Gli ultimi giorni dell'umanità

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Gli ultimi giorni dell'umanità
Lingua originaleitaliano, inglese, francese, spagnolo, ungherese, giapponese
Paese di produzioneItalia
Anno2022
Durata196 min
Generedocumentario
RegiaEnrico Ghezzi, Alessandro Gagliardo
ProduttoreGabriele Monaco
Produttore esecutivoArmando Andria
Casa di produzioneMatango, Rai Cinema, Luce – Cinecittà, Minerva Pictures Group, Cinedora, Parallelo 41 Produzioni
Distribuzione in italianoCineteca di Bologna
FotografiaRenato Berta
MontaggioEnrico Ghezzi, Alessandro Gagliardo
MusicheIosonouncane
ScenografiaGianvito D'orio, Luca Serafino, Maria Vittoria Rossi
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali

Gli ultimi giorni dell'umanità è un film del 2022 scritto, diretto e montato da Enrico Ghezzi e Alessandro Gagliardo.

È stato presentato fuori concorso alla 79ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.[1]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Da un nero profondo, emerge un fischio a cui si somma un canto. Una voce introduce gli spettatori in una dimensione perfettamente liquida ed Enrico Ghezzi pronuncia: "È questo acquario di quello che manca, l'acquario di quello che manca". Il primo fotogramma visibile mostra un veliero che lentamente percorre lo schermo, in un panorama morbido di grigi e blu, in mezzo a nebbie tutte da dipanare. Una voce antica ricorda: "Cieche, come sono cieche le creature che calpestano la terra, ballano senza sapere il perché". Sono le certezze poetiche senza tempo di José Val del Omar cui segue nell'immediato l'apparizione di Aura Ghezzi, che recita Kafka ("Se fossi un pellerossa..."). Enrico, lontano nel suono, programmaticamente fissa: "On ne saurait penser a rien, on ne saurait penser a rien". Un suono di tromba si fa spazio e un uomo, Carmelo Bene, percorre un varco azzurro in mezzo a uno schermo nero. Angeli compassati iniziano una danza in bianco e nero, un fotogramma mostra il profilo di Luciano Emmer.

In un appartamento romano, Enrico Ghezzi con la macchina da presa prova a inseguire la figlia per filmarla. "Voglio filmare il film" dice, "e chi se ne frega" gli risponde sicura Aura. La porta si chiude in faccia alla videocamera ed Enrico cerca un accesso che dà luogo ad un'immagine mitica: il volto della giovane ragazza in una forma smussata dai fuorifuoco. Il movimento brusco dei vogatori dei fratelli Lumière precede alcuni operai russi che fanno calare dall'alto il loro martello. Un taglio che rivela la luna e che richiama ancora José Val del Omar il quale dice che con la luna il sangue zampilla e la linfa strepita e, come a dargli ragione, una montagna di cenere dai toni sonori bassi esplode sullo schermo. Enfasi interrotta dai colpi di pistola su mucchi di animali in fuga, tornado, paura nei cortei di Genova, un'incessante ritmica.

Un animale di piccola taglia guarda in camera e torna il fragore di un vulcano. Il vento si alza persino sul lontano West: saltano porte, staccionate e piedi con scarpe nere nel mezzo delle praterie cercano ripari lungo le mura di locande abbandonate. È il fragore dell'Etna cui presto si aggiungono le sue gettate di lava. "Spara!", grida un cowboy morente. Due donne appaiono sugli zampilli, sembrano litigare e nessuno saprà mai che stavano, invece, soltanto scherzando. Lo sguardo di Aura Ghezzi riporta, tra rossori magmatici, un'attenzione centrale. Farà seguito una profezia inascoltabile di un uomo terrorizzato dal destino che la sua allucinazione gli profila. "Miseria! Miseria! Miseria!", cade una delle teste di Carmelo Bene, fattasi masso magmatico sul pendio.

