Collezione Maramotti

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Collezione Maramotti
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàReggio Emilia
Indirizzovia Fratelli Cervi, 66 - 42124 Reggio nell'Emilia (RE), Via fratelli Cervi, 66 - Reggio nell'Emilia, Via Fratelli Cervi 66, 42124 Reggio Nell'emilia e Via Fratelli Cervi 66, 42124 Reggio nell'Emilia
Coordinate44°42′30.17″N 10°36′05.47″E / 44.70838°N 10.60152°E44.70838; 10.60152
Caratteristiche
TipoArte contemporanea
Intitolato aAchille Maramotti
Istituzione2007
FondatoriAchille Maramotti
Apertura2007
DirettoreSara Piccinini
Visitatori10 000 (2018) e (2022)
Sito web

La Collezione Maramotti è una collezione di arte contemporanea privata che ha aperto al pubblico nel 2007, nella sede storica della società Max Mara, a Reggio Emilia, dal desiderio del fondatore del brand, Achille Maramotti.

Consta di una selezione di oltre duecento opere in esposizione permanente.

In due differenti occasioni ha sostenuto l'installazione di opere permanenti: Jason Dodge, a permanently open window, nel 2013, creata in uno spazio industriale dismesso e nel 2019, una fontana su suolo pubblico, Mahallat el-Ghouta94, Block 8, District 4, di Margherita Moscardini, in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia.

All'interno della Collezione Maramotti sono presenti un Archivio e una Biblioteca d'Arte che comprendono oltre diecimila oggetti tra volumi (libri d'artista, monografie, saggi, cataloghi) e documenti afferenti a diversi nuclei: i fondi storici del collezionista, Achille Maramotti, e di Mario Diacono, letterato, gallerista e critico d’arte, che con il collezionista ha intrattenuto una stretta relazione intellettuale per oltre trent’anni. La costante ricerca e acquisizione di materiali relativi a gran parte degli artisti e dei movimenti artistici rappresentati in Collezione costituiscono un importante approfondimento storico-critico del suo patrimonio nonché una fondamentale risorsa per ricercatori e studiosi.

La Collezione è partner del Premio biennale Max Mara Art Prize for Women in collaboration with Whitechapel Gallery.

Le vincitrici delle edizioni del premio sono state: Margaret Salmon, Hannah Rickards, Andrea Büttner, Laure Prouvost, Corin Sworn, Emma Hart, Helen Cammock ed Emma Talbot.

A cadenza biennale, in occasione di Festival Aperto Reggio Emilia, ospita spettacoli di danza in collaborazione con I Teatri Fondazione di Reggio Emilia. Sempre nell'ambito della danza ha inoltre sostenuto progetti ideati dalla Fondazione Nazionale della Danza Aterballetto.

Collezione Permanente[modifica | modifica wikitesto]

La Collezione è costituita da diverse centinaia di opere realizzate dal 1945 a oggi, che rappresentano alcune delle principali tendenze artistiche italiane e internazionali affermatesi nel secondo Novecento.

La sezione permanente comprende opere europee indicative delle tendenze espressioniste e astratte degli ultimi anni Quaranta e primi anni Cinquanta definite informali, e un gruppo di opere protoconcettuali italiane. Presenta poi un nucleo significativo di dipinti della cosiddetta Pop Art Romana, seguito da opere di Arte Povera. A queste succedono diverse opere del neo-espressionismo italiano (Transavanguardia) oltre ad esempi di neo-espressionismo tedesco e americano. Fa seguito un nucleo di lavori della New Geometry americana degli anni Ottanta-Novanta, ai quali succedono le più recenti sperimentazioni inglesi e americane.

Nel 2019, parte della collezione permanente è stata riallestita introducendo alcuni dei progetti temporanei inaugurati nel corso degli anni precedenti

Il luogo[modifica | modifica wikitesto]

La Collezione Maramotti è situata presso l'originario stabilimento della casa di moda Max Mara.

L'edificio, progettato dagli architetti Pastorini e Salvarani, risale al 1957 ed è stato convertito - su progetto dall'architetto inglese Andrew Hapgood - in spazio espositivo nel 2005 dopo il trasferimento dell'azienda in altra sede.

