Maria d'Asburgo (1505-1558)

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Maria d'Asburgo
Maria d'Asburgo ritratta da Hans Maler zu Schwaz nel 1519, Fortezza di Coburgo
Regina di Ungheria, Dalmazia e Croazia
Regina di Boemia
Stemma
Stemma
In carica22 luglio 1515 –
29 agosto 1526
Incoronazione11 dicembre 1521 (Ungheria)
1º giugno 1522 (Boemia)
PredecessoreAnna di Foix-Candale
SuccessoreAnna Jagellone
Governatrice dei Paesi Bassi spagnoli
In caricagennaio 1531 –
ottobre 1555
PredecessoreMargherita d'Asburgo
SuccessoreEmanuele Filiberto di Savoia
Altri titoliArciduchessa d’Austria
NascitaBruxelles, 15 settembre 1505
MorteCigales, 18 ottobre 1558
Luogo di sepolturaMonastero dell'Escorial
Casa realeAsburgo
PadreFilippo I di Castiglia
MadreGiovanna di Castiglia
Consorte diLuigi II d'Ungheria e Boemia
ReligioneCattolicesimo
Firma

Maria d'Asburgo, o Maria d'Ungheria (Bruxelles, 15 settembre 1505Cigales, 18 ottobre 1558), era la quinta figlia di Giovanna di Castiglia e di Filippo d'Asburgo; fu regina di Ungheria e Boemia per il suo matrimonio con Luigi II Jagellone.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la morte del padre e l'imprigionamento della madre, ritenuta pazza, a Tordesillas, Maria crebbe con i fratelli Eleonora, Carlo e Isabella presso la corte della zia paterna Margherita d'Asburgo a Malines. Gli altri fratelli Ferdinando e Caterina crebbero invece in Spagna.

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Il 2 maggio 1514 dovette lasciare l'adorata corte della zia e raggiungere quella del nonno paterno, il quale l'aveva fidanzata a Luigi, figlio ed erede del re d'Ungheria. Nel luglio del 1522 vennero celebrate le nozze. Da sovrani del regno d'Ungheria e di Boemia, i giovani sposi dovettero affrontare l'infedele e ingovernabile nobiltà ungherese e boema, che diede loro non pochi problemi. Luigi era un abile cavaliere, colto e di bell'aspetto, ma anche molto frivolo e superficiale. Maria invece fu sempre pratica, energica e dal polso fermo. Niente la intimoriva e, nei suoi pochi anni di regno, cercò di tener testa ai problematici sudditi.

Maria rimase infatti vedova dopo soli quattro anni di matrimonio: Luigi morì nella battaglia di Mohács, combattuta il 29 agosto 1526 contro le forze di Solimano il Magnifico, imperatore ottomano. Al suo fianco rimase il segretario del marito, Nicolaus Olahus. La coppia era senza figli e la corona d'Ungheria passò a Ferdinando, fratello di Maria, che aveva sposato Anna Jagellone, sorella di Luigi.

Medaglione raffigurante Maria d'Asburgo
L'abdicazione di Carlo V; Maria è vestita di bianco

Reggenza dei Paesi Bassi[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la morte della zia Margherita, governatrice dei Paesi Bassi, l'imperatore Carlo V propose alla sorella Maria di prenderne il posto. Per accettare, la giovane pose come condizione quella di non doversi mai più risposare. Dal 1º luglio 1531 occupò quindi la carica, per quasi 25 anni, dovendo comunque sottostare agli ordini del fratello.

Quando nel 1550 "si discusse se affossare, una volta per tutte, le garanzie che proteggevano i sudditi dalle confische, con l’effetto di accrescere il malcontento di riformati e cattolici e il timore che si volesse introdurre l’Inquisizione spagnola in un quadro di concorrenza tra magistrature civili ed ecclesiastiche (...) la reggente, costretta a mediare con le resistenze locali, sembrava osteggiare (con Granvelle) la paventata fine dei meccanismi di riconciliazione degli eretici che, fin lì, con il non dissenso di Carlo, avevano chiuso centinaia di casi (anche di anabattisti) portando beneficio al fisco"[1].

Rapporti con la famiglia[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene tra lei e suo fratello Carlo V ci fosse grande affetto, Maria non mancò comunque di esprimere le proprie opinioni contrarie, come quando lo rimproverò di voler far sposare a soli 12 anni la loro comune nipote Cristina di Danimarca. Non avendo avuto una propria famiglia, si attaccò infatti ancora di più a quella d'origine. Fu così che si sentì di intervenire, con fine arte diplomatica, anche per porre pace tra i due fratelli Carlo e Ferdinando sulla successione al governo del Sacro Romano Impero.

In seguito, sia lei che sua sorella Eleonora vollero seguire nel suo ritiro in Estremadura il fratello imperatore. Dopo l'abdicazione di questi, infatti, anche Maria diede le dimissioni e partì con i fratelli per la Spagna. Lì rimasero fino alla morte, avvenuta per tutti e tre nel 1558.

Celebri furono i suoi ritratti eseguiti dal pittore di corte e miniatore francese Hubert Cailleau.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Federico III Ernesto I  
 
Cimburga di Masovia  
Massimiliano I  
Eleonora d'Aviz Edoardo del Portogallo  
 
Eleonora d'Aragona  
Filippo I  
Carlo I di Borgogna Filippo III di Borgogna  
 
Isabella del Portogallo  
Maria di Borgogna  
Isabella di Borbone Carlo I di Borbone  
 
Agnese di Borgogna  
Maria d'Asburgo  
Giovanni II d'Aragona Ferdinando I d'Aragona  
 
Eleonora d'Alburquerque  
Ferdinando II d'Aragona  
Giovanna Enríquez Federico Enriquez  
 
Marina Fernández di Cordoba e Ayala  
Giovanna di Castiglia  
Giovanni II di Castiglia Enrico II di Castiglia  
 
Caterina di Lancàster  
Isabella di Castiglia  
Isabella del Portogallo Giovanni d'Aviz  
 
Isabella di Braganza  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vincenzo Lavenia, L'infamia e il perdono, Il Mulino, 2009, p. 187.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Guido Gerosa. Carlo V. Milano, Oscar Mondadori, 1992. ISBN 88-04-43429-5
  • Karl Brandi, Carlo V. Torino, Giulio Einaudi editore, 1961. ISBN non esistente
  • Edgarda Ferri. Giovanna la pazza. Milano, Oscar Mondadori, 1998. ISBN 88-04-44266-2
  • Altre informazioni sono state prese dalle corrispondenti voci di Wikipedia in lingua inglese e spagnola.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Governatrice dei Paesi Bassi asburgici Successore
Margherita d'Asburgo 15311555 Emanuele Filiberto di Savoia
Controllo di autoritàVIAF (EN77119805 · ISNI (EN0000 0001 1475 4258 · SBN CFIV280373 · BAV 495/201269 · CERL cnp00549090 · LCCN (ENn94037144 · GND (DE119170531 · BNF (FRcb123664671 (data) · J9U (ENHE987009645109205171 · WorldCat Identities (ENlccn-n94037144