Mario Roffi

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Mario Roffi

Senatore della Repubblica Italiana
LegislaturaII, IV
Gruppo
parlamentare
comunista
Incarichi parlamentari
  • II legislatura
6ª Commissione permanente (Istruzione pubblica e belle arti): Membro dal 21 luglio 1953 al 27 luglio 1953, Segretario dal 28 luglio 1953 all'11 giugno 1958
Speciale ddl ratifica atti Unione dell'Europa Occidentale: Segretario dal 20 gennaio 1955 al 15 aprile 1955
Commissione consultiva statuto degli impiegati civili: Membro dal 18 gennaio 1955 al 22 luglio 1955
  • IV legislatura
4ª Commissione permanente (Difesa): Membro dal 3 luglio 1963 al 4 giugno 1968
Speciale ddl bilancio 1.7/31.12.1964 (n. 502): Membro dal 13 maggio 1964 al 28 giugno 1964
Sito istituzionale

Deputato della Repubblica Italiana
LegislaturaIII
Incarichi parlamentari
  • III legislatura
Componente della VIII COMMISSIONE (ISTRUZIONE E BELLE ARTI) dal 12 giugno 1958 al 15 maggio 1963
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPCI
Professioneinsegnante

Mario Roffi (Spilamberto, 15 ottobre 1912Cona, 5 marzo 1995) è stato un politico e letterato italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Laureato in lingua e letteratura francese nel 1935 all'Università Ca' Foscari di Venezia, insegnò lingua francese in diverse scuole superiori di Ferrara. Qui collaborò anche al Corriere Padano, quotidiano diretto da Nello Quilici. Dopo pochi anni accettò l'incarico di docente presso il liceo di Mogadiscio e, scoppiata la seconda guerra mondiale, fu catturato dai soldati inglesi e deportato in un campo di prigionia in Kenya. Tornato in Italia alla fine del 1946, si stabilì definitivamente a Ferrara, riprendendo l'insegnamento nel Liceo Ariosto e iniziando a dedicarsi all'attività politica.

All'inizio degli anni Cinquanta, fu alla vice presidenza e amministrazione del circolo Al Filò.[1]

Nel 1952 fu nominato assessore alla "pubblica istruzione e belle arti" del Comune di Ferrara. In tal senso promosse le celebrazioni in onore di Torquato Tasso, commissionando all'architetto Luigi Piccinato la realizzazione di un teatro di verzura nel cortile del Palazzo dei Diamanti. Nel 1955-56 organizzò le celebrazioni dell'architetto Biagio Rossetti con un'importante mostra, affidandone la realizzazione a Bruno Zevi.

Nel 1953 (II legislatura) fu eletto al Senato; nel 1958 (III legislatura) alla Camera, poi nel 1963 (IV legislatura) nuovamente al Senato.

Rientrato stabilmente a Ferrara, si occupò della realizzazione di eventi culturali e della traduzione di testi dal francese (De Musset, Hugo, La Fontaine) e dall'inglese (Keats e Byron). Fu anche autore di racconti e favole (Tersuà lor sgnouri e Il topolino Mirimì). Pubblicò con gli editori Einaudi di Torino, Corbo & Fiore di Venezia, Liberty House di Ferrara, Seledizioni di Bologna. Negli ultimi anni comparve anche come attore in alcuni cortometraggi di Giuseppe Gandini, Andrea Barra e Marco Felloni.

Morì a causa di un incidente stradale alle porte di Ferrara, all'età di 82 anni.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lucio Scardino, Al «Filò», ovvero otto artisti e un cineasta nella Ferrara del Neorealismo. In Il cinema in Padania, Rosenberg & Sellier, 1989, anno III, n. 5-6.
  2. ^ Mario Roffi, cittadino del mondo costruttore di pace e di cultura, su ricerca.gelocal.it. URL consultato il 03/03/2005 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2020).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gli amici di Mario Roffi, a cura di Lucio Scardino, Istituto Dosso Dossi, Ferrara, 1996.
  • Mario Roffi, un comunista utopico, a cura di Marco Felloni, La Carmelina, Ferrara, 2006.
  • L. Scardino, Mario Roffi, assessore illuminato (e non soltanto), in Biagio Rossetti secondo Bruno Zevi, Roma, Viella, 2021, pp. 149–152.

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