Chiesa di Santa Pelagia (Torino)

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Chiesa di Santa Pelagia
La facciata della chiesa, nel maggio 2013
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegionePiemonte
LocalitàTorino
IndirizzoVia San Massimo, 19-21
Coordinate45°03′54.68″N 7°41′25.37″E / 45.06519°N 7.69038°E45.06519; 7.69038
Religionecattolica di rito romano
TitolarePelagia di Antiochia
OrdineOpera Munifica Istruzione (già Opera della Mendicità Istruita)
Arcidiocesi Torino
Consacrazione1772
Sconsacrazioneinizio XIX secolo
FondatoreMonache agostiniane
ArchitettoFilippo Giovanni Battista Nicolis di Robilant, Pietro Bonvicini
Stile architettonicobarocco
Inizio costruzione1769
Completamento1772
Sito webwww.operamunificaistruzione.it/index.php

La Chiesa di Santa Pelagia è un edificio di culto cattolico della città di Torino.

Si trova nel sotto-quartiere Borgo Nuovo (Centro storico), nei pressi di luoghi come Piazza Carlo Emanuele II, lo storico Museo di Antropologia ed Etnografia dell'Università, il Museo Regionale di Scienze Naturali, il CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia, la Chiesa di San Michele Arcangelo e Piazza Cavour.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Eretta sulle rovine di una chiesa preesistente, venne consacrata il 21 settembre 1772 da Francesco Luserna Rorengo di Rorà.

Nel 1803, in Periodo Francese, chiesa e adiacente convento monasteriale passarono dal soppresso ordine locale delle monache agostiniane all'Opera della Mendicità Istruita (futura Opera Munifica Istruzione, istituto pubblico di assistenza e beneficenza), che ne fece "scuola di carità" per i poveri.

Nel 1931 fu eseguito un primo restauro.

Nell'estate del 1943, mentre era in atto un'incursione aerea da parte degli inglesi, una bomba cadde nella chiesa, sfondando il tetto e la volta dell'abside, demolendo una parte di pavimento e danneggiando le tele dell'altare maggiore e della cappella laterale sinistra.

Dal 1998 al 2008 venne operato un secondo restauro complessivo.

Architettura e arte[modifica | modifica wikitesto]

La facciata presenta un pronao con timpano su quattro colonne dal capitello ionico. La decorazione parietale esibisce stilemi barocchi; dalla seconda metà del XIX secolo fino agli anni '20 fu oggetto di interventi pittorici.

La pianta, a cellula centrale, è circolare. Ad essa si collegano quattro vani ellittici (uno dei quali, più accentuato, accoglie il presbiterio), due cappelle laterali e uno sfondo per l’ingresso. Il coro è collocato attiguamente alla sinistra del presbiterio, ortogonale all'asse di esso e dell'aula, in un’ampia sala semiovale oggi auditorium e teatro (stalli in noce, a doppio ordine di sedili, si mostrano sormontati da una balconata lignea riccamente decorata).

Gli altari espongono dipinti di Antonio Blanchery (1735 - 1775), mentre il coro ne ospita uno - donato nel 1780 da Vittorio Amedeo III - di Vittorio Amedeo Rapous: Il Beato Amedeo di Savoia tra i mendicanti che intercede presso la Vergine con S. Filippo Neri e S. Vincenzo de' Paoli.

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