Si desta l'uomo dagli occhi a raggi X. "Klaatu barada nikto", dicono dalla fantascienza anni cinquanta del bianco nero americano. Ray Milland precipita in una scarpata e il suo volto è segnato da un filo di sangue. Vagabonda verso una chiesa di campagna dove predicatori e predicati inseguono una reificazione impossibile, ma non vuole essere salvato. E nell'inarrivabile visione di un altrove pronuncia la sua sentenza sul e dal cosmo. Un grande occhio che vede tutto inquieta la sua vista sempre più sfumata. "Se i tuoi occhi ti offendono, strappali!", dice il predicatore. "Strapparli?", si domanda Ray. E in un gesto repentino svuota i suoi bulbi oculari diventando cieco. Lo spazio si apre tutto in un uno che non darà apparentemente seguito a nessun due.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato prodotto dalla Matango, in co-produzione con Rai Cinema e Luce – Cinecittà, in associazione con Minerva Pictures Group e con Cinedora, Parallelo 41 Produzioni. L'opera è stata realizzata con il contributo di Regione Campania – Fondazione Film Commission, Film Commission Torino Piemonte, Regione Lazio Fondo regionale per il Cinema e l'audiovisivo. Inoltre ha ricevuto il sostegno del Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.

Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]

La musica originale, con il brano Arum, è stata composta da Iosonouncane. Dello stesso autore è presente il brano Novembre.

Le improvvisazioni musicali, a cura di Rosalia Cecere, eseguite da Caterina Bianco (violino), Federico Decandia (batteria), Michele De Finis (chitarra elettrica), Gianvito D'Orio (batteria), Renato Grieco (contrabbasso), Antonio Raia (sax), Matteo Attilio Sardo (violoncello) sono state registrate presso Casa Morra - Archivio d'Arte Contemporanea[2]. Il film si apre con il fischio di Maria Vittoria Rossi cui segue il canto di Maria Héléne Bertino che è possibile ascoltare in diverse parti del film anche questi registrati presso Casa Morra - Archivio d'Arte Contemporanea come Blablau Pandemusic e La canzone più triste del mondo improvvisate da Maria Hélène Bertino (voce), Rosalia Cecere (elettronica), Alessandro Gagliardo (tromba).

Nella colonna sonora è presente inoltre il brano Music for a Dancing Mind, tratto dall'album On the Go del trombettista Matthew Halsall, il brano Film dell'artista Oskar Schönning, tratto dall'album omonimo e i beat Crow di MTC Beatz e Mustang di Retnik Beats. La colonna sonora riporta inoltre la registrazione di un canto di Franco Battiato a partire da un testo di Enrico Ghezzi, adattato nel film attraverso una ricostruzione sonora del sound designer Marco Saitta che insieme a Giuseppe D'amato e Alessandro Gagliardo, firmano il sound design del film.

La trasmissione Battiti di Radio 3 ha dedicato un approfondimento al suono del film.[3]

Promozione[modifica | modifica wikitesto]

La Cineteca di Bologna ha pubblicato il trailer ufficiale il 19 aprile 2023.[4]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato distribuito nelle sale dalla Cineteca di Bologna a partire dall'8 maggio 2023.[5]

Dal 2 al 31 maggio 2023, in occasione dell'uscita in sala, il Museo nazionale del cinema di Torino ha dedicato un mese di programmazione al film con una rassegna dal titolo "Intorno a... Gli ultimi giorni dell'umanità".[6] Una rassegna simile è stata organizzata anche dalla Cineteca di Bologna.[7] A settembre 2023, il film è stato proiettato in 41 città, per 104 spettacoli e 97 giorni complessivi di programmazione.

