Francesco Sidoli

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Francesco Sidoli
arcivescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricoperti
 
Nato2 novembre 1874 a Cereseto
Ordinato presbitero17 agosto 1897 dal vescovo Giovanni Battista Scalabrini
Nominato vescovo20 giugno 1916 da papa Benedetto XV
Consacrato vescovo25 luglio 1916 dal cardinale Gaetano De Lai
Elevato arcivescovo24 marzo 1924 da papa Pio XI
Deceduto18 dicembre 1924 (50 anni) a Genova
 

Francesco Sidoli (Cereseto, 2 novembre 1874Genova, 18 dicembre 1924) è stato un arcivescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Cereseto, frazione di Compiano, in provincia di Parma e diocesi di Piacenza il 2 novembre 1874.

Formazione e ministero sacerdotale[modifica | modifica wikitesto]

Abbracciata la vocazione religiosa frequentò dapprima il seminario di Bedonia e poi il Collegio Alberoni.

Venne ordinato presbitero il 17 agosto 1897,[1] nella cattedrale di Piacenza, dal vescovo Giovanni Battista Scalabrini.[2]

Notato da mons. Camillo Mangot, segretario del vescovo di Piacenza, venne cooptato come arciprete della medesima cattedrale, guadagnandosi la fiducia del vescovo Giovanni Battista Scalabrini che gli consentì di discutere la laurea in filosofia presso l'accademia romana di San Tommaso e quello di teologia presso il pontificio seminario di Sant'Apollinare a Roma.

Ministero episcopale[modifica | modifica wikitesto]

Fu eletto vescovo di Rieti il 20 giugno 1916; venne consacrato a Roma nella basilica di Sant'Apollinare per mano del cardinale Gaetano De Lai, co-consacranti i vescovi Giovanni Battista Nasalli Rocca di Corneliano e Luigi Capotosti. Fece il solenne ingresso in diocesi il 19 ottobre di quello stesso anno.[3]

Durante le estati, era solito trascorrere un mese intero di vacanze estive a Bedonia, cogliendo l'occasione per dedicarsi alla sua grande passione, l'alpinismo, e scalando diverse vette dell'appennino ligure-emiliano come il Monte Penna, il Monte Maggiorasca, il Monte Bue, il Monte Tomarlo e il Monte Nero.

Nel 1924 fu trasferito alla sede arcivescovile di Genova, di cui prese possesso il 13 luglio.[2] Morì dopo pochi mesi, il 18 dicembre 1924.

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cereseto, su Seminario Vescovile di Bedonia - Parma. URL consultato il 23 gennaio 2024.
  2. ^ a b Il Comune di Genova. Bollettino municipale mensile, Pagano, 31 gennaio 1925, p. 5. URL consultato il 23 gennaio 2024.
  3. ^ Sanctorum 4: Tradizioni apocrife e tradizioni agiografiche: Fonti e ricerche a confronto, Viella Libreria Editrice, 28 maggio 2012, p. 273, ISBN 978-88-8334-803-7. URL consultato il 23 gennaio 2024.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Rieti Successore
Tranquillo Guarneri 20 giugno 1916 – 24 marzo 1924 Massimo Rinaldi
Predecessore Arcivescovo metropolita di Genova Successore
Giosuè Signori 24 marzo – 18 dicembre 1924 Carlo Dalmazio Minoretti