Kate Capshaw

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Kate Capshaw nel 1984

Kate Capshaw, pseudonimo di Kathleen Sue Nail[senza fonte] (Fort Worth, 3 novembre 1953), è un'attrice, produttrice cinematografica ed ex modella statunitense.

Attiva negli anni ottanta e anni novanta, si è ritirata dalle scene nel 2001.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Laureata in Educazione all'Università del Missouri, muove i primi passi nel mondo dello spettacolo come modella, per l'agenzia Ford. Per un periodo fa l'insegnante. Diventa famosa come attrice grazie alla partecipazione al film Indiana Jones e il tempio maledetto (1984). Viene candidata all'Oscar con il cortometraggio Duke of Groove (1996) di Griffin Dunne, co-interpretato da Uma Thurman, Kiefer Sutherland e Tobey Maguire. Nel 2001 entra a far parte del cast della miniserie televisiva A Girl Thing, dove interpreta una art designer lesbica che inizia una storia d'amore con un'avvocatessa interpretata da Elle Macpherson; le scene di sesso tra le due donne fecero scandalo. Oltre che come attrice versatile, lavora anche come produttrice.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Dal suo primo matrimonio con Robert Capshaw è nata l'attrice Jessica Capshaw (1976). Dal 1991 è sposata in seconde nozze con il regista Steven Spielberg, incontrato sul set di Indiana Jones e il tempio maledetto. La coppia ha avuto tre figli naturali (Sasha nel 1990, Sawyer Avery nel 1992 e Destry Allyn nel 1996) e due adottivi (Theo, nato nel 1988 e adottato da lei prima delle nozze e successivamente adottato anche dal marito, e Mikaela George, nata nel 1996)[1]. Ha un figliastro, Max Samuel Spielberg, nato nel 1985 dal primo matrimonio del marito (1985-1989) con Amy Irving.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Produttrice[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatrici italiane[modifica | modifica wikitesto]

Nelle versioni in italiano dei suoi film, Kate Capshaw è stata doppiata da:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Jason Moore, Race Matters: 10 White Celebrities Raising Black Children, su Atlanta Black Star, 5 settembre 2013. URL consultato il 13 agosto 2016.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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