La prima internazionale ha avuto luogo al Festival internazionale del cinema di Karlovy Vary nella sezione Imagina a giugno 2023[8]. Con il titolo "Film Misterioso", la prima francese ha avuto luogo al Cinema Gran Lux di Saint-Etienne[9]. La prima inglese ha avuto luogo il 15 ottobre 2023 presso il Close-up Film Centre di Londra, all'interno della rassegna Never on Sunday curata da Ehsan Khoshbakht che ha introdotto il film[10]. La prima portoghese ha avuto luogo il 27 ottobre 2023 nella sezione New Visions del Festival international de cinema Doclisboa di Lisbona[11]. La prima americana si è svolta il 3 Novembre 2023, nella città di Ushuaia, Argentina, in occasione del congresso internazionale Fronteras. Imágenes más allá del fin del mundo.[12] Una seconda proiezione argentina ha avuto luogo il 12 dicembre 2023 presso la Universidad del Cine di Buenos Aires.[13] La prima asiatica ha avuto luogo in India, a Goa, il 23 novembre 2023, nella sezione Docu-montage curata da Prateel Rawat, del 54° International Film Festival of India.[14] La prima cilena ha avuto luogo il 4 dicembre 2023, presso il cinema Insomnia di Valparaiso per invito della Escuela de cine de la Universidad de Valparaiso[15]. La prima brasiliana ha avuto luogo il 21 dicembre 2023, presso la cineteca del museo di arte moderna di Rio de Janeiro[16].

L'11 febbraio 2024 è stato trasmesso per la prima volta in televisione da Rai 3, all'interno del programma Fuori orario. Cose (mai) viste. Dallo stesso giorno è presente sulla piattaforma RaiPlay[17]. Da Marzo 2024 viene inserito all'interno della rassegna "L'italia che non si vede".[18]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato accolto in maniera generalmente positiva dalla critica. È stato definito "un film che una parte della cinefilia italiana attendeva da anni",[19] "(in)atteso",[20] "una biografia, quella di Ghezzi nello specifico, che diventa anche storia della fenomenologia dello sguardo di ognuno di noi, di come si è costituito e formato nel tempo e nello spazio",[21] "dà ai film privati l’aura (è il caso di dire) che solo in Godard e Straub-Huillet raggiungono le immagini intime",[22] "cade la distinzione tra documentari, immagini di repertorio, film di finzione, filmini di famiglia",[23] "una fenomenologia fantastica dello sguardo nel Novecento",[24] "memoria organica",[25] "un'opera che sembra essere realizzata con materiali e metodi del domani",[26] "un film di fantasmi", [27] "flusso straordinario di immagini e suoni, concepito in totale libertà e con un'idea molto forte di montaggio",[28] " senza tempo né spazio",[29] "un’opera audace, estrema e sperimentale",[30] "poesia della teoria",[31] "incredibilmente godardiano",[32] "ricentra la perdita di presenza, riterritorializza il caos, accelera linee di fuga",[33] "una fuga dall'apocalisse attraverso le immagini, il cinema, la vita",[34] "attrazione gravitazionale super-autorale"[35] "un montaggio mitologico",[36] "un poema visivo, un'odissea "anarchica e anarchivica",[37] "una vera e propria folgorazione, un inno alla vita",[38] "allegria di un naufragio",[39] "un assoluto capolavoro, uno dei film più urgenti e contemporanei sullo statuto dell’immagine e sulla sua eternità",[40] "L'unico modo per fruire questo film è lasciarsi sopraffare dalla potenza di questi frames",[41] "Siamo in balia di un film calamità",[42] "viaggio fantastico",[43] "tra intimità del vissuto e universalità dell'immagine, si sbriciolano le distinzioni artistiche ed estetiche dei modi e i sensi di riproduzione filmica", [44] "magnifico disorientamento",[45] "mastodontica riflessione",[46] "lezioni di teoria dell'immagine",[47] "film kolossal",[48] "atlante frantumato di vita e cinema, una «cosa» che non somiglia a nessun’altra",[49] "un'opera mondo...un atto coraggioso di elevare la "settima arte" a qualcosa di piů, di altro, di oltre",[50] "un'opera che guarda",[51] "videocosa di incredibile densità, di libera intelligenza, di un'umanità commovente",[52] "massima espressione della potenza teorica e cinematica della settima arte",[53] "la differenza tra arte e vita è dissolta",[54] "non smette mai di cercare nuove significazioni all'esistente",[55] "Un’ombra incontenibile e dolce nella sua materialità magmatica, l’infinito epilogo di un prologo che sta lì come un atto di fede nell’eternità della caduta. Tutto l'amore che c'è."[56] "Un mistico che si mostra nello splendore del visivo e nell'impossibilità, per lo sguardo umano, di contenerlo e attribuirgli un senso",[57] "un’opera che continuerà a vivere", [58] "laboratorio di nuovo cinema",[59] "Immagine estrema al suo stato nascente",[60] "abbatte i limiti imposti",[61] "fa scomparire il mondo intero alla chiusura delle palpebre"[62], "monumentale opera", [63] "siamo noi gli spettatori? No, è l'umanità".[64]

