Edoardo Medaglia

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Edoardo Medaglia
NascitaBallò, 19 giugno 1911
MorteTreviso, 12 agosto 2012
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
Aeronautica Militare
SpecialitàBombardamento
Trasporto
Reparto610ª Squadriglia, 145º Gruppo Autonomo, 48º Stormo Trasporto
GradoGenerale di squadra aerea
GuerreGuerra d'Etiopia
Guerra civile spagnola
Seconda guerra mondiale
Comandante di36ª Aerobrigata Interdizione Strategica
Decorazionivedi qui
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Edoardo Medaglia (Ballò, 19 giugno 1911Treviso, 12 agosto 2012) è stato un generale e aviatore italiano. Pluridecorato pilota della Regia aeronautica, partecipò alla guerra d'Etiopia, alla guerra civile spagnola e alla seconda guerra mondiale. Nel secondo dopoguerra fu comandante della 36ª Aerobrigata Interdizione Strategica, equipaggiata con i missili balistici a testata nucleare PGM-19 Jupiter.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Ballò, una frazione di Mirano (provincia di Venezia), il 10 giugno 1911,[1] e dopo essersi diplomato presso l'Istituto Nautico "Sebastiano Venier", nel 1931 entrò nella Regia Aeronautica come Allievo Ufficiale pilota di complemento, prestando poi servizio il 4º Stormo Caccia Terrestre, per passare quindi presso il 7º Stormo Bombardamento Terrestre e poi al 9º Stormo Bombardamento Terrestre.[1] Nel corso del 1935-1936 prese parte alle operazioni belliche[2] in Africa Orientale Italiana, rientrando in Italia nell'ottobre 1936, decorato con una Medaglia di bronzo e una Croce di guerra al valor militare.[1] Dopo aver preso parte alla guerra civile spagnola,[3] in cui era stato decorato con due Medaglie d'argento al valor militare, fu nominato tenente in servizio permanente effettivo (s.p.e.) per meriti di guerra.[1]

All'atto dell'entrata in guerra dell'Italia, il 10 giugno 1940, il 9º Stormo si trova basato sull'aeroporto di Viterbo,[3] operante in forza alla 4ª Squadra aerea. Nel mese di settembre lo stormo partì da Alghero per l'Africa settentrionale italiana, assegnato alla 5ª Squadra aerea.[3] Rientrato in Italia al seguito dei resti del 9º Stormo, praticamente decimato[3] nel corso delle operazioni belliche[N 1] riprese subito a combattere sul fronte greco meritandosi una terza Medaglia d'argento al valor militare.

Transitato alla specialità trasporto, assegnato al 37º Gruppo del 48º Stormo Trasporto,[4] tra il 1942 e il 1943 fu al comando della 610ª Squadriglia,[N 2] 145º Gruppo Autonomo,[5] 48º Stormo Trasporto[N 3] appartenente ai Servizi Aerei Speciali,[6] di stanza sull'aeroporto di Sciacca, equipaggiata con i trimotori da trasporto Savoia-Marchetti S.M.82 Marsupiale. Alla testa della squadriglia prese parte a numerose missioni di rifornimento verso l'Africa settentrionale italiana e la Tunisia, ma anche a missioni belliche come quella effettuata da due velivoli[N 4] in versione armata della 610ª Squadriglia su Marsa Matruh nella notte del 23 giugno 1942.[7] L'armistizio dell'8 settembre 1943 lo sorprese in servizio presso la Scuola Bombardamento di Aviano,[1] da cui raggiunse l'Italia meridionale entrando in servizio presso il Comando Raggruppamento bombardamento e Trasporti dell'Italian Co-Belligerent Air Force.[1] Dopo la fine della guerra transitò in servizio nella neocostituita Aeronautica Militare, e nel 1950 divenne vice comandante della 46ª Aerobrigata,[1] passando nel 1956 al comando della Scuola addestramento plurimotori.

