Luigi Bosisio

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Luigi Bosisio
Il ragionier Bosisio
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Calcio
Ruolo Difensore
Termine carriera 1902
Carriera
Squadre di club1
1900-1902Mediolanum1 (0)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 15 agosto 2017
Luigi Bosisio
Informazioni personali
Arbitro di Calcio
Sezione Non esistevano le sezioni all'epoca.
Professione Ragioniere
Attività nazionale
Anni Campionato Ruolo
1905-1915 Prima Categoria Arbitro
Premi
Anno Premio
1919
1948
Arbitro onorario[1]
Pioniere del calcio italiano

Luigi Salvatore Bosisio (Serradifalco, 12 febbraio 1869Tres, 12 dicembre 1950[2]) è stato un calciatore, dirigente sportivo e arbitro di calcio italiano.

Nato dal dirigente ferroviario Edoardo Bosisio, trasferitosi temporaneamente in Sicilia con la moglie Angela Cecchetti e i primi due figli nati nel 1864 (femmina) e 1866 (Edoardo) per costruire una nuova linea ferroviaria in provincia di Caltanissetta. Luigi in seguito va ad abitare a Milano, città di origine del padre.[3]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Calciatore[modifica | modifica wikitesto]

Fu nella rosa del Mediolanum[4] agli inizi del XX secolo, compreso nel 1902 dove la squadra milanese partecipò per la prima volta al torneo organizzato dalla FIF da cui furono immediatamente estromessi dal Genoa.

Dirigente[modifica | modifica wikitesto]

Alla diaspora che divise i ginnasti della Mediolanum dai calciatori che "emigrarono" al Milan li seguì diventando un dirigente rossonero.[5]

Da allora, smessa la maglia del ginnasta, divenne un infaticabile organizzatore e giudice di ogni concorso ginnastico della F.G.I. per almeno un decennio.[5]

Nel 1904 lui ed il rag. Daniele Angeloni furono inviati dalle società milanesi all'assemblea federale dapprima a Torino e poi a Genova e riuscirono a portare a Milano la sede della FIF[5]

Alla nomina del nuovo presidente della F.I.F. milanese, il neopresidente Giovanni Silvestri lo volle nel 1905 a dirigere la segreteria federale.[6] In quella stagione sportiva le società calcistiche furono invitate a fornire alla federazione un elenco di 8 nominativi più meritevoli per dirigere le gare di football e venivano messi ai voti 12 arbitri più 3 supplenti. Luigi Bosisio entrò da subito nell'elenco e fu riconfermato fino alla stagione 1909-1910 in cui i prescelti furono aumentati a 30.[7][8]

Quale segretario federale fu persona molto ligia al proprio dovere e strenuo difensore delle regole stabilite dal regolamento della Football Association opponendo anche ad Alfonso Manarini[9] dalle colonne del giornale "Il ginnasta" nel 1903 le dimensioni inglesi tradotte al millimetro nel sistema metrico decimale.[10] Per conto della F.I.F. nel 1907 fece riprodurre il regolamento della F.A. perché ormai le edizioni stampate da Francesco Gabrielli e dalla Hoepli erano da lungo tempo esaurite.[11]

Nel 1907 comparve sulle colonne de La Gazzetta dello Sport la sua proposta di sostituire il termine "football" con "calcio".[12]

Alla nascita dell'Inter (1908) lasciò il Milan per approdare nelle file dei nerazzurri. Da questa società fu nominato quale "primo socio onorario".[13] In seguito fece parte dei dirigenti della Lambro per i quali fece da segretario fornendo alla neonata F.I.G.C. nel 1909 il proprio recapito postale: via Pisacane 10.[14]

Fu eletto presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio nel 1909, mantenendo la carica fino alla fine della stagione 1909-1910, mentre nel contempo era tesserato per l'USM quale arbitro e dirigente ginnastico.

