Carlo Petrini (gastronomo)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Carlo Petrini al congresso Identità Golose Milano nel 2011.

Carlo Petrini, conosciuto come Carlin (Bra, 22 giugno 1949), è un gastronomo, sociologo, scrittore e attivista italiano, fondatore dell'associazione Slow Food.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di un'ortolana e di un ferroviere[1], studia sociologia presso l'Università di Trento e partecipa attivamente all'attività politica, venendo eletto consigliere comunale per la lista del Partito di Unità Proletaria a Bra. Si occupa di enogastronomia dal 1977 sui principali periodici e giornali italiani e partecipa attivamente alla nascita, con Stefano Bonilli, del Gambero Rosso, inizialmente inserto mensile del Manifesto. In questo periodo, tramite l'Arci, collabora con il Club Tenco ed è lo scopritore, nel 1980, delle Gemelle Nete. Fonda la "Libera e Benemerita Associazione degli Amici del Barolo", che diventerà nel luglio 1986 Arcigola, mantenendo forti legami col Gambero Rosso e con la rivista La Gola.

È ideatore di importanti manifestazioni come Cheese, il Salone del Gusto di Torino e la manifestazione biennale “Terra Madre”, giunta nel 2018 alla ottava edizione, che si svolge a Torino in contemporanea al Salone del Gusto. Il 9 dicembre 1989 a Bra viene fondato il Movimento Internazionale Slow Food. Ha curato l'edizione della Guida ai Vini del Mondo ed è stato curatore della Guida ai Vini d'Italia. Ha collaborato tra le altre testate con l'Unità e La Stampa; dal 2007 è una firma di Repubblica.

È in prima linea in una battaglia contro gli OGM,[2][3] trovandosi spesso in disaccordo con esponenti del mondo scientifico, favorevoli alla ricerca sugli Organismi Geneticamente Modificati e al loro utilizzo[4].

Il 23 maggio 2007 viene nominato tra i 45 membri del Comitato promotore nazionale per il Partito Democratico.[5] Nel 2008 il quotidiano inglese Guardian lo posiziona tra le 50 persone che potrebbero salvare il pianeta[1] e nell'agosto dello stesso anno è nominato Ashoka fellow[6]. Nel 2012 viene indicato da Vittorio Sgarbi come candidato premier del suo movimento politico[7].

Nutrire il pianeta[modifica | modifica wikitesto]

Carlo Petrini è uno dei più convinti sostenitori in Italia di un'agricoltura maggiormente "compatibile", individuando in essa anche una modalità di maggiori rese[8] e combatte quindi lo strapotere dell'industria agro-alimentare.
In contrapposizione a questo assunto vi sono coloro, come il premio Nobel Norman Borlaug, il padre della rivoluzione verde, o l'agronomo Antonio Saltini, che prevedono invece un futuro in cui si assisterà ad un nuovo drammatizzarsi del problema delle carenza di derrate alimentari[9] a causa dell'esaurirsi delle potenzialità delle scoperte e dei mezzi tecnici che hanno consentito in cinque decenni di triplicare le produzioni cerealicole del globo.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Grande Ufficiale Ordine al merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi»
— 11 dicembre 2004[16]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Buono, Pulito e Giusto. Principi di una nuova gastronomia, Einaudi (2005; Giunti/Slow Food editore 2016)
  • Slow Food Revolution, Rizzoli.
  • Slow Food. Le ragioni del gusto, Laterza.
  • Atlante delle vigne di Langa. Barolo e Barbaresco, Slow Food Editore.
  • con Gigi Garanzini, In Francia con l'Italia, Baldini e Castoldi Dalai.
  • con Marisa Radaelli e Carlo Leidi, La Morra nel cuore del Barolo. Storie e immagini di una delle capitali del vino, GRH.
  • Terra madre. Come non farci mangiare dal cibo (con DVD), Giunti editore, 2009 ISBN 978-88-09-74436-3
  • Cibo e libertà, Giunti/Slow Food editore, 2013
  • con Stefano Mancuso, Biodiversi, Giunti/Slow Food editore, 2015
  • con Gigi Padovani, Slow Food. Storia di un'utopia possibile, Giunti/Slow Food editore, 2017
  • Terrafutura. Dialoghi con Papa Francesco sull'ecologia integrale, Giunti/Slow Food editore, 2020 ISBN 978-88-09-90545-0

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Carlo Petrini, su cinquantamila.corriere.it. URL consultato il 14 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2016).
  2. ^ Ogm - Perché dico dieci volte no [collegamento interrotto]
  3. ^ Carlo Petrini, Perchè dico NO dieci volte, su L'Espresso, 11 febbraio 2010. URL consultato il 18 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2020).
  4. ^ Vedi: Rapporti, articoli scientifici e giornalistici che difendono l'uso degli OGM (Organismi Geneticamente Modificati) Archiviato il 29 novembre 2014 in Internet Archive.
  5. ^ Pd, è nato il comitato dei 45 Prodi: "Nessuna egemonia Ds o Dl", in La Repubblica, 23 maggio 2007. URL consultato il 24 marzo 2012.
  6. ^ [1]
  7. ^ Il critico d'arte presenta il suo movimento politico, il "Partito della Rivoluzione", su liberoquotidiano.it. URL consultato il 3 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2014).
  8. ^ slowweb Archiviato il 25 giugno 2009 in Internet Archive.
  9. ^ Testo dell'intervista di Antonio Saltini a Norman Borlaug del 5 settembre 2004
  10. ^ «Carlo Petrini vince il Premio Nazionale "Cultura della Pace - Città di Sansepolcro" X Edizione, consegnato dall'Associazione Cultura della Pace e dal Comune di Sansepolcro il 4 dicembre 2010, per aver saputo, con la sua azione ed il suo impegno in Slow Food, creare nei cittadini e negli operatori del settore agroalimentare, la consapevolezza di essere protagonisti nella lotta per la riaffermazione delle specifiche diversità e tipicità. Questa stessa consapevolezza va a contrastare l'azione omologante, seriale e poco naturale portata avanti dalle grandi multinazionali del cibo trasformando l'atto del consumo in una scelta innovatrice e politica, attenta alla conservazione del giusto equilibrio tra Uomo e Terra, contribuendo a costruire, in tal modo, una nuova convivenza pacifica dei tanti diversi che condividono la medesima umanità». Premio Premio Cultura della Pace - Città di Sansepolcro a Carlo Petrini[collegamento interrotto], in Associazione Cultura della Pace. URL consultato il 07-12-2010. Cfr. anche Anna Maria Citernesi, A Carlo Petrini di Slow Food il premio «Cultura della pace». La Nazione, 17 novembre 2010, e Corinne Minore, Premio "Cultura della pace" a mister Slow Food. "Il Nuovo Corriere Aretino", 17 novembre 2010.
  11. ^ Albenga, consegnata la "Fionda" a Carlo Petrini: "Con le fiondate vorrei fermare chi distrugge il paesaggio dell'Italia", su ivg.it. URL consultato il 14 aprile 2013.
  12. ^ A Carlo Petrini la cittadinanza onoraria di Laigueglia, mentelocale.it, su savona.mentelocale.it. URL consultato il 21 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2013).
  13. ^ Laurea Honoris Causa, per Petrini a Torino, su Repubblica.it. URL consultato il 12 febbraio 2016.
  14. ^ Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, nominato Ambasciatore Speciale della FAO in Europa per Fame Zero
  15. ^ American University of Rome, lauree honoris causa per Jhumpa Lahiri e Carlo Petrini, su Lastampa.it. URL consultato il 31 maggio 2023.
  16. ^ Dettaglio decorato Petrini Sig. Carlo, su quirinale.it. URL consultato il 3 luglio 2014.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN102181182 · ISNI (EN0000 0001 1453 7886 · SBN TO0V058317 · LCCN (ENnr2002040167 · GND (DE131694502 · BNE (ESXX1795822 (data) · BNF (FRcb150070832 (data) · J9U (ENHE987007386958805171 · NDL (ENJA00897837 · CONOR.SI (SL77413731 · WorldCat Identities (ENlccn-nr2002040167