Josafat I di Costantinopoli

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Josafat I
Patriarca ecumenico di Costantinopoli
Elezione1º aprile 1462[1]
Fine patriarcato10 aprile 1463[1]
PredecessoreIsidoro II[1]
SuccessoreGennadio II[1]
 
NomeAntonio Kokkas
Mortedopo il 1463

Josafat I nato Antonio Kokkas (in greco Ιωάσαφ Α΄?; ... – dopo il 1463) è stato un arcivescovo ortodosso greco, patriarca ecumenico di Costantinopoli dal 1462 al 1463[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Antonio Kokkas nacque probabilmente da genitori occidentali, diventando presto monaco. Secondo gli studiosi Laurent[2] e Kiminas[3] fu eletto patriarca di Costantinopoli con il nome di Josafat il 1º aprile 1462, immediatamente dopo la morte del patriarca Isidoro II. Durante il suo patriarcato dovette affrontare problemi causati da scontri con monaci e dalla nobiltà greca.

La macchinazione che portò alla deposizione di Josafat coinvolse lo studioso e politico Giorgio Amiroutzes, famoso per aver persuaso l'imperatore David di Trebisonda ad arrendersi all'impero ottomano. Giorgio Amiroutzes era diventato un intimo amico del sultano Maometto II ed era interessato a sposare la Mouchliotissa, vedova dell'ultimo duca di Atene Francesco II Acciaiuoli, nonostante egli fosse già sposato e sua moglie fosse ancora viva[4]. Il patriarca Josafat si rifiutò di concedere il proprio permesso poiché si trattava di un caso di poligamia, vietato dalla legge canonica. Giorgio Amiroutzes cercò aiuto da suo cugino, il Gran Visir Mahmud Pascià Angelović, che ebbe modo di influenzare il Santo Sinodo per deporre Josafat.

Irritato dal rifiuto di Josafat di consentire il nuovo matrimonio di Amiroutzes, il sultano Maometto II ordinò l'umiliazione del patriarca tagliandogli la barba, punendo anche il Megas Ekklesiarches (cioè il sacrestano) Manuele, il futuro patriarca Massimo III, tagliandogli il naso[5]. Questi eventi portarono Josafat in uno stato di depressione che culminò nel suo tentato suicidio nel giorno di Pasqua del 1463, quando si gettò deliberatamente nella cisterna sotto la chiesa di Pammakaristos[2].

Josafat fu salvato, deposto ed esiliato a Pomorie[2], permettendo a Giorgio Amiroutzes di sposare la sua nuova moglie[5].

Datazione del suo regno[modifica | modifica wikitesto]

Gli esatti anni del regno di Josafat sono contestati tra gli studiosi[6]. Kiminas (2009)[3], Podskalsky (1988)[7] Laurent (1968)[2] e Runciman (1985)[4] pongono il regno di Josafat dopo Isidoro II e prima di Sofronio I, datandolo tra aprile 1462 e Pasqua 1463.

Altri studiosi, seguendo le proposte del vescovo Germano di Sardi (1933)[8] e Grumel (1958)[9], nonché il sito web ufficiale del Patriarcato ecumenico[10] propongono il regno di Josafat I dopo Sofronio I e prima di Marco II, datando l'inizio del regno all'inizio dell'anno 1465 (o luglio 1465) e la sua fine nei primi mesi del 1466. Blanchet (2001)[11] pone l'inizio del regno di Josafat nell'estate del 1464 subito dopo Sofronio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Datazione secondo Kiminas. Vedere Patriarchi di Costantinopoli per altre proposte
  2. ^ a b c d Vitalien Laurent, La chronologie des patriarches de Constantinople au XIIIe s. (1208-1309), in: Revue des études byzantines, tome 27, 1969, pp. 129-150.
  3. ^ a b (EN) Demetrius Kiminas, The Ecumenical Patriarchate, Wildside Press LLC, 2009, pp. 30–51, ISBN 978-1-4344-5876-6.
  4. ^ a b (EN) Steven Runciman, The Great Church in captivity, Cambridge University Press, 1985, pp. 193–4, ISBN 978-0-521-31310-0.
  5. ^ a b (EL) Touloumakos Pantelis, Amiroutzis, Georgios, su ehw.gr, Encyclopaedia of the Hellenic World, Asia Minor. URL consultato il 17 luglio 2011.
  6. ^ Per un confronto tra le principali proposte, consultare l'elenco dei patriarchi di Costantinopoli.
  7. ^ (DE) Gerhard Podskalsky, Griechische Theologie in der Zeit der Türkenherrschaft (1453–1821) : die Orthodoxie im Spannungsfeld der nachreformatorischen Konfessionen des Westens, Munchen, C.H. Beck, 1988, p. 398, ISBN 978-3-406-32302-7. URL consultato il 17 aprile 2019.
  8. ^ (EL) Σαρδεων Γερμανος, Συµβολή εις τους πατριαρχικούς καταλόγους Κωνσταντινουπόλεως από της αλώσεως και εξής, in Ορθοδοξια, n. 8-13, 1933-38.
  9. ^ (FR) Venance Grumel, Traité d'études byzantines, vol. I: La chronologie, Parigi, Presses universitaires de France, 1958, p. 437.
  10. ^ (EL) Ιωάσαφ Α΄, su ec-patr.org, Patriarcato ecumenico di Costantinopoli. URL consultato il 17 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2013).
  11. ^ (FR) Marie-Hélène Blanchet, Georges Gennadios Scholarios a-t-il été trois fois ptriarche de constantinople?, in Byzantion Revue Internationale des Etudes byzantines, vol. 71, n. 1, Bruxelles, 200, pp. 60–7.
Predecessore Patriarca di Costantinopoli Successore
Isidoro II 1462 - 1463 Gennadio II