La calda vita

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La calda vita
Gabriele Ferzetti e Catherine Spaak in una scena del film, con lo sfondo della Sella del Diavolo di Cagliari
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1963
Durata110 min
Dati tecniciTechnicolor
Generedrammatico
RegiaFlorestano Vancini
SoggettoPier Antonio Quarantotti Gambini (romanzo)
SceneggiaturaFlorestano Vancini
ProduttoreSilvio Clementelli
Casa di produzioneJolly Film
FotografiaRoberto Gerardi
MontaggioRoberto Cinquini
MusicheCarlo Rustichelli
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

La calda vita è un film drammatico del 1963 diretto da Florestano Vancini e ispirato all'omonimo romanzo di Pier Antonio Quarantotti Gambini.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Sergia, una disinvolta diciottenne, accetta la corte dei suoi coetanei Freddy e Max, entrambi innamorati di lei, e l'invito a trascorrere due giorni in un isolotto deserto della costa sarda in loro compagnia. La ragazza è preda di una inquietudine giovanile ed è spaventata di finire come la sorella maggiore, che passando da un flirt all'altro è condannata a sposare la “prima buona occasione” pur di sistemarsi.

La ragazza, pur rendendosi conto delle intenzioni dei suoi amici che lei stessa mette in competizione, affronta l'avventura. Freddy e Max cercano invano un approccio, ma Sergia, più abile nelle schermaglie sentimentali, sa tenere a bada entrambi. La ragazza, infatti aspira a mantenere la propria indipendenza e la propria dignità, ma consente che Freddy passi castamente la notte in camera sua. Max, che ha un carattere inibito e sensibile e una diffidenza congenita, esplode in una crisi di gelosia: credendo che Freddy abbia attuato da solo il piano che avevano progettato in due, lo aggredisce e tenta di ucciderlo. L'arrivo improvviso di Guido, un quarantenne proprietario della villa in cui i tre alloggiano clandestinamente, sembra placare le acque. Sergia intanto si lascia irretire da Guido e gli si concede. È la sua prima volta.

L'accaduto provoca in Max e nel tormentato Freddy una profonda delusione, che spinge Max, sconvolto dall'invidia e dalla rabbia, a uccidersi. Qualche tempo dopo, in occasione del matrimonio della sorella di Sergia, Guido si presenta e le chiede di sposarlo. Rifiutata la proposta di matrimonio fattale, Sergia, alla ricerca di una sua realizzazione dopo gli anni spensierati dell'adolescenza, decide di andare a lavorare all'estero come interprete. All'aeroporto Sergio riesce a salutarla e la osserva, solo, mentre lei sale la scaletta dell'arereo che la porta via.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Benché il romanzo da cui è stato tratto fosse ambientato a Trieste, il film è ambientato nel sud della Sardegna: le location principali sono Cagliari e Villasimius, le cui coste non avevano ancora conosciuto l'edificazione degli anni successivi.[1]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tra Cagliari e Villasimius (PDF), su regione.sardegna.it, Messaggero Sardo. URL consultato il 10 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).

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