Olettà

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Olettà
città
ሆለታ, Holataa
Localizzazione
StatoBandiera dell'Etiopia Etiopia
RegioneOromia
ZonaShewa settentrionale
Territorio
Coordinate9°03′N 38°30′E / 9.05°N 38.5°E9.05; 38.5 (Olettà)
Altitudine2 391 m s.l.m.
Superficie17,84 km²
Abitanti25 593[1] (cens. 2007)
Densità1 434,59 ab./km²
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+3
Cartografia
Mappa di localizzazione: Etiopia
Olettà
Olettà

Olettà (in amarico ሆለታ, Holäta; in oromo: Holataa) è una città dell'Etiopia ubicata ad ovest di Addis Abeba nella regione di Oromia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'insediamento nacque con la costruzione della strada Addis Abeba - Ejerie: le case di quest'ultima città furono smantellate e portate in questo nuovo luogo. Divenne il nuovo "ritiro di campagna" per l'imperatore Menelik II e l'imperatrice Taitù Batùl.[2] Secondo Richard Pankhurst, quando la coppia impetiale era in residenza, la popolazione del villaggio passvaa da circa 2.400 a ben 15.000 abitanti.[3] Fu il primo luogo in Etiopia ad avere un mulino ad acqua permanente, costruito dall'italiano Giuseppe Vaudetto nel 1909 sull'omonimo fiume Oletta.

Durante l'occupazione italiana, l'architetto Saverio Dioguardi redasse per conto dell'O.N.C. i piani regolatori delle due "città gemelle" di Olettà e Biscioftù[4][5]. L'Opera Nazionale Combattenti sotto la presidenza di Araldo di Crollalanza attraverso l'Azienda Africa Orientale costituì il comprensorio lungo la strada per Lechemti, disponendo nel 1940 di un centro urbano con i servizi essenziali, 98 case coloniche raggruppate in modo utile per la difesa da eventuali attacchi dei resistenti etiopici su circa 7 000 ettari. Nel maggio del 1939 si erano insediate 93 famiglie per un totale di 354 unità.

La città è meglio conosciuta come la sede dell'Accademia militare di Olettà. Fondata nel 1933 sa Tafarì, fu inaugurata nel gennaio 1935 e tenuta da cinque ufficiali svedesi, il primo corso per 120 cadetti non fu completato a causa della seconda guerra italo-etiope.[6] L'accademia fu riaperta dopo che l'imperatore Hailé Selassié ritornò in Etiopia e celebrò il suo 25º anniversario dal 20 al 30 aprile 1960.[3] Dopo l'omicidio di Hadush Araya, uno dei capi militari del Fronte popolare di liberazione del Tigrè,[7] avvenuto il 14 febbraio 1996, l'accademia è stata intitolata in sua memoria.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Come gran parte dell'Etiopia, l'economia si basa principalmente sull'agricoltura, con l'industria in crescita. Habesha Cement ha annunciato che sta costruendo un nuovo cementificio entro i confini della città di Olettà. La città ospita una stazione di ricerca dell'Istituto etiope di ricerca agricola: fondata nel 1963, questa stazione è il centro nazionale per la ricerca per migliorare la coltivazione di orzo, colture oleaginose di montagna, patate e latticini.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Census-2007 Report - Statistical_Oromiya
  2. ^ Chris Proutky, Empress Taytu and Menilek II: Ethiopia 1883-1910, Trenton, The Red Sea Press, 1986, p. 244.
  3. ^ Richard K. P. Pankhurst, Economic History of Ethiopia, Addis Ababa, Haile Selassie I University, 1968, p. 696.
  4. ^ Virgilio C. Galati, Saverio Dioguardi e il Piano Regolatore dei "Villaggi agricoli Nazionali" di Olettà e Biscioftù nell'Etiopia Italiana (1936-1940) ad opera dell'O.N.C., in A.S.U.P., 4, 2016.
  5. ^ Virgilio C. Galati, Bari d'Etiopia (Harar): le vicende della fondazione del Centro urbano e l'utopia della colonizzazione agricola nell'Etiopia italiana (1937-1941), in A.S.U.P., 1, 2013.
  6. ^ Anthony Mockler, Haile Selassie's War, New York, Olive Branch, 2003 [1984], pp. 49f, ISBN 1-56656-473-5.
  7. ^ Gebru Tareke, The Ethiopian Revolution: War in the Horn of Africa (New Haven: Yale University, 2009), p. 105

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