Alcuni artisti presenti nella collezione[modifica | modifica wikitesto]

Ophrah Shemesh, Vito Acconci, Franco Angeli, Giovanni Anselmo, Shusaku Arakawa, Francis Bacon, Barry X Ball, Georg Baselitz, Jean-Michel Basquiat, Huma Bhabha, Ross Bleckner, Alighiero Boetti, James Brown, Alberto Burri, Richmond Burton, Pier Paolo Calzolari, Giuseppe Capogrossi, Enrico Castellani, Bruno Ceccobelli, Sandro Chia, Francesco Clemente, Ettore Colla, Tony Cragg, Enzo Cucchi, Ferruccio De Filippi, Nicola De Maria, Mark Dion, Jean Fautrier, Tano Festa, Eric Fischl, Lucio Fontana, Ellen Gallagher, Peter Halley, Alex Katz, Anselm Kiefer, Jannis Kounellis, Jörg Immendorf, Sherrie Levine, Osvaldo Licini, Sergio Lombardo, Claudia Losi, Markus Lüpertz, Margherita Manzelli, Martin Maloney, Mark Manders, Piero Manzoni, Carlo Maria Mariani, Arturo Martini, Eliseo Mattiacci, Fausto Melotti, Gerhard Merz, Mario Merz, Henry Moore, Malcolm Morley, Cady Noland, Gastone Novelli, Nunzio, Luigi Ontani, Mimmo Paladino, Giulio Paolini, Claudio Parmiggiani, Pino Pascali, A. R. Penck, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Piero Pizzi Cannella, Sigmar Polke, Gerhard Richter, Matthew Ritchie, Tom Sachs, David Salle, Salvo, Mario Schifano, Julian Schnabel, Sean Scully, James Siena, Kiki Smith, Erick Swenson, Philip Taaffe, Cesare Tacchi, Rosemarie Trockel, Cy Twombly, Giuseppe Uncini, Bill Viola, Joan Wallace, Dan Walsh, Terry Winters, Steve Wolfe, Christopher Wool, Gilberto Zorio, Enoc Perez, Gert & Uwe Tobias, Jacob Kassay, Krištof Kintera, Jules de Balincourt, Alessandro Pessoli, Evgeny Antufiev, Thomas Scheibitz, Chantal Joffe, Alessandra Ariatti.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Hettie Judah, Visiting Italy's Ceramics Workshops With a Buzzy Multimedia Artist, New York Times Style Magazine, 19 ottobre 2016
  • Ann Binlot, Collezione Maramotti Continues The Art-Collecting Legacy Of Max Mara Founder Achille Maramotti, Forbes, 17 ottobre 2016
  • Siska Lyssens, The Reggio Emilia Approach, Harpers Bazaar Arabia, autunno 2016
  • Cornelia Lütkemeier, Auf nach Reggio, Monopol, luglio/agosto 2016
  • Friedrich Conzen, Max Ollein, Olaf Sallie, Global Corporate Collections, Cologne, Deutsche Standards, 2015
  • BMW Art Guide by Independent Collectors. The first global guide to private and publicly accessible collections of contemporary art, BMW Group, Ostfildern, Hatje Cantz, edizione del 2012, 2013, 2015
  • A.M.Piga, La Collection Maramotti. Le mécénat au-delà du collectionnisme, Artpassions n.30, dicembre 2014/gennaio 2015
  • D.Rinckhout, Fashion king Max Mara has built up a striking collection of art over the past 50 years, De Morgen, 18 aprile 2014
  • Tesoro Italia. Il patrimonio negato, Touring Club Italiano, Milano, Touring Editore, 2014
  • C.Lorent, Maramotti, le collectioneur hors mode, La Libre Belgique | Culture, 23 ottobre 2013
  • M.Maertens, Collection Maramotti. Family Business, L'Officiel/Art, giugno/agosto 2013
  • P.Waelder Laso, Colleciòn Maramotti: grandeza y discreciòn, art.es n.51, ottobre 2012
  • Maria Grazia Bellisario, Angela Tecce (a cura di), I luoghi del contemporaneo 2012, Roma, Gangemi, 2012
  • S.VanMaercke, Une collection latine, Ladies + Gentleman n.31, 25 ottobre 2011
  • M.Rappolt, A Cut Above, Art Review n.38, gennaio/febbraio 2010
  • Emilia - Romagna. Arte e storia sulla Via Emilia, l'Appennino e il Delta del Po, la Romagna, il mare, la collina, Milano, Touring Club Italiano, 2010
  • Peter Doroshenko, Private Spaces for Contemporary Art, Brussels, Rispoli Books, 2010
  • L.Leovino, La fabbrica dell'arte, Bell'Italia n.283, novembre 2009
  • E.Vannini, Collezione Maramotti, Flash Art n.267, dicembre 2007/gennaio 2008
  • M.Casadio, Inaugurata a Reggio Emilia, la Collezione Maramotti testimonia un rapporto elettivo con l'arte contemporanea, Vogue, novembre 2007
  • M.Vallora, Maramotti, le passioni di un collezionista, La Stampa, 1 ottobre 2007
  • B.Torresin, Una casa per la Collezione Maramotti, La Repubblica, 24 settembre 2007
  • A.Detheridge, Max Mara Museum, Il Sole 24 ore, 16 settembre 2007

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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