Verso la fine del 1958,[8] con il grado di colonnello pilota, fu designato al comando del neocostituito Reparto IRBM, il cui primo personale partì alla volta degli Stati Uniti nel maggio 1959 per frequentare i corsi di addestramento all'impiego del sistema d'arma Chrysler PGM-19 Jupiter.[8] Si trattava di un missile balistico a raggio intermedio (IRBM) dotato di testata nucleare W-49 da 1,44 MT[9] di cui l'Italia ricevette 30 esemplari che andarono poi a costituire la 36ª Aerobrigata Interdizione Strategica avente Quartier generale a Gioia del Colle[9] di cui, al ritorno dagli USA assunse il comando.[10] L'8 febbraio 1961[10] fu poi sostituito al comando dal generale di brigata aerea Giulio Cesare Graziani[N 5]

Lasciò il servizio attivo decorato di tre Medaglie d'argento, due di bronzo e due Croci di guerra al valor militare, con due avanzamenti ed una promozione per merito di guerra e all'attivo oltre 5 000 ore di volo delle quali 2 200 in azioni belliche.[1]

Si spense presso l'Ospedale Ca' Forcello di Treviso il 12 agosto 2012.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario in missione di guerra per l'affermazione degli ideali fascisti, partecipava quale capo equipaggio di apparecchio da bombardamento a molte azioni belliche rese particolarmente difficili dalla intensa e precisa reazione contraerea e dagli attacchi di velivoli avversari. Pilota abile e ardito, ha volto brillantemente e con perizia le missioni affidategli, dimostrando spirito combattivo, calma nel pericolo e grande valore. Cielo di Spagna, dicembre 1937- febbraio 1938.»
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Valoroso ed abile ufficiale pilota, partecipava volontariamente a numerose azioni belliche di bombardamento, rese particolarmente difficili dalle avverse condizioni atmosferiche, dal freddo intenso alle alte quote di navigazione e sovente dalla intensa reazione nemica. Capo equipaggio di apparecchio plurimotore ha sempre portato brillantemente a termine i suoi incarichi, dimostrando di possedere, nelle più critiche circostanze, magnifiche doti di combattente calmo e sereno del pericolo. Cielo di Spagna, marzo-maggio 1938.»
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Pilota di velivolo da bombardamento, partecipava su velivolo da bombardamento a numerose azioni belliche conseguendo efficaci risultati. Nel corso di un'azione, attaccato da numerosi caccia nemici, con serenità ed ardimento, nonostante che il velivolo venisse fortemente danneggiato, impegnava combattimento cooperando all'abbattimento di un apparecchio e portando brillantemente a termine la missione. In ogni occasione dimostrava elevate virtù di combattente. Cielo di Grecia, dicembre 1940-aprile 1941.»
— Regio Decreto del 28 maggio 1942[11]
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ardito pilota di apparecchio da bombardamento, partecipava con entisiasmo e valore a numerose offensive. Nelle azioni di bombardamento e mitragliamento a bassa quota sull'Amba Birgutam, sul Mai Mescie, sul lago Ascianghi, con l'apparecchio ripetutamente colpito dalla reazione antiaerea nemica, si tratteneva sulle colonne avversarie infliggendo loro gravi perdite. Capo equipaggio di un apparecchio adibito ai rilevamenti aerofotogrammetrici, avendo riportato gravi avarie al motore destro, si tratteneva sul posto sino a portare a termine la missione, riuscendo quindi a riportare l'apparecchio nelle linee. Cielo dell'Africa Orientale, 20 dicembre 1935.»
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di squadriglia da trasporto, si offriva volontario per compiere azioni di bombardamento su munite basi aeronavali nemiche e contro formazioni motorizzate avversarie accerchianti un nostro importante presidio. In ogni circostanza dava prova di perizia e ardimento. Cielo dell'Africa Settentrionale Italiana, giugno-settembre 1942.»