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • On ne saurait penser a rien è un libretto realizzato nelle prime fasi di produzione del film, presentato alla Giornata degli Autori nell'agosto del 2019[65][66]. Il libretto contiene testi di Enrico Ghezzi e Alessandro Gagliardo ed è stato impaginato da Gregorio Turolla. Stampato inizialmente in 250 copie, è stato poi ristampato con ulteriori 250 copie.
  • Il film è citato nel libro La voce del reale. Il rapporto voce-immagine nel cinema documentario di Alma Mileto.[67]
  • Totalità e opera in 'Gli ultimi giorni dell'umanità' di Enrico Ghezzi e Alessandro Gagliardo è una tesi di laurea scritta da Luigi Timpano.[68][69]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • 2022 - Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia
  • 2022 - I 1000(o)occhi, Festival internazionale del cinema e delle arti
    • Premio Speciale Announo[71]
  • 2023
    • Candidatura al miglior film per l'Unarchive Found Footage Fest[72]
    • Menzione Speciale all'Unarchive Found Footage Fest[73]
    • Premio Ligeia Esordi d'Autore, Lamezia International film fest
  • 2024
    • Candidatura come miglior film al Play-Doc Festival[74]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Venezia 79 - Selezione Ufficiale, Fuori Concorso, su La Biennale, 7 settembre 2022.
  2. ^ Titta Fiore, L'utopia organizzata sotto forma di (non) film (PDF), su Il Mattino, 8 giugno 2020.
  3. ^ Off The Hook!, su raiplaysound.it.
  4. ^ GLI ULTIMI GIORNI DELL'UMANITÀ di enrico ghezzi e alessandro gagliardo, dall'8 maggio nei cinema, su youtube.com.
  5. ^ Gli ultimi giorni dell'umanità di enrico ghezzi e alessandro gagliardo, dall'8 maggio nei cinema., su distribuzione.ilcinemaritrovato.it.
  6. ^ Museo del cinema di Torino - Intorno a Gli ultimi giorni dell'umanità, su museocinema.it.
  7. ^ Cineteca di Bologna - Intorno a... Gli ultimi giorni dell'umanità, su programmazione.cinetecadibologna.it.
  8. ^ Karel Och about the film Last Days of Humanity, su kviff.tv.
  9. ^ Session de visionnage 50, su granlux.org.
  10. ^ 15 October 2023: The Last Days of Humanity, su closeupfilmcentre.com.
  11. ^ The Last Days of Humanity, su doclisboa.org.
  12. ^ FRONTERAS. IMAGENES MAS ALLA DEL FIN DEL MUNDO CONGRESO INTERNACIONAL USHUAIA | Argentina | 1-2-3-4 de Noviembre 2023, su antropologiavisual.com.ar.
  13. ^ Actividades Especiales, proyección del largometraje "Gli ultimi giorni dell'umanità", su ucine.edu.ar.
  14. ^ THE LAST DAYS OF HUMANITY इटली | 2022 | अंग्रेजी, फ्रेंच, इतालवी, जापानी, स्पेनिश| 196'| रंग, su iffigoa.org.
  15. ^ Insomnia - Teatro Condell - Programacion 1-15 Diciembre (PDF), su insomniacine.cl.
  16. ^ Programação Dezembro 2023 - Museu de Arte Moderna, Rio de Janeiro (PDF), su mam.rio.
  17. ^ Gli ultimi giorni dell'umanità, su raiplay.it.
  18. ^ Ucca. L'italia che non si vede., su uccaarci.com.
  19. ^ Raffaele Meale, Gli ultimi giorni dell'umanità, su Quinlan - Rivista di critica cinematografica, 26 settembre 2022.
