del fusto è ascendente con sezione cilindrico-scanalata e superficie glabra. La fogliosità in prevalenza è solamente nei 2/3 inferiori del fusto, mentre nella parte superiore le foglie sono ridotte.

Foglie[modifica | modifica wikitesto]

Le foglie basali
Le foglie cauline

Le foglie sono sia basali che cauline. Le foglie basali sono picciolate con una lamina a forma strettamente lanceolata; i bordi sono crenulati o provvisti di dentelli ravvicinati; l'apice è acuto e ottuso; la base raramente è tronca. le foglie superiori sono progressivamente sessili e più lineari con bordi sempre seghettati. Lunghezza del picciolo: 4 – 6 cm. Dimensione delle foglie basali: larghezza 1 - 1,7 cm; lunghezza 4 – 10 cm.

Infiorescenza[modifica | modifica wikitesto]

Infiorescenza

Le infiorescenze composte da diversi fiori, hanno delle forme a densa spiga, più o meno cilindrica. Dimensione dell'infiorescenza: larghezza 2 cm; lunghezza 7 – 10 cm.

Fiore[modifica | modifica wikitesto]

I fiori sono tetra-ciclici, ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo (in questo caso il perianzio è ben distinto tra calice e corolla) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori inoltre sono gamopetali (i petali sono riuniti all'apice), ermafroditi e attinomorfi.

  • Formula fiorale: per questa pianta viene indicata la seguente formula fiorale:
K (5), C (5), A (5), G (2-5), infero, capsula
  • Calice: il calice è un tubo campanulato, saldato all'ovario, lungo 1,5 mm; i denti hanno un portamento patente e sono lunghi 1 mm.
  • Corolla: la corolla è lunga 9 mm ed è colorata di azzurro-violetto.
  • Androceo: gli stami sono 5 con antere libere (ossia saldate solamente alla base) e filamenti sottili ma membranosi (pelosi) alla base. La deiscenza delle antere è longitudinale. Il polline è 4-porato e spinuloso (esina irta di punti). Gli stami sporgono dalle aperture.
  • Gineceo: lo stilo è unico con 2 stigmi violetti. L'ovario è infero, 2-3-loculare con placentazione assile (centrale), formato da 3 carpelli (ovario sincarpico). Lo stilo, sporgente dalla corolla, possiede dei peli per raccogliere il polline. Le superfici stigmatiche sono posizionate sulla faccia superiore degli stigmi. Le piante all'inizio della fioritura possono presentare anche 3 stigmi; mentre alla fine della fioritura i fiori della parte superiore sono sempre provvisti unicamente di 2 stigmi.[6]
  • Fioritura: da luglio ad agosto.

Frutti[modifica | modifica wikitesto]

I frutti sono delle capsule poricide 3-loculari; la deiscenza avviene tramite 2 - 3 pori situati nella parte laterale. I semi sono molto numerosi, minuti e lisci.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama con api e farfalle anche notturne). In queste piante è presente un particolare meccanismo a "pistone": le antere formano un tubo nel quale viene rilasciato il polline raccolto successivamente dai peli dallo stilo che nel frattempo si accresce e porta il polline verso l'esterno.[8]
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento, essendo molto minuti e leggeri – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[10] – Distribuzione alpina[11])

Fitosociologia[modifica | modifica wikitesto]

Dal punto di vista fitosociologico Phyteuma persicifolium appartiene alla seguente comunità vegetale:[11]

Formazione: delle comunità delle macro- e megaforbie terrestri
Classe: Epilobietea angustifolii
Ordine: Atropetalia bella-donae
Alleanza: Epilobion angustifolii

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza del Phyteuma persicifolium (Campanulaceae) è relativamente numerosa con 89 generi per oltre 2000 specie (sul territorio italiano si contano una dozzina di generi per un totale di circa 100 specie); comprende erbacee ma anche arbusti, distribuiti in tutto il mondo, ma soprattutto nelle zone temperate. Il genere di questa voce appartiene alla sottofamiglia Campanuloideae (una delle cinque sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Campanulaceae) e comprende una trentina di specie 16 delle quali sono presenti sul territorio italiano.
Il Sistema Cronquist assegna il genere Phyteuma alla famiglia delle Campanulaceae e all'ordine delle Campanulales mentre la moderna classificazione APG la colloca nell'ordine delle Asterales (stessa famiglia). Sempre in base alla classificazione APG sono cambiati anche i livelli superiori (vedi tabella all'inizio a destra).