In seguito fu responsabile della sezione ginnastica dell'U.S. Milanese fino al 1915.[15]

La FIGC gli conferì il riconoscimento post-mortem di "pioniere del calcio italiano" nel 1949.[16]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Calciatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Altre Competizioni[modifica | modifica wikitesto]
Mediolanum: 1901

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ "Elenco Generale Arbitri Ufficiali della F.I.G.C." pubblicato dalla Gazzetta dello Sport in data 20 novembre 1919 nella sezione "Regionali" a disposizione del C.R. Lombardo.
  2. ^ Dibenedetto, data di morte pubblicata sul suo libro a p. 14, avendo però indicato solo l'anno di nascita ma non la data completa.
  3. ^ Atto di matrimonio di Luigi Bosisio con Rosa Luoni n. 501/B del 1896 conservato dallo Stato Civile di Milano. Fra gli allegati matrimoniali in possesso del Comune di Milano risulta l'estratto di nascita n. 87 relativo all'atto di nascita n. 39 in cui è riportata dal Comune di Serradifalco la data di nascita in quella data alle ore 15. Atto firmato dal responsabile di anagrafe Dottor Vincenzo Sesta.
  4. ^ Sergio Giuntini, p. 50, dove lo cita come "ginnasta, calciatore e capitano della Mediolanum".
  5. ^ a b c Sergio Giuntini, p. 59, secondo quanto da lui tratto dalla "Lettura Sportiva" di Milano del 26 dicembre 1909 che tracciò il suo curriculum sportivo in "I nostri dirigenti".
  6. ^ Papa-Panico, p. 64.
  7. ^ A.I.A. 75 anni di storia, p. 24.
  8. ^ Fontanelli, p. 9, che lo cita per la stagione 1909-1910 quale appartenente all'Unione Sportiva Milanese.
  9. ^ Fondatore della "Palestra Ginnastica di Ferrara".
  10. ^ Romanato, p. 375, le misure metriche 7,30 invece di 7 metri tondi e specchio della porta a 2,45 7invece che 2,65.
  11. ^ La stampa sportiva del 1º dicembre 1907 p. 8, su digibess.it.
  12. ^ Chiesa.
  13. ^ Sergio Giuntini, p. 50.
  14. ^ Sergio Giuntini, p. 126.
  15. ^ Baccani, p. 66.
  16. ^ Bollettino ufficiale della FIGC, Comunicato ufficiale n. 45 del 18 febbraio 1949. Con comunicato n. 46, al Palazzo Tursi di Genova il 27 febbraio 1949 furono consegnati i distintivi d'onore alle persone che avevano dato un contributo rilevante allo sviluppo del gioco del calcio in Italia nel periodo 1898-1914 (comprese le persone già decedute): 7 presidenti; 12 del Piemonte; 15 della Lombardia; 5 del Veneto; 6 della Liguria; 2 dell'Emilia, 4 della Toscana; 5 del Lazio; 2 della Campania; 2 delle Puglie; 1 della Sicilia.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Guido Baccani, Annuario italiano del football - stagione 1914-15, Novara, De Agostini, 1914, p. 66.
  • AA.VV., Associazione Italiana Arbitri - 75 anni di storia, Milano, Vallardi & Associati, aprile 1987, p. 20.
  • Antonio Papa e Guido Panico, Storia sociale del calcio in Italia - Dai club dei pionieri alla nazione sportiva (1887-1945), Bologna, Società editrice "Il Mulino", 1993, pp. 64 e 73.
  • AA.VV., Azzurri 1990 - Storia bibliografica emerografica iconografica della Nazionale Italiana di Calcio e del Calcio a Milano, Roma, corso Vittorio Emanuele II 229, La Meridiana Editori S.r.l. per conto Biblioteca Nazionale Braidense, Ministero dei Beni Culturali e F.I.G.C., maggio 1990, pp. 50, 61 e 126.
  • AA.VV., L'età dei pionieri, Genova, Fondazione Genoa 1893, 2008, ISBN 978-88-7172-976-3.
  • Carlo Chiesa, La grande storia del calcio italiano, San Lazzaro di Savena (BO), Guerin Sportivo, Conti Editore, pp. 1-16, nella 1ª puntata (1898-1907).
  • Carlo Fontanelli, Un gioco da ragazzi. I campionati italiani della stagione 1909-10, Empoli (FI), Geo Edizioni S.r.l., ottobre 2006, p. 9.
  • Maurizio Romanato, Francesco Gabrielli (1857-1899) Le origini del calcio in Italia: dalla ginnastica allo sport, Edizioni Antilia Sas, p. 375, ISBN 978-88-87073-86-7.
  • Luca Dibenedetto, La favolosa epopea dell'Unione Sportiva Milanese - volume 2 - i protagonisti, Stettino, Polonia (PL), Print Group Bookfactory.it, aprile 2022.