  20. ^ Alberto Crespi, Enrico Ghezzi a Venezia 79 tra frammenti di vita e schegge di cinema, su La Repubblica, 7 settembre 2022.
  21. ^ Fabrizio Croce, Gli ultimi giorni dell’umanità di Enrico Ghezzi e Alessandro Gagliardo, su Close-up, settembre 2022.
  22. ^ Sergio M. Grmek Germani, Film dell’anno, i magnifici dieci, su ilmanifesto.it.
  23. ^ Marco Grosoli, Venezia 79: Gli ultimi giorni di una bionda, su filmidee.it.
  24. ^ Davide Maria Zazzini, Gli ultimi giorni dell’umanità, su cinematografo.it.
  25. ^ Giovanni Guarino, Gli ultimi giorni dell’umanità (Enrico Ghezzi e Alessandro Gagliardo), su giovanniguarino.net.
  26. ^ Roberto Valdivia, Focus II - Bellaria Film Festival a cura di Filmidee (PDF), su bellariafilmfestival.org.
  27. ^ Roy Menarini, Gli ultimi giorni dell'umanità, su roymenarini.it.
  28. ^ Cristiana Paternò, 'Gli ultimi giorni dell'umanità', così Ghezzi apre il suo archivio, su news.cinecitta.com.
  29. ^ Maria Cera, Gli ultimi giorni dell’Umanità: il non film di Enrico Ghezzi, su taxidrivers.it.
  30. ^ Lorenzo Cosimi, I 10 migliori film del 2022: i top dell’ultimo anno cinematografico, su velvetmag.it.
  31. ^ Ivan Orlandi, “Gli ultimi giorni dell’umanità” e la poesia della teoria, su cinefiliaritrovata.it.
  32. ^ Martone: “Godard, filosofo del cinema a cui tutti siamo grati”, su news.cinecitta.com.
  33. ^ Alessia Brandoni, Gli ultimi giorni dell’umanità di Ghezzi e Gagliardo/ Intervista ad Armando Andria, su schermaglie.it.
  34. ^ Sergio Sozzo, Gli ultimi giorni dell'umanità, di enrico ghezzi e Alessandro Gagliardo, su Sentieri selvaggi, 8 settembre 2022.
  35. ^ Franco Porcarelli, Enrico Ghezzi e "Gli ultimi giorni dell'Umanità", su adanzzywwurath.it.
  36. ^ Olaf Möller, A bocce ferme, su filmtv.it.
  37. ^ Alessandra Savino, Gli ultmi giorni dell'umanità o l'ebbrezza del naufragio, su artesettima.it.
  38. ^ Nicola Barin, Enrico Ghezzi, “Gli ultimi giorni dell’umanità”: il testamento di una vita dedicata al cinema, su rewriters.it.
  39. ^ Pier Giovanni Adamo, Nel maelström. Intervista ad Alessandro Gagliardo e Aura Ghezzi, su labalenabianca.com.
  40. ^ Top 10 Film 2022: i dieci migliori film dell’anno per ZON.it, su zon.it.
  41. ^ Camillo De Marco, Gli ultimi giorni dell'umanità, su cineuropa.org.
  42. ^ Francesco Scognamiglio, Venezia 79: Gli ultimi giorni dell’umanità e Fragments of Paradise, su filmcriticarivista.it.
  43. ^ Alessandro De Simone, FREEDOM ON FIRE / DREAMIN’ WILD / GLI ULTIMI GIORNI DELL’UMANITÀ, su ciakmagazine.it.
  44. ^ Alessandro Cavaggioni, Alessandro Gagliardo: "Gli ultimi giorni dell'umanità sono una scoperta continua", su news.cinecitta.com.
  45. ^ Lorenzo Esposito, NAKED LUNCH (3) - GLI ULTIMI GIORNI DELL’UMANITÀ (ENRICO GHEZZI, ALESSANDRO GAGLIARDO), su filmparlato.com.
  46. ^ Alberto Faggiotto, VENEZIA 79 – IL BILANCIO FINALE, su framescinema.com.
  47. ^ I migliori film italiani del 2023, secondo noi, su npcmagazine.it.
