Gaetano Bertolani

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Scena romana

Gaetano Bertolani (Mantova, 1758Faenza, 1856) è stato un pittore e decoratore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gaetano Bertolani nasce a Mantova da una famiglia di esecutori di maschere.
Poco si conosce della sua giovinezza: dopo essersi probabilmente formato all'Accademia di Bologna, giunse a Faenza tra gli anni ottanta e novanta del XVIII secolo e vi trovò lavoro come imbianchino.
In seguito ad una caduta venne ricoverato presso l'Ospedale Cantoni e sempre qui a Faenza conobbe il pittore Felice Giani. Tale incontro fu decisivo per indirizzare il Bertolani all'attività di decorazione parietale, specializzandosi come ornatista.
A partire dal 1794 Bertolani insieme ad una vera e propria équipe di giovani pittori lavorò al seguito del Giani per svariati impieghi: dalla pittura di figura e di ornato, agli stucchi e agli arredi.
Mentre il Giani, maestro indiscusso dell'équipe, si occupava della fase progettuale e delle scene figurate, il Bertolani rivestiva un ruolo da regista, avendo il compito di coordinare le attività pratiche e preparare i materiali.
Il decoratore mantovano compone complesse gabbie nelle quali vanno ad incastonarsi le scene del Giani, rievocando quelle delle ornamentazioni neocinquecentesche con frequenti citazioni colte.
Bertolani in seguito sposò Anna Amadei di Forlì nel 1819, dalla quale ebbe tre figlie femmine e un figlio, Raffaele, futuro orafo di una certa fama.
Alla morte del maestro Felice Giani (1822), continuò l'attività autonomamente con alcuni allievi e collaboratori, quali i fratelli Garzia a Forlì, Antonio Liverani, Michele Chiarini e Gaspare Mattioli a Faenza. Morì quasi centenario nel 1856.

Produzione artistica[modifica | modifica wikitesto]

La collaborazione col Giani[modifica | modifica wikitesto]

Al fianco di Felice Giani lavorò soprattutto a Faenza (Galleria Laderchi, Palazzo Conti), a Bologna, a Forlì, nelle Marche, nel Veneto e a Parigi, maturando uno stile Impero di notevole qualità.

La produzione autonoma[modifica | modifica wikitesto]

Morto il Giani, lavorò autonomamente tra Emilia e Romagna ed ebbe allievi e seguaci fra i quali Gaspare Mattioli, Michele Chiarini e i fratelli Garzia.

Nelle pause di lavoro si dilettava eseguendo disegni e tempere raffiguranti battaglie o gruppi di animali.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Numerosissimi sono i lavori in cui è documentata la partecipazione del Bertolani[1]:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Marcella Vitali, Bertolani Gaetano, pittore, decoratore (*1758-59 Mantova, † 1856 Faenza) in “Manfrediana. Bollettino della biblioteca comunale di Faenza”, XXIX, Faenza, 1995, pp. 38-40.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ennio Golfieri, BERTOLANI, Gaetano, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 9, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1967. URL consultato il 20 agosto 2014.
  • Marcella Vitali, Bertolani Gaetano, pittore, decoratore (*1758-59 Mantova, 1856 Faenza) in "Manfrediana. Bollettino della Biblioteca comunale di Faenza", XXIX, 1995, n. 1, Faenza, pp. 38–40.
  • Marcella Vitali, Biografia di Gaetano Bertolani, in F. Bertoni e M. Vitali, L'età neoclassica a Faenza. Dalla rivoluzione giacobina al periodo napoleonico, Silvana editoriale, Cinisello Balsamo, Milano, 2013

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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