Halisaurinae

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Halisaurinae
Scheletro di Halisaurus arambourgi, al MUSE di Trento
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Reptilia
Ordine Squamata
Clade †Mosasauria
Superfamiglia †Mosasauroidea
Famiglia †Mosasauridae
Sottofamiglia Halisaurinae
Bardet et al., 2005
Generi

Gli Halisaurinae sono una sottofamiglia di mosasauri, un gruppo eterogeneo di lucertole marine, vissute nel Cretaceo superiore, circa 86.3–66 milioni di anni fa (Santoniano-Maastrichtiano). I membri di questa sottofamiglia sono conosciuti informalmente e collettivamente come "halisaurini" ed i loro fossili sono stati recuperati in tutti i continenti ad eccezione dell'Australia e dell'Antartide.

Questa lignaggio di mosasauri erano di piccole-medie dimensioni, variando da poco meno di 3 metri in Eonatator sternbergi fino agli 8-9 metri di Pluridens serpentis.[1] Questi mosasauri erano caratterizzati da fauci relativamente sottili e denti piccoli e numerosi, suggerendo una dieta a base di piccoli pesci e piccole prede. Sebbene lo scheletro risulti primitivo rispetto ad altri mosasauridi sotto diversi aspetti, gli halisaurini presentava una coda bilobata a mezzaluna come quella degli altri mosasauridi[2] suggerendo una buona capacità di nuoto, e persistettero insieme ad altri mosasauri dal Santoniano fino alla fine del Maastrichtiano, estinguendosi insieme a tutti gli altri mosasauri nell'evento di estinzione di massa del Cretaceo-Paleogene. Fossili di halisaurini sono stati rinvenuti in Nord e in Sud America, Europa, Asia e Africa[3], indicando una distribuzione più o meno globale durante il Cretaceo superiore. Attualmente sono riconosciuti quattro generi assegnati a questa sottofamiglia: Eonatator, Halisaurus, Phosphorosaurus e Pluridens.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Ricotruzione artistica di Halisaurus.

Gli halisaurini mostrano diverse caratteristiche che suggeriscono che fossero più primitivi dei mosasauri di sottofamiglie più derivate. In particolare, le loro pinne sono scarsamente differenziate, il che significa che, sebbene più adatti alla vita negli oceani rispetto ai generi di mosasauri plesiopedi come Dallasaurus e Tethysaurus, erano scarsi nuotatori rispetto a molti dei loro contemporanei. La mancanza di capacità natatorie è piuttosto sorprendente considerando che la maggior parte degli altri piccoli mosasauri si erano adattati per essere predatori agili e veloci. La descrizione di Phosphorosaurus ponpetelegans ha rivelato che Phosphorosaurus era altamente specializzato per compensare la sua scarsa affinità al nuoto rapido.[4]

Nonostante queste caratteristiche, gli Halisaurinae si diversificarono e raggiunsero una distribuzione globale entro la fine del Maastrichtiano, mentre altre sottofamiglie, in particolare i Plioplatecarpinae e i Tylosaurinae, sembravano subire un declino con la crescente ascesa dei Mosasaurinae.[5] Ci sono anche prove a sostegno del fatto che si trattasse di abili migratori intercontinentali, con un noto evento migratorio su larga scala che coinvolse Eonatator durante il Campaniano dal Mare Interno Occidentale nordamericano fino a quella che oggi è la Svezia meridionale.[6]

Bardet et al. (2005, p. 464[7]) diagnosticò gli Halisaurinae come "tutti i mosasauri più strettamente imparentati con Halisaurus che con Moanasaurus". Le caratteristiche distintive di questo lignaggio sono elencati come segue: "contatto suturale premascellare-mascellare verticale anteriormente, obliquo al centro e orizzontale posteriormente; piano di contatto tra il parietale e l'obliquo sopratemporale; cresta preassiale che si estende su due terzi della lunghezza del radio; tibia e perone lungo e snello con estremità leggermente espanse. Caratteri ambigui includono "cresta mediana dorsale portata sui due terzi anteriori del frontale; frontale con sporgenza ventrale; forame parietale circondato da una sporgenza ventrale; quadrato con grande processo infrastapediale; processi coalescenti infra e soprastapediali del quadrato; zigosfene - complesso zygantrum assente; sinapofisi delle vertebre cervicali che si estendono ventralmente fino alla superficie ventrale del centro; spine emali fuse."