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[12]

  • Phyteuma betonicifolium var. persicifolium (Hoppe ex A.DC.) Steud.
  • Phyteuma betonicifolium subsp. zahlbruckneri (Vest) Hayek
  • Phyteuma michelii var. persicifolium (Hoppe ex A.DC.) Nyman
  • Phyteuma persicifolium Hoppe ex A. DC.
  • Phyteuma persicifolium var. albiflorum Rich.Schulz
  • Phyteuma persicifolium var. alpestre Rich.Schulz
  • Phyteuma persicifolium var. angustissimum Rich.Schulz
  • Phyteuma persicifolium f. carniolicum Rich.Schulz
  • Phyteuma persicifolium var. latifolium Rich.Schulz
  • Phyteuma persicifolium var. laxifolium Rich.Schulz
  • Phyteuma persicifolium var. lineare Rich.Schulz
  • Phyteuma scorzonerifolium var. persicifolium (Hoppe ex A.DC.) St.Lag.
  • Phyteuma zahlbruckneri Vest

Specie simili[modifica | modifica wikitesto]

Le seguenti specie dello stesso genere, con distribuzione alpina, possono essere confuse con quella di questa voce (sono indicati alcuni caratteri utili a distinguere una specie dall'altra):

  • Phyteuma spicatum L. - Raponzolo spigato: la lamina delle foglie ha una forma ovato-cuoriforme con bordi appena dentati; la corolla è bianca, gialla o screziata di violetto; gli stigmi sono 2. Si trova su tutto l'arco alpino.
  • Phyteuma ovatum Honck. - Raponzolo ovato: la lamina delle foglie ha una forma ovato-cuoriforme con bordi profondamente seghettati; la corolla è violaceo-nerastra; gli stigmi sono 2. Si trova su tutto l'arco alpino.
  • Phyteuma persicifolium Hoppe - Raponzolo di Zahlbruckner: la lamina delle foglie ha una forma lanceolato-lineare con base tronca; le foglie basali formano una rosetta; la superficie delle foglie è glabra; gli stigmi sono 2/3. Si trova nelle Alpi Orientali.
  • Phyteuma betonicifolium Vill. - Raponzolo con foglie di betonica: la lamina delle foglie ha una forma lanceolato-lineare con base cuoriforme; le foglie basali formano una rosetta; la superficie delle foglie è pubescente; gli stigmi sono 2. Si trova su tutto l'arco alpino.
  • Phyteuma scorzonerifolium Vill. - Raponzolo a foglie di scorzonera: la lamina delle foglie ha una forma lanceolato-lineare; le foglie basali non formano una rosetta; la superficie delle foglie è glabra; l'infiorescenza è una spiga cilindrica; gli stigmi sono 2. Si trova nelle Alpi Occidentali.
  • Phyteuma michelii All. - Raponzolo di Micheli: la lamina delle foglie ha una forma lanceolato-lineare; le foglie basali non formano una rosetta; la superficie delle foglie è cigliata; l'infiorescenza è una spiga ovoide; gli stigmi sono 2. Si trova nelle Alpi Occidentali.

Altre notizie[modifica | modifica wikitesto]

Il raponzolo di Zahlbruckner in altre lingue è chiamato nei seguenti modi:

  • (DE) Zahlbruckners Rapunzel
  • (FR) Raiponce de Zahlbruckner

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 21 gennaio 2021.
  3. ^ David Gledhill 2008, pag. 302.
  4. ^ David Gledhill 2008, pag. 297.
  5. ^ EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 2 ottobre 2014.
  6. ^ a b Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 706.
  7. ^ Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 45.
  8. ^ a b Judd 2007, pag. 516.
  9. ^ Motta 1960, Vol. 3 - pag. 318.
  10. ^ Conti et al. 2005, pag. 143.
  11. ^ a b c Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 334.
  12. ^ The Plant List - Checklist Database, su theplantlist.org. URL consultato il 2 ottobre 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • David Gledhill, The name of plants (PDF), Cambridge, Cambridge University Press, 2008. URL consultato il 3 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 2, Bologna, Edagricole, 1982, pag. 706, ISBN 88-506-2449-2.
  • Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales. Pag 45, Berlin, Heidelberg, 2007.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina. Volume 2, Bologna, Zanichelli, 2004, pag. 334.
  • 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore. Volume 3, 1960, pag. 318.

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