— Regio Decreto del 28 giugno 1943[12]
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Partecipava ad un atterraggio di fortuna in zona particolarmente difficile e pericolosa per la presenza di nuclei ribelli, e si prodigava per il soccorso e il trasporto in volo di alcuni militari di una colonna operante feriti in combattimento. Ammirevole esempio di combattente generoso ed ardito. Cielo di Bassa Dancalia, 27 aprile 1937-XIV.»
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di una squadriglia di elevate qualità tecnico-professionali, già distintosi in precedenza, nel corso di un nuovo ciclo operativo, dava prova di valore ed ardimento. In fase di ripiegamento, con un velivolo di menomata efficienza partiva da un campo avanzato libico riuscendo a raggiungere la madrepatria. Cielo dell'A.S.I., settembre 1942-gennaio 1943.»
— Decreto del Capo Provvisorio dello Stato 24 aprile 1947[13]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ In una sola azione erano periti il colonnello Mario Aramu, comandante dello stormo, il tenente colonnello Guglielmo Grandjacquet comandante del 29º Gruppo, e il capitano Victor Hugo Girolami, comandante della 63ª Squadriglia, tutti decorati con Medaglia d'oro al valor militare.
  2. ^ Già equipaggiata con i Savoia-Marchetti S.M.75, velivoli da trasporto, che per quanto disarmati operarono ben al di dentro del territorio libico.
  3. ^ Lo stormo era allora al comando del tenente colonnello M. Scattaglia, il gruppo dal tenente colonnello Ugo Campanelli.
  4. ^ Uno ai comandi del capitano Medaglia e uno del capitano Trotta.
  5. ^ Pluridecorato aerosiluratore della seconda guerra mondiale, insignito di Medaglia d'oro al valor militare.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Aeronautica n.7, luglio 2011, p. 35.
  2. ^ Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1977, p. 63.
  3. ^ a b c d Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1977, p. 64.
  4. ^ Brotzu, Cosolo 1976, p. 18.
  5. ^ Brotzu, Cosolo 1976, p. 20.
  6. ^ Brotzu, Consolo 1976, p. 19.
  7. ^ Brotzu, Cosolo 1976, p. 21.
  8. ^ a b Di Martino 2015, p. 110.
  9. ^ a b Di Martino 2015, p. 111.
  10. ^ a b Di Martino 2015, p. 112.
  11. ^ Bollettino Ufficiale 1942, disp.24, pag.1138, registrato alla Corte dei Conti, addì 25 agosto 1942-XIX, registro n.5 Aeronautica, foglio n.200.
  12. ^ Bollettino Ufficiale 1943, disp.29, pag.1800, registrato alla Corte dei Conti, addì 9 agosto 1943-XIX, registro n.2 Aeronautica, foglio n.273.
  13. ^ Registrato alla Corte dei Conti, il 15 maggio 1947, registro n.10 Aeronautica, foglio n.218.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Emilio Brotzu e Gherardo Cosolo, Dimensione Cielo. Trasporto, Vol. 9, Roma, Edizioni Bizzarri, 1976.
  • Chris Dunning, Solo coraggio! La storia completa della Regia Aeronautica dal 1940 al 1943, Parma, Delta Editrice, 2000.
  • I Reparti dell'Aeronautica Militare Italiana, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1977.
  • Giulio Lazzati, Stormi d'Italia - Storia dell'aviazione militare italiana, Milano, Ugo Mursia Editore, 1975, ISBN 978-88-425-4079-3.
  • Mirko Molteni, L'aviazione italiana 1940-1945 – Azioni belliche e scelte operative, Bologna, Odoya, 2012, ISBN 978-88-6288-144-9.
  • Nicola Virgilio, Sciacca 1940- 43 L'aeroporto Fantasma - Diario e memorie di guerra, Palermo, ZeroNove25, 2008.
Periodici
  • 100º Compleanno, in Aeronautica, n. 7, Roma, Associazione Arma Aeronautica, luglio 2011, p. 35.
  • Basilio Di Martino, La 36ª Aerobrigata Interdizione Strategica, in Rivista Aeronautica, n. 5, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, luglio 2015, pp. 104-113.