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Ricostruzione speculativo di Pluridens, basata su Halisaurus

La designazione di questa sottofamiglia seguì molti decenni di confusione attorno al genere tipo, Halisaurus, visto per lungo tempo come (e rimane) un taxon importante negli studi sulla filogenesi dei mosasauri. La confusione era particolarmente concentrata su H. sternbergii, una specie proveniente dalla formazione Mooreville Chalk dell'Alabama e dalla Niobrara Chalk del Kansas. Originariamente la specie era stata riferita al mosasaurino Clidastes[8], poi ad Halisaurus (Russell, 1967; p. 369[9]), anch'esso considerato a quel tempo un membro di Mosasaurinae. Studi successivi[10][11] misero in dubbio la posizione filogenetica e la monofilia di Halisaurus, in parte a causa delle notevoli differenze morfologiche tra H. sternbergii e le altre specie conosciute del clade.

Diverse scoperte nel corso degli anni '80 e '90 hanno contribuito a far luce sulla posizione tassonomica di Halisaurus, con la scoperta di esemplari più completi della specie tipo H. platyspondylus e il momentaneo riassegnamento di Phosphorosaurus ortliebi al genere da Lingham-Soliar (1996).[12] Nel 2005, la specie Halisaurus sternbergii è stata riassegnata ad un proprio genere, Eonatator, insieme alla descrizione della nuova specie Halisaurus arambourgi da parte di Nathalie Bardet e colleghi. Con la descrizione di Eonatator come genere strettamente imparentato con Halisaurus, i due generi furono raggruppati nella nuova sottofamiglia Halisaurinae. Il loro studio ha supportato il modello secondo cui il gruppo era un gruppo gemello dei mosasauri più avanzati.[7] Dopo la descrizione di Eonatator, altre due specie di Halisaurus, H. ortliebi e H. walkeri, furono riconosciute come generi separati, rispettivamente Phosphorosaurus e Pluridens.

La più recente e importante analisi filogenetica dei mosasauri, condotta da Tiago R. Simões e colleghi nel maggio 2017, ha recuperato Halisaurus e il resto degli Halisaurinae come gruppo gemello di Mosasaurinae invece dell'intera famiglia Mosasauridae. Ciò significherebbe che gli halisaurini sono più strettamente imparentati con i mosasaurini rispetto ai russellosaurini (generi come Tylosaurus e Plesioplatecarpus).[13]

Il seguente cladogramma è modificato dagli studi di Longrich et al. (2021),[14] sulla base degli studi originali di Madzia & Cau (2017).[15]

Russellosaurina

Mosasaurinae

Halisaurinae
Pluridensini

"Halisaurino di Mooreville Chalk" (AUMP 1486)

Pluridens serpentis

Pluridens walkeri

Pluridens calabaria

Halisaurini

Eonatator sternbergii

Phosphorosaurus ortliebi

Phosphorosaurus ponpetelegans

'Eonatator' collensis

Halisaurus arambourgi

Halisaurus platyspondylus

Nella loro descrizione del 2023 della nuova specie di Halisaurus, H. hebae, Shaker et al. analizzarono le relazioni filogenetiche dei membri degli Halisaurinae e suggerirono che Phosphorosaurus ponpetelegans e Eonatator coellensis fossero più strettamente imparentati con il genere Halisaurus rispetto alle specie tipo dei rispettivi generi. Assegnarono provvisoriamente queste specie ad Halisaurus, con "Phosphorosaurus" ponpetelegans che potrebbe rappresentare un genere distinto che necessita di un nuovo nome. I risultati delle loro analisi sono presentati nel seguente cladogramma:[16]

Halisaurinae
Pluridensini

"Halisaurino di Mooreville Chalk" (AUMP 1486)

