Lauro Bordin

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Lauro Bordin
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Ciclismo
Specialità Strada
Termine carriera 1924
Carriera
Squadre di club
1909Atena
Legnano
Le Perle
1911Senior-Polack
1912Stucchi
Gerbi
1913Berrettini
Maino
1914Bianchi
1915Dei
1916-1917Individuale
1918-1920Bianchi
1920-1921Cicli Bordin
1922Ganna-Dunlop
1923Fusarp-Wolber
1924Cicli Bordin
 

Lauro Bordin (Crespino, 7 luglio 1890Milano, 19 maggio 1963) è stato un ciclista su strada, fotografo e fotoreporter italiano. Professionista dal 1910 al 1924, nel 1914 vinse il Giro di Lombardia.

Vita e carriere[modifica | modifica wikitesto]

Nipote del compositore Stefano Gobatti (fratello di sua madre), allora attivo sui più grandi palcoscenici italiani, gli venne messo il nome Lauro in onore di Lauro Rossi, maestro del celebre zio al Conservatorio di Napoli[1].

Seguendo Gobatti, il piccolo Lauro venne presto in contatto con il mondo dello spettacolo, restandone affascinato[2]. Un'altra sua passione era il dilettarsi nella pittura.

Ma il giovane Lauro, per frequentare le scuole tecniche di Rovigo, presso il collegio Menegatti, doveva percorrere tra andata e ritorno più di una ventina di chilometri. A causa di questo involontario allenamento, venne catturato dal ciclismo[1].

Partecipò alla sua prima gara a 17 anni: la Milano-Desio, andata e ritorno[1]. Bordin da professionista corse per le principali squadre dell'epoca: Legnano, Stucchi, Gerbi, Maino e Bianchi. Buon velocista, si distinse nelle corse in linea.

Nel 1910 prese parte al suo primo Giro d'Italia. Nell'edizione del 1911 vinse la sua prima delle tre tappe vinte in carriera al Giro[3]. Nel 1912. nell'unica edizione del Giro d'Italia con la vittoria assegnata alla squadra e non al singolo ciclista, si classificò terzo con la Gerbi (fu anche l'unico della sua squadra a vincere una tappa, la Firenze-Genova).

Nel 1913 vinse una tappa al Giro d'Italia, una massacrante gara di 419 km terminata nella sua Rovigo[2][3]; nello stesso anno fu secondo ai Campionati Italiani di Ciclismo, dietro a un Costante Girardengo alla prima delle sue nove vittorie consecutive. Nel 1914 si impose nel Giro di Lombardia. Nel 1915 ottenne un terzo posto alla Milano-Torino; inoltre ottenne un secondo posto, nel 1918, e un terzo, nel 1920, alla Milano-Modena. Nel 1924, anno in cui corse il suo ultimo Giro d'Italia, mise fine alla sua carriera agonistica[3], che aveva contato anche due partecipazioni al Tour de France[2].

Conclusa l'attività ciclistica, divenne fotoreporter (giornalista e fotografo), occupandosi di sport (in primis di ciclismo, seguendo la carovana del Giro d'Italia e assistendo alle competizioni disputate al Velodromo Vigorelli) ma anche del suo primo amore, lo spettacolo. Aveva aperto uno studio da fotografo a Milano, in corso Buenos Aires[4].

Fotografo fisso a fianco di Mike Bongiorno a Lascia o raddoppia?, ben riconoscibile per i suoi folti capelli bianchi, divenne un personaggio e venne anche chiamato dal concorrente Mario De Maria a partecipare attivamente al gioco quale esperto di ciclismo[5], acquistando di nuovo grande popolarità. Si raccontò in un libro dal titolo Carriera di un corridore artista - 50 anni di vita ciclistica - da pittore a corridore - da fotoreporter a..... Lascia o Raddoppia[6].

Morì affetto da cecità in una casa di riposo milanese, mentre con una radiolina in mano stava ascoltando la radiocronaca della tappa di partenza del Giro d'Italia 1963[2]. Venne sepolto al Cimitero Maggiore di Milano[7].

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Circuito Euganeo
8ª tappa Giro d'Italia (Bologna-Ancona)
Giro del Polesine
6ª tappa Giro d'Italia (Firenze-Genova)
Giro del Polesine
8ª tappa Giro d'Italia (Ascoli Piceno-Rovigo)
Giro di Lombardia
Coppa d'Inverno
Coppa Lugano
Gran Premio d'Autunno
Milano-Brinzio-Milano
Criterium Reale di Chiusura
Monza-Erba-Montevecchia
Milano-Varese
Gran Premio di Roma

Altri successi[modifica | modifica wikitesto]

Criterium Reale di Chiusura
Torino-Arquata (cronometro a squadre)

Piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]

Grandi Giri[modifica | modifica wikitesto]

1910: ritirato (2ª tappa)
1911: 17º
1912: 3º (classifica a squadre)
1913: 17º
1914: ritirato
1919: 8º
1920: ritirato
1921: 16º
1922: ritirato
1923: ritirato
1924: ritirato
1910: ritirato (7ª tappa)
1919: non partito
1920: non partito
1922: ritirato (5ª tappa)

Classiche monumento[modifica | modifica wikitesto]

1911: 19º
1912: 23º
1913: 11º
1915: 8º
1921: 13º
1911: 15º
1912: 13º
1913: 11º
1914: vincitore
1915: 6º
1917: 16º
1918: 8º
1920: 8º

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Lauro Bordin: tra i migliori corridori professionisti degli anni ’10, su AgoraSportonline.it, 1º marzo 2011. URL consultato il 4 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2016).
  2. ^ a b c d Bordin Lauro, winner Giro Lombardia, Milano-Torino + 3 tappe Giro d'Italia. E con Mike Bongiorno a Lascia o Raddoppia..., su polesinesport.it. URL consultato il 4 novembre 2016.
  3. ^ a b c Yann Picand, Dominique Dutoit, Lauro_Bordin : définition de Lauro_Bordin et synonymes de Lauro_Bordin (italien), su dictionnaire.sensagent.leparisien.fr. URL consultato il 4 novembre 2016.
  4. ^ Paolo Furnò & Ass. Culturale 28 maggio 1914” in bici come Lauro Bordin quando 100 anni fa, nella tappa Lucca –Roma, fece “la più lunga fuga solitaria nel mondo”/ Faranno un ‘cortometraggio’ chiedendo News a parenti & friends. E Stefano Pello, su polesinesport.it. URL consultato il 4 novembre 2016.
  5. ^ Dal Giro di Lombardia a, su giannibertoli.it. URL consultato il 4 novembre 2016.
  6. ^ Carriera di un corridore artista. 50 anni di vita ciclistica. - Bordin, Lauro - La Fenice, su librerialafenice.it. URL consultato il 4 novembre 2016.
  7. ^ Comune di Milano, App di ricerca defunti Not 2 4get.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]