  48. ^ Francesca Pascale, ENRICO GHEZZI: GLI ULTIMI GIORNI DELL’UMANITÀ, OVVERO L’OPERA DI UNA VITA., su naransa.it.
  49. ^ Fulvio Baglivi, «Gli ultimi giorni dell’umanità», naufragando nelle immagini, su ilmanifesto.it.
  50. ^ Carlo Griseri, VENEZIA 79 - "Gli ultimi giorni dell'umanità'", su cinemaitaliano.info.
  51. ^ Luca di Giulio, Conversazione con Aura Ghezzi e alessandro gagliardo su Gli ultimi giorni dell’umanità, su dasscinemag.com.
  52. ^ Federico Gironi, Gli ultimi giorni dell'umanità: recensione del film di enrico ghezzi, su comingsoon.it.
  53. ^ Valentino Saccà, Gli ultimi giorni dell’umanità è il compendio di tutto il Ghezzi-pensiero, un viaggio fluviale nel fantasma del cinema e nell’impossibile tentativo di incarnarsi in esso, su mediacritica.it.
  54. ^ Marcello Faletra, Gli ultimi giorni dell’umanità. Il film di Enrico Ghezzi e Alessandro Gagliardo, su artribune.com.
  55. ^ Giancarlo Zappoli, Gli ultimi giorni dell'umanità, su mymovies.it.
  56. ^ Massimo Causo, L’infinito epilogo: Gli ultimi giorni dell’umanità di enrico ghezzi e Alessandro Gagliardo, su duels.it.
  57. ^ Felice Cimatti, Uomini e profeti, visioni e inquisizioni, su raiplaysound.it.
  58. ^ Gabriele Maccauro, Recensione – Gli Ultimi Giorni Dell’Umanità, Il (Non) Film Di Enrico Ghezzi Ed Alessandro Gagliardo, su 4pareteita.it.
  59. ^ Roberto Silvestri, Gli ultimi giorni dell’umanità, su filmtv.it.
  60. ^ Bruno Roberti, Gli ultimi giorni dell'umanità, Lo stato Nascente delle immagini, su fatamorganaweb.it.
  61. ^ Francesca Hasson, Gli ultimi giorni dell’umanità a Venezia a Napoli. Il cinema esteso, su eroicafenice.com.
  62. ^ Dario Denta, Diario veneziano: verrà la morte e avrà i nostri occhi., su specchioscuro.it.
  63. ^ Marina Pavido, Gli ultimi Giorni dell’Umanità di Enrico Ghezzi e Alessandro Gagliardo: Tempo, Vita, Cinema, su cabiriamagazine.it.
  64. ^ Vittorio Lingiardi, Quando il cinema è un blob dell'inconscio, su repubblica.it.
  65. ^ ON NE SAURAIT PENSER À RIEN - libretto (PDF), su gliultimigiornidellumanita.it.
  66. ^ ON NE SAURAIT PENSER À RIEN, su giornatedegliautori.com.
  67. ^ La voce del reale. Il rapporto voce-immagine nel cinema documentario., su books.google.com.br.
  68. ^ Università di Bologna, Dipartimento delle arti - Cinema, Fotografia e televisione. Relatrice Monica dall'Asta., su unibo.it.
  69. ^ Totalità e opera in "Gli ultimi giorni dell’umanità" di Enrico Ghezzi e Alessandro Gagliardo, su tesionline.it.
  70. ^ Venezia 79, Premio Fedic, Gli ultimi giorni dell'umanità, su Cinecittà News, 7 settembre 2022.
  71. ^ Premio Speciale Announo, su imilleocchi.com.
  72. ^ Unarchive Found Footage Fest - Concorso internazionale lungometraggi, su unarchivefest.it.
  73. ^ Award - Unarchive Found Footage Fest, su unarchivefest.it.
  74. ^ PLAY-DOC CELEBRATES GREAT FILMMAKERS IN ITS COMPETITIVE STRAND, su play-doc.com.

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