Pluridens serpentis

Pluridens walkeri

Pluridens calabaria

Halisaurini

Eonatator sternbergii

Phosphorosaurus ortliebi

Halisaurus ("Phosphorosaurus") ponpetelegans

Halisaurus ("Eonatator") coellensis

Halisaurus hebae

Halisaurus arambourgi

Halisaurus platyspondylus

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Longrich, N. R., Bardet, N., Khaldoune, F., Yazami, O. K., & Jalil, N.-E. (2021). Pluridens serpentis, a new mosasaurid (Mosasauridae: Halisaurinae) from the Maastrichtian of Morocco and implications for mosasaur diversity. Cretaceous Research, 104882.
  2. ^ Bardet, N., & Pereda-Suberbiola, X. (2001). The basal mosasaurid Halisaurus sternbergii from the Late Cretaceous of Kansas (North America): a review of the Uppsala type specimen. Comptes Rendus de l'Academie des Sciences-Series IIA-Earth and Planetary Science, 332(6), 395-402.
  3. ^ Fossilworks: Halisaurinae, su fossilworks.org. URL consultato il 17 Dicembre 2021.
  4. ^ Takuya Konishi, Michael W. Caldwell, Tomohiro Nishimura, Kazuhiko Sakurai & Kyo Tanoue (2015) A new halisaurine mosasaur (Squamata: Halisaurinae) from Japan: the first record in the western Pacific realm and the first documented insights into binocular vision in mosasaurs. Journal of Systematic Palaeontology (advance online publication) DOI:10.1080/14772019.2015.1113447 http://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/14772019.2015.1113447#abstract
  5. ^ Michael J. Polcyn, Louis L. Jacobs, Ricardo Araújo, Anne S. Schulp e Octávio Mateus, Physical drivers of mosasaur evolution, in Palaeogeography, Palaeoclimatology, Palaeoecology, Physical drivers in the evolution of marine tetrapods, vol. 400, 15 Aprile 2014, pp. 17–27.
  6. ^ Johan Lindgren e Mikael Siverson, Halisaurus sternbergi, a Small Mosasaur with an Intercontinental Distribution, in Journal of Paleontology, vol. 79, n. 4, 2005, pp. 763–773.
  7. ^ a b Bardet, N., Pereda Suberbiola, X., Iarochene, M., Bouya, B. & Amaghzaz, M. 2005. A new species of Halisaurus from the Late Cretaceous phosphates of Morocco, and the phylogenetical relationships of the Halisaurinae (Squamata: Mosasauridae). Zoological Journal of the Linnean Society, 143, 447–472.
  8. ^ Wiman CJ. 1920. Some reptiles from the Niobrara group in Kansas. Bulletin of the Geological Institute of Uppsala 18: 9-18 (9 figs., pls. II-IV).
  9. ^ Russell DA. 1967. Systematics and morphology of American mosasaurs. Peabody Museum of Natural History, Yale University, Bulletin 23.
  10. ^ Wright KR. 1988. A new specimen of Halisaurus platyspondylus (Squamata: Mosasauridae) from the Navesink Formation (Maastrichtian) of New Jersey. Journal of Vertebrate Paleontology 8 (Supplement 3): 29A-30A.
  11. ^ Bell GL. Jr. 1997. A phylogenetic revision of North American and Adriatic Mosasauroidea. pp. 293-332 In: Callaway JM. and Nicholls EL, (eds.), Ancient Marine Reptiles, Academic Press: 501 pp.
  12. ^ Lingham-Soliar, T. 1996. The first description of Halisaurus (Reptilia Mosasauridae) from Europe, from the Upper Cretaceous of Belgium. Bulletin de l'Institut royal des Sciences naturelles de Belgique, Sciences de la Terre, 66, 129–136.
  13. ^ Tiago R. Simões, Oksana Vernygora, Ilaria Paparella, Paulina Jimenez-Huidobro e Michael W. Caldwell, Mosasauroid phylogeny under multiple phylogenetic methods provides new insights on the evolution of aquatic adaptations in the group, in PLOS ONE, vol. 12, n. 5, 3 Giugno 2017, pp. e0176773.
  14. ^ Longrich, N. R., Bardet, N., Khaldoune, F., Yazami, O. K., & Jalil, N.-E. (2021). Pluridens serpentis, a new mosasaurid (Mosasauridae: Halisaurinae) from the Maastrichtian of Morocco and implications for mosasaur diversity. Cretaceous Research, 104882.
  15. ^ Daniel Madzia e Andrea Cau, Inferring 'weak spots' in phylogenetic trees: application to mosasauroid nomenclature, in PeerJ, vol. 5, 2017, pp. e3782.
  16. ^ A. A. Shaker, N. R. Longrich, A. Strougo, A. Asan, N. Bardet, M. K. Mousa, A. A. Tantawy e G. A. Abu El-Kheir, A new species of Halisaurus (Mosasauridae: Halisaurinae) from the lower Maastrichtian (Upper Cretaceous) of the Western Desert, Egypt, in Cretaceous Research, vol. 154, 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Bardet N, Suberbiola XP. 2001. The basal mosasaurid Halisaurus sternbergii from the Late Cretaceous of Kansas (North America): a review of the Uppsala type specimen. Comptes Rendus de l'Académie des Sciences, Série IIA 332: 395-402.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]