Bandiera viola

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Bandiera viola
Manifesto del film
Paese di produzioneItalia
Anno2010
Durata67 min
Rapporto16/9 1,85:1
Generedocumentario
RegiaClaudio Lazzaro
Casa di produzioneNobu Productions
FotografiaFrancesco Bonaccorso, Luigi Conte, Donatello Conti, Giulio Crisante, Tommaso Lusena De Sarmiento, Roberta Fadda, Paolo Ferrari, Paoloreste Gelfo, Cristiano Gerbino, Gaia Lazzaro, Eleonora Marino, Nicola Moruzzi, Roberto Nieddu, Paola Sangiovanni, Elena Somarè
MontaggioRoberto Missiroli
MusicheAntonio Jasevoli
Interpreti e personaggi
Giorgio Bocca, Salvatore Borsellino, Ascanio Celestini, Luigi de Magistris, Dario Fo, Margherita Hack, Fiorella Mannoia, Gianfranco Mascia, Mario Monicelli, Moni Ovadia, Pancho Pardi, Franca Rame, Andrea Rivera, Emanuele Toscano, Juggy e i Suspicion, Killer Sound, Latte +, I Ratti della Sabina, Nuove Tribù Zulu, Sei Ottavi, Stefano Ianne, Tammurriata Rock, Têtes de Bois, Roberto Vecchioni

Bandiera viola è un film documentario del 2010 diretto da Claudio Lazzaro.

Dopo Camicie verdi - Bruciare il tricolore e Nazirock - Come sdoganare la svastica e i saluti romani rappresenta la terza tappa di un viaggio nelle nuove destre. Racconta il berlusconismo attraverso la cronaca della manifestazione autoconvocata in rete, No Berlusconi Day, che il 5 dicembre 2009 ha portato in piazza a Roma un milione di persone.[1][2]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Le telecamere di 15 filmmaker si muovono all'interno di uno sterminato popolo in festa, costituito soprattutto da giovani, che vinta la paura dopo la repressione cruenta nel 2001 al G8 di Genova, tornano per la prima volta a manifestare in massa il loro dissenso.[3][4]

L'aspetto inedito è che a convocarli questa volta non sono i partiti o i sindacati, che anzi vengono cacciati dal corteo e da Piazza San Giovanni. A lanciare l'appello, su Internet, è stato San Precario, un anonimo blogger.

Ad accorrere è Il Popolo Viola, anticipazione del Movimento 5 Stelle.[5]

Roma 2009 manifestazione No Berlusconi Day

A organizzare la manifestazione è un gruppo di giovani, fuori dai circoli e dalle ambizioni della politica. Bandiera Viola racconta la loro storia, l’evento politico che sono riusciti a montare dal nulla, la loro incredulità di fronte al successo di un’idea lanciata on line, che si è trasformata in realtà e ha sconvolto gli schemi verticisti del fare politica. Dal tam tam della rete e dalla realtà virtuale esce per la prima volta un flusso inarrestabile di persone in carne e ossa, che senza alcuna violenza, in un clima di festa, chiedono al Presidente del Consiglio di rassegnare le dimissioni e di presentarsi in tribunale per essere giudicato come ogni altro cittadino. Con loro, dal palco, intervengono Dario Fo, Margherita Hack, Mario Monicelli, Fiorella Mannoia, Moni Ovadia e tanti altri, alternandosi ai Têtes de Bois, ai Tammurriata Rock, Stefano Ianne e ad altri gruppi musicali. Sul volto dei manifestanti si vedono scorrere le lacrime quando Roberto Vecchioni, con Viva l’Italia di Francesco De Gregori, chiude la manifestazione.

Bandiera Viola è la testimonianza di un evento eccezionale, che per ossequio al poter venne oscurato dai media, ma rimane nella storia italiana come una Woodstock della politica e come il primo annuncio della fine del berlusconismo in Italia.[6]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Roma 2009 il palco del No B. Day

Nel luglio 2010, terminato il montaggio con Roberto Missiroli, il film era pronto per la distribuzione. Ma il 2 ottobre, a Roma, questa volta con l’appoggio delle opposizioni, viene convocata un’altra manifestazione viola contro Berlusconi, il "No B Day 2". Per sostenere l’iniziativa l’autore decide di anticipare e mettere il film online gratuitamente, il 27 settembre. Mentre a Roma si tiene un’anteprima al cinema Olimpia, in contemporanea si svolgono decine di proiezioni dibattito in diverse città italiane (ma anche a Parigi e a Londra).[7][8] A organizzare l’evento sono due attiviste che grazie a un mese di duro lavoro, a titolo esclusivamente gratuito, riescono a mettere insieme un circuito alternativo di sale cinematografiche, messe a disposizione da circoli culturali, centri sociali, Anpi, Arci e altre associazioni. Le due attiviste sono Colly Coliva e una giovane Elly Schlein, che nel 2023 diventerà Segretaria del Partito Democratico.

Il No B Day 2 replica in parte il successo della prima manifestazione: a Roma in Piazza San Giovanni ci sono, secondo gli organizzatori, 500.000 persone. Sul palco, dopo la proiezione di alcuni spezzoni di Bandiera Viola, Claudio Lazzaro espone ai manifestanti la sua idea di libertà d’informazione.[9]

In seguito il film si affiderà a una distribuzione alternativa, utilizzando Internet da una parte, e dall’altra il circuito parallelo delle associazioni culturali, dei circoli Anpi e Arci, delle amministrazioni comunali, dei cineclub e dei centri sociali.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fabio Chiusi, E il No-B. day diventa un film, su espresso.repubblica.it, L'Espresso, 23 settembre 2010. URL consultato il 26 gennaio 2015.
  2. ^ Il popolo viola, su archivio.internazionale.it, Internazionale, 12 novembre 2010. URL consultato il 20 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 26 novembre 2016).
  3. ^ No B Day un anno dopo, intervista a Claudio Lazzaro, su youreporter.it, Corriere della Sera You Reporter, 14 dicembre 2010. URL consultato il 20 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 26 novembre 2016).
  4. ^ Tania Marrazzo, Bandiera Viola, recensione, su silenzio-in-sala.com, Silenzio in sala, 29 settembre 2010. URL consultato il 20 novembre 2016.
  5. ^ Eleonora Bianchini, Il Popolo Viola chiede legalità, intervista a Claudio Lazzaro, su ilfattoquotidiano.it, Il Fatto Quotidiano, 26 settembre 2010. URL consultato il 20 novembre 2016.
  6. ^ Elogio della paranoia: Berlusconi controlla youtube?, su archivio.articolo21.org, Articolo 21. URL consultato il 20 novembre 2016.
  7. ^ Carlotta De Leo, Un anno dopo, ritorna il No B Day:video racconta l'anima del Popolo Viola. Su Internet il nuovo docufilm di Claudio Lazzaro:«Distribuzione alternativa, oggi la cronaca non aspetta», su roma.corriere.it, Corriere della Sera, 10 settembre 2010. URL consultato il 20 novembre 2016.
  8. ^ Bandiera Viola di Claudio Lazzaro: anteprima aperta al pubblico al Nuovo Cinema Olimpia di Roma, su cineblog.it, Blogo, 24 settembre 2010. URL consultato il 20 novembre 2016.
  9. ^ Bandiera Viola- intervento Claudio Lazzaro al NO B DAY, su